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Editoriale di dicembre. Un Natale più povero.

venerdì, dicembre 1st, 2023

Quest’anno faccio fatica a scrivere l’editoriale di Natale, che come sapete, è la mia ricorrenza preferita. In quanto essa significa NASCITA, PACE, FAMIGLIA. Bella come la Pasqua, che implica il concetto di RESURREZIONE. Sta a dire: nascere, morire, risorgere.

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2 novembre. Piangiamo tutti i morti, anche quelli di Israele e Gaza, diventata un enorme cimitero di bambini. Ad oggi 3542 corpicini insanguinati.

giovedì, novembre 2nd, 2023

L’interno del kibbutz be’eri, dopo il massacro di civili, intere famiglie con i loro bambini.

Come sapete pubblico raramente fotografie di bambini e soprattutto mai di bambini trucidati; bastano le parole per descrivere certe atrocità.

Oggi, giorno dei morti, vorrei ricordare e pregare non soltanto per i nostri cari defunti ma anche per tutte le vittime della guerra in Ucraina, con l’invasione voluta ed ordinata da Vladimir Putin, e per quelle che hanno perso la vita per mano del gruppo terroristico Hamas; oltre che in tutte le guerre che hanno insanguinato ed ancora insanguinano il mondo.

Sull’eterno conflitto fra israeliani e palestinesi se ne è parlato tanto, la storia ha mostrato le colpe di entrambi ma da troppo tempo si aspetta una risoluzione pacifica, giusta per tutti. Adesso, alla luce di quanto sta avvenendo adesso ed è successo il mese scorso sarà ancora più difficile porre concretamente le basi per la convivenza pacifica fra questi due popoli, tanto auspicata, con la creazione di due Stati e l’abolizione di ogni forma di sopruso territoriale e lotta civile.

Gaza sotto attacco, semi distrutta, sperando che possano fuggire più civili possibili, per evitare un’altra strage di innocenti. Anche Papa Francesco ha chiesto che rimangano aperti i cordoni umanitari affinchè i palestinesi chiusi in trappola possano salvarsi.

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Olanda disperata. In attesa delle elezioni politiche di marzo. In febbraio tamponi e vaccinazioni sospesi a causa della neve. Un modico allentamento del totale lockdown, rimane il coprifuoco.

giovedì, febbraio 25th, 2021

Il dimissionario premier Mark Rutte (foto ANP uit Trouw)

In attesa delle elezioni politiche del 17 marzo, i Paesi Bassi sono piegati sotto il peso di un lockdown totale, durato mesi, che solo due giorni fa è stato ammorbidito con la riapertura, dal 3 marzo, di parrucchieri, centri estetici e di tatuaggi, sport all’aperto per i giovani sino ai 27 anni, scuole guida. Rimangono chiusi i ristoratori (tranne che per l’asporto), i negozi (però con la possibilità di ordinare su appuntamento). Riapriranno i battenti anche le scuole medie e professionali per piccoli gruppi di allievi e un solo giorno alla settimana. Rimarrà invece il coprifuoco, dalle ore 21.00, iniziato il 23 gennaio scorso, forse sino al 15 marzo. Su questo punto il premier Rutte non transige, tanto da aver presentato un ricorso contro la Corte dell’Aia che aveva deciso e chiesto di abolirlo immediatamente ritenendolo incostituzionale. Per ora ha vinto lui ed il coprifuoco deve essere rispettato, in quanto, ha dichiarato Mark Rutte, “necessario in una situazione di grave emergenza per la salute pubblica, come quella attuale.”

Ricordiamo che all’inizio della pandemia in Olanda virologi e politici dicevano che non si doveva esagerare, “si trattava solo di una forma più pesante influenza!” “Le mascherine? Inutili, sconsigliate.” Si passò poi a: “lavatevi bene le mani, mantenete un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro”.

In seguito, mese dopo mese, i contagi sono cominciati a salire, le terapie intensive sull’orlo del collasso, i medici di famiglia pure. Il resto potete leggerlo in tutti gli articoli che troverete nel mio sito ufficiale, pubblicati dal quotidiano Avvenire, e alcune interviste interviste che mi sono state fatte. www.mariacristinagiongo.nl

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