Posts Tagged ‘pietro pancamo’

Poesia di marzo: “Dall’inverno alla primavera” (di Edmondo De Amicis)

sabato, marzo 27th, 2021

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Se oggi vi sentite un minimo abbacchiati, o addirittura siete in preda a un po’ di depressione (e sappiate che in genere quest’ultima può essere definita un suicidio astratto e passionale, dovuto ad un amore sincero per la vita, ahimè non ricambiato), arrivo io, cari “aficionados” del «Cofanetto», a consolarvi puntualmente con un bel componimento in versi sulla primavera; a scriverlo è stato Edmondo De Amicis, il romanziere che tutti così ben conosciamo per il suo famoso libro, intitolato Cuore. Buona lettura.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Poesia di febbraio: “Nel parco” (di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko)

sabato, febbraio 27th, 2021

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Il poeta russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (a destra) con Richard Nixon

 

Come diceva spesso una mia amica davvero simpatica: «La poesia ti rovina l’esistenza, ma ti salva le giornate». E lo sciagurato venerdì 26 appena trascorso, da disastro più o meno totale sul punto di travolgermi, si è per fortuna mutato in qualcosa di addirittura piacevole, quando, aggirandomi in Rete, mi sono imbattuto per caso in alcuni splendidi versi; decidere di condividerli anche con voi, cari lettori del «Cofanetto Magico», è stato naturalmente un attimo. Perciò eccoli qui, puntualmente e “prontamente” in calce a questa breve introduzione.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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Poesia di dicembre: “Invictus” (di William Ernest Henley)

domenica, dicembre 27th, 2020

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Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
come recita un detto scherzoso, a Natale ogni dono vale. Perciò –al termine di un anno così difficile e tragico (segnato, come sappiamo, da un terribile dramma: la pandemia da Covid-19, ovviamente)– voglio augurarvi non solo buone Feste e buon 2021, ma anche buona speranza, con un famosissimo componimento in versi del coraggioso scrittore e giornalista inglese William Ernest Henley. Felice lettura!

Pietro Pancamo
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Poesia di novembre: “L’ombra è la nostra vera dimensione” (di Elena Petrassi)

venerdì, novembre 27th, 2020

Ricostruzione grafica di un buco nero

 

Ha pubblicato con l’editore Moretti&Vitali le raccolte di liriche Il calvario della rosa e Sillabario della luce, mentre con ATí editore i romanzi Frammenti del tredicesimo mese e In giornate identiche a nuvole. Senza contare poi che suoi testi, recensioni, articoli e saggi sono apparsi sulle riviste «Poesia», «Atelier» e «Internazionale». Ovviamente sto parlando, cari amici del «Cofanetto Magico», di Elena Petrassi, letterata milanese che, nella sua silloge di versi Scrivere il vento, sembra non solo voler proclamare, fra cadenze e immagini da salmo biblico, che la poesia è carne d’anima (come forse Gesù Cristo), ma anche aggiungere, con schiettezza quasi scientifica: «La vita è quell’ammasso di luce che il buco nero della morte trattiene in sé a forza (di gravità)».

Pietro Pancamo
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Poesia di agosto: “Il mio spazio” (di Livio Spanò)

giovedì, agosto 27th, 2020

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Un “terremoto di vento”

 

Il siracusano Livio Spanò è un poeta e pittore astrattista, che nel 2015 ha preso parte al progetto grafico “Letteratura incisa”, culminato in una mostra collettiva presso la Biblioteca universitaria di Bologna.
Nei suoi testi –sempre caratterizzati da un sovrapporsi convulso d’immagini pressanti ed impellenti– violente faglie temporali (il presente e il futuro) entrano costantemente in collisione, generando non solo amarezza e confusione, ma anche rabbia, disillusione e un forte desiderio di quiete definitiva: forse di morte, quindi, o almeno di rinascita.

Pietro Pancamo
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Poesia di luglio: “Contadino-soldato” (di Celeste Chiappani Loda)

lunedì, luglio 27th, 2020

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Grant Wood, American Gothic, dipinto ad olio del 1930 (dettaglio)

 

Nella silloge M’abbevero a nord, la poetessa Celeste Chiappani Loda –la cui produzione è stata raccolta dall’Istituto per la storia dell’arte lombarda in un archivio aperto al pubblico– si prodiga in versi cupi che, resi scarni dall’estrema precisione del dettato, descrivono la morte e la vita come (f)orma l’una dell’altra, culminando talora in testi lirici ma anche beffardi, la cui struggente ironia è accentuata da un evidente tratto narrativo. Quest’ultimo spicca soprattutto in Contadino-soldato, un componimento dove la feconda vita dei campi diventa parodia, cioè morale tagliente e caustica, del funebre potere militare.

Pietro Pancamo
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La prosa poetica di maggio: “Gioielli di oggi”

mercoledì, maggio 27th, 2020

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La genesi della prosa poetica che leggerete fra poco è presto spiegata: i valori saldi d’una volta stanno scomparendo progressivamente, a favore di modelli (com’è noto televisivi) completamente sbagliati (o ridicoli se non assurdi, bene che vada). Nel vedermeli propinati, questi ultimi, ad ogni ora del giorno, o quasi, io vengo assalito dallo sconforto (tanto che in certi casi, cari amici del «Cofanetto Magico», mi prende una voglia di piangere pressoché incontrollabile).

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La prosa poetica di aprile: “Mont Saint Michel”

lunedì, aprile 27th, 2020

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L’abbazia di Mont Saint Michel in Normandia

 

Tengo a precisare una cosa: la prosa poetica, che state per leggere, l’ho scritta ben prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus.

 

MONT SAINT MICHEL

I

Nel mio delirio che è tic della mente e stagione di veglia; nella mia insonnia; nel mio corpo borderline, che è confine fra me e tutta la morte; nel pulviscolo acqueo dei tanti minuti («Inutili!», credevo; «Minutili!», scherzavo), ch’evapòra dal tempo con le sue cateratte, so che anch’io fra non molto seguirò il cammino delle stelle, schegge di fuoco che l’Arcangelo staccò dalla spada fiammeggiante, per spargerle di cuore, e come briciole di sole, lungo il cielo intero, per mostrare agli spiriti dei morti la via che conduce in Paradiso.

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Poesia di febbraio: “Conati di pianto”

giovedì, febbraio 27th, 2020

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Gli equivoci. Talora sono capaci, nelle commedie di Goldoni, come nella nostra esistenza quotidiana, di innescare reazioni a catena di episodi davvero esilaranti e quindi finiscono per diventare quasi un motivo di svago. Ma in generale ci allontanano dalla reale entità della vita e ci impediscono di comprendere l’essenza più autentica delle situazioni che ci troviamo ad affrontare o di cui siamo testimoni. In questo senso, a darci un esempio di sicuro eloquente ed efficace è la breve poesia che segue, cari amici de «Il Cofanetto Magico».

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Poesia di gennaio: “Clarisse e Eraserhead”

lunedì, gennaio 27th, 2020

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Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
la poesia che vi propongo stavolta è della scrittrice Annelisa Addolorato e prende le mosse da una tenera o meglio sognante rassegnazione che, pur attraversata sempre da una favilla di speranza (pronta ad esplodere in qualunque momento), piega spesso il ginocchio dinanzi alle (s)torture dell’esistenza; ma quella in oggetto è anche una lirica che –con movenze musicali, orchestrate a meraviglia da un intenso afflato filosofico– nasce di soprassalto, come un bimbo in punto di vita, dalla repentina brevità di un’intuizione sia cinematografica che letteraria, per poi avventurarsi fra locuzioni e frasi che –baroccamente “intarsiate”, talora, d’incisi intricati e convulsi– sembrano voler alludere agli inestricabili, caotici garbugli dell’inconscio umano.

Pietro Pancamo
CHI SONO

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