Sta per essere trasmesso, alle 21 e 10, su Rai 1, il tanto discusso programma MISSION. Non è ancora cominciato, eppure, a priori, sono iniziate le proteste; e addirittura una raccolta di firme (sino a ieri 100.000) presentate alla Commissione Vigilanza Rai per fermarne la messa in onda.
La cancellazione del programma era stata richiesta subito dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati e dal gruppo Umana solidarietà (Gus), contro “la strumentalizzazione del dolore delle popolazioni più povere, per fare spettacolo.”
Da notare che Mission è stato creato in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dell Intersos proprio allo scopo di raccontare le tristi realtà e le esperienze che si vivono nei campi profughi. Oltre che per mettere in evidenza il grande lavoro che compiono le missioni umanitarie nel mondo. Per fare questo sono state scelte persone del mondo dello spettacolo e del giornalismo che spesso gravitano attorno ad un universo dorato. I Paesi toccati sono stati: Mali, Giordania, Ecuador, Repubblica democratica del Congo.
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