Posts Tagged ‘morte’

Editoriale di dicembre. Un Natale più povero.

venerdì, dicembre 1st, 2023

Quest’anno faccio fatica a scrivere l’editoriale di Natale, che come sapete, è la mia ricorrenza preferita. In quanto essa significa NASCITA, PACE, FAMIGLIA. Bella come la Pasqua, che implica il concetto di RESURREZIONE. Sta a dire: nascere, morire, risorgere.

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L’uomo che guardava la montagna, un bel libro di Massimo Calvi da leggere e rileggere. Il paradiso è la fatica che si dissolve non appena arrivi in cima alla montagna.

domenica, settembre 18th, 2022

Ci sono dei libri che lasciano un segno nell’anima, nel pensiero e modo di pensare. Soprattutto quando ti conducono ad una riflessione sul senso della vita e della nostra appartenenza a questa terra; dandoti la speranza che nascere abbia avuto un senso. Allora si accende una luce. Segno, senso, segnale di luce e speranza. Queste sono alcune delle parole chiave che mi hanno fatto da guida nella lettura dell’Uomo che guardava la montagna, di Massimo Calvi.

Il giornalista Massimo Calvi, autore del libro “L’uomo che guardava la montagna”. San Paolo editore.

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Editoriale di agosto. Il Botrillo, misterioso invertebrato marino utile per la ricerca scientifica sull’Alzheimer ed il Parkinson.

lunedì, agosto 1st, 2022

Una colonia di botrilli, invertebrati marini che hanno un ciclo e ricambio generazionale che ha del miracoloso.

Cari amici, cari Cofanetti magici,

buon mese di agosto! In cui spero finisca il periodo torrido che abbiamo vissuto in quello di luglio. Temperature sino a 42, 45 gradi in Italia, con perdite di vite umane per il caldo! Anche nei Paesi Bassi siamo arrivati a sfiorare i 40 gradi, ma per fortuna solo per pochi giorni. In Spagna ed in altre parti del mondo ci sono stati gravi incendi boschivi che hanno devastato e distrutto preziosi patrimoni naturali.

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La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. Il colpo di calore.

martedì, luglio 12th, 2022
Questa volta voglio raccontarvi un mio errore di sottovalutazione, a dimostrazione che, nonostante tanti anni di esperienza e lavoro da medico veterinario anche io ho commesso un errore molto comune tra i proprietari di animali.

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Buona Pasqua! La resurrezione. Come rinascita di vita dopo la morte. Senza più sofferenza.

domenica, aprile 17th, 2022

La parola Pasqua deriva dal greco πάσχα; in ebraico pesah. La Pasqua ebraica celebra la liberazione dalla schiavitù egiziana, ovvero il “passaggio”, inteso come uscita degli ebrei dall’Egitto, con l’aiuto di Mosé. Nella solennità del Cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato: il passaggio dalla morte alla vita, ad una vita nuova, con la resurrezione di Gesù, avvenuta, secondo quanto narrato nei Vangeli, nel terzo giorno dalla sua morte in croce. Alcuni studiosi riconoscono nella parola páscha una vicinanza al verbo greco páschein, che significa “patire”, “soffrire”; da cui deriva anche páthos, riferendosi alla passione di Cristo.

Un bellissimo tramonto ad Eindhoven (Paesi Bassi). Aprile 2022. Il sole cala e arriva la notte. Ma poi tutto ricomincia quando risorge, ancora più bello. Foto di Maria Cristina Giongo

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La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. Il lutto per la perdita di un nostro amico a quattro zampe.

giovedì, ottobre 7th, 2021

L’argomento di cui oggi voglio scrivere è per me molto impegnativo ed anche difficile da affrontare, ma purtroppo abbastanza frequente: l’elaborazione del lutto per la morte, naturale o accompagnata, di un animale domestico.

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Olanda. E’ morto il giornalista Peter R. De Vries.

giovedì, luglio 15th, 2021

Olanda. Peter R. de Vries non è riuscito a sopravvivere al terribile, vile attentato del 6 luglio scorso.

Peter R. de Vries, 64 anni, ha lottato sino alla fine per sopravvivere, dopo il terribile attentato del 6 luglio scorso, in cui gli hanno sparato 5 colpi di pistola a distanza ravvicinata, uno alla testa; ma non ce l’ha fatta. E’ deceduto pochi minuti fa. Si pensa sia stato vittima di un sistema di bande di “giustizieri” che non perdonano chi li denuncia, narcotrafficanti, criminalità organizzata, come si sospetta. Il movente potrebbe infatti gravitare intorno al processo, a cui è stato dato il nome di “Marengo” ( una specie di tessuto) ancora in corso, contro 17 persone, con il loro “capo”, Ridouan Taghi, di origini marocchine, che Peter De Vries aveva contribuito a far arrestare, portando in tribunale anche un “pentito” che aveva convinto a testimoniare, Nabil B. Dopo di che era stato “giustiziato” il fratello del pentito e pure il suo avvocato Derk Wiersum. Mancava lui…una tragedia annunciata.

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Poesia di luglio: “Contadino-soldato” (di Celeste Chiappani Loda)

lunedì, luglio 27th, 2020

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Grant Wood, American Gothic, dipinto ad olio del 1930 (dettaglio)

 

Nella silloge M’abbevero a nord, la poetessa Celeste Chiappani Loda –la cui produzione è stata raccolta dall’Istituto per la storia dell’arte lombarda in un archivio aperto al pubblico– si prodiga in versi cupi che, resi scarni dall’estrema precisione del dettato, descrivono la morte e la vita come (f)orma l’una dell’altra, culminando talora in testi lirici ma anche beffardi, la cui struggente ironia è accentuata da un evidente tratto narrativo. Quest’ultimo spicca soprattutto in Contadino-soldato, un componimento dove la feconda vita dei campi diventa parodia, cioè morale tagliente e caustica, del funebre potere militare.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Intervista a me stesso. “L’ultimo pescatore” di Luciano De Giorgio

sabato, febbraio 1st, 2020

Luciano De Giorgio presenta il suo recente libro, edito da Albatros.

Ebbene sì, ho chiesto all’autore del libro “L’ultimo pescatore”, Luciano De Giorgio, di intervistare se stesso. Infatti chi meglio dello stesso scrittore può parlarci della sua opera? Uscire da se stessi per vedersi da un altro punto di vista, con le proprie paure, esperienze di vita e speranze. Io ho appena terminato di leggerlo e mi è piaciuto. Originale (soprattutto per la fine!), coinvolgente, ricco di citazioni e pensieri che invitano ad una riflessione profonda. Su un tema che tocca tutti: quello della malattia e della morte.

Come quando si è nella stanza di un parente caro tutti intorno ad un letto consapevoli di non poter far nulla, di non riuscire a dir nulla… neanche gridare la rabbia per un destino crudele, dovuto ad “una malattia feroce” (come la definisce De Giorgio) Ma niente finisce, quando il corpo perisce.

Rimangono quei 21 grammi di anima…De Giorgio scrive: “Questo il peso dell’anima. Non si sa perchè, non si sa come, ma appena il cuore compie il suo ultimo battito pare che il nostro corpo perda 21 grammi esatti.” E, poi, ancora: “nella numerologia il numero 21 rappresenta la fortuna in tutto il suo insieme.” Il che implica quindi il concetto del…: “lieto fine.” Se vogliamo vedere in tutto ciò un segno di speranza. La speranza che la nostra vita su questa terra non sia stata soltanto un caso.

Vi lascio a questa speciale intervista dell’autore a se stesso e…
buon mese di febbraio a tutti!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Complimenti signor De Giorgio, la vita da pensionato l’ha visto rinascere. Oggi siamo al suo quarto libro. Di cosa parla “L’ultimo pescatore”?
A differenza dei miei precedenti libri che avevano un sapore “dolce” (Pinocchio, Sagre e Fiere, Leonardo Da Vinci) questa volta il sapore é “amaro” trattando una malattia ancor oggi incurabile: il cancro.

Quindi, per la prima volta si cimenta su un tema drammatico. Che cosa lo ha portato ad un argomento così difficile e doloroso?
É la somma di varie esperienze vissute negli ultimi anni con persone afflitte da varie malattie che purtroppo portano alla morte. Nonostante questo, il mio racconto vuole essere un messaggio di speranza perché la speranza non deve morire mai.

Un disegno di Loredana Lancisi, realizzato appositamente per il capitolo che da il titolo all’opera.

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