Paesi Bassi. La prima nazione al mondo a legalizzare il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Intervista a una coppia di uomini olandesi che si sono sposati due anni fa. I nostri genitori quando lo hanno saputo hanno messo subito in primo piano l’amore filiale, per loro non cambiava nulla nei loro sentimenti verso di noi.

Eindhoven (Paesi Bassi), 3 giugno 2023. Ted e Kees van Limpt, il giorno del loro matrimonio.

Come ha detto e fatto capire il nostro amato Papa Francesco, la chiesa cattolica deve essere in primo piano nella difesa del valore dell’inclusività, dell’accettazione di tutti i nostri fratelli che non devono essere esclusi al suo interno soltanto per differenze etniche, legate al colore della pelle, a religioni diverse, alla loro disabilità; e anche per il sentimento più bello che esiste al mondo, l’AMORE. Spesso “concepibile” solo fra uomo e donna.

Purtroppo e con nostro grande dolore, il nostro amato Pontefice si è spento il giorno 21 aprile, alle ore 7 e 35 del mattino; il giorno precedente aveva voluto dare la benedizione Pasquale Urbi et Orbi a tutto il mondo, proprio domenica 20 aprile.

Tornando all’apertura e comprensione di Papa Francesco verso tutti, al contrario, come ben sapete, la prima dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump dopo il suo insediamento alla Casa Bianca è stata di chiusura assoluta nei confronti della coppie gay. Chiusura ed esecrazione già portata avanti da Vladimir Putin. Oltre che da tutte quelle dittature che non rispettano l’essere umano nella sua individualità ed unicità.

In questo articolo vorrei approfondire questo tema portando come esempio i Paesi Bassi, dove in primo piano si pone, appunto, l’amore; non importa se fra uomo e uomo o fra donna e donna. In quanto amore è.

Parto quindi sottolineando che è stata proprio l’Olanda, il 1 aprile 2001, la prima nazione a legalizzare il matrimonio egualitario; questa è la giusta definizione nella lingua olandese (unione legale fra persone dello stesso sesso). Con una speciale benedizione da parte di un prete in una chiesa cattolica, se lo si desidera. Prima, come in altri Paesi, fra cui la Danimarca e la Norvegia, era possibile far registrare da un notaio la loro convivenza, come per le coppie eterosessuali non sposate. In alcuni siti si indica la Danimarca la prima ad aver legalizzato il matrimonio gay, ma su questo “primato” (peraltro non molto rilevante ai fini dell’importanza di tale conquista) c’è ancora un po’di confusione.

I primi sei mesi dall’approvazione della legge sono stati registrati nei Paesi Bassi 1900 matrimoni; 1050 fra coppie di uomini e 850 di donne. Circa il 16% degli uomini erano già stati precedentemente sposati con una donna.

Dal 2005 al 2009 in media si sono sposati fra di loro 610 uomini e 690 di donne. In totale dal 2001 sino al 2020 sono stati registrati 20.000 matrimoni. Su circa 1000 persone conviventi quelle sposate sono state il 45% . Non ci sono invece statistiche definitive sui divorzi; tuttavia sembra che nel frattempo abbiano divorziato più lesbiche che omosessuali.

Eindhoven (Paesi Bassi), 3 giugno 2023. Ancora una bella fotografia di Ted e Kees.

Secondo i dati ufficiali (dell’organizzazione SCP) nei Paesi Bassi l’accettazione dell’omosessualità e bisessualità è sempre più in aumento; si è accorciata la differenza fra gruppi religiosi e non religiosi. Nella chiesa “Stadskerk” di Eindhoven, città al sud dell’Olanda, sono inserite anche comunità di Lgbt.

La stessa chiesa cattolica è da tempo a favore dell’accoglienza nei confronti delle coppie di omosessuali; al contrario di quella riformista, molto rigida in generale e su questo tema. Ancor oggi al loro interno l’omosessualità viene colpevolizzata. Un ragazzo di 12 anni intervistato a riguardo ha parlato di “demonizzazione”, che spesso ha creato depressioni profonde fra i giovani omosessuali.

Gli è stato detto, appena ha confessato il suo interesse per i compagni dello stesso sesso che “può sentirsi omosessuale ma non praticare l’omosessualità.” A questo proposito, dopo la scoperta di gruppi di psicologi specializzati in terapie per “guarire dall’omosessualità”, è stata presentata un’interpellanza parlamentare affinché costoro vengano puniti con pene severe, che vanno da una multa al carcere.

Essa è stata sostenuta sia dai rappresentati dei partiti di centro destra (come quello liberale, il Vvd, nell’attuale coalizione di governo), che da quello dei Cristiani Uniti e da quelli di sinistra. Secondo una statistica ufficiale del CBS Centraal Bureau, affiliato al governo, in riferimento al 2020, circa il 4,8% della popolazione olandese è omosessuale, lesbica o bisessuale: 2% circa sono omosessuali, 1,6% lesbiche. Secondo la fonte BNNVARA TV, il 71% degli olandesi è positivo nei confronti dell’omosessualità e dei transgender, il 22% sono neutrali, il 7% negativi.

Colpisce il fatto che fra il 7% delle persone negative ci siano giovani, molto meno aperti degli adulti. Lo ha rivelato l’associazione Lccp plus. Secondo alcuni psicologi dipende dal fatto che spesso all’interno delle famiglie quando un figlio confessa la sua omosessualità non viene subito…accolto a braccia aperte.

Tuttavia ultimamente sono avvenuti dei cambiamenti positivi a riguardo: infatti attualmente il 5% dei giovani olandesi fra i 15 ed i 24 anni dichiara apertamente di essere gay, lesbica o bisessuale. La bisessualità è più presente fra le giovani donne che fra i ragazzi. Però alcuni gay e lesbiche hanno confessato di non osare di andare mano nella mano per la strada, lasciandosi andare ad effusioni in pubblico.

In Olanda il 5, 6% è costituito da residenti di religione islamica; nell’Islam il concetto di orientamento sessuale è inamissibile e addirittura condannato, in sette Stati a maggioranza islamica, con la pena di morte. Fra essi ci sono Iran, Nigeria, Yemen, Pakistan. Nel 2021 la polizia ha registrato 1500 aggressioni a coppie omosessuali: nonostante la legge olandese punisca severamente la discriminazione su base sessuale; a riguardo ci sono varie organizzazioni di sostegno, fra cui COC Nederland.

Per le coppie di omosessuali è possibile (ma non facile) adottare un bambino. Dal 2009 si può adottare un bambino anche all’estero ma solo in Sudafrica, Portogallo e Stati Uniti. La procedura però è molto complessa, dura circa 5 anni e pare che di recente sia diventata ancora più complicata in questi Paesi. Dal 2019 è possibile la maternità surrogata, su regole ben precise.

Fra le ultime novità vorrei citare che dal gennaio 2024 in Olanda anche gli omosessuali possono donare il sangue; sino ad ora era proibito in quanto considerati ad alto rischio di aver contratto il virus HIV. Un’altra novità è che vengono sempre più spesso organizzate lezioni ad allievi di varie scuole sull’omosessualità e l’accettazione di se stessi quando si pensa di provare attrazione per persone dello stesso sesso.

Per i giovani fra i 13 e i 25 anni Lgbt, ultimamente c’è la possibilità di andare in campeggi speciali per conoscersi, scambiarsi i pensieri, fare sport; vengono organizzati Workshops, giornate a tema, per esempio per ascoltare le esperienze e storie degli altri.

Assolutamente proibiti alcol, droga e relazioni sessuali. In conclusione i Paesi Bassi considerano l’omosessualità come l’espressione dell’amore universale; per questo motivo non dovrebbe subire, appunto, alcuna forma di discriminazione.

Vorrei inoltre chiarire che non si deve confondere l’omosessualità con la pedofilia, come fanno alcuni. Quello della pedofilia è un delitto orrendo ai danni di bambini, dove l’amore non c’entra nulla! Si tratta di abuso, violenza, distruggere la loro vita per soddisfazione della propria perversità. Come sapete ho scritto molto su questo tema, chiedendo pene più severe per chi se ne macchia. Grazie a Papa Francesco anche all’interno della Chiesa cattolica si sta cominciando a perseguirlo come deve essere. Sicuramente troppo tardi, ma almeno è un inizio.

Cito una frase olandese che mi pare riassuma il senso di questo tragitto di approfondimento, partendo proprio dall’importanza per la popolazione della legalizzazione dei matrimoni fra omosessuali, oramai di lungo corso: “Een verklaring hiervoor is dat wetten invloed hebben op sociale normen: ze geven een signaal af van wat normaal en niet normaal wordt gevonden in een samenleving. En de sociale normen die we waarnemen, zijn cruciaal voor ons gedrag.

Traduzione: “la spiegazione si può trovare nell’influsso che le leggi hanno sulle norme sociali. Infatti esse mandano un segnale molto chiaro su ciò che è normale e ciò che non lo è nella vita comunitaria. Queste norme sociali vengono quindi recepite come cruciali per il comportamento di tutti noi olandesi e seguite come tali.” Anche nei confronti dell’omosessualità.

Eindhoven. Ted e Kees van Limpt, durante l’intervista.

A questo punto vorrei concludere questa mia ricerca inerente l’omosessualità nei Paesi Bassi con un’intervista a due giovani, Ted e Kees van Limpt, che si sono sposati e conducono una vita di coppia felice ad Eindhoven, nella regione olandese Nord Brabant. Entrambi hanno 31 anni, Ted è insegnante e Kees lavora nel campo paramedico. Sono sposati da 2 anni.

Ted è molto spontaneo, allegro, Kees più calmo e riflessivo, anche nel dare le risposte. Sono due giovani intelligenti, simpatici, che si vogliono bene.

Ted e Kees, dopo quanti anni di convivenza avete deciso di unirvi in matrimonio? È stata una scelta ponderata?

Ted: lo abbiamo deciso dopo 6 anni. Volevamo acquistare una casa e per questo c’erano tante cose da regolare, anche per il futuro, in caso di morte, a tutela l’uno dell’altro. All’inizio ero io quello che voleva sposarsi, mentre Kees non ancora. Poi…

Kees: poi… sono stato io a chiedergli di sposarmi, in una bella giornata trascorsa al Parco Efteling. Ma non ho deciso di sposarmi approfittando del fatto che in Olanda abbiamo una legge che ce lo permette. Solo per amore.

La vostra decisione è stata subito accettata dai vostri genitori? Anche prima, quando avete raccontato che provavate sentimenti verso ragazzi dello stesso sesso?

Ted: sì. Anche in passato non ho mai avuto problemi con i miei genitori. La prima volta che sono tornato a casa con un ragazzo avevo 24 anni; ed era proprio Kees. Quella è stata l’occasione per dire loro che ero omosessuale. Il loro amore per me non cambiò.

Kees: avevo 17 anni quando glielo dissi. La loro reazione fu positiva. Mio nonno era perplesso, all’inizio. Erano solo un po’ preoccupati per la reazione della società nei miei confronti. Ma sin da subito i miei genitori misero in primo piano l’amore filiale. Loro mi amavano. Punto e basta, qualsiasi fosse la mai scelta di vita e di coppia, non cambiava nulla a livello dei loro sentimenti verso di me. Anche con gli amici e colleghi di lavoro non abbiamo mai avuto problemi.

Quindi non vi siete mai sentiti esclusi per la vostra omosessualità dalla famiglia, dai conoscenti, dalla società olandese o da qualche comunità religiosa? Mai avuto paura a vivere apertamente il vostro amore?

Kees: in realtà ogni tanto ho ancora l’idea, il timore che le persone potrebbero non accettarmi.

Ted: a me colpisce il fatto, per esempio, che talvolta nei titoli dei giornali leggo: “due omosessuali sono stati picchiati.” Come se il fatto che siano stati malmenati sia inerente alla loro omosessualità. Mentre aggressioni di questo genere avvengono nei confronti di chiunque.

Come definireste l’omosessualità a livello intimo, spirituale?

Kees: una forma di profonda amicizia. Ted ed io siamo molto simili, ci riconosciamo nei nostri desideri, modi di vivere, sentimenti, interessi.

Ted: la definirei amore e basta. Un contenitore dove c’è spazio per tutto. Come dice Kees soprattutto per l’amicizia, la somiglianza. E anche l’empatia.

Siete religiosi?

Ted: io sono cattolico.

Kees: non sono cattolico, più che altro agnostico. Ma vengo da una famiglia cattolica.

Ogni tanto litigate?

Kees: sì, come tutti! Possiamo anche esplodere in un litigio, discussione forte ma che non dura a lungo. Facciamo presto la pace.

Ted: è vero. Penso che la nostra relazione sia più facile di quella fra uomo e donna. Proprio per quel senso di appartenenza, comprensione che forse va oltre un rapporto di coppia eterosessuale. Per il resto è uguale.

Una curiosità: la legge vi permette di assumere il cognome dell’altro coniuge?

Ted: sì, abbiamo un’ampia possibilità di scelta; oltre a questa, anche quella di mantenere i nostri cognomi da non sposati.

Portate avanti la vostra scelta con particolari attività?

Ted: proprio recentemente ho tenuto un workshop, a scuola, parlando in modo positivo dell’omosessualità. Mi spiego meglio: spesso si affronta questo tema, anche da parte di associazioni di sostegno, portando esempi negativi, tipo “i miei genitori quando l’hanno saputo mi hanno buttato fuori di casa, non sono mai stato accettato, i bulli mi prendevano di mira, quando l’ho detto ai miei amici non hanno voluto più vedermi. ecc.” Io ho cercato di introdurre invece esempi positivi, storie positive; con me c’era anche mia madre. Oltre ad altre persone, fra cui transgender, e i miei allievi, che hanno circa 14, 15 anni. E sa quale è stato il commento che più mi ha colpito, da parte loro, il miglior complimento? “ Chi è l’omosessuale qui?”

Ted, i suoi allievi non lo sapevano? E come mai considera quella domanda un complimento?

Ted: probabilmente non tutti ne erano a conoscenza, anche se avevo detto una volta che vivevo con un compagno. Per me è stato un complimento in quanto spesso usano fra di loro la parola “omo” quando vogliono offendere, un modo per denigrare, umiliare. Quando litigano fra di loro dicono all’altro frasi tipo “taci omo!” Per me significava restituire il valore del termine, non considerarlo come un insulto. Ero contento di venir considerato come una persona come tutti gli altri, che non aveva bisogno di spiegare, specificare, quasi giustificare la sua omosessualità.

Parole Sante!

A questo proposito, ci sono omosessuali che “fanno risaltare” un po’… eccessivamente, in modo esagerato un loro lato femminile: nel modo di parlare, di camminare, di vestirsi.

Ted e Kees, rispondono insieme: per questa ragione noi non andiamo ai Gay Party, non certo per nasconderci, ma perché non ci piace. Riguardo a queste persone credo che a loro piaccia proprio essere più “femminili”, esibire quel loro lato: e lo dimostrano in tale maniera. In generale non ci identifichiamo in nessun gruppo, abbiamo tanti amici differenti, come differenti sono le persone fra di loro.

Non temete che per colpa di grandi potenze come gli Stati Uniti d’America con Trump e la Russia con Putin, tanto per citarne due, a parte le religioni islamiche, potreste subire nuove, più accanite, discriminazioni?

Kees: io ho paura di una guerra. Che vogliano scatenare un’altra guerra mondiale. Siamo felici di abitare in un Paese non violento e siamo felici di poter vivere in pace la nostra relazione, di volerci bene e di esserci sposati.

A questo punto mi viene spontanea un’ultima domanda: volete dei bambini?

Ted: sì.
Kees: no.

Poi sorridono, si guardano, si confrontano, ne parlano e arriva la seconda risposta.

Ted: In effetti è un argomento difficile! Sì, all’inizio li avrei voluti ma ora?

Kees: …ora pensiamo che va bene così! Inoltre in Olanda è piuttosto complicato adottare un bambino e nel caso, come prima scelta lo affidano a persone eterosessuali.

Mai pensato di ricorrere ad una “maternità surrogata”, in Italia proibita? Secondo me, al di là dell’importante questione etico morale, implicherebbe la presenza di una terza persona, di una donna, fra di voi, quindi si potrebbe creare una situazione piuttosto complicata….

Ted: nei Paesi Bassi è possibile attuare questa scelta ma è proibito farla per denaro e anche “reclamizzarla ” per esempio con annunci sui giornali, nei social. Chissà, potremmo pensarci, non so… in effetti è molto complicato.

Poi Ted guarda Kees, che pone fine al discorso con questa chiara risposta: no, non ci penso. Come ho detto prima stiamo bene così, siamo felici così.

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Un bel modo di concludere questa intervista: “stiamo bene così, siamo felici così”! Soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo, pieni di incertezze, angosce, drammi, in cui abbiamo maggiormente bisogno di sentirci bene con la vita che abbiamo costruito, portandola avanti con molto coraggio, speranza e serenità, giorno dopo giorno. Insieme alla nostra famiglia e alle persone che amiamo.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Proibita la riproduzione dell’articolo e delle fotografie senza citare la fonte di informazione, Le fotografie ci sono state date gratuitamente per la pubblicazione da Ted e Kees van Limpt. La foto di Papa Francesco e della torta nuziale con l’immagine delle due ragazze è stata scaricata da internet. Nel caso fossero coperte da diritti d’autore avvertiteci scrivendo subito a questo indirizzo email: jhjlinsen@gmail.com E la leveremo immediatamente.

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