Un sogno magnifico ai confini fra la vita e la morte.

Candele a cuore

Oggi, 2 novembre, il giorno dei morti, voglio rivolgere un pensiero particolare a tutti coloro che hanno perso una persona amata; lo dedico anche agli amici e ai lettori che mi hanno scritto per raccontarmi il loro dolore. Raggiungiamo i nostri cari in sogno; e poi stringiamoci a loro in un unico, lungo, caldo abbraccio.

Come è grande il dolore del distacco! Soprattutto quando è definitivo, senza possibilità di ritorno. E poi quel sottile rimorso per non aver dedicato abbastanza tempo a quella persona, spesso per il troppo lavoro e i troppi affanni… Con la scusa che comunque chi ami non ha bisogno di manifestazioni di affetto o di attenzioni particolari; perchè “tanto sa che tu ci sei e che gli vuoi bene”. Allora vorresti disperatamente tornare indietro per dare quell’abbraccio in più che non hai offerto per pudore, per incapacità di esprimerti; oppure quel bacio della buona notte negato a causa di una lite.

Proprio ieri la dolcissima Roberta mi ha scritto un messaggio dicendo che era triste perchè pensava a sua madre, scomparsa 15 anni fa. Era triste perchè le mancava tanto… Eccola di nuovo questa sofferenza, all’inizio così devastante! Poi con il tempo placata ma non finita.

Eppure sono sicura che i nostri cari, se lo potessero, ci direbbero: se mi ami non piangere! Anche se piangere talvolta può far bene: è uno sfogo liberatorio. Basta piangere poco; e non per inconsolabile sofferenza. Bensì per quell’attimo di abbandono alla malinconia che fa parte del nostro essere uomini in un mondo dove è legge di vita che ciò che ha un inizio deve anche avere una fine.

Se accettiamo questo fatto insito nella natura e nella sua caducità, anche se non lo capiamo e lo consideriamo crudele, potremo imparare ad accettare il destino; combattendo solo nei momenti di necessità. Senza trasformare la nostra vita in una valle di lacrime.

Infine a tutti i nostri lettori e poi a Roberta, ad Emanuela, a Gloria, Ernè, Lucia, Rita, Bianca, Ursula, Paola, Laura, Marni, Alba, Francesco, a un’altra lettrice che si firma Roberta, al nostro Roberto del Cofanetto Magico che ha appena perso il papà, a sua moglie Monica, a Imma, Lino, Piero, Simone; alle lettrici che hanno pianto per la morte di Michael Jackson e di Sara Scazzi (anche se non li conoscevano di persona), vorrei dedicare una frase che mi ha commossa;

“Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti tirarlo fuori dai sogni per abbracciarlo”.

Ecco, questo è il mio augurio per oggi, 2 novembre, e per tutti i momenti difficili della vostra vita; che riusciate a sognare i vostri cari scomparsi per stringerli in un lungo, tenerissimo abbraccio, sentendoli di nuovo presenti accanto a voi.

Ai nostri papà e mamme scomparsi, fratelli, sorelle, mariti, mogli, amici, conosciuti e sconosciuti, che sono passati da questo mondo avendo avuto il coraggio di restarci, dedico la fotografia iniziale con le candele che formano un cuore. Perchè tutti hanno lasciato un segno indelebile d’amore nei nostri cuori e nell’universo, che continua a brillare e ad illuminarlo.

Con affetto,

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

P.S. Vi invito a leggere (o rileggere) questo articolo che ho scritto l’anno scorso, sulla cultura dei morti in Olanda. Potrà aiutarvi a trovare un po’di serenità e di pace nei momenti di pena e di insopportabile nostalgia….
http://www.ilcofanettomagico.it/2009/11/02/festeggiamo-insieme-il-giorno-dei-morti/

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9 Responses to “Un sogno magnifico ai confini fra la vita e la morte.”

  1. Imma scrive:

    Credo che tu gia sappia quanto sono vere le tue parole…non c’è giorno che non penso a quanti abbracci mancati e a quante parole belle avrei potuto dire a mio padre…un uomo meraviglioso e ricco di cultura…
    Sono solo quattro anni da quando è andato via e continua a mancarmi…

  2. cristina scrive:

    Coraggio, Imma! Ti capisco!

    Abbraccialo ora nei tuoi sogni. In qualche parte dell’Universo o del paradiso, come preferiamo definirlo, i nostri cari ci stanno ancora proteggendo e amando come prima.

    E sono sicura che anche adesso è fiero di te, per come stai vivendo e per quello che stai facendo.

    Un abbraccio,

    Cris

  3. monica scrive:

    “ogni anno il 2 novembre, c’è l’usanza, per i morti, di andare al cimitero…ognuno l’adda fa’ chesta creanza, ognuno adda tene’ chistu pensiero”…. è l’incipit di una delle poesie più belle dedicate ai defunti ed alla morte…scritta da un grande…comico: Totò… Com’è vera…com’è attuale. Nella mia famiglia il “tour” dei cimiteri era affidato a mio padre ed a mia sorella maggiore…e sabato 31/10 (purtroppo oggi è lavorativo!!!), io ho raccolto il testimone di mio padre, spentosi ad agosto di quest’anno…è stato commovente…ripercorrere quel tragitto che lui seguiva per tradizione…andare a deporre un fiore su quelle lapidi consunte, lavate dalle lacrime di generazioni e generazioni, vedere le vecchie cappelle gentilizie di stirpi ormai estinte soffocate dalla vegetazione, splendide nella loro decadenza….memento eterno della caducità umana! Anch’io, nella mia miseria umana, nel ripercorrere quei viali dalle pietre lisce mi interrogavo: sono stata capace di trasmettere il mio amore di figlia, di nuora, di nipote? oppure, il mio distacco emotivo, nell’estremo momento, è stato da loro percepito come un affievolimento del mio amore? So, per fede, che rivedrò i miei cari e so che, allora, avrò le mie risposte ma vorrei tanto avere ancora un’occasione…ancora tre secondi…per dire: “ti voglio bene”.
    Monica

  4. cristina scrive:

    Cara Monica,

    grazie per la tua bella testimonianza! Anch’io credo che i nostri cari ci siano ancora vicino. Vai in una chiesetta tranquilla, oppure cerca un angolo silenzioso della tua casa dove poterti concentrare su una loro fotografia, pensa intensamente a loro e di’ TI VOGLIO BENE. Lo sentiranno di sicuro!

    E poi ripetilo spesso anche alle persone che ti sono vicine ogni giorno, perchè a volte ci dimentichiamo di dirlo. E ne avremmo tanto bisogno! Loro come noi!

    Un abbraccio,

    Cristina

    • monica scrive:

      Cris? per trovare un angolo silenzioso in casa mia…dovrei prima provvedere all’eliminazione fisica di mio marito!!!!!!! o,in maniera meno cruenta, cambiare la serratura d’ingresso onde impedirgli l’accesso …. ma, in tal caso…strepiterebbe troppo cercando di abbattere la porta, tanto da vanificare la mia ricerca di pace….per cui…pazienza!!!! Comunque, scherzi a parte, credo che l’amore che noi proviamo per i nostri cari, vivi o defunti, ed ,in tal caso, indipendentemente dagli anni che sono trascorsi dal loro trapasso, sia talmente radicato in noi che difficilmente passi giorno senza ricordarli. L’amore stesso che noi abbiamo provato per loro ce li fa introiettare nella nostra anima, li rende parte di noi, nostre appendici, ma anche nostra essenza. Io quotidianamente penso a mia nonna, che ho perso da bambina, più di 30 anni fa, e ricordo tante piccole cose di lei che rivedo in me, come quotidianamente penso alla mia migliore amica – viva – che sento in me, proprio in virtù del sentimento che ci lega; in definitiva, l’amore è realmente un sentimento universale che non conosce tempo nè spazio che riunisce ed unifica, nel suo nome, tutte le persone…basta saper aprire il proprio cuore e la propria mente a questo sentimento e, se lo facessero tutti, magari, vivremmo in un mondo migliore.
      Monica

  5. cristina scrive:

    Hai ragione, cara Monica!

    Anch’io ho avuto un bellissimo rapporto con mio nonno e quando sono triste penso ancora a lui e ai suoi consigli tanto saggi.

    E poi penso ai figli, il dono più grande che puoi ricevere.

    Mi basta pensare agli attimi indimenticabili della loro nascita, della loro infanzia; mi basta sentirli al telefono o leggere un loro messaggino con “buona notte mamma”( hanno 24 e 28 anni!!!!! ) che mi sento di nuovo bene.

    E così il mondo va avanti; prima siamo stati figli, poi genitori. E come genitori lasceremo anche noi il segno nei nostri figli…..

    Auguri per….l’eliminazione fisica di tuo marito ( eh, eh…..)

    Cristina

  6. Emanuela scrive:

    sono passati 20 anni dalla morte di mia nonna (materna). il dolore è sempre presente, a volte viene meno a volte si accentua senza una ragione, ma la mattina, la sera prima di addormentarmi il mio ultimo pensiero è per lei. quando è nata mia figlia ho pensato a lei e le ho detto: nonnina questa è la tua prima pronipote, proteggila tu dal cielo, sii tu il suo angelo custode…
    non ho sentito la mancanza di altri cari scomparsi quanto con lei, lei che mi capiva appena mettevo piede nella sua cucinetta con la stufa sempre accesa, la vedo ancora seduta vicino alla finestra a guardare il susseguirsi delle stagioni. il suo pensiero ricorrente era di raggiungere suo marito, scomparso prematuramente… solo alla sua morte abbiamo scoperto che il giorno che hanno seppellito mio nonno lei aveva acquistato il loculo vicino al amrito, per essere vicina a lui per sempre! ancora adesso mentre scrivo ho le lacrime agli occhi, pensando quando grande è l’amore per una persona. ha sofferto molto nella sua vita terrena, spero solo che nell’aldilà sia felice insieme al suo uomo… solo questo mi da la forza per far diminuire il dolore della sua scomparsa.
    ma in cimitero non ci vado mai, odio tutti quei fiori solo in questo periodo e poi vedere che passata la ricorrenza le tombe sono abbandonate a se stesse, nessuno più va a dare un saluto a quei defunti. odio le donne impellicciate che “babano” (sparlano) di quello e di quella, che stanno là solo per criticare ed aggiornarsi sulle faccende degli altri!
    io credo che non serva tutto questi dispendio di fiori solo il 2 novembre, ma dovremo ricordarci dei nostri nonni, parenti che non ci sono più 365 giorni all’anno…
    io guardo la foto della mia nonna e ci parlo con lei, le dico: nonna non vengo in cimitero perchè per me è troppo doloroso, ma sai benissimo che ti ho voluto bene quando eri viva e che te ne voglio ancora di più ora che non ci sei più. ti voglio bene nonnina mia…

  7. cristina scrive:

    Cara Emanuela,

    che bella “lettera”ci hai scritto! E che bella storia d’amore! Sono sicura che tua nonna, ovunque sia, leggendola, ne sarà felicissima!

    Io penso che al cimitero non si dovrebbe andare solo “per dovere”, una volta all’anno. Piuttosto sarebbe meglio mettere un fiore accanto alla foto del nostro caro in casa. E parlare di lui o di lei, come fai tu, ai nipoti, pronipoti…

    Leggi l’articolo che ho scritto l’anno scorso sul Cofanetto parlando di un paesino al nord dell’Olanda dove si festeggia questa ricorrenza in modo molto speciale…..Guarda le foto: là ci sono tombe arredate come piccole case; alcune con servizi di piatti e persino di posate che il caro defunto amava.

    Quando entri ti danno uno scatolone pieno di oggetti dove puoi sceglierne alcuni che ti ricordino la persona scomparsa, con cui preparare un angolino speciale. Io ho scelto una pipa ( mio padre fumava la pipa) e un oggetto che ricordasse la sua professione di medico. Poi ho acceso una candelina e gli ho scritto un biglietto che ho lasciato là.

    E sono tornata a casa felice.

    Un abbraccio,

    Cris

    Ecco il link dell’articolo: http://www.ilcofanettomagico.it/2009/11/02/festeggiamo-insieme-il-giorno-dei-morti/

  8. Emanuela scrive:

    grazie per le belle parole, non sempre è facile accettare che una delle persone a cui più si è voluto bene non ci sia più, ma guardo mia figlia e penso che la ruota gira, c’è un inizio ed una fine, che fa parte della vita….
    razionalmente è tutto più facile, ma al cuore non si comanda ed allora, quando sono triste, un pianto liberatorio mi aiuta e mi libera da quel peso che mi attanaglia il cuore….

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