Posts Tagged ‘musica’

Intervista con il direttore d’orchestra Alvise Casellati.

venerdì, maggio 1st, 2020

Il Maestro Casellati mi riceve dissipando subito il mio leggero imbarazzo con garbata e sollecita cortesia. Risponde con pacatezza alle domande senza nascondersi e senza esaltarsi,
ripercorrendo la sua storia con un tratto sincero ed incisivo, a volte stemperato in una sorta di soffuso pudore. Ma qualche improvviso lampo, ora divertito, ora intenso, che a tratti attraversa lo sguardo, la dice lunga sul fuoco interiore che cova sotto la calma apparente e fa sospettare un temperamento parallelo che si rivela in tutta la sua pienezza sul podio, mentre dirige,trasformato anche nei tratti del volto.
Passione, estro, innovazione, arte di alto livello incorniciata nella competenza e nel perfezionismo: ed è proprio lui a rivelarne il perchè.

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Al Bano e Romina… Storia infinita

sabato, febbraio 8th, 2020

Non è un’emozione da poco vederli insieme. Ogni volta che accade, accade qualcosa, qualcosa di imprevedibile, di sorprendentemente piacevole a vedersi. Di chi sto parlando? Parlo di loro, la coppia artistica per antonomasia, quella più amata nel panorama musicale italiano e non solo, ovvero Al Bano Carrisi e Romina Power. Un’emozione non da poco, almeno per me che ebbi la fortuna di rivederli insieme dopo diciotto anni di travagliato distacco, nella reunion al Crocus di Mosca nell’ottobre 2013, dove la tensione era palpabile, e successivamente, nel novembre 2014 al Palatalui di Bucarest, dove l’atmosfera era divenuta decisamente meno tesa.

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Lo pseudonimo di Dio*

venerdì, ottobre 18th, 2019

Clare Torry all’epoca della nostra storia

La storia che ho scelto per questo mio ritorno alle colonne del “Cofanetto Magico” dopo la pausa estiva è in realtà una storia che gli appassionati di musica conoscono bene.
Dovrò dunque impegnarmi ancora più del solito nella costruzione della narrazione, per interessare alla lettura non solo chi non la sa già, ma anche chi sin dalle prime righe avrà intuito di chi e di cosa racconterò.

Iniziamo col dire che questa storia ha più di 46 anni.
Siamo a Londra all’inizio del 1973 e la nostra protagonista, che si chiama Clare Torry ha da poco compiuto 25 anni ed è una tra le tante cantanti e vocalist con un contratto di turnista con la grande casa discografica EMI; in effetti per vivere fa anche altri lavori, ma ogni tanto incide qualche cover o fa cori in studio per dischi di artisti che spesso nemmeno conosce.
Un giorno viene chiamata dal suo amico Alan che fa l’ingegnere del suono e che le chiede se qualche giorno dopo sarà libera per fare una registrazione; purtroppo però, dice Clare, dovrà rinunciare, perché per quella data ha già i biglietti per andare a un concerto di Chuck Berry. Ma Alan non si dà per vinto e insiste un po’ e alla fine concordano per la domenica successiva. Tra l’altro, pensa Clare, di domenica, la paga sarà doppia, per cui…

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Esserci adesso. Storia curiosa di una antica avventura fotografica londinese

giovedì, ottobre 18th, 2018

Questa storia ha 21 anni e qualche mese. Ma è iniziata 22 anni fa. Ed è assolutamente vera. Posso dirlo con granitica certezza, perché è capitata a me.

Più o meno in questi stessi giorni di ottobre del 1996 ero a Londra per una vacanza organizzata dal mio amico Franco, che quasi senza avvertirmi, anzi più esattamente senza aspettare una mia conferma, un po’ a sorpresa aveva prenotato volo e hotel, consapevole di una mia debolezza del resto inconfutabile: ad una vacanza a Londra io non so mai dire di no. Ci sono stato, per periodi che variano da un giorno a un mese, ben otto volte, e sto pensando di tornarci prestissimo, forse già nel prossimo novembre.

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Franco Bolelli: un filosofo sotto canestro.

venerdì, maggio 18th, 2018

Il nuovo libro, lo sport, la tecnologia, l’espansione dell’esperienza vitale, la formazione del carattere… Tutto questo e ancora di più, in una esclusiva recensione con intervista di Paolo Pagnini.

Una foto di Franco Bolelli, estrapolata dal suo profilo

Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare tanti libri importanti.
In alcuni casi, ho avuto anche la gigantesca opportunità di conoscerne personalmente gli autori.
In un libro di Franco Bolelli mi sono imbattuto alla fine del 2010 “per caso” (stavo per scrivere “per sbaglio”). La sua era la seconda firma, per me sconosciuta, di un voluminoso tomo di quasi 500 pagine, comprato sulla fiducia in Lorenzo Cherubini Jovanotti, con l’idea di regalarlo per Natale al mio nipote musicista Davide. “Poi…” mi ero detto “…si vedrà. Magari dopo che l’avrà letto lui me lo faccio prestare e se mi piace…”.
Non ho aspettato, in realtà. Pochi giorni dopo Capodanno ero già lì con la mia copia, a leggere e rileggere, sottolineare (io, che di solito, e fino ad allora, i libri quasi non li aprivo del tutto per non rovinarli), trepidare, trattenere il fiato, riderci e piangerci sopra, ed emozionarmi. Soprattutto ne parlavo con tutti. Ormai era diventato una specie di sfida tra i miei amici: “quanti minuti ci impiegherà, questa volta, prima di iniziare a parlare di Viva Tutto!”.
“Viva Tutto!” mi ha trasformato in meglio, ha cambiato la mia visione prospettica del mondo, mi ha consentito di mettere le basi di una nuova fase della mia esistenza.
Esagero? Può darsi, ma anche a “saper esagerare” è una cosa che ho imparato da “Viva Tutto!”.
Ecco perché per me, parlare di e con Franco Bolelli è una esperienza senza paragoni.

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Giù la maschera! Davide Pagnini ci racconta del suo essere musicista nella “Città della musica” (Pesaro, Città Creativa della Musica Unesco)

mercoledì, aprile 18th, 2018

Davide Pagnini, cantautore e musicista

Me lo dicono tutti, al punto da avere ormai convinto anche me, che quando nell’autunno del 1983, con l’incoscienza sognatrice dei miei 26 anni, novello emulo non ricordo quanto inconsapevole del “Signor di Bergerac” dissi “No, grazie!” ad un posto in banca (peraltro legittimamente conquistato con un piazzamento da podio al termine di un apposito prestigioso concorso) e decisi di seguire una specie di impulso euforizzantemente illogico, era più difficile, rispetto ad oggi, fare una scelta così controcorrente.

Oggi che una vera “corrente” a cui abbandonarsi non ci sarebbe neppure più, è paradossalmente più facile fare scelte che diventa improprio anche definire “alternative”, visto che manca proprio “l’impianto strutturato” a cui teoricamente contrapporsi.

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Intervista a Jah Farmer & Nah Deal , il reggae a Napoli.

lunedì, marzo 12th, 2018

Questa volta non sono nella mia solita veste di medico veterinario, come da anni ormai mi conoscete e seguite con i miei racconti e con la mia rubrica sui nostri piccoli animali, ma più semplicemente come una fan, appassionata di musica e di spettacolo, intervistatrice ( ruolo per me insolito e decisamente non semplice ).

Durante una serata con amici, per la prima volta ho incontrato, in un piccolo locale nel centro storico di Napoli, una band di musica reggae, la Nah Deal.

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Jah Farmer

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“Oh, Vita!” – le due anime di un disco e le mille anime di un artista.

domenica, febbraio 18th, 2018

La mattina del 1° dicembre 2017 ho fatto un gesto antico, che non facevo, appunto, da svariati decenni.
Sono uscito di casa e sono andato a comprare il nuovo LP di Jovanotti. Non è una svista, ho scritto LP (sigla di Long Playing), perché l’album l’ho comprato proprio in vinile. Insomma, ho comprato il disco, doppio, e sono tornato a casa per ascoltarlo, tenendo in mano la busta coi testi.
Si è trattato, appunto, di un gesto antico, anche se in realtà, un primo ascolto, con un salto in avanti all’oggi, me l’ero già concesso, grazie alla tecnologia dello streaming, pochissimi minuti dopo la “pubblicazione”, più o meno, a mezzanotte e cinque…
Insomma, questa cosa di mescolare antico e moderno, mi ha proprio affascinato, anche perché, per per fortuna, vivo in una casa che mi permette di non dover badare troppo agli orari e al volume audio. Ma non affascina solo me, se è vero che un breve video in cui metto il disco sul piatto e che ho pubblicato su fb, ha avuto oltre 450 visualizzazioni e una trentina di likes…
Insomma, Jovanotti piace, e piace anche l’idea di ascoltarlo in vinile. Che, per… inciso (!), vede la sequenza dei brani suddivisa in modo diverso, rispetto a quella del cd (e della relativa playlist in streaming digitale), seguendo una idea di suddivisione delle due diverse “anime” dell’album, tra i due LP.

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Ho scritto un libro!

giovedì, gennaio 18th, 2018

Il magico momento dell’autografo

Ho scritto un libro. A dire il vero è da un po’ che l’ho scritto. Ma la novità è che da poche settimane l’ho pubblicato. Anzi me l’hanno pubblicato. Anzi un editore intraprendente (e io dico anche lungimirante) l’ha letto e l’ha trovato adatto ad essere pubblicato.
E adesso il libro, che prima esisteva solo in forma di autopubblicazione e girava in modalità simil-clandestina, tra parenti ed amici strettissimi, adesso è proprio un libro vero, pubblicato da un vero editore.
Cosa cambia? Beh, apparentemente nulla. Ma in effetti, in realtà cambia tutto!

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Editoriale gennaio 2018. Buon anno e buona fortuna con…

lunedì, gennaio 1st, 2018

Buon anno e tanta fortuna! Con il Concerto di Capodanno e la Marcia di Radetzky, fra un allegro battito di mani e tanta nostalgia dei bei ricordi dell’infanzia.

Cari Cofanetti magici, amici lettori,

felice anno nuovo! Spero che abbiate trascorso un sereno Natale ed un allegro fine anno. Con i figli, la vostra famiglia, i vostri parenti, amici, animali domestici. Adesso è tempo di guardare al futuro, dopo l’ultima… botta di vita dell’Epifania, che tutte le feste le spazza via! Mi raccomando, oggi godetevi il favoloso Concerto di Capodanno trasmesso ogni anno in Eurovisione, con la gioiosa chiusura della Marcia di Radetzky. Eccola per voi.

Io non ne ho mai perso uno, sin da quando ero piccola e lo guardavo, seduta davanti alla televisione con i miei genitori, le sorelle ed i nonni, prima del pranzo. Per la mia famiglia era una tradizione. Ricordi dolcissimi ed indimenticabili, che rivivo ancora, anno dopo anno, con una malcelata lacrimuccia colma di nostalgia, quando sento la famosa Marcia di Radetzky!

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