Archive for febbraio, 2020

Poesia di febbraio: “Conati di pianto”

giovedì, febbraio 27th, 2020

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Gli equivoci. Talora sono capaci, nelle commedie di Goldoni, come nella nostra esistenza quotidiana, di innescare reazioni a catena di episodi davvero esilaranti e quindi finiscono per diventare quasi un motivo di svago. Ma in generale ci allontanano dalla reale entità della vita e ci impediscono di comprendere l’essenza più autentica delle situazioni che ci troviamo ad affrontare o di cui siamo testimoni. In questo senso, a darci un esempio di sicuro eloquente ed efficace è la breve poesia che segue, cari amici de «Il Cofanetto Magico».

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Un drammatico salvataggio

sabato, febbraio 22nd, 2020

La Dunedin Star arenata

Probabilmente pochi salvataggi in mare sono stati così drammatici e travagliati come quello dei superstiti della Dunedin Star naufragata, nel novembre 1942, sulla famigerata Skeleton Coast (Costa degli Scheletri), in Namibia, poco a sud della foce del fiume Kunene che separa questo paese dall’Angola.
Della Costa degli Scheletri ho scritto nell’ottobre 2014 e, comunque, il nome definisce bene il luogo ove i superstiti si sono trovati a dover lottare per la vita.
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Condurre con Cristina

martedì, febbraio 18th, 2020

Come forse i più attenti lettori del Cofanetto ricorderanno, tra le diverse attività che impegnano le mie giornate, c’è anche la divertente collaborazione con una televisione regionale, che avendo sede a Pesaro, ha scelto di chiamarsi (in onore dell’illustre musicista), Rossini TV.
Si tratta di una emittente giovane (ha da poco compiuto i due anni di attività), ma è già molto conosciuta poiché è piuttosto attiva su tutto il territorio, con un documentatissimo TG quotidiano una rassegna stampa, un “magazine”, e numerosi “servizi speciali”, veri e propri mini-documentari realizzati in occasione di eventi, manifestazioni, inaugurazioni, convegni ecc…
La parlantina non mi manca e nonostante io sia, rispetto al resto dello staff, abbastanza fuori età, con un po’ di sfrontatezza me la cavo in qualsiasi occasione: dalla sagra alla gara sportiva, dall’inaugurazione commerciale all’incontro divulgativo.
Nel 2019 (e qui arriva il bello), ho anche condotto “Una ruota tira l’altra”, dedicato al mondo delle “due ruote a pedali”, e ho ideato “Master Fish”, un programma di valorizzazione delle eccellenze ittiche e dell’enogastronomia locale basato sulla classica formula del contest tra aspiranti cuochi.

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La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La cioccolata

mercoledì, febbraio 12th, 2020

Gentile Dottoressa Paone,
purtroppo abito lontano altrimenti avrei tanto voluto averla come veterinario dei miei amici animali domestici! Anch’io avrei una domanda. Ho un cane di piccola taglia che durante una passeggiata ha trovato un pezzo di cioccolata per terra e se ne è mangiato un quadrato prima che riuscissi a levargli dalla bocca l’intera tavoletta. A parte che è incredibile che la gente butti per terra di tutto, persino tavolette di cioccolato…. pensa che le farà male? E come mai se il cioccolato è dannoso per i cani ne vanno così pazzi? Il mio cane, solo a sentire l’odore, se lo mangerebbe tutto! Non solo, se riesce di nascosto finisce pure le crocchette del gatto!
Grazie per la risposta e cari saluti da Trento, Michela.

……..

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Al Bano e Romina… Storia infinita

sabato, febbraio 8th, 2020

Non è un’emozione da poco vederli insieme. Ogni volta che accade, accade qualcosa, qualcosa di imprevedibile, di sorprendentemente piacevole a vedersi. Di chi sto parlando? Parlo di loro, la coppia artistica per antonomasia, quella più amata nel panorama musicale italiano e non solo, ovvero Al Bano Carrisi e Romina Power. Un’emozione non da poco, almeno per me che ebbi la fortuna di rivederli insieme dopo diciotto anni di travagliato distacco, nella reunion al Crocus di Mosca nell’ottobre 2013, dove la tensione era palpabile, e successivamente, nel novembre 2014 al Palatalui di Bucarest, dove l’atmosfera era divenuta decisamente meno tesa.

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Intervista a me stesso. “L’ultimo pescatore” di Luciano De Giorgio

sabato, febbraio 1st, 2020

Luciano De Giorgio presenta il suo recente libro, edito da Albatros.

Ebbene sì, ho chiesto all’autore del libro “L’ultimo pescatore”, Luciano De Giorgio, di intervistare se stesso. Infatti chi meglio dello stesso scrittore può parlarci della sua opera? Uscire da se stessi per vedersi da un altro punto di vista, con le proprie paure, esperienze di vita e speranze. Io ho appena terminato di leggerlo e mi è piaciuto. Originale (soprattutto per la fine!), coinvolgente, ricco di citazioni e pensieri che invitano ad una riflessione profonda. Su un tema che tocca tutti: quello della malattia e della morte.

Come quando si è nella stanza di un parente caro tutti intorno ad un letto consapevoli di non poter far nulla, di non riuscire a dir nulla… neanche gridare la rabbia per un destino crudele, dovuto ad “una malattia feroce” (come la definisce De Giorgio) Ma niente finisce, quando il corpo perisce.

Rimangono quei 21 grammi di anima…De Giorgio scrive: “Questo il peso dell’anima. Non si sa perchè, non si sa come, ma appena il cuore compie il suo ultimo battito pare che il nostro corpo perda 21 grammi esatti.” E, poi, ancora: “nella numerologia il numero 21 rappresenta la fortuna in tutto il suo insieme.” Il che implica quindi il concetto del…: “lieto fine.” Se vogliamo vedere in tutto ciò un segno di speranza. La speranza che la nostra vita su questa terra non sia stata soltanto un caso.

Vi lascio a questa speciale intervista dell’autore a se stesso e…
buon mese di febbraio a tutti!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Complimenti signor De Giorgio, la vita da pensionato l’ha visto rinascere. Oggi siamo al suo quarto libro. Di cosa parla “L’ultimo pescatore”?
A differenza dei miei precedenti libri che avevano un sapore “dolce” (Pinocchio, Sagre e Fiere, Leonardo Da Vinci) questa volta il sapore é “amaro” trattando una malattia ancor oggi incurabile: il cancro.

Quindi, per la prima volta si cimenta su un tema drammatico. Che cosa lo ha portato ad un argomento così difficile e doloroso?
É la somma di varie esperienze vissute negli ultimi anni con persone afflitte da varie malattie che purtroppo portano alla morte. Nonostante questo, il mio racconto vuole essere un messaggio di speranza perché la speranza non deve morire mai.

Un disegno di Loredana Lancisi, realizzato appositamente per il capitolo che da il titolo all’opera.

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