Immortal. Sesto episodio.

Dipinto di Gianni Strino

Immortal, il racconto ideato e scritto da Valentino di Persio, coadiuvato da Marica Caramia, ha ormai preso i connotati di una storia a tinte giallo-rosa. Il fitto mistero alimentato soprattutto dall’entrata in scena di una seconda Immortal, Lilith, ha seminato dubbi e sospetti tra i due protagonisti. In questo sesto e penultimo episodio, Immortal fornisce a Francesco gli elementi per rimuovere le sue incertezze e vincere la sua diffidenza.

L’anima sofferente d’Immortal

“…Così ho cercato di Lui, ma ho trovato solo il suo contatto Maria Cristina, per questo Le scrivo. Vorrei che lei consegnasse la mia e-mail a Francesco, così facendo quella foglia potrà decidere di mettere i piedi a terra, altrimenti la testa le continuerà a girare a vuoto.”

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Dipinto di Fulvio De Marinis

Concludeva così la richiesta alla Direttrice de “Il Cofanetto Magico” l’Immortale Signora, la vera, autentica, certificata. Immortal era improvvisamente uscita dalla tana. Aveva percepito il pericolo? Aveva annusato la presenza in campo aperto dell’altra? Forse! L’illusione che la storia fosse finita lì, davanti all’Obelisco dell’Eur, svanì all’improvviso. Mi ritrovai a sorridere con me stesso, sorprendentemente contento. Nuovi scenari cominciavano a configurarsi nella mia mente. Mi sovvenni di una frase letta da qualche parte:

“…e lui il vanesio già si gongola in mille fantasie!”

Eh sì, dovetti ammettere che era proprio così. –Devo scriverle! Ci sono dentro fino al collo in questa storia e ammettilo, ti piace da morire! Stronzo! Narcisista! Vanesio!– Mi rinfacciai.

Sì, mi piaceva e mi intrigava più del lecito quel messaggio d’Immortalady, la mia romantica Immortal. Decisi che per il primo approccio avrei preso in esame il suo secondo messaggio sibillino:

“…Ricordi felici,
Ricordi lontani,
Ricordi indelebili,
Ricordi incrociati,
Ricordi appassionati.
Ricordi che in ogn’istante
mi si accendono dentro,
mi trafiggono il cuore,
mi turbano la mente…”

Chi sei Immortal?– le scrissi secco nella prima e-mail. Soggiunsi, bluffando ed arrampicandomi sugli specchi, che sulla base del secondo messaggino, avevo già una certa idea di chi lei fosse.
Sicuramente, per essere ancora così vivi, i tuoi ricordi risalgono all’età adolescenziale!– azzardai.
Mi rispose immediatamente con un fumoso –Fuocherello… ma resto nell’ombra!
Rotto il ghiaccio, mi affrettai a chiederle spiegazioni sull’ultimo messaggio facendole pesare, tra le righe, la mia sorpresa e il disappunto per il contenuto provocatorio.

Si affrettò a precisare che solo i due primi foglietti erano i suoi.
L’ultimo non è roba mia. Ho voluto stabilire un contatto diretto con te per dissapori con la mia, non più amica, romana. Si è rivelata inattendibile e falsa. Evidentemente, per invidia, lei o qualcun’altra, vuole prendere il mio posto o farmi un dispetto!
E poi continuò –E’ giunto il tempo di dare uno sbocco a questa storia!
Caspita! Che caratterino caparbio ha questa!– pensai.

Lo scambio di messaggi avveniva principalmente dopo le 22.00. Era diventata una sorta di Chat con risposte in tempo reale. Immortal si rifiutava categoricamente di scambiarci i numeri di cellulari. Pensai che forse aveva una situazione familiare cui dover dar conto. Non volle nemmeno dirmi il suo nome asserendo che Immortal le piaceva e che andava benissimo così. Rispettavo le sue scelte. Insistevo comunque nel voler sapere qualcosa in più di lei, facendole capire che non avrei continuato la storia sull’irrazionalità e nel mistero. Avrei proseguito solo se avessi avuto le prove che non si trattava d’uno scherzo ordito alle mie spalle.

Per due giorni blackout assoluto, nessuna mail. Cominciai a pensare che forse avevo colto nel segno. Doveva trattarsi di uno scherzo che ormai non aveva più senso continuare, vista la mia avvedutezza. Invece no, la mattina del terzo giorno Immortal si era rifatta viva.

“Sono certa che nel file allegato troverai le risposte alle tue domande ed ai tuoi dubbi. Io esisto, sono vera, tangibile e sincera. Accettami come sono. Non mettermi in discussione, ti prego.”

Feci il download e salvai l’allegato sul desktop. Dopo essermi versato qualcosa da bere, cliccai sulla bustina e il documento word, come d’incanto, riempì l’intero schermo del monitor.

Francesco, da dietro la finestra, nell’oscurità della mia camera, ancora adolescente e in preda a tormenti ormonali, non piangevo ne per la rabbia ne per la tristezza di non poterti parlare, attirarti a me, farti sapere della mia esistenza.

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Dipinto di Fabian Perez, “Balcony at Buenos Aires”

Sentivo il bisogno di colmare un grande vuoto interiore. Sentivo il bisogno di dare forma e senso a quelle cinque lettere pesanti come e più di un macigno, l’AMORE.
Ti sapevo felicemente sposato con figli e, seppure ancora giovanissima, sognavo di viverti accanto. Crescendo ho cercato di rimuoverti dalla mia mente, guarire da una malattia della quale ne eri stato, tuo malgrado, il contagio.

Le parole di Immortal mi creavano turbamento, rabbia per me stesso. Mi sentivo responsabile del suo disagio. Cominciavo a provare una sorta di attrazione nei suoi confronti. Percepivo il peso della colpa di averle fatto, inconsapevolmente, un torto.

Uscii sul balcone per una boccata d’aria, fare mente locale, schiarirmi le idee. Pensavo alla complessità della mente umana, alle conseguenze psicologiche derivanti anche da piccoli traumi emozionali. Mi resi conto che Immortal durante i due giorni di silenzio, aveva ben cogitato il suo scritto stando bene attenta a non esporsi troppo, facendomi però capire molto tra le righe per stupirmi. Ci stava riuscendo perfettamente.

Ripresi la lettura con più attenzione.

Il mio passato non contiene molte primavere, ma di amori, talvolta soffocati e impossibili, ce ne sono stati. Qualche volta, in momenti di debolezza, mi sono abbandonata ad altri uomini ma solo per poi rinfacciare loro di non essere tu. E’ come se avessi sopravvissuto al tempo in attesa di questo momento, essere con te, abbracciarti finalmente, per liberare dalla gabbia i miei sentimenti e ridare un senso a quei giorni di speranza, in attesa dietro alla finestra, per vederti passare avvolto nel tuo impermeabile beige col bavero alzato.

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Dipinto di Mark Keller, particolare

Immortal aveva così voluto fornirmi, intelligentemente, precise indicazioni di tempo e di luogo. Quindi l’adolescente Immortal abitava, all’epoca, a Ostia in via dei Traghetti, dove avevo vissuto circa quindici anni prima. Se allora avesse avuto 14-15 anni, ora di anni ne avrebbe dovuti avere all’incirca 30.

Continuava…

Quando, per puro caso, sono venuta a sapere che eri rimasto solo, mi si é riaccesa la fiamma che credevo ormai spenta. Ti ho cercato in rete e ti ho trovato su “Il Cofanetto Magico”. Ho letto la tua poesia un’infinità di volte. Più la leggevo e più la sentivo mia. Chiudendo gli occhi mi libravo nell’aria come una foglia al vento. Immaginavo di svolazzarti intorno all’imbrunire nelle tiepide sere d’autunno per cadere con te, tra le tue braccia, dietro ad una siepe.

Il fiume di emozioni che Immortal mi stava riversando addosso, mi poneva in un limbo imbarazzante di incertezze. In cuor mio ero però certo di voler vivere fino in fondo quell’avventura. Chiesi, comunque, a Immortal di prenderci un periodo di riflessione.

Monica mi tartassava di sms rimproverandomi la latitanza da Skype. Inventavo mille scuse nelle risposte dicendole che ero incasinato di lavoro, che avevo impegni cui far fronte e che comunque l’avrei chiamata quanto prima.

Se, se ! Non me la racconti giusta, Pinocchietto!– Mi rispose sarcastica.
Approfittai di quel periodo sabbatico per videochiamarla su Skype.
Ma quale Pinocchietto d’Egitto– le dissi la sera. –Sono stato e sono ancora oberato di lavoro, ho una rogna, una grossa gatta da pelare.– le dissi con malcelata menzogna.

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Dipinto di Gianni Strino, “Il gatto nero”

Scommetto che la tua gatta si chiama Immortal!– Rise .
Ma no, dai! Non si è fatta più viva, poverina!– Le dissi impacciato, poco convincente.
A Francè, ad una donna puoi pur dir le bugie ma lei percepisce sempre la verità, addirittura dal tono di voce!
Cosa vuoi dire che stò mentendo?
Si!– Rispose secca col sopracciglio destro alzato.

Il mio imbarazzo era palese e pensai che con lei non serviva fare il reticente. In fin dei conti mi aveva sempre aiutato e dato buoni consigli per districarmi al meglio nella vicenda.

Vabbeh! Con te é inutile fingere, non ti si può nascondere nulla.– Così le raccontai tutto dell’Immortal Signora.
Mentre parlavo, Monica mantenne lo stesso atteggiamento di quando le avevo letto l’inquietante missiva di Lilith. Nessuna interruzione, nessuna emozione apparente sul suo viso. Con un leggero sorriso mi incoraggiava a continuare. Mi dava la sensazione che dal racconto traesse un sottile piacere latente.
Ssssst… upendo!– sospirò quando tacqui.
Cosa ne pensi?– le chiesi.
Penso che stai vivendo una bella storia, unica nel suo genere, Francesco!– mi disse pronunciando questa volta il mio nome per intero.
Quello che più mi lascia perplesso– replicai –E’ che non riesco a concepire un sentimento amoroso che si protrae così a lungo nel tempo…

Inaspettatamente, Monica salì in cattedra assumendo un’aria didattica per impartirmi una memorabile lezione sui sentimenti dal punto di vista femminile.

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Dipinto di Malcolm T. Liepke, particolare

Eh, l’amore, l’amore!– sospirò. –L’amore di una donna non ha regole, caro Francesco. Per una donna e talvolta anche per un uomo, l’amore é irrazionale, é difficile da capire. Quando pensi di aver capito ti rendi conto di essere, invece, fuori strada. Quando ce l’hai dentro di te non riesci a dominarlo o liberartene fino a quando non gli hai dato sfogo con la persona amata. Ma condividerlo non è facile!– puntualizzò. –Specie quando l’amore è a senso unico. Quindi capisco Immortal, capisco la sua sofferenza e comprendo anche la necessità di rimuovere il tarlo trasversale che continua a tracciare segni indelebili nella sua mente. Chissà quante volte Immortal avrà sentito il bisogno di urlare il proprio amore, confidarlo, magari ad un’amica, senza comunque farlo per orgoglio, per paura di sentirsi giudicata debole, stupida.

Le parole di Monica mi lasciavano perplesso. Quel suo fervore dialettico mi giungeva nuovo. Ero sorpreso dalla profondità della sua analisi.

Monica, mi stai sorprendendo!– Le dissi. –Questa sera stò scoprendo una parte di te che non conoscevo. Sei una romantica inguaribile.
Accennò un sorriso di compiacimento e continuò imperterrita, travolgente, inarrestabile, come un fiume in piena.

…e ti rendi conto che l’amore è l’unica cosa che ci lega ad una persona, e poco importa se questa lo sappia o meno. Il paradosso vuole che l’amore sia l’unico legame che ci rende liberi. Sono convinta che Immortal sin da quando ha iniziato ad amarti ha provato piacere anche nella sofferenza di non poterti dichiarare i suoi sentimenti. Ed é così che la speranza assopita si è lentamente riaccesa nella sua mente con il mutare della tua situazione di stato civile.

Avevo lasciato parlare Monica senza più interromperla. Le sue parole m’impregnavano la mente come un terreno arido assetato di pioggia.

Grazie.– le dissi. –E’ stata una lezione che mi ha aperto uno spiraglio nelle pieghe sinuose dell’animo femminile.
Replicò –Voi uomini siete un po’ meno complicati! Tutto dipende da con quale testa state ragionando!– rise di cuore ed io, sorpreso dall’inaspettata battuta femminista, risi a mia volta.

Dopo i convenevoli ci augurammo la buonanotte. Il tempo era volato, erano ormai le 02,30 del mattino.

I giorni non passavano mai. Il mio pensiero era sempre rivolto a lei, Immortal. Dovetti combattere con forza contro me stesso per non cedere alla tentazione di scriverle fin da subito. Fu lei, invece, a comunicarmi dopo alcuni giorni di non aver receduto d’un passo dai sui propositi.

Nemmeno io!– le risposi felice.

Valentino Di Persio e Marica Caramia

Segue il prossimo mese.
Proibita la riproduzione del testo.

Valentino Di Persio, un abruzzese di Brittoli (PE), trapiantato a Roma, ha conseguito una formazione linguistico-sociologica, scoprendo tardi la sua vena creativa. Ha pubblicato una raccolta di poesie presso la Casa Editrice “Pagine”, collana “Poeti Contemporanei” n.63 e collana “I poeti contemporanei – 7 autori” n.35. Nelle sue composizioni la donna assume un ruolo preminente, quasi celestiale, capace di ispirare alti sentimenti e provocare forti emozioni.

Marica (Maria Domenica) Caramia, é una giovane donna, dono prezioso della terra di Puglia, che incarna, a pieno titolo, la voglia di riscatto della nuova generazione da un torpore latente, dall’insicurezza dei tempi, dalle incertezze del presente. Marica ha scelto l’arte, la pittura, la poesia, come forma espressiva per l’approccio alla vita. Nelle sue opere l’amore assume sempre un ruolo intenso, vibrante, predominante. Ha collaborato alla stesura del testo e della sceneggiatura della Commedia Musicale “Gelbe Lügen”.

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14 Responses to “Immortal. Sesto episodio.”

  1. ChryBiancoscudato scrive:

    Meraviglioso !!!! Questo episodio è stupendo…introspettivo…sognante…delicatamente e sensualmente intricato e misterioso 😉 Mi entusiasma il punto di vista di Monica…e le mie sensazioni che affioravano sin dal primo esisodio,stanno prendendo forza…;) Non posso che farvi ancora infiniti complimenti,Valentino e Marica….grazie per regalarci questa perla ! Vi abbraccio forte,Chry.

  2. ChryBiancoscudato scrive:

    Meraviglioso! Questo episodio è stupendo…introspettivo…misteriosamente e sensualmente appassionante ! Adoro il punto di vista di Monica…e le sensazioni che mi trasmetteva sin dal primo episodio…stanno prendendo forza 😉 Fantastici,come sempre, gli intermezzi “poetici” e le opere d’arte ! Non posso che continuare a farvi infiniti complimenti, Valentino e Marica ! Grazie per regalarci questo sogno…questa perla. Vi abbraccio forte,Chry.

    • Marica C. scrive:

      Chry, come sempre mi fa piacere leggerti… non vedo l’ora che tu legga il prossimo episodio. Ma per farlo devi attendere ancora un po’! E non svelerò nulla… 😛
      Non ti nego che sarei curiosa di conoscere i tuoi pensieri.
      Un abbraccio anche a Te. :)

      • ChryBiancoscudato scrive:

        I miei pensieri…sono segreti :p prrrrrrrrrrr 😀 Li conoscerai solo alla fine di questa appassionante e intricata storia <3 Chissa' se ho ragione….:p Ciao Maricuzza…il piacere è tutto mio <3

  3. Angela Marcella scrive:

    L’amore si vive, e’ come una forza che non si puo’ domare ne’ tantomeno chiudere in un recinto con ipotetiche staccionate.Si puo’ amare per una notte, a tratti o per tutta la vita.Si piange, si soffre, si gioisce.L’amore idilliaco non esiste : a me l’amore piace viverlo, affogare nel suo mare e perdemi.Trovo Immortal persa in un sogno, invaghita di attimi mai realizzati.Mi chiedo se poi il toccare con mano mantenga lo stesso desiderio, lo stesso palpitare, celato per anni e mai dichiarato. Insomma il lettore rimane con il fiato sospeso. Chissa magari troveremo un suo scritto.. sulle pagine del cofanetto e si svelera’ l’arcano che insinua tanti perche’.Vale speriamo che non sia la donna della porta accanto……….sarebbe troppo scontato, anche se ho il vago sospetto che tu sappia..bene chi sia la misteriosa donna Immortal.Al seguito…

  4. Nenè scrive:

    Adoro le analisi di Monica!! sono sempre impeccabili!! 😉 mi sà tanto che siamo davvero prossimi all’epilogo della nostra storia, aspetto impaziente il seguito 😉
    ps. Davvero complimenti per la scelta delle immagini, sempre molto adeguate al contesto e meravigliose!! 😉

    • Marica C. scrive:

      Nenè… ormai manca davvero poco… ma quel poco che continuerà a stupire. Il seguito arriverà molto presto, solo un po’ di pazienza!

      Ricerchiamo con minuziosità le immagini da associare al contesto proprio per
      chi come te riesce ad apprezzarle… 😉

  5. Valentino scrive:

    Cara Marcella, hai detto bene, l’amore non può essere rinchiuso in un recinto! L’amore non ha ne limiti ne confini. Non è certo dell’amore filiale o amicale che stiamo parlando bensì dell’amore tra due persone, un uomo e una donna attratti non solo a livello fisico ma, soprattutto, emotivamente. Tu affermi che l’amore idilliaco non esiste ? Ma perché il solo fatto di immaginarlo tale non vuol dire dargli una seppur incorporea esistenza ? Mi piace pensare che i grandi poeti, Dante, Cavalcanti, Petrarca, Boccaccio etc., nel loro delirio creativo fossero posseduti da quell’amore idilliaco cui tu neghi l’esistenza. D’altra parte l’idillio può essere vissuto solo con l’immaginazione, altrimenti diventerebbe pallosa routine. Immortal per tutta la sua esistenza ha immaginato un amore idilliaco con Francesco. Ed ecco che l’amore prende il volo della fantasia, via lontano fuori dallo steccato, alla ricerca di emozioni, delle parole che salgono su dal cuore, della resa incondizionata dell’ anima ancor prima che quella del corpo. Tutto falso, solo illusione ? Immortal in cuor suo forse lo sa, ma non ci crede. Restano ancora due episodi per sapere finalmente come andrà a finire questa sorte di thriller psicologico. Grazie. Valentino

  6. Thriller psicologico? Vuol dire che arriveranno nuove sorprese da brivido, Valentino?

    E dove è finita Immortal? Noi del Cofanetto aspettiamo anche un suo messaggio…..

    • Valentino scrive:

      Cara Direttrice la tua amica Immortal é una birichina, esita ad uscire allo scoperto ! Rimane ermeticamente celata dietro al velo. Francesco è entrato in analisi… poverino ! Altro che thriller psicologico, il poverino rischia la paranoia! Ahahah

  7. Romina scrive:

    Ciò che più mi piace in un romanzo, è quando dall’inizio durante e alla fine riesce a tenere alta l’attenzione….Immortal ci riesce. Questo episodio è vivo elettrizzante e mette tanta voglia di sapere cosa succederà ancora. Peccato a volte finire di leggere e aspettare diversi giorni prima di rituffarsi nella storia ma forse il segreto è proprio qui il mistero e l’attesa. Complimenti !!! Sbrigatevi però la curiosità va appagata. Romina

  8. Cara Romina, mistero e attesa sono due elementi che mantengono intatto l’ amore. Se lo consumi subito e troppo in fretta a volte ti resta l’ amaro in bocca e nel cuore. Perchè non hai avuto il tempo di costruirlo con la profondità che può dare solo un rapporto completo nel tempo, in cui ognuno cerca la strada migliore e più bella, più fantasiosa, per darsi all’ altro.

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