L’avvocato Angela Franchini, da anni in prima fila contro l’usura, presidente dell’associazione Sviluppo e Legalità di Matera.
L’usuraio è colui che si approfitta dell’impellente stato di necessità di altre persone. Lucra sulle loro disgrazie, fragilità, malattie (per esempio quando occorre denaro per pagare cure costose per i loro familiari), fallimenti di attività commerciali, ludopatia, debiti con le banche oppure banche che non concedono prestiti, come sta accadendo attualmente a causa della terribile pandemia da Coronavirus.
L’usuraio si definisce anche strozzino, in quanto mette un cappio al collo, diciamo che prende metaforicamente per il collo (e non solo) chi non ha più l’energia di affrontare un problema diventato troppo grande per lui; levandogli ulteriore forza, respiro, voglia di vivere. Papa Francesco ha appena espresso parole di acerrima condanna nei confronti degli usurai, pregando affinchè “Dio converta i Giuda di oggi, mafiosi e usurai che sfruttano chi ha bisogno, chi fa commercio sulle loro difficoltà.”
Il nostro amato pontefice, papa Bergoglio, adirato contro i mafiosi e gli usurai che sfruttano le difficoltà economiche dei più deboli.
Anche Dante Alighieri nel canto XVII della Divina Commedia cita gli usurai, esseri disgustosi che “compiono una violenza contro Dio”, nel terzo girone del VII cerchio dell’inferno, vicino all’orlo del medesimo. Li rappresenta seduti sulla sabbia arroventata da pioggia di fiammelle. Al collo portano una borsa, simbolo del loro reato: quello di arricchirsi alle spalle di povere creature vittime della malasorte, senza lavorare loro stessi, con lo stemma di famiglia ben in vista.
Miniatura ferrarese del quindicesimo secolo. Dante pone gli usurai all’inferno, descrivendoli con dovizia di particolari.
Per approfondire questo tema ho intervistato l’avvocato Angela Franchini, di Matera, presidente dell’associazione Sviluppo e legalità, la quale da anni combatte indefessamente contro questo crimine con coraggio e professionalità. A lei tutta la nostra stima e …alcune importanti domande.
Avvocato Franchini, considerata la vastità del tema che voglio trattare, vorrei concentrarmi solo su alcuni punti importanti. Il primo riguarda l’usura bancaria, che oggi rientra nei reati penali con la reclusione da 2 a 10 anni, oltre ad una multa che va dai 5000 ai 30.000 euro. Che cosa è e come tutelarsi?
Nell’ordinamento giuridico italiano l’usura è contemplata nell’art. 644 del codice penale e recita: “Chiunque, fuori dei casi previsti dall’art, 643, si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di danaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari (1448c.c.,1815 c.c.), è punito con la reclusione da 2 a 10 anni e con la multa da euro 5.000 a euro 30.000”.
L’usura bancaria costituisce all’interno dell’art. 644 c.p., una forma aggravata di usura in ragione del collegamento funzionale tra lo svolgimento stabile dell’attività professionale da parte di istituti di credito e intermediari finanziari e l’erogazione del denaro; ed è, proprio in quest’ambito che si pongono spinose questioni inerenti la verifica del superamento del tasso d’interesse legale. Per capire se il tasso configura un caso di usura bancaria bisogna far riferimento a quanto stabilito nella legge 108 del 1996 che all’art.2 introduce e il cd tasso soglia d’usura (TSU). Il costo del denaro, infatti, deve essere contenuto entro tale limite(TSU) pubblicato trimestralmente sulla Gazzetta Ufficiale, e viene determinato dal legislatore sulla base del tasso effettivo globale medio applicato dagli istituti di credito e rilevato ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. L’intervento del legislatore con la legge 108/96 ha contribuito così ad ampliare l’ambito di applicazione del reato di usura, infatti esso non è contemplato più solo nei casi in cui sussista lo stato di bisogno del quale taluno abbia approfittato conseguendo vantaggi per sé o per altri così come recita l’art. 644 c.p., ma sussiste ogni qualvolta il tasso soglia d’usura venga superato.
Per tutelarsi, il consumatore che, ad esempio, intende accedere ad un mutuo o ad un prestito bancario dovrebbe prendere alcune precauzioni come ad esempio confrontare il tasso offerto dalla sua banca di riferimento con quello trimestralmente pubblicato dalla Banca d’Italia e calcolare le spese che decreteranno il tasso di interesse. Trattandosi di un tema molto tecnico sarebbe consigliabile avvalersi di un consulente di fiducia ed evitando di cadere nelle mani di spregiudicati intermediari finanziari o finti tali che porterebbero a scelte sbagliate e dannose. Richiedere un’analisi accurata sulla propria posizione nei confronti delle banche e delle finanziarie è un diritto di cui ci si può avvalere nel momento in cui vi sono ragionevoli dubbi sulla trasparenza del rapporto con l’istituto finanziario o la si può richiedere anche in via preventiva prima di sottoscrivere un contratto di mutuo, di leasing, di un prestito o di finanziamento di un fido o semplicemente per l’apertura di un conto corrente.
Quando si pensa di essere vittime di usura bancaria si deve fare subito una denuncia alla procura? Avviando una causa civile è possibile riavere quanto è stato indebitamente versato alla banca?
Dopo un’attenta e precisa analisi del contratto di mutuo o di prestito sottoscritto, dal quale il tasso d’interesse applicato risultasse effettivamente superiore a quello legale, il consumatore potrà, anzi, oserei dire, dovrà denunciare l’illecito penale presso la Procura che aprirà le indagini per la verifica o meno del reato. Sulla base delle indagini del processo e della sentenza che ne verrà, una volta accertato il reato di usura bancaria, il giudice potrà condannare l’istituto a risarcire il danno al consumatore. Con la denuncia penale, inoltre, verranno sospesi per 300 giorni l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio di immobili e i termini relativi a processi esecutivi mobiliari ed immobiliari.
Sarà possibile avviare una causa civile per il recupero degli importi indebitamente pagati, ciò significa che se da una perizia risultasse che siano stati pagati interessi usurari non dovuti, la banca è tenuta a restituirli.
Ci faccia un esempio di come una banca potrebbe raggirare la legge. E come capire di quale banca potersi fidare.
Per determinare l’interesse effettivo richiesto dalla banca, bisogna tener conto di tutte le forme di remunerazione inserite nel contratto, come spese per movimenti e commissioni varie. Posso farvi l’esempio di un caso che ho seguito tramite l’associazione di un pensionato che aveva richiesto una cessione del quinto ad una finanziaria. Nel contratto sottoscritto dal cliente, il tasso di interesse stabilito risultava del 5,3% per cui assolutamente legale, in apparenza, in realtà, facendo il conteggio di tutte le spese di istruttoria pratica e commissioni alla fine il povero pensionato senza accorgersene si era impegnato a restituire alla finanziaria più del doppio della somma percepita con rate molto onerose che superavano la sua stessa capacità di restituzione.
Purtroppo, pur avendo sporto denuncia alla procura dopo ben due anni di indagine, la procura ha archiviato in quanto le spese accessorie secondo la perizia effettuata non essendo imputabili al tasso di interesse non rientravano nella fattispecie dell’usura bancaria. Secondo la mia esperienza nel rapporto tra banca e cliente è fondamentale la trasparenza, il cliente prima di sottoscrivere un contratto deve essere consapevole di tutte le spese che dovrà sostenere, molto spesso invece, accade che solo dopo aver sottoscritto o aperto un conto corrente o acceso un mutuo o un prestito il cliente rimane basito di fronte a spese che non aveva calcolato perché non erano state specificate in sede di trattativa. I consumatori devono sapere che cosa firmano in banca per questo ritengo che sia fondamentale l’informazione e la trasparenza che molto spesso viene elusa.
Avvocato Franchini, riesce a spiegarci in parole semplici che cosa si intende per anatocismo bancario e quale è la differenza con l’usura bancaria?
L’anatocismo viene contemplato dall’art.1283 del codice civile che recita “In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti per almeno sei mesi.” In altre parole l’anatocismo bancario consiste nella produzione di interessi da altri interessi scaduti e non pagati su un determinato capitale. Grazie a varie pronunce della Suprema Corte sul tema, è stato introdotto nel 2014 con la legge di stabilità, che è intervenuta a modificare l’art 120 co 2 del testo unico bancario, il divieto assoluto di anatocismo nelle operazioni bancarie. In seguito con il Dl 14 feb 2016 n.18 convertito in legge l’8 aprile 2016 n.48 è intervenuta una nuova modifica dell’art 120 del TUB (testo unico bancario).
Ad oggi, è previsto un divieto di capitalizzazione degli interessi debitori mentre per gli interessi di mora è stata stabilita la possibilità di capitalizzare. Quanto all’usura e nella specifico all’usura bancaria, come abbiamo già visto, si tratta di un vero e proprio reato contemplato dal codice penale, se a commettere il reato è una banca o un intermediario finanziario è prevista la reclusione fino a 20 anni e una sanzione fino a 60.000 euro.
Ci parli dell’associazione Sviluppo e Legalità di cui è presidente. Si può uscire dal terribile tunnel dove si è entrati? Rivedere la luce? Riappropriarsi della propria vita? Con quali mezzi portate avanti la vostra lotta? Ricevete anche donazioni?
Dalla mia esperienza quasi ventennale in materia di usura posso constatare che sono stati compiuti passi da gigante rispetto al passato soprattutto per quanto concerne l’usura bancaria certamente la legge 108/96 ha aperto ampi spazi di riflessione e approfondimento, ma siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema, soprattutto perché il consumatore che costituisce la parte debole della trattativa ha pochi mezzi a disposizione per affrontare cause e perizie a volte molto costose. Per quanto riguarda il reato di usura contemplato dall’art.644c.p. è comunque molto difficile dimostrare di essere vittima di usura se non hai tutta una documentazione comprovante l’approfittamento dello stato di bisogno da parte di un terzo che abbia prestato soldi a tassi esorbitanti, una specie di probatio diabolica rende molto difficile trovare le prove e la documentazione adeguata a provare le somme che sono state già pagate e quelle che restano da pagare, perché spesso la vittima presa da vari problemi di natura economica e non solo si lascia sopraffare accettando le condizioni più dure pur di avere il prestito di cui necessita senza badare alle conseguenze che deriveranno da questo atto scellerato.
Uscire dal tunnel è molto difficile, ma non impossibile per questo esistono le associazioni e fondazioni antiusura che operano gratuitamente su tutto il territorio nazionale ma che spesso sono poco conosciute.
Queste hanno il compito di ascoltare, aiutare, sostenere con tutti i mezzi a propria disposizione le persone e le famiglie che si rivolgono, purtroppo, spesso arrivano, quando la situazione è così degenerata che diventa difficile un intervento di qualsiasi natura.
Penso che l’azione più utile e proficua che possa fare un’associazione come quella di cui sono presidente da circa dieci anni, sia soprattutto, lavorare sulla prevenzione ovvero sull’informazione e la formazione a partire dalle scuole per inculcare la cultura dell’uso responsabile del denaro e della legalità; spiegare il corretto uso degli strumenti finanziari in circolazione a partire dalle carte di debito e di credito per arrivare a quelli più complessi per non cadere nei trabocchetti della finanza legale e illegale.
L’associazione antiusura Sviluppo e legalità si sostiene grazie a piccoli contributi dei soci, è una < no profit > per cui si fonda sul volontariato, infatti, è iscritta nel registro delle associazioni di volontariato della regione Basilicata. Accettiamo donazioni e il 5 per mille.
In questi drammatici mesi in cui il mondo è stato colpito dal Covid-19, con conseguenze disastrose a livello economico, sia individuale che collettivo, sono aumentati i casi di usura?
Già dal mese di marzo 2020, in controtendenza con la diminuzione dei reati in Italia, si è registrato l’aumento dell’usura con un dato del 9% in più rispetto a marzo 2019. In effetti, in tempi difficili come quello attuale, c’è chi la crisi la combatte e chi la cavalca facendo affari, investendo e controllando i territori e, nella fattispecie creando consenso sociale tramite prestiti ad usura elargiti dai grandi clan criminali organizzati nonché anche dal piccolo usuraio di paese che approfitta della difficoltà del “vicino di casa” per trarne utili e profitti.
Nessuno degli operatori commerciali è esente dal rischio: da quelli più vulnerabili, identificati nei piccoli esercizi commerciali dall’abbigliamento alla ristorazione passando per l’edilizia fino ai grossi appalti pubblici dove il rischio è d’allarme, atteso che, la partecipazione e l’assegnazione degli stessi dipende in larga parte dalla forza economica “liquida” dei concorrenti e, di conseguenza, è agevole che si annidi sia il fenomeno del riciclaggio di capitali illeciti sia l’illegittimo ottenimento di soldi pubblici a mezzo di imprenditori contigui alla criminalità organizzata.
L’associazione in questo momento di grande difficoltà si fa portavoce del grido di aiuto che arriva da chi non riesce ad onorare i debiti e che, per inesorabile necessità, si piega alle offerte di denaro sporco e praticamente, si trova nella difficoltà o impossibilità di denunciare l’illecito sopruso. In modo particolare, ci si riferisce alle famiglie, agli artigiani, ai negozianti e ai piccoli imprenditori, che sono anche padri e mariti, in grande difficoltà che nell’attesa degli aiuti da parte dello stato, prestassero attenzione a non cadere in mani di falsi mediatori finanziari o trabocchetti travisati da facili guadagni che potrebbero essere per loro fatali. L’invito è quello di adoperare sempre e comunque, lontano da facili miraggi, nella legalità rivolgendosi e cercando, senza paura o vergogna, chi attraverso i pubblici uffici, o attraverso associazioni del terzo settore o del volontariato, possa aiutarli nel bisogno anche solo per un consiglio sempre e comunque in nome di un principio che regoli una sana convivenza civile e sociale.
L’ultima domanda riguarda il gioco d’azzardo. Un’altra nota dolente. Ho letto che quasi il 50% delle persone che si rivolgono alle fondazioni antiusura sono ludopatici sommersi dai debiti. Una statistica del 2016 rivela che 3 milioni di famiglie erano in mano agli usurai. Avete un programma di prevenzione per il futuro per meglio affrontare e combattere questa piaga sociale? Iniziative particolari?
La cosiddetta ludopatia o gioco d’azzardo patologico G.A.P. è una dipendenza da comportamento, da alcuni anni finalmente dopo molte battaglie delle associazioni e fondazioni antiusura, rientra tra le patologie riconosciute nei LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria).
Purtroppo, soprattutto in tempi di crisi economica, sempre più persone sperando in facili vincite di denaro, tentano la fortuna giocando alle slot machine o semplicemente acquistando i cd gratta e vinci di cui sono pieni i nostri tabaccai e non solo.
Il dilagare di questa pratica ha portato molte persone a cadere nella dipendenza da gioco, ovvero ad ammalarsi di un disturbo compulsivo complesso che distrugge la vita di coloro che inconsapevolmente entrano in un tunnel dal quale è difficile uscire.
Questa dipendenza detta anche addiction, al pari delle dipendenze da sostanza assorbe completamente la vita del giocatore inducendolo a trascurare gli affetti, il lavoro, e soprattutto lo induce a indebitarsi ricorrendo anche a prestiti usurari, in quanto il denaro non gli basta mai, per cui, non riuscendo più ad onorari i pagamenti è costretto ad entrate in un circuito di prestiti illegale, rischioso per sè e per i propri familiari.
Infatti, il più delle volte sono proprio i familiari più stretti delle vittime, le mogli o le mamme a rivolgersi alle associazioni per chiedere aiuto. L’aiuto consiste innanzitutto nell’ascolto dei familiari e delle vittime e cercare la soluzione con un intervento a rete di più professionisti dallo psicologo che si occupa del disturbo compulsivo del giocatore, all’avvocato che affronta le problematiche di natura legale.
Ogni caso è diverso dall’altro e tutte le problematiche vengono affrontate da professionisti che offrono volontariamente la propria consulenza.
Il prossimo step sarà l’apertura di un sito web a cui vorrei collegare uno sportello on line, in modo da poter operare anche a distanza e a prescindere dal territorio in cui è la nostra sede. Per questo l’associazione sta organizzando per settembre la presentazione del recente libro di AL BANO CARRISI a Matera presso l’hotel MH, che sarà anche l’occasione per raccogliere l’offerta dei partecipanti allo scopo di finanziare l’apertura di uno sportello online. Il libro si intitola “Madre mia.L’origine del mio mondo.” Un’altra iniziativa di cui la sottoscritta aveva già informato anche l’Arcivescovo della curia di Matera, che coinvolgerebbe l’intera città, è un concerto di solidarietà contro l’usura e l’azzardo, sempre con ALBANO, il quale già in passato ha manifestato una grande sensibilità verso queste tematiche, i cui proventi sarebbero distribuiti alla Caritas, alla Fondazione antiusura di Matera e all’associazione Sviluppo e Legalità per aiutare le tante persone e famiglia che in questo periodo di grande difficoltà economica necessitano di aiuti di ogni tipo: dai generi alimentari, al pagamento del fitto di casa o delle utenze domestiche. Per la realizzazione di questo evento faccio appello alle istituzioni e ai tanti imprenditori di buona volontà che intendessero sponsorizzare la manifestazione.
Anche a nome di tutti i lettori e collaboratori, redattori del Cofanetto magico rinnovo la stima per questa tenace e coraggiosa donna che ha messo la sua professione al servizio di una causa tanto importante, dedicandosi alla sofferenza di tutte quelle persone deboli, disperate, piegate sotto il torchio di chi le sfrutta sino all’ultima goccia di sangue. Ovviamente ogni euro che potrete donare per sostenere queste vittime e le loro famiglie sarà per loro una manna dal cielo. Io l’ho già fatto e so che posso contare sulla bontà dei miei lettori i quali tante volte mi hanno seguita e sostenuta nelle mie battaglie per essere solidali fra di noi, fratelli umani.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Indirizzi utili.
L’associazione Sviluppo e Legalità si trova a Matera con sede legale in Via del toro 36 e sede operativa in via Ugo la Malfa 106.
PER il 5 per mille C.F.93046081771
PER le donazioni IBAN :IT81N0538716100000000977341
telefono 392/1166348; 393/1781724
Eventuali link utili per approfondire il tema dell’usura e ludopatia e seguire gli eventi ( con le date precise dello svolgimento) per la raccolta fondi:
Mail sviluppolegalita@libero.it; angela.franchini@yahoo.com
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.
Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie senza citare l’autore e la fonte di provenienza. Alcune immagini sono state scaricate dal web. Nel caso fossero coperte da diritti di autore fatecelo sapere che verranno immediatamente rimosse.
Tags: albano carrisi, anatocismo bancario, angela franchini, associazione sviluppo e legalità, basilicata, coronavirus, covid- 19, dante, disturbo compulsivo, divina commedia, epidemia, gazzetta ufficiale, gioco d’azzardo, il cofanetto magico, inferno, lucrare, ludopatia, maria cristina giongo, matera, papa bergoglio, papa francesco, reato penale, strozzini, usura, usura bancaria, usurai