La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La Leptospirosi, un rischio mortale per i nostri cani e non solo.

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Gentile dottoressa,
il cane di una mia amica si è ammalato di leptospirosi. Di cosa si tratta? E’ contagiosa? Nel caso, si trasmette solo da animale ad animale o anche all’uomo? E’ vero che è associata solo alla stagione autunnale? Si può curare e anche prevenire? Sono preoccupata perché ha giocato una volta con il mio cane.

Grazie mille per la risposta e cordiali saluti Margherita dalla Svizzera.

Cara Margherita, la Leptospirosi è una malattia veramente grave e pericolosa, non solo per i nostri cagnolini ma anche per lo stesso uomo, tanto è vero che è una zoonosi ( una malattia che dagli animali si trasmette all’uomo ).

Si tratta di una seria infezione provocata da batteri, le Leptospira, che hanno una forma a spirale con estremità curvate o ad uncino se visti al microscopio elettronico a cui devono il nome, responsabile di una grave insufficienza renale che potrebbe provocare la morte del soggetto in pochi giorni.

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Esistono tantissime leptospire, diverse per sierotipo e sierovarianti, delle quale circa 200 sono patogene, che infettano due tipi di ospiti: ospite di mantenimento ed ospite accidentale. Il primo è quello in cui i batteri si riproducono tranquillamente venendo poi eliminati attraverso le urine e nei quali provocano dei danni a livello renale, ma non tanto gravi da determinare la morte di questi soggetti. Questi animali sono : i ratti, i topi, i ricci, gli ungulati ( cervi, cinghiali ) ed altri ancora, comprese le zecche ( nel cui interno le leptospire possono sopravvivere fino a 500 giorni).

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Gli ospiti accidentali sono invece quelli che si ammalano ed i cui reni e fegato si danneggiano così tanto da poter anche morire, come appunto il cane,il gatto e l’uomo.

E’ l’urina la fonte maggiore di contaminazione, attraverso la quale vengono eliminate nell’ambiente un numero enorme di batteri, ma si è visto che la trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta, il morso, il contatto con i ratti o l’ingestione di carne contaminata.

Eliminate nell’ambiente esterno per poter sopravvivere, fino anche a 6 settimane, hanno bisogno di adeguate condizioni climatiche ( temperature tra i 18° ed i 30° gradi) e di umidità. Muoiono a temperature inferiori ed in ambiente asciutto. Ecco perchè il contagio è più possibile in primavera ed autunno.

Penetrate nel povero ospite accidentale, nel nostro caso un cagnolino, attraverso soluzioni di continuo della pelle ( ferite o abrasioni) , attraverso la congiuntiva oculare a contatto con acqua contaminata, il morso di un animale portatore, inizia un periodo di incubazione di circa 5-15 giorni, durante il quale iniziano a replicare e a provocare i danni.

Senza entrare troppo nello specifico delle varie sierovarianti, tra le quali ricordiamo le più comuni Canicola ed Itteroemorragica, i sintomi clinici sono : febbre alta, abbattimento, anoressia, vomito, sete intensa, congestione delle mucose oculo-congiuntivale. A seguire avremo: abbassamento della temperatura, ittero, oliguria e anuria, vomito, diarrea con o senza sangue, sintomi cerebrali ed altri sintomi legati al danno epatico e renale.

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Le forme acute portano a morte nel giro di pochi giorni, quelle croniche invece danno una sopravvivenza fino a 2 anni.

La terapia si basa sui farmaci specifici per eliminare le leptospire e tutta una serie di altri medicinali per tentare di sostenere gli organi danneggiati (terapia di sostegno).

Questa terribile malattia può essere prevenuta con una adeguata profilassi vaccinale eseguita alla giusta età e con richiami periodici.

La pericolosità della malattia sta anche nella sua possibile trasmissione all’uomo, con le stesse modalità di infezione dei cani, provocando sintomi come vomito, febbre, dolori addominali, ittero e tremori. Proprio perchè è una zoonosi noi veterinari siamo costretti a denunciarla all’asl.

Purtroppo ho avuto modo di imbattermi in questa malattia e non sempre sono riuscita a salvare i poveri cagnolini, ma fortunatamente il numero dei contagiati è molto più basso rispetto a qualche anno fa, grazie alla maggiore attenzione dei proprietari alla cura e prevenzione delle malattie che interessano i nostri piccoli amici.

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Cara Margherita, spero di aver spiegato in maniera semplice questa malattia, ma per qualsiasi dubbio ricontattami alla mia email: immavet1973@libero.it.

Auguro a tutti voi una felice vacanza con la speranza che tutti noi possiamo portare con noi anche i nostri fedeli amici,

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