
Den Haag, Paesi Bassi. 28 agosto 2007. Geert Wilders, leader del partito della libertà (Pvv), di estrema destra, ad oggi ancora in testa nei sondaggi sulle prossime elezioni legislative 2025 che si svolgeranno mercoledi 29 ottobre. Durante un’intervista che gli feci nel suo studio in Parlamento. Foto e Copyright di Maria Cristina Giongo. Proibita la diffusione sotto qualsiasi forma e piattaforma, anche come screenshot, senza il mio accordo scritto.
Mercoledi 29 ottobre gli olandesi torneranno alle urne per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento. Che annovera 150 membri. In lista ci sono 27 partiti (fra cui due che si occupano della difesa degli animali) e 1166 candidati. Analizziamo la situazione politica attuale, anche in base ai sondaggi pubblicati da Ipsos I&O e Verian/EenVandaag. Da notare che a sole due settimane dalle elezioni quasi l’80% dei cittadini era ancora indeciso per chi votare. Alla fine dell’articolo troverete alcuni link dei tanti articoli che ho scritto sulle elezioni politiche nei Paesi Bassi, per il quotidiano nazionale Avvenire e uno per Il corriere della sera.
Il precedente governo cadde miseramente dopo soli 11 mesi, quando Geert Wilders, leader del Partito della libertà (Pvv) di estrema destra, che aveva vinto le elezioni con ben 37 seggi, ritirò il suo sostegno ad una coalizione raffazzonata, poco credibile: formata dal Vvd (liberali conservatori), Nsc, il partito democratico cristiano conservatore fondato dall’economista Pieter Omtzigt (il quale si dimise poco dopo) e dal Bbb, il partito dei contadini. Parte dei suoi elettori e compagni di partito si sentirono traditi da questa mossa ritenuta impulsiva e scellerata.

Eindhoven (Paesi Bassi), 26 ottobre 2025. Elezioni legislative del 29 ottobre 2025. Foto M.C.Giongo
Voglio ricordare che pure il precedente governo, guidato dal coriaceo Mark Rutte, il leader politico europeo più longevo dopo Angela Merkel, adesso segretario generale della Nato, esalò l’ultimo respiro dopo due anni dal suo insediamento. Il motivo per cui Rutte fece cadere il governo fu lo stesso stesso per cui Wilders ha staccato la spina al suo: la questione del freno all’immigrazione e del ricongiungimento dei rifugiati con i loro familiari. È finita un’era, i neerlandesi si sono spostati sempre più a destra. Nonostante Geert Wilders sia inviso sia ai partiti di sinistra che del centro destra. Considerato all’unanimità “un arrogante, fanatico, presuntuoso, egocentrico” e, una volta salito sul podio del parlamento, “incapace di gestire i conflitti e di mantenere le promesse elettorali.”
Uno dei suoi più acerrimi nemici, Frans Timmermans, ecologista, (ex vice presidente della Commissione europea), del partito di sinistra Groenlinks/Pvda, nato dall’unione fra quello dei Verdi e quello dei Lavoratori, ora terzo negli ultimi sondaggi, ha dichiarato che l’unica vera alternativa alla destra rimane soltanto il suo partito: in quanto, a parer suo, “persino il socialista liberale D66 (in crescita ed in quarta posizione nei rilevamenti statistici) si sta sempre più spostando a destra.” Emerge positivamente (per loro), come sesto partito dopo il Vvd, il Ja21, conservativo liberale di destra, che è “contro l’islamizzazione dei Paesi Bassi, a favore di meno tasse e più ordine nel Paese.”
A proposito dei sondaggi pare che in testa si trovi di nuovo il Pvv del sovranista Wilders; come secondo partito rispunta il Cda (cristiano democratici), sconfitto alle ultime elezioni politiche. Il loro leader, Henri Bontenbal, 42 anni, ha rilasciato una lunga intervista per il quotidiano nazionale AD ai giornalisti Niels Klaassen e Tobias den Hartog, in cui ha risposto a parecchie domande scomode. Talvolta con le con le tipiche risposte del gergo politico che dice tutto e niente come: “dat is lastig te zeggen, che, tradotto vuol dire “a questo è difficile rispondere.”
Nell’intervista al politico del Cda sono emersi tre i punti che mostrano la tendenza che sta prendendo piede in questo Paese: il primo è la richiesta ai giovani di “sacrificio” e pazienza, a cominciare dalla loro aspettativa sulla costruzione di nuove case e sugli interessi inerenti il mutuo per l’acquisto. La seconda è il ripristino all’obbligo del servizio militare; servizio civile per gli obiettori di coscienza. La terza riguarda l’aumento delle tasse per pagare le spese della difesa. D’altra parte, ha precisato Bontenbal, si tratta solo di “ 4 centesimi extra su una spesa settimanale di 50 euro.”
Negativa è stata la risposta alla domanda se vorrebbero governare con il partito di Geert Wilders: ma alla resa dei conti e dei propri interessi, si cambia spesso si idea! Motivata dalla convinzione che “ i sovranisti hanno portato solo più problemi, uccidendo il populismo; meglio Wilders all’opposizione”, ha dichiarato, “in quanto è il megafono del dissenso, dello scontento, che nessuno meglio di lui sa esprimere in modo tanto passionale, duro, senza mezze parole, persino divertente nelle sue esternazioni ironiche, scherzose.”
Molti elettori del Vvd e del Cda sono rimasti delusi dalla loro proposta di diminuire i costi per la sanità, aumentando a 385 euro la cifra che i cittadini pagano mensilmente di tasca propria per le spese ospedaliere (che in neerlandese si chiama enige risico, sta a dire “rischio iniziale”).

Mulini ad energia eolica. Nei Paesi Bassi ce ne sono parecchi, molti riuniti nei cosiddetti “parchi eolici.” Foto di Maria Cristina Giongo.
Nel frattempo il partito dei contadini è caduto in fondo ai sondaggi delle preferenze, soprattutto per aver perorato la causa sulla possibilità di allevare più animali, con conseguente aumento delle emissioni di azoto, già in eccesso. Pare che anche il Vvd non disdegni di seguirli su questa strada, già contestata da tutti i Paesi dell’unione Europea. Tenendo conto che i Paesi Bassi sono una nazione con circa 10 milioni di suini, 4 milioni di bovini, cento milioni di avicoli, è indispensabile ed urgente di controllare al meglio i reflui zootecnici, la pericolosità dei fertilizzanti sintetici ed organici; e quindi le emissioni di protossido di azoto e ammoniaca che hanno superato il limite massimo.
Proprio per mitigare gli impatti ambientali, come la degradazione del suolo, la qualità dell’acqua ed il cambiamento climatico. Non dimentichiamo che il protossido di azoto ha un potenziale di riscaldamento climatico circa 300 volte più elevato rispetto alla C02 e rimane nell’atmosfera per oltre un secolo, secondo alcuni articoli usciti in riviste scientifiche accreditate. Infatti nel 2026 dovranno adeguarsi tutti alle norme europee.
Il problema centrale rimane quello di un accordo sulla spinosa questione dei migranti che ha fatto cadere gli ultimi governi. A questo proposito è stata resa nota un’approfondita relazione dell’organizzazione governamentale di statistiche, CBS, che si è avvalsa anche del parere di sociologi, fra cui la dottoressa Tanja Traag: e di professori, come Kees van den Bos ed Halleh Ghorashi, docente di immigrazione e diversità all’Università popolare di Amsterdam, intervistati dal quotidiano AD, in quali hanno sottolineato più volte che i Paesi Bassi “non torneranno più quelli di una volta.” D’altra parte è ovvio che non si possa fare un paragone con l’Olanda di 50 anni fa.
Bisogna “farsene una ragione,” cifre alla mano: nel 1975 il 90% dei 13,6 milioni di abitanti era di pura origine neerlandese. Adesso, 50 anni dopo, la popolazione ha raggiunto i 18 milioni, con una densità di 521 abitanti per chilometro quadrato: quasi un terzo (risalendo anche alla seconda generazione), è costituito da richiedenti asilo, molti arrivati fra il 1999 ed il 2022 (in quell’anno parecchi fuggiti a causa della guerra in Ucraina). Le previsioni sino al 2050 sono di 8,9 milioni, su circa 22 milioni di abitanti. A livello di religione sono aumentati sia i musulmani, fra cui il 13,1% è costituito da giovani fra i 18 e i 25 anni, che i cattolici ( il 17%) ed i protestanti (14%). Gli agnostici sono il 56% (sempre secondo il CBS). Nel 1947 nei Paesi Bassi c’erano soltanto 300 musulmani!
Rammento che alle elezioni del 2010, in cui, guarda caso, Wilders era in testa ai sondaggi come il più grande partito, con 26 seggi, (ma nessuno voleva allearsi con lui), se ne presentò per la prima volta uno nuovo: il “Moslimpartij”. Esso che si batteva per l’integrazione dei musulmani, guidato dall’olandese Henny Kreeft, il quale dichiarò durante un dibattito televisivo che “qualcuno doveva pure contrastarlo, questo Wilders!” Non fu votato ed ebbe vita breve, sciogliendosi dopo due anni.
Incredibile ma vero, in passato proprio Kreeft militò nel partito di Pim Fortuyn, uno dei politici più controversi della storia di questo Paese, anti immigrazione, anti islam, omosessuale, cattolico, ucciso il 6 maggio 2002 da un estremista animalista, ambientalista. Il suo partito (Lpf), di cui fece parte anche Wilders auspicava il ritorno “ad un paese più vivibile.”
Sono rimasta (negativamente) colpita dal fatto che come capolista ci sono solo 5 su 15 donne. Una di loro, Mirjam Bikker, 43 anni, fa parte dei Cristiani uniti (CU). Nel 2021 le presenze femminili nei partiti erano il 38%, nel 2023 il 36% ora il 35%. Rispetto agli uomini candidati solo i liberali progressisti del D66 sono a parità con gli uomini. Nel Pvv sono il 28%.

Eindhoven, 18 ottobre 2025. Il capogruppo del partito “50 plus” Ruud van Acquoij, membro del consiglio comunale della città Eindhoven. Foto di Maria Cristina Giongo.
Un altro, piccolo, partito “in lizza” che conta una presenza significativa di donne è “50 plus”. Ora nei Paesi Bassi la pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 anni: è stato addirittura ipotizzato di portarla a 70 anni. La popolazione olandese sta sempre più invecchiando. I dati sulla natalità (che arrivano sino al maggio 2025) rivelano che sono nati 14.331 bambini. Secondo una statistica, sempre del 2025 le persone oltre i 65 anni sono risultate essere il 20% della popolazione. Nel 2024 erano 3,6 milioni. Nel 2040 potrebbero arrivare a 4,8 milioni. L’aspettativa di vita nel 2050 è di circa 86,5 anni (attualmente 81,5 anni).
Pertanto nella sua campagna elettorale “50 plus” ha presentato un programma basato “sul garantire agli anziani una vita attiva, cure adeguate, rispetto ed inclusività”, come mi ha detto il loro capogruppo, Ruud van Acquoij, membro del consiglio comunale della città Eindhoven, il quale ha riassunto nel loro motto lo scopo per votarli: “in tempo di polarizzazione noi portiamo connessione.”
Durante l’intervista Van Acquoij mi ha spiegato che “chiedono maggior rispetto per gli anziani, cure adeguate, nessuno taglio alle pensioni, inclusività, soprattutto se siamo ancora attivi e possiamo benissimo far parte della vita sociale attiva, della comunità. “ Anche i giovani dovrebbero votare per noi, investendo già sul loro futuro quando arriveranno alla nostra età. Per il resto siamo un partito che sta nel mezzo, ma non escludiamo, se fosse necessario, l’alleanza con Wilders”, ha concluso.
È noto che alla fine potrebbe succedere di tutto: anche risultati inaspettati che potrebbero ribaltare lo scenario politico. Contrariamente a quanto avviene in Italia e Francia, gli olandesi credono all’utilità dei sondaggi. Secondo alcuni politicologi “se non vengono manipolati dai media essi sono da considerare un simbolo della libertà di espressione. Un ottimo strumento per monitorare e segnalare i sentimenti degli elettori, i loro dubbi, perplessità.” Libertà di espressione che ha rivendicato lo stesso Wilders il quale ad un certo punto ha dovuto interrompere la sua campagna elettorale per le continue inquietanti minacce ricevute: che in realtà riceve da una vita. Furioso in quanto “ancora una volta vogliono tapparmi la bocca”, ha detto.

28 agosto 2007 Den Haag (l’Aia), Paesi Bassi. Il politico leader del partito di estrema destra, Pvv, Geert Wilders, fotografato nel suo studio durante l’intervista. Copyright Maria Cristina Giongo. Proibita la diffusione senza il permesso scritto.
Ricordo che tanti anni fa lo intervistai; fui la prima giornalista italiana (abito nei Paesi Bassi da 43 anni e sono iscritta all’Albo dell’Ordine nazionale dei giornalisti del Lazio dal 1977) a cui decise di rilasciare un’intervista; anche in quanto parlavo la sua lingua e ci sarebbero stati meno problemi di fraintendimento. Arrivò in parlamento scortato da un’automobile della polizia. Dietro il suo studio c’erano 4 guardie del corpo. Appena entrata mi disse subito che tutte quelle precauzioni erano dovute a delle minacce raccapriccianti che continuava a ricevere. Più avanti, in una seconda e terza intervista mi disse che aveva rinunciato alla scorta, non volendo che a causa sua morissero delle persone innocenti.
Mi fece vedere il suo computer ed in effetti quello che lessi era devastante; veniva continuamente sommerso da email che annunciavano la sua morte. “Illustrate da immagini della sua testa mozzata e la promessa a chi avesse portato a termine “il compito” di trovare in paradiso, ad attenderlo, 90 ragazze vergini. Gli chiesi come poteva vivere in quell’incubo; mi rispose che avveniva da anni. “Chiuso in uno scuro bunker da dove non poteva uscire neppure per bere un caffè con sua moglie.” Per questo motivo avevano deciso di non avere figli. “Un figlio non meritava tutto questo….con l’angoscia di perdere il padre da un momento all’altro.” E poi, sì, ammise “di avere molta paura ma che sarebbe andato avanti nella sua lotta per evitare l’islamizzazione del suo Paese.”
Quando gli dissi che io non ero assolutamente d’accordo sul suo recente, eclatante gesto di stracciare una pagina del Corano, esclamò che lo aveva fatto come segno di protesta. Capii la mia reazione di completo dissenso, con l’aggiunta della precisazione che non avrei mai votato un partito che compiva simili atti di disprezzo verso una religione, qualsiasi essa sia. Tuttavia volle ribadire che certi suoi comportamenti erano dovuti all’esasperazione per una situazione insostenibile. “Dovevo scioccare, devo gridare, devo urlare forte; se non lo fai, nessuno ti ascolta. E continuerò a farlo, a rischio della mia vita.” Questo mi disse Geert Wilders.

Den Haag (l’Aia). Il famoso Binnenhof, il bel cortile della più antica funzionante costruzione di stampo politico del mondo, (in stile gotico rinascimentale) dove c’è anche la torretta che funge da ufficio del Primo Ministro. A Den Haag si trovano la sede del governo, del parlamento e delle Ambasciate dei Paesi stranieri. La capitale del Paese invece è Amsterdam. Foto Hans Linsen, proibita la riproduzione. Copyright Hans Linsen
Una precisazione personale è quella che sulla… politica preferisco non esprimere il mio parere. Non solo per non influenzare il lettore, la qual cosa non sarebbe deontologicamente professionale, ma anche in quanto non saprei proprio per chi votare! Disgustata da tutti i partiti in generale! A parte il fatto che ho mantenuto la cittadinanza italiana e solo quella. Quindi voto ancora e soltanto per le elezioni del mio Paese d’origine.
Dopo la pubblicazione dell’intervista a Wilders pure io ricevetti un’email di minacce; pensai che come al solito le persone in malafede o soltanto poco intelligenti pensano che se intervisti un determinato politico tu sia dalla sua parte. Invece la polizia (a cui mi rivolsi per la denuncia) mi spiegò che venivo attaccata a prescindere; soltanto per aver nominato Wilders. Gli autori delle minacce (la cui provenienza, mi dissero, era dall’Afghanistan) non avevano neanche compreso il testo del mio articolo, in italiano; era bastato il fatto che mi riferissi a lui per inserirmi “nella lista nera dei giornalisti da decapitare.”

Eindhoven (Paesi Bassi) 26 ottobre 2025. Foto M.C.Giongo
Per concludere, qualsiasi sarà il vincitore e qualsiasi coalizione di governo porterà il Paese ad essere guidato ( spero) in modo serio e duraturo, finalmente a favore della comunità, sulla base di dinamiche politiche interne efficienti, non si potrà evitare, questa volta, di scendere ad un compromesso sulla limitazione del flusso dei migranti. Valutando la capacità di accoglienza di un Paese che è il quinto più densamente popolato d’Europa ed il dodicesimo nel mondo; ma sempre tenendo conto che non puoi respingere chi ha sta scappando da nazioni e continenti in guerra, dalla fame e morte sicura.
Come ha ben detto il professor Halleh Ghorashi nella sua intervista al quotidiano AD, “non addossiamo a loro la colpa di quanto sta avvenendo nel Paese. La xenofobia è un sentimento disastroso, preoccupante. La crisi degli alloggi, per esempio non dipende, come lamentano alcuni cittadini al fatto che vengano destinati ai rifugiati politici prima che a loro. Bisogna risalire alla fonte del problema, che riguarda e deve risolvere il governo, agevolando la costruzione di nuove abitazioni, di nuovi e migliori Centri di accoglienza; è necessario di trovare un equilibrio su questo piano. Sicuramente controllando che non chiedano asilo politico migranti che hanno compiuto crimini nella loro terra d’origine (nel 2023 sono stati 0,8% circa); ma anche lasciando entrare quelli che portano forza lavoro e soprattutto coloro che vengono da nazioni, continenti in guerra.”
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
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Link ad alcuni degli ultimi miei articoli sulle elezioni legislative nei Paesi Bassi, a cominciare da uno appena pubblicato dal quotidiano nazionale Avvenire:
Gli Olandesi verso le urne, in testa nei sondaggi il Pvv di Wilders
Poi il colpo di scena di quando cadde il governo:
Cosa sta accadendo in Olanda, senza governo fino a novembre
In Olanda vince la destra estrema di Wilders. Ma sarà difficile fare alleanze | Avvenire
23 novembre 2023 e 24 novembre una grande pagina con richiamo di copertina.
E, ancora: sempre quando cadde il governo di Mark Rutte, 9 luglio 2023.
Corriere della Sera del 12 aprile 2021.
N.R. Questo articolo è in fase di aggiornamento; pubblicherò i risultati delle elezioni legislative appena saranno stati resi noti.
Giorno delle elezioni legislative, 29 ottobre 2025. Aggiornamento sino alle ore 15.00.
Stamattina i seggi sono stati aperti alle 8 e 30. Chiuderanno stasera alle 21.00. Alle 10 e 30 si era recata alle urne solo il 12% della popolazione votante; alla stessa ora, le scorse elezioni legislative, erano stati il 14%. Entro le ore 14.00 l’affluenza è stata del 27%.
Ricordo che i cittadini neerlandesi all’estero con diritto al voto ( sin dal 1985) sono 890.000, la maggior parte dei quali in passato ha votato per partiti di sinistra. Il problema è che c’è molta disorganizzazione per quanto riguarda la procedura di voto, piuttosto complicata; ci sono sempre stati parecchi problemi burocratici, schede non arrivate, schede perse, ecc. Questo pare che abbia portato alla diminuzione dei votanti.
Ho sentito le prime dichiarazioni a caldo di alcuni vari leader dei 27 partiti che si sono presentati in lista, intervistati da giornalisti sul posto che svolgono reportage per le loro testate. Contenti dell’andamento della loro campagna elettorale sono stati quello del D66, liberale socialista progressista, poi Frans Timmermans, del Partito di sinistra dei verdi,unito a quello dei lavoratori ( Groenlinks/Pvda); non si è pronunciato molto…Henri Bontenbal del Cda, cristiano democratico.
Le battute più divertenti, se così possiamo definirle..spettano a Geert Wilders del partito di estrema destra Pvv, che ha dichiarato “che rimarrà in politica sino agli 80 anni.” Della serie….non vi libererete di me facilmente!
E della leader del partito dei contadini Bbb, che come avrete letto nei miei approfonditi articoli usciti nel giorni scorsi, con i primi sondaggi, è scesa nelle preferenze a causa dell’insistenza sul poter allevare più animali, nonostante si sia già superato, nei Paesi Bassi, il limite permesso per le (nocive) emissioni di azoto, già in eccesso in questo Paese. Facendo finta di ignorare il calo rilevato dai sondaggi la sua battuta è stata: “ora vado a farmi la pedicure… così stasera potrò danzare a piedi nudi per festeggiare la nostra vittoria!” Contenta lei….
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Eindhoven, 30 ottobre 2025. Qui sotto il link al mio ultimo articolo pubblicato in tempo reale dal quotidiano Avvenire sui risultati finali delle elezioni politiche nei Paesi Bassi, con un colpo di scena. Anzi due. Domani mattina sarò intervistata dalla giornalista Chiara Placenti, dell’emittente radiofonica Radio in blu.
Nel voto in Olanda i liberali fermano Wilders: è pareggio.
Risposte ai lettori:
spesso mi domandano come mai io scrivo sempre Paesi Bassi e non Olanda; la risposta è che il termine Olanda si riferisce soltanto a due delle dodici province dei Paesi Bassi, l’Olanda Settentrionale e quella Meridionale; quindi in realtà è usato in modo improprio. La locuzione corretta per indicarla è appunto quella di Paesi Bassi, il cui nome è un riferimento alla sua bassa elevazione e alla sua topografia piatta: con solo il 50% del suo territorio che supera 1 metro sopra il livello del mare e quasi il 26% che scende sotto il livello del mare.
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