Buona Pasqua! La resurrezione. Come rinascita di vita dopo la morte. Senza più sofferenza.

La parola Pasqua deriva dal greco πάσχα; in ebraico pesah. La Pasqua ebraica celebra la liberazione dalla schiavitù egiziana, ovvero il “passaggio”, inteso come uscita degli ebrei dall’Egitto, con l’aiuto di Mosé. Nella solennità del Cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato: il passaggio dalla morte alla vita, ad una vita nuova, con la resurrezione di Gesù, avvenuta, secondo quanto narrato nei Vangeli, nel terzo giorno dalla sua morte in croce. Alcuni studiosi riconoscono nella parola páscha una vicinanza al verbo greco páschein, che significa “patire”, “soffrire”; da cui deriva anche páthos, riferendosi alla passione di Cristo.

Un bellissimo tramonto ad Eindhoven (Paesi Bassi). Aprile 2022. Il sole cala e arriva la notte. Ma poi tutto ricomincia quando risorge, ancora più bello. Foto di Maria Cristina Giongo

Ho voluto soffermarmi sull’etimologia di questo sostantivo femminile, “Pasqua”, su cui si leggono tante interpretazioni, trovando tre elementi che, a parer mio, si legano e completano fra di loro: il passaggio dalla vita alla morte. La sofferenza. La resurrezione.

Il primo indica proprio la fase del trapasso, dell’andare “oltre” il nostro passaggio su questa terra, arrivati alla sua conclusione. Un fatto naturale, come lo è la nascita e poi la morte.

Ma tutto finisce veramente con il deperimento del nostro corpo? Io credo di no; in quanto noi non siamo soltanto un insieme di organi; siamo molto di più. Siamo spirito, anima, sentimento, emozioni, pensiero.

Per questo reputo che questa fondamentale “parte” del nostro essere, quella che, coscientemente o incoscientemente alleniamo ogni giorno, resterà: resisterà anche quando saremo fisicamente scomparsi. Altrimenti la vita non avrebbe senso.

Non avrebbe senso neppure il secondo elemento che talvolta segna il nostro percorso esistenziale; la sofferenza. La quale, diciamo la verità; non risparmia nessuno: chi prima, chi dopo, chi durante, chi in forma minore, chi in modo devastante. Cito da un detto popolare: “ogni casa ha la sua croce.” E’ vero. Purtroppo. Ognuno di noi se la porta dentro, appresso, sulle spalle; oppure sostiene quella di qualcuno che amiamo. Del nostro prossimo, se siamo altruisti.

Giustamente Gesù Cristo, durante la sua passione, chiese al Padre perchè gli aveva riservato quel tragico destino, perchè lo aveva abbandonato. A volte, quando siamo toccati da un dramma, dallo sconforto, ce lo chiediamo pure noi. Ci domandiamo dove è finito il Dio buono che dovrebbe amarci e proteggerci come figli e perchè permette il male intorno a noi e nel mondo.

Pensiamo alle guerre. Tuttavia non dimentichiamoci mai che il male viene dall’uomo, dotato di libero arbitrio. Le guerre sono scatenate da lui, dalla sete di potere, dalla violenza, cattiveria, sopraffazione.. Pensiamo a tutte le guerre che hanno distrutto Paesi, vite umane, speranze, il futuro. Pensiamo a quella terribile, in Ucraina, a cui va ancora la nostra preghiera; per le tante vittime innocenti e per la PACE!

A questo punto arrivo al terzo elemento di coesione. La resurrezione, la rinascita, come avviene anche nella vegetazione e si verifica nei corpi celesti, similmente alla Luna e al sole che “muoino e rinascono.”In che modo risorgeremo noi, lo scopriremo ovviamente soltanto dopo che avremo abbandonato questa terra.Taluni credono che l’incontro con una nuova vita avverrà sotto forma di reincarnazione, altri si immaginano un Paradiso dove ci rincontreremo, finalmente felici; senza più lacrime ma solo sorrisi.

Pasqua 2022. Foto di Maria Cristina Giongo

A questo punto, mentre scrivo, si è insinuato improvvisamente nel mio ragionamento un quarto elemento fondamentale: quello della speranza. Un nuovo importante tassello del mosaico, sia pur nel limite segnato dall’ignoto, dal mistero.

Eindhoven (Paesi Bassi), aprile 2022. Il viale del tramonto, di nuovo verso il sole. Foto di Maria Cristina Giongo

Allora non mi resta che augurarvi una Buona Pasqua! A voi, cari lettori, e ai miei preziosi collaboratori del Cofanetto magico, ai direttori tecnici Marica Caramia ed Hans Linsen. Che sia una Pasqua di resurrezione. Giorno dopo giorno. Lungo il cammino che ancora dobbiamo percorrere verso il viale del tramonto; sorretti dalla speranza che niente è avvenuto per caso, neanche il dolore.

Perchè un giorno, “dopo essere passati oltre”… pure io credo che ci ritroveremo tutti in un luogo dove avremo le risposte, le spiegazioni che ci aspettiamo. Dove rivivremo le gioie provate su questa terra in forma smisurata, bellissima; fra persone buone, in pace, amore e armonia. E questa volta per sempre!

Un abbraccio tenero ed affettuoso e… mi raccomando: mangiate uova di cioccolato, la colomba pasquale, agnellini di marzapane ma non agnellini veri!!!!

Maria Cristina Giongo
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2 Responses to “Buona Pasqua! La resurrezione. Come rinascita di vita dopo la morte. Senza più sofferenza.”

  1. Elisa scrive:

    Una buona Pasqua a tutti Voi, con cioccolato, pastiera ( mmm che buona

    ) e senza agnellini. E soprattutto di riflessione su come mogliorare la propria vita e quella altrui. E unendoci tutti assieme perchè tutto questo male, questo orrore portato dalle guerre e dalla stupidità e avidità umana, da false credenze spacciate per religiose, possa finalmente avere una fine.

    • admin scrive:

      Speriamo veramente che tutto questo orrore finisca! Cari saluti, Elisa ( e….ovviamente condivido, niente agnellini come cibo!Solo da accarezzare.)

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