Poesia di febbraio: “Conati di pianto”

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Gli equivoci. Talora sono capaci, nelle commedie di Goldoni, come nella nostra esistenza quotidiana, di innescare reazioni a catena di episodi davvero esilaranti e quindi finiscono per diventare quasi un motivo di svago. Ma in generale ci allontanano dalla reale entità della vita e ci impediscono di comprendere l’essenza più autentica delle situazioni che ci troviamo ad affrontare o di cui siamo testimoni. In questo senso, a darci un esempio di sicuro eloquente ed efficace è la breve poesia che segue, cari amici de «Il Cofanetto Magico».


 

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CONATI DI PIANTO

Conati di pianto.
Divengono fitti.
Poi vedo stille saline
lasciare i suoi occhi.

«Soffrire?» –mi dice– «Ma certo che no!
Cerco soltanto di smaltire il superfluo:
dato che ormai io sono felice
le lacrime, sai,
non mi servono più».

Pietro Pancamo
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