Poesia di ottobre: “Spiegazione di un giorno”

La vecchiaia

 

Spiegazione di un giorno introduce il volumetto Manto di vita di Pietro Pancamo, quasi a sottolinearne il tema: il dispiegamento di un giorno frantumato contro cui, con scherno, si scagliano i lazzi di sdegno della Notte, vera regista della vita. Il riferimento al dato autobiografico o l’attenzione al particolare non sono una trappola per Pancamo. Il compiacimento autoreferenziale non lo riguarda. Il suo interesse è esistenziale. Questa poesia, in sintesi, diventa breve allegoria di come si dispiega, si svolge emblematicamente la vita di un uomo, in continua dialettica con la malattia, la vecchiaia, la morte. La sua lettura del reale è critica. Il punto di vista pessimista, anche se di un pessimismo non assoluto.

Marisa Napoli
CHI SONO

 

Fotografia (modificata) di Matthew Rutledge

 

SPIEGAZIONE DI UN GIORNO
-Da Manto di vita (LietoColle, Como, 2005)-

Il giorno che saltella
lungo le impronte delle mie scarpe;
il giorno che saluta frantumato,
quasi appostato
fra le dita.
Ogni minuto è fluido di rumori:
sbattono le ali
contro pannelli d’aria. L’impatto
vibra di scherno:
è un lazzo di sdegno
voluto dalla mia notte.

Pietro Pancamo
CHI SONO

 
 

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Pietro

 
 
 
 

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54 Responses to “Poesia di ottobre: “Spiegazione di un giorno””

  1. Enrico Parco scrive:

    Carissimo Pietro, la tua poesia e’ davvero provvidenziale: sono ritornato da poco da Firenze dove ho potuto contemplare estasiato nelle cappelle medicee le 2 statue di Michelangelo della Notte e del Giorno. “O notte, o dolce tempo, benché nero con pace ogni opra sempre al fin assalta…”
    La diade notte e giorno e’ fantastica!
    Un caro saluto

    • Pietro Pancamo scrive:

      Carissimo Enrico, grazie del tuo bell’intervento.
      Ebbene sì: la notte è davvero speciale per tanti motivi. Ad esempio, rappresenta il nostro unico momento di comunione reale con l’universo: quando il sole tramonta, infatti, le tenebre dello spazio siderale scendono sino a noi. Ma non possono certo incuterci timore, perché sono quelle stesse che hanno tenuto a battesimo le molecole fondamentali della vita e, dunque, la nostra nascita.

  2. Arrigo scrive:

    SPESSO LA NOTTE HA PIÛ LUCE DEL GIORNO, CHIEDILO ALLE LUCCIOLE…..
    CIRCA LE ORME,NON RESTA MAIUNA TRACCIA PERMANENTE,TUTTO Ê FUGACE, MENO PER il FISCO!!

    ANCHE PER I POETI LA REALTÁ
    Ê NOTTURNA SEMPRE.

    • Pietro Pancamo scrive:

      La vita ci tormenta, proprio come il fisco. Del resto già Ungaretti, quando scrisse che la morte si sconta vivendo, ci avvertì che, in buona sostanza, anche la vita è una tassa.

  3. lorella scrive:

    CIAO PIETRO , MI PARE DI COMPRENDERE CHE ALLA FINE DEL GIORNO, LA NOTTE ARRIVA ED E’ CARICA DI PENSIERI E SENSAZIONI CHE DURANTE IL GIORNO NON VEDIAMO , SENTIAMO….E TUTTO POI NELL’OSCURITA’ DI SEMBRA PIU’ IMPORTANTE PERCHE’ IN QUEL MOMENTO IL MONDO ATTORNO A NOI E’ PRIVO DI COLORI , RUMORI , DISTRAZIONI ….ED E’ PROPRIO IN QUELL’ISTANTE DI PACE ED OSCURITA’ CHE LE SENSAZIONI CI APPAIONO PIU’ VERITIERE PORTANDOCI CERTEZZE , SPAZZANDO LE PAURE PER IL DOMANI CHE TORNERA’ CON IL SUO RUMORE , LA SUA LUCE A CONFONDERCI L’ANIMA…. FAMMI SAPERE SE HO INTUITO GIUSTO CARO PIETRO !!! E GRAZIE PER LE POESIE CHE LEGGO MOLTO VOLENTIERI !!!!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Risentirti è un vero piacere, cara Lorella!
      La tua è un’ottima interpretazione. Però se questo universo fosse quantistico anche a livello macroscopico, ogni interpretazione sarebbe quella giusta.

  4. Laura e Mariateresa scrive:

    Che cosa è il giorno, che cosa è la notte se non i NOSTRI giorni e le NOSTRE notti condizionati dai nostri pensieri dalle nostre azioni dai nostri ricordi?

    • Pietro Pancamo scrive:

      Carissima Laura e carissima Teresa, grazie infinite d’essere qui anche stavolta.
      Eh, sì: le nostre giornate e le nostre notti sono davvero travagliate. Ci vuole tanta saggezza per tenerle a bada e sopravvivere.

  5. Laura e Mariateresa scrive:

    ” Del tempo( leggi:del giorno e della notte)vorreste fare una corrente per vigilarne lo scorrere seduti sulla riva?”

    • Pietro Pancamo scrive:

      Quella che i cosmologi chiamano la freccia del tempo, è già una corrente e fluisce inarrestabile (tanto che rallenta solo in prossimità dei buchi neri e della loro gravità così potente).

  6. Elfi scrive:

    Caro Piero il silenzio della notte può trasmettere gioia o dolore a seconda di
    quello che il giorno ti ha riservato. Bella la poesia!

  7. Luisa scrive:


    La notte non è meno meravigliosa del giorno, di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie molte d’essere tornata, cara Maria Luisa.
      La notte ispira verità nuove ai profeti, ai filosofi e agli astronomi. Ma anche ai pazzi sanguinari. Fu ammirando il paesaggio stellato, montuoso e wagneriano di Berchtesgaden, che Hitler concepì, per nostra fortuna, l’idea di invadere la Russia.

  8. Cristiano scrive:

    L’essere è il tempo: il senso più profondo della vita è il suo scorrere.

  9. Maria Luisa scrive:

    ascoltando i presentimenti e i pensieri della notte, ecco……. la coscienza si fa sentire !

    • Pietro Pancamo scrive:

      Il dolore si presenta sotto le forme più diverse; ma quali che siano le sembianze che assume (e spesso son proprio quelle, ahimè, della crisi di coscienza) ci aiuta sempre a migliorare e a meritarci il dono della vita. Insomma, come dicono i Vangeli (o sono io che ho capito male?), il mondo è bello perché è (Cal)vario.

  10. Bianca scrive:

    Sprazzi, frammenti,impronte lasciate che ricompongono, durante i pensieri notturni, il mosaico della giornata trascorsa. La notte mi aiuta a mettere insieme i pezzi e il mattino dopo tutto è più chiaro.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Grazie per le tue considerazioni, cara Bianca.
      Anch’io soffro spesso d’insonnia. E al mattino, l’unica cosa ad essermi chiara è che non mi reggo in piedi. Ho gli occhi pesti e la testa balorda, come se avessi boxato una notte intera. L’insonnia è un pugile che non perdona.

  11. Marisa B. scrive:

    La vitalità di un giorno si spiaggia a poco a poco nel silenzio caldo ed introspettivo di una notte; ma talvolta qualcosa di oscuro insistentemente irrompe “…tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?”

    • Pietro Pancamo scrive:

      Beh, forse è la materia oscura che, invisibile da sempre, ha favorito la nascita di questa galassia, come delle altre, e che, almeno secondo i sostenitori del modello standard, ci attraversa e pervade in ogni momento, arrivando probabilmente a toccare persino i nostri pensieri più remoti.
      Grazie, cara Marisa, per la liricità del tuo commento.

  12. Marisa scrive:

    La poesia é molto bella e per me rappresenta lo svolgersi della nostra vita tra luci ed ombre, entrambe necessarie per trovare la forza, ed a volte anche l’entusiasmo per proseguire il cammino

  13. Anna Maria Benussi scrive:

    Le impronte evocano lo scorrere del tempo; le impronte sulla neve lasciano presagirne una rapida scomparsa, ma non riescono a cancellare l’esperienza vissuta, così come la notte non può non cedere il passo ad un’altra giornata densa di suoni, battiti d’ala e fremiti d’aria.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Battiti e fremiti: sì, la vita pulsa di movimento. E in realtà il movimento è davvero essenziale: se gli elettroni che vorticano intorno al nucleo degli atomi rallentassero o si fermassero, la materia perderebbe di consistenza e solidità. Saremmo tutti incorporei e diventeremmo autentici fantasmi! :-)
      Grazie per aver nuovamente fatto visita a questa mia rubrica, cara Anna Maria.

  14. Maria Luisa scrive:

    La sera offre un’immagine momentanea del dileguarsi della vita ,nel silenzio … fino al trascorrere della notte , verso un nuovo giorno…. cosa ci porterà ?

    • Pietro Pancamo scrive:

      Di notte il paesaggio è tutto carbonizzato. Il nuovo giorno ci riporta il colore e la vita.
      Certo, però, che se le campagne, gli alberi e le colline fossero davvero di carbone, l’Italia finalmente non sarebbe più costretta a importare energia dall’estero! :-)

  15. Nella scrive:

    Non tutte le orme si cancellano…la notte porta consiglio?
    Alcune, con il nuovo giorno potrebbero essere scomparse!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Torneremo indietro a lasciare nuove impronte, là dove le vecchie sono scomparse. D’altronde pasticciare con la neve è sempre stato divertente, no? :-)
      A risentirci, cara Nella: sei sempre la benvenuta.

  16. Antonella scrive:

    Mentre il giorno trascorre rumoroso ed insegue la notte silenziosa non dobbiamo cedere alle nostre debolezze, significa sconfitta. Dobbiamo lottare con tutta la nostra forza, ne vale la nostra vita. Noi valiamo molto e quando sottovalutiamo questo aspetto ci indebolito e crolliamo, dobbiamo essere coraggiosi e pazienti, per noi stessi. La ricompensa immancabilmente arriverà.

    • admin scrive:

      Hai ragione, Antonella, la ricompensa arriva sempre, soprattutto se abbiamo sempre seminato AMORE. Con pazienza: pazienza, una bellissima parola usata da te. Ciao, Antonella!

      • Antonella scrive:

        Grazie Adim, nella mia vita di pazienza ne ho avuta proprio tanta e come ricompensa, ricevo tanto amore dalle persone a me care. Ciao a presto…

        • admin scrive:

          Immagino, cara Antonella, mi sembri una persona veramente degna d’amore. Soprattutto se hai saputo darlo. Ciao, ciao, Cristina

    • Pietro Pancamo scrive:

      La ricompensa è ricevere commenti come il tuo, cara Antonella. Grazie!

  17. Laura e Mariateresa scrive:

    E’ poi così negativa una vita frantumata (se non definitivamente) e anche un po’ derisa (ma da chi?) ?

    • Pietro Pancamo scrive:

      Ah beh, una clavicola frantumata fa molto più male, sono d’accordo.

      A dileggiare la vita diurna è la notte: la notte siderale, che è eterna, mentre il giorno si manifesta solo una volta ogni tanto (ed è, in sostanza, solo un’illusione ottica, dovuta all’atmosfera che ammanta questo pianeta).

  18. Cinzia scrive:

    Ciao Pietro, il giorno è della vita, la notte è dell’inconscio. ….

    • Pietro Pancamo scrive:

      Giustissima osservazione, cara Cinzia. L’irrazionale si è scelto la notte come territorio di caccia.
      E a proposito dell’inconscio, posso raccontarti questo: quando l’era spaziale cominciò, Carl Gustav Jung ebbe a dire: “I voli spaziali sono soltanto una fuga da se stessi, perché è più facile andare su Marte e sulla Luna che penetrare nel proprio io”.
      In realtà le sonde robotiche e gli equipaggi umani che si avventurano nel sistema solare, compiono un viaggio verso le origini della vita (e non solo molecolari, ma anche psichiche, perché lo spazio profondo, se vogliamo, è il subconscio della vita stessa) e fanno scoperte che un giorno permetteranno alla nostra specie di non estinguersi. Ciò significa, in sostanza, che Jung era un cretino. Ignoriamolo. Meglio rendere omaggio alla follia disillusa (alias coraggio) di chi partì per la Luna e partirà per Marte, pur consapevole dell’impossibilità, o quasi, di tornare indietro.
      Meglio rendere omaggio a quella follia disillusa che molti chiamano scienza, o curiosità scientifica o esplorazione del cosmo.

  19. valeria scrive:

    Il giorno e la notte, luci ed ombre, momenti oscuri e momenti solarii delle nostre vite… Il senso lo diamo noi e la nostra percezione dipende da una grande complessità di elementi… Come sempre, grazie molte Pietro per la bella poesia!

    • Pietro Pancamo scrive:

      E come sempre, cara Valeria, ti sono riconoscente per la tua assidua presenza. Ma, ovviamente, anche per i tuoi elogi.

  20. Elena scrive:

    La tua poesia mi fa ricordare due fasi della vita: quella magica della giovinezza,con la voglia di vivere e di innamorarsi,quando qualcuno ,come dice Prevert,può accendere”tre fiammiferi nella notte……..”e l’altra fase caratterizzata dalla vecchiaia,quando come recita il poeta”il giorno fu pieno di lampi ,ma ora verranno le stelle…..nel giorno che lampi che scoppi che pace la sera …..”

    • Pietro Pancamo scrive:

      Esiste anche il tempo degli ideali e dell’imprudente ingenuità. Io ad esempio mi preclusi ogni possibilità di scrivere per il giornalino parrocchiale del mio paese, quando al curato proposi, come mio primo pezzo, il miniraccontino qui appresso: “«Give me three!» –exclaimed an enthusiastic Jesus, while cheerfully talking with his Father and the Holy Spirit– «We have just succeeded in defeating both Evil and Death. So give me three!»”.

  21. Santina. P scrive:

    Ciao Pietro..
    La Notte non è meno meravigliosa del giorno, di Notte ogni cosa assume forme diverse si possono percepire quei riflessi di vita che di giorno Ci sembrano insignificanti.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Splendide parole, le tue, cara Santina.
      Sai, dopo il tramonto le cose ci appaiono diverse, perché la notte posa su ciascuna di esse uno strato di cenere. Vuole ricordarci, credo, che polvere (cosmica) siamo e polvere cosmica torneremo.

  22. Luisa scrive:

    Il silenzio della notte, rimodella ogni confusione del giorno.e porta alla luce i rimpianti….

    • Pietro Pancamo scrive:

      Disse il rimpianto: “Il mio nome è Sarebbe-potuto-essere;/ mi chiamano anche Non-più, Troppo-tardi, Addio” (Dante Gabriel Rossetti).

  23. Luisa scrive:

    Caro Poeta, rileggo la tua poesia con un senso di profonda tristezza, ma riflettendo, credo che non dobbiamo permettere alla tristezza e all’incertezza di rubare i sogni e di venire a rovinare il sonno: il domani è la speranza dell’oggi.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Per proteggere il sonno, è meglio ripetersi: “Hai messo più gioia nel mio cuore/ di quando abbondano vino e frumento./ In pace mi corico e subito mi addormento:/ tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare” (Sal 4, 8-9).

  24. Marco scrive:

    Bellissima

  25. Luisa scrive:

    “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.”

    • admin scrive:

      Bellissimo pensiero! Pieno di speranza. Cari saluti!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Pare che i presunti saggi come Gibran si divertano a ignorare di proposito la scienza. Non so… forse si sentono superiori.
      Quando, fra cinque o sei miliardi di anni, il sole si sarà trasformato in una gigante rossa, la Terra verrà vaporizzata oppure sbalzata via dalla propria orbita. E se davvero il nostro pianeta cominciasse a vagare per le sperdute e buie plaghe dell’universo, altro che albe: la notte sarebbe eterna.

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