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Olanda. Eutanasia. Intervista a Floor van Welie. La sua drammatica storia e quella di sua sorella minore. Floor è riuscita a vincere il dolore. Purtroppo sua sorella no. Il dolore ha vinto su di lei.

domenica, luglio 20th, 2025

La bella Floor van Welie, 36 anni, un esempio di come è possibile tramutare la sofferenza in coraggio, in altruismo. Una vita degna di essere vissuta per le scintille di luce che sa darti in certi momenti; imparando a riconoscerle, imparando a trarne motivo di forza e serenità. Nonostante tutto.

Quante volte ci siamo chiesti che senso ha la vita, e, nei momenti bui, tristi, drammatici, che senso ha di continuare a viverla; se ne vale sempre e comunque la pena. Soprattutto dove devi cercare quella luce che ti guidi fuori da quel maledetto tunnel, dandoti una nuova speranza per il futuro. A queste domande ha cercato di dare una risposta un bel programma mandato in onda dall’emittente olandese NPO, il cui titolo è “Over leven” (“Sulla vita”). Volendo fare un gioco di parole… se si scrive “overleven” tutto attaccato, significa “sopravvivere.”

Questa trasmissione è prodotta da “Human”. Infatti si basa principalmente proprio sull’umanesimo di pensatori e filosofi come, in riferimento ai Paesi Bassi, Erasmus, Spinoza, lo scienziato teologo Dirck Coornhert, i quali, indipendentemente dalla fede religiosa, puntavano sulla necessità e responsabilità individuale che ognuno deve assumersi nella vita. Cercando di renderla il più possibilmente felice; puntando sopratutto su valori importanti come quelli della giustizia, della rettitudine, dello sviluppo dei propri talenti. Ma non egoisticamente, concentrati su se stessi, bensì tenendo conto degli altri esseri umani parte integrante con noi, come noi, di una società che deve essere fondata su principi di fratellanza, aiuto reciproco, sostegno reciproco.

Il giornalista, scrittore, produttore Coen Verbraak, con un libro ispirato al suo programma televisivo di gran successo che ha lo stesso titolo, imperniata sul senso della vita e la necessità di trovare uno scopo al nostro esistere.

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Per diventare giornalisti servono talento, tenacia, impegno, cultura, un pizzico di fortuna. Le regole di base per scrivere un buon articolo che faccia la differenza. L’importanza delle interviste.

domenica, gennaio 12th, 2025

Voglio diventare giornalista. Che cosa mi consiglia? Mi è successo più volte che qualcuno mi ponesse questa domanda. Oggi cercherò di dare una risposta che serva a tutti coloro che vogliono intraprendere questa difficile professione. Ovviamente mi avvalerò della mia esperienza diretta, frutto di una lunga carriera iniziata giovanissima. Il mio primo pensiero è che giornalisti si nasce. Infatti ed innanzitutto devi sapere scrivere bene, la qual cosa è un talento, spesso innato. A parer mio ci vogliono, per cominciare, tre elementi indispensabili che iniziano con la “t”: talento, tenacia e temperamento. Oltre a cultura e curiosità; talvolta un pizzico di fortuna.

Sin da piccola dicevo che… da grande avrei fatto la giornalista. Cominciai presto a scrivere e scrivevo ovunque. Rammento che in seguito, nel parco della casa di campagna dei nonni seppellii sotto un albero una scatola di latta con dentro tanti foglietti pieni di frasi, brevi pensieri, un abbozzo di favole che prendevano forma nella mia mente mentre giocavo, passeggiavo, spesso da sola.

Al liceo classico arrivavo a fatica a raggiungere la sufficienza in latino e greco, matematica, ma per italiano avevo sempre voti altissimi. Il mio professore d’italiano, un pozzo di cultura, un genio a livello linguistico mi diceva spesso che quello era il mio talento. Secondo lui avrei saputo imbastire un racconto persino su un semplice bicchiere di vetro: trovandovi “varie sfaccettature” da cui ricavare una storiella, un’immediata metafora. Dopo la maturità mi consigliò di concentrarmi esclusivamente su quel “talento”, convinto che soltanto comunicando con gli altri attraverso la scrittura e la parola mi sarei realizzata. Felicemente realizzata; seguendo la strada giusta per me.

La mia prima macchina da scrivere! Pensate quanto lavoro, anche quando si dovevano fare correzioni con “la scolorina”. Oppure si gettava via il foglio! E si ricominciava da capo ! Il mio primo libro lo stesi usando questa macchina da scrivere! E pure la mia prima novella, per il settimanale femminile “Alba.” Per cui intervistai anche l’allora ministro della cultura olandese ( in carica dal 1989 al 1994), Hedy d’Ancona: femminista, ricercatrice universitaria, del partito dei lavoratori (PvdA). Era il lontano 21 settembre 1990 (vedi foto sotto).

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Editoriale gennaio 2025. Anno nuovo vita nuova?

mercoledì, gennaio 1st, 2025

Cari Cofanetti magici, amici virtuali e non, affezionati lettori, buon anno!

Ogni volta ripetiamo lo stessa augurio, tipo: con la speranza che sia un anno migliore di quello passato. Oppure il medesimo messaggio colmo di fiducia nel futuro, come, per esempio: che il nuovo anno vi porti tante soddisfazioni nel lavoro, successo, amore, salute. Pace e serenità. Terminando con un bel….anno nuovo vita nuova!

Anche il Capodanno può iniziare in modo semplice, con una cena in famiglia, nel calore della propria casa.

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