Archive for the ‘Cultura’ Category

La poesia del mese: “Solicello di febbraio” (di Pasquale Ruocco)

martedì, febbraio 27th, 2024

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Quando ormai ero convinto che il clima uggioso e gramo dell’inverno sarebbe durato per sempre, una filastrocca per bambini è venuta in mio soccorso con allegro ottimismo, offrendomi gradito conforto e restituendomi piena fiducia nel sole (che pur essendo ancora debole e sbiadito, saprà puntualmente riportarci, al momento opportuno, il tepore del bel tempo).
Questa filastrocca “corroborante” adesso la propongo anche a voi, cari amici del «Cofanetto Magico», sperando che possa consolarvi come ha fatto con me e dimostrarvi come lasciar riemergere il proprio fanciullo interiore sia, talvolta, davvero salutare.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Festival di Sanremo2024. Da sempre il festival preferito degli italiani: a prescindere. I momenti migliori ed i peggiori.

domenica, febbraio 11th, 2024

Molti mi hanno chiesto come mai non ho fatto alcun commento sul Festival di Sanremo, come in passato. Neanche sui social, facebook compreso. Rispondo subito: in quanto se ne è parlato già fin troppo. Da mesi, da giorni e con serate durate oltre le due del mattino. Che cosa potrei aggiungere? Tuttavia, su richiesta, ecco le mie considerazioni.

Fiorello con la vincitrice del festival di Sanremo, Angelina Mango, accanto ad Amadeus

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L’ultimo delirio (un racconto di Pietro Pancamo)

sabato, gennaio 27th, 2024

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Hitler fra le sue guardie del corpo

 

Il bunker stava per cadere in mano ai russi. Ma lui gongolava.
“La macchina del tempo mi ha consentito di abbandonare il presente, che stava per condannarmi alla sconfitta e al fallimento. Persino la tomba era ormai imminente, come il dottor Morell mi aveva annunciato, dopo aver studiato con attenzione il mio Parkinson crescente; però, grazie al genio dei miei scienziati (i migliori al mondo!), mi sono proiettato avanti di mille anni, superando la data della mia morte e diventando perciò –presumo fermamente e con volontà di potenza– impermeabile del tutto a qualunque tipo di decesso.

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Flashdance: un mito ancora dopo 40 anni

giovedì, gennaio 18th, 2024

Alcuni film hanno segnato in maniera significativa l’anno della loro uscita e per me “Flashdance” è stato il film che ha rappresentato tutto il 1983 e il tempo mi ha dato ragione, perchè dopo 40 anni ancora oggi viene ricordato come una delle pellicole più rappresentative degli anni ’80.

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Che cosa dobbiamo “Ricordarci di non dimenticare”? Ce lo racconta il giornalista Alberto Caprotti in un bel libro intessuto di passato, presente, personaggi ed eventi che hanno segnato la sua vita. E, dopo averlo letto, hanno lasciato un segno anche nella nostra.

lunedì, gennaio 8th, 2024

Nell’immaginario collettivo il giornalismo è una professione appassionante, spesso ben retribuita, talvolta frutto di raccomandazioni, quasi privilegiata. Nel libro di Alberto CaprottiRicordati di non dimenticare”, si sfatano questi miti, escluso uno. Se ce l’hai nel sangue, se lotti per portarla avanti, anche a costo di tanti sacrifici, è sicuramente una passione e un’avventura che ti completa e arricchisce. Così la penso pure io dopo anni di onorata carriera, cominciata dalla gavetta, senza “spinte” di alcun genere: un “talento”che a distanza di tempo penso di aver veramente posseduto e seguito, fra illusioni, delusioni ma anche momenti unici di vita e di lavoro.

Il giornalista scrittore Alberto Caprotti.

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Auguri a tutti con “La crononave”, una favoletta di Pietro Pancamo

mercoledì, dicembre 27th, 2023

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Cari amici, la visita guidata alle epoche che furono e saranno, inizia esattamente qui, dinanzi alla crononave capace di spostarsi nei millenni. L’avevamo escogitata e costruita con tutta la pazienza possibile, ma dopo i primi esperimenti –quelli che ci avevano condotti su e giù per la storia, a studiare le vicende della Terra, del sistema solare, della Via Lattea e di svariate galassie– noi scienziati c’eravamo resi conto che ad alimentare davvero i circuiti del nostro vascello, più che il motore tachionico di bordo, era il tempo universale.

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Perle televisive del passato. Pronto Raffaella con Raffaella Carrà. Madre Teresa di Calcutta; l’unica volta ospite in una trasmissione televisiva italiana.

venerdì, dicembre 8th, 2023

Il 2 Ottobre del 1983 andava in onda su Rai 1 la prima puntata di “Pronto, Raffaella?”, la storica trasmissione con Raffaella Carrà ideata da Gianni Boncompagi e Giancarlo Magalli. Per molti versi è stata una trasmissione che ha un po’ rivoluzionato il rapporto tra chi lavora in tv e il pubblico a casa e ha dato il via a tante trasmissioni che si basavano su questo nuovo rapporto.

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La poesia di novembre: “Ultime foglie” (di Walter Savage Landor)

lunedì, novembre 27th, 2023

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L’inglese Walter Savage Landor (spesso accusato di non saper sposare la perfezione tecnica dei suoi versi a un’adeguata profondità di significato) riesce prontamente a riscattarsi in liriche davvero toccanti e coinvolgenti, sull’esempio di quella che state per leggere, cari “Cofanetti Magici”; si tratta di una poesia che mi ha commosso tanto: ecco il motivo per cui non son riuscito a commentarla.

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Gli aforismi di ottobre sulla speranza

venerdì, ottobre 27th, 2023

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“La speranza:/ quest’entrata di sicurezza,/ questa vita d’emergenza…”. Si tratta di una minuscola poesia che ho scritto io, in tempi abbastanza lontani, ormai; non è un granché, ma se non altro mi torna utile, oggi, ad introdurvi una piccola serie di citazioni, incentrate per l’appunto sul tema della speranza; chissà… forse riusciranno a migliorare il vostro umore, qualora siate tristi, e a farvi percepire una scintilla di calore. Leggendo le cinque massime che ho raccolto in calce a questo paragrafo (riprendendole tali e quali vuoi dal portale «Aforisticamente.com», vuoi dal sito «FrasiCelebri.it») sentirete insomma il vostro coraggio riaccendersi almeno un po’ e accennerete quindi un sorriso? Speriamo

Pietro Pancamo
CHI SONO

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La poesia di settembre: “Foglie gialle” (di Trilussa)

mercoledì, settembre 27th, 2023

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Grandi poeti come Trilussa, nelle foglie ingiallite che si lasciano trasportare liete e ignare dal vento d’autunno, non esitano a riconoscere noi uomini e l’inconsapevolezza assai frivola (o meglio irresponsabile) con cui ci abbandoniamo alle leggi del tempo ed al suo fluire inarrestabile; allora, nella speranza d’aprirci gli occhi e spingerci a riflettere, ci rivelano che in realtà è proprio la vita ad allontanarci dalla vita, per avvicinarci sempre di più alla fine dei nostri giorni.

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