Poesia di maggio: “Fretta di lentezza”

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Gli animali (perlomeno alcuni) vanno in letargo durante l’inverno. Gli uomini invece tutti quanti in estate, per un mese o più di ferie agostane, che vedono le attività lavorative, sia pubbliche sia private, cessare temporaneamente e “poltrire” non poco. Il riposo, comunque, è indispensabile dopo un anno di operosità indefessa e allora, all’insegna del motto “festina lente”, ecco qui di seguito una poesia pronta a ricordarci che concedersi una sosta, o se non altro ridurre il passo e l’andatura, è sempre il metodo migliore per “guarire” puntualmente da tutte le fatiche.


 

Vincent van Gogh, Noon – Rest from Work (after Millet)

 

FRETTA DI LENTEZZA

I valori dell’ansia
finalmente si abbassano
nell’intimità del riposo sedativo:
dopo una giornata di tempo compulsivo
hai fretta di lentezza
e con la testa a mollo
in pensieri consolanti
ecco offri la tua mente,
nel buio così intenso della stanza,
a sogni di gran quiete
lentamente inarrestabili.

Pietro Pancamo
CHI SONO

 
 
 
 

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42 Responses to “Poesia di maggio: “Fretta di lentezza””

  1. ELENA CASSARDO scrive:

    Ciao Pietro … come sempre ho qualcosa da ridire: le mie vacanze mai sono di rilassamento. Io devo sempre fare e disfare il letargo non fa per me ! un abbraccio e rilassati nel tuo letargo estivo …

    • Pietro Pancamo scrive:

      Beh, non mi sembra d’aver parlato delle tue vacanze, cara Elena. E comunque non temere: fra un attacco di panico, un trasloco, un’antologia poetica da editare e una crisi depressiva, cercherò senz’altro di rilassarmi…

  2. Luisa scrive:

    Una vacanza è come l’amore – attesa con piacere, vissuta con disagio, e ricordata con nostalgia.

    • Pietro Pancamo scrive:

      A dire il vero, il caldo delle mie ferie io lo ricorderò con terrore. :-)
      Non ti offendere, carissima Luisa. E’ solo una battuta (perché, come sempre, ti sono più che grato per la premurosa assiduità con cui sostieni questa rubrica).

  3. Maria Letizia Moretti scrive:

    Che bella! La descrizione di questo particolare momento suscita percezioni inaspettate e amplifica la consapevolezza

  4. Maria Letizia Moretti scrive:

    Che bella! Questa raffigurazione pittorica aumenta la consapevolezza, amplifica il piacere. ….

  5. ALICE MAYER scrive:

    Caro Pietro, questo tema fretta/lentezza è molto interessante!
    È una costante per tutti ai giorni d’oggi!

    Viviamo un’era di intensa ansietà dove sempre piú, grazie alla tecnologia, siamo tentati o meglio, portati a dover conoscere e accedere a tutti gli aggiornamenti.

    Questo ci toglie la pace, siamo sempre piú frenetici !

    Io ho fretta di lentezza! Help!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Cara Alice, grazie d’essere tornata a trovarmi!
      Forse, per superare l’ansietà, basta seguire il consiglio di Swami Kriyananda: “Sii calmo nell’attività e attivo nella calma”.

  6. Luisa scrive:

    il nostro presente è l’epoca della fretta, eppure
    la natura non ha fretta, e tutto si realizza.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Sì, è vero: bando alla fretta e conserviamoci, invece, “[…] un pergolato di tranquillità, e un sonno pieno di sogni dolci, e un respiro forte e quieto” (JOHN KEATS).

  7. susy pagliaro scrive:

    Un’ altra bella poesia di Pietro Pancamo in cui il binomio fretta-lentezza fa riflettere sulle dinamiche esistenziali di questo mondo, sempre più in corsa fra ansie e frustrazioni.
    C’è fretta di lentezza!
    Ha ragione il caro Pietro.
    Se non rallentiamo il nostro ‘andare’,perderemo la consapevolezza di noi stessi, degli altri e dell’intero universo!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Cara Susy, grazie per aver saggiamente accennato a quanto sarebbe grave perdere la consapevolezza dell’universo. Infatti “lo sforzo di capire l’universo è tra le pochissime cose che innalzino la vita umana al di sopra del livello di una farsa […]” (Steven Weinberg).

  8. Luisa scrive:

    Treni ad alta velocità. Internet veloce. Un pranzo veloce e poi scappo.
    Quand’è che abbiamo scordato la meraviglia della lentezza

  9. Luisa scrive:

    Tutti corrono,è bello rifugiarsi in casa. Trasformarla in un elogio della lentezza. Ogni tanto

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Tutta l’infelicità degli uomini deriva da una sola cosa: dal non sapersene stare tranquilli in una stanza” (Blaise Pascal).

  10. Marisa B. scrive:

    La sola musicalità dell’ossimoro” fretta di lentezza” evoca già l’immagine di una quiete serena che irrora la mente.

    • Pietro Pancamo scrive:

      “Possiede un regno chi ha una mente eccellente e ben irrorata”
      (Lucio Anneo Seneca e Pietro Pancamo).
      Cara Marisa, grazie come sempre per il tuo poetico contributo.

  11. Luisa scrive:

    Tutto ciò che è squisito matura lentamente.
    (Arthur Schopenhauer)

    • Pietro Pancamo scrive:

      Se di cognome si fosse chiamato Chopinhauer, il nostro Arthur, otre che filosofo, sarebbe stato anche… “pianista”.

  12. mariateresaelaura degiorgis scrive:

    E’vero!La nostra vita è così frenetica che anche quando cerchiamo la lentezza lo facciamo con smaniosa irragionevolezza.ciao Pietro Buon riposo

    • Pietro Pancamo scrive:

      Contro la frenesia, dovremmo cercare di tenere sempre a mente la lezione di Roberto Gervaso: “Niente ci fa perdere più tempo della fretta”.
      Carissime Teresa e Laura, grazie come sempre per i vostri preziosi interventi!

  13. Elena scrive:

    Socrate sosteneva che l’ozio non era il padre dei vizi bensì “il fratello della libertà”.
    L’ozio infatti non consiste nel non far nulla ma nell’avere il tempo di dedicarsi a quelle attività che più piacciono. Si ha più spazio per pensare meditare…
    Otium per i romani indicava un tempo speso alla ricerca intellettuale ed era l’opposto del “negotium” che significava l’occuparsi degli affari materiali
    SI deduce che in questo caso i greci e i latini andavano d’accordo e….pure noi!
    Buona estate Pietro!!

    • Pietro Pancamo scrive:

      Oggi rendo omaggio a Socrate, facendo ciò che più mi piace: rispondere al tuo bel commento, cara Elena, e a quelli di tutti gli altri gentilissimi “habitué” della mia rubrica.

  14. Marisa G. scrive:

    Grazie per questa bella poesia che ci fa riflettere sulle nostre frenetiche giornate in cui non troviamo più il tempo per rilassarci con pensieri che ci elevino e ci portino fuori dalla nostra quotidianità. Purtroppo il mondo in cui viviamo è basato tutto sulla velocità e non sempre ci rendiamo conto che stiamo perdendo molto in umanità.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Parafrasando Erich Fromm: “Senza lentezza l’umanità non sopravvivrebbe un solo giorno”.
      Anche le tue parole sono molto significative e fanno riflettere, cara Marisa. Grazie.

  15. anna maria scrive:

    bello il quadro assolato di van Gogh che ci fa assaporare il riposo; bello il titolo che interpreta il nostro desiderio di ozio; belli i versi che esprimono l’esigenza di muoverci adagio (magari su una spiaggia deserta con la bassa marea) e soprattutto il bisogno di concederci uno spazio tutto nostro per perderci nei pensieri e nei sogni.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Hai proprio ragione: muoversi adagio è un toccasana; ad esempio, se si cammina adagio, perfino le salite smettono di essere faticose.
      Cara Anna Maria, ti auguro (a voce bassa, cioè “pian piano”) un’estate luminosa.

  16. mariateresaelaura degiorgis scrive:

    Bellissimo il quadro di van Gogh che dimostra come i momenti di riposo vadano inseriti nella vita quotidiana.

  17. mariateresaelaura degiorgis scrive:

    La fretta consuma la vita,privandola dell’essenziale.Le cose urgenti fanno dimenticare le cose importanti.

  18. mariateresaelaura degiorgis scrive:

    La tua poesia,Pietro,è un bellissimo frutto della lentezza,così come l’arte per essere compresa ha bisogno di lentezza.

    • Pietro Pancamo scrive:

      Frutto della lentezza? Non quella di comprendonio, spero… :-)
      Scherzo, si capisce… E grazie di cuore per aver apprezzato i miei versi!

  19. Cristiano scrive:

    Mi trovi pienamente d’accordo. La mia versione è “vado piano perchè ho fretta”

    • Pietro Pancamo scrive:

      Ciao Cristiano! Felice di risentirti.
      “Nella corsa della filosofia vince chi sa correre più lentamente. Oppure: chi raggiunge il traguardo per ultimo” (Ludwig Wittgenstein).

  20. Luciana Imperato scrive:

    Tutti hanno sempre più fretta, sicchè giorno dopo giorno consumano la vita, senza che se ne accorgano.
    E’ così bello, invece fermarsi a contemplare un cielo stellato, le onde che si infrangono sulla riva, la luna che fa capolino tra gli alberi, i templi greci o un quadro …

    • Pietro Pancamo scrive:

      Io invece contemplo il paesino valtellinese in cui ho appena traslocato. Una vista davvero rigenerante.
      Grazie, cara Luciana, per le tue parole.

  21. mariateresaelaura degiorgis scrive:

    len

  22. E’ una poesia che rischiara l’anima. In questi momenti difficili è una poesia che tiene compagnia. Avevo già lasciato due commenti, ieri c’erano e oggi non li trovo più. Sono io che non sono abbastanza brava con il computer e non ho fatto tutto quello che si doveva fare perchè restassero i commenti. Ho anche io un gatto, una gattina che mi tiene tanta compagnia. Leggerò tutte le tue poesie e spero di riuscire a far restare i commenti.

    • Pietro Pancamo scrive:

      “I gatti sono gli inquilini del sole: dove c’è il sole, c’è un gatto” (Vittorio G. Rossi).
      Attendo i tuoi commenti con vero piacere, cara Anna. Ed anzi ti ringrazio sin d’ora!

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