Preghiamo per l’Ucraina invasa. Stiamo morendo dentro. In questi giorni e da una vita.

Da giornalista che da 40 anni svolge la sua professione con rispetto della libertà altrui, informando nel modo più documentato possibile, ho sempre cercato di non lasciarmi prendere dalle emozioni, perchè, come mi disse il mio primo direttore di giornale “un vero giornalista deve solo informare. In modo corretto, serio, senza lasciarsi influenzare dalle proprie idee personali, politiche; oppure cercare di influenzare via le sue convinzioni i lettori.”

Anche Papa Francesco prega per la pace, contro questa terribile guerra di potere, affinchè si ponga un’immediata fine a tanto dolore. Foto Hans Linsen.

Queste regole le ho sempre seguite, a volte anche lasciando collaborazioni con testate nazionali di un certo “livello” che volevano impormi la loro “linea editoriale.” Già, per carattere, io non mi faccio imporre niente da nessuno, a maggior ragione da persone che, per interesse, sono “di parte.”

D’altra parte sino a poco tempo fa c’erano ministri, penso per esempio a Matteo Salvini, che in Italia girava indossando una maglietta con l’effige di Putin, si faceva fotografare con lui e ripeteva che ci sarebbe voluto un uomo come lui nel nostro Paese, rappresentante della democrazia (?). Poi,(vedi il video del Corriere della sera), chiamava gli italiani contro Putin, “euro- cretini”. Ora ha avuto la faccia tosta di andare in Polonia per… una “missione di pace”, accolto dal sindaco di Przemysl, pergiunta indossando un giaccone pieno di marchi pubblicitari, il quale gli ha mostrato la maglietta del “suo amico Putin”, che ostentava con orgoglio fino a poco tempo fa, guardandolo con spregio.
Quanti come lui adesso hanno cambiato idea, a proposito di credibilità! Soprattutto per motivi di comodo, politici, di denaro! Anche fra i miliardari che si sono arricchiti grazie al dittatore.

Anche la presentatrice Barbara D’Urso, che si è definita amica del leader della Lega Matteo Salvini, con cui una volta si mise persino a pregare durante un programma di intrattenimento televisivo, suscitando l’indignazione della chiesa cattolica e non solo… in questi giorni tanto dolorosi si fa fotografare nella sua pagina di facebook in pose più o meno sexy in cui indossa costosi capi firmati, con il marchio ben in vista. Mi chiedo come ci si possa esporre in questo modo e per questo scopo in un momento di sofferenza simile! Un minimo di sensibilità, di umanità! Senza contare che inizia SEMPRE Pomeriggio 5 invece che dando subito notizie della guerra contro l’Ucraina con… le notizie sullo share e gli indici d’ascolto del programma che conduce. Come se alla gente importassero, persino più di quelle su questa atroce guerra, che seguiamo con il fiato sospeso!

Ma, ripeto, in questo momento scrivo solo per chiedere che finisca subito questo massacro perpetrato in Ucraina. Di notizie e immagini strazianti su questa invasione purtroppo ne ricevete già abbastanza, attimo dopo attimo. Tanti potenti di tutto il mondo dalla Francia ad Israele chiedono a Putin di cessare il fuoco, cercano un dialogo. Lo stesso presidente ucraino Zelensky gli ha chiesto di sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione possibile, perchè, ha detto, “noi non vi abbiamo fatto nulla. Che cosa volete? Parliamo insieme, sediamoci ad un tavolo in pace, perchè finisca questo sterminio.

Mio caro, a volte sono quasi contenta che tu non ci sia più. Almeno non hai assistito a questa nuova sofferenza. Tu che tanto amavi la libertà! Distrutto nella tua intelligenza, bellezza, ideali e sogni di un mondo migliore.

Ma una cosa personale voglio raccontarla; mia nonna era russa, di Tbilisi, in Georgia. Una nonna tanto amata e meravigliosa, che ora piangerebbe per quanto sta accadendo in Ucraina. Le notizie che arrivano da Mosca, dove conosco molte persone care, sono preoccupanti, spesso mi chiedono: “ma che cosa dicono da voi? Qui non ci fanno sapere niente, hanno chiuso i maggiori mezzi di informazione, solo propaganda di regime. Abbiamo paura. In questi giorni stiamo morendo dentro. Come da una vita.”

Sono parole di disperazione e di angoscia anche per i loro fratelli ucraini. Tuttavia, come ho scritto anche nella mia pagina di facebook non voglio parlare di questa guerra, altrimenti dovrei scrivere pagine e pagine. Di sicuro non è stata l’Ucraina ad invadere la Russia ma il contrario. Di sicuro stanno morendo donne e bambini, civili, un bagno di sangue che va fermato.

Nella mia pagina di facebook ha postato tanti commenti una donna russa ineggiando a Putin; ha definito noi che difendiamo l’Ucraina dei nazisti; democraticamente, all’inizio, ho lasciato i suoi commenti poi ho risposto che non la volevo più avere “fra i miei amici virtuali” perchè voglio solo sentire parole di pace e amore.

Contro ogni invasione, ogni guerra. Contro ogni dittatura in cui a decidere, anche di scatenare una guerra per sete di potere, sono in pochi. Invece lei scriveva solo parole di odio, di cattiveria verso una nazione invasa. L’odio non mi appartiene e non voglio avere niente a che fare con chi fa propaganda politica su questo dramma, chi semina odio, violenza.

Preghiamo invece per i bambini già debilitati dal cancro che sono stati portati a braccio, attaccati alle flebo, nei rifugi, per quelli orfani in fuga fatti sfollare da un caseggiato distrutto dalle bombe, per chi combatte per difendersi, quei giovani soldati, da entrambe le parti, che spesso non sanno neanche perchè devono sparare ad un loro fratello.

E mi fermo qui, dove, lo ribadisco, non sto scrivendo da giornalista sul fronte di guerra, ma da mamma, nonna, da donna che piange i tanti morti e feriti, chi ha perso la casa e non sa più dove andare, chi scappa disperatamente.

Maria Cristina Giongo
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2 Responses to “Preghiamo per l’Ucraina invasa. Stiamo morendo dentro. In questi giorni e da una vita.”

  1. Elisa scrive:

    Il punto è proprio questo: non si sa perchè si deve sparare ad un proprio fratello. Fortunatamente lo hanno capito in tanti, speriamo che capiscano anche i dittatori. Ma la consapevolezza dell’inutilità della guerra continua ad andare avanti. Un abbraccio al popolo ucraino.

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