Editoriale di ottobre. San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II: la sacra famiglia e il sacro cuore per guadagnarsi la ricompensa eterna.

Cari Cofanetti magici,

come ben sapete lo scorso 27 aprile il “Libro dei santi” si è arricchito di due grandi figure della nostra storia religiosa ed umana: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E’stato Papa Francesco a celebrare la commovente cerimonia in onore dei Suoi “confratelli”; a cui somiglia tanto per il Suo desiderio di portare una ventata d’aria fresca, pulita ed innovatrice all’interno della Chiesa cattolica. Un compito che per loro si rivelò molto difficile, visti i tempi… Speriamo che Papa Francesco ce la faccia a continuare questa lotta, con tanta determinazione e coraggio!

27 aprile 2014. L’ampolla contenente il sangue di Santo Giovanni Paolo II, esposta durante la cerimonia di santificazione celebrata da Papa Francesco.

Le due reliquie che Papa Francesco ha innalzato al cielo e baciato, davanti a circa un milione di fedeli raccolti in preghiera, un frammento di pelle di Giovanni XXIII ed un’ampolla con il sangue di Papa Wojtyla: resteranno per sempre un segno tangibile del loro passaggio su questa terra.
Papa Karol Wojtyla l’ho conosciuto di persona, in un incontro “veramente personale” … che ha segnato la mia vita di giovane donna. Papa Francesco lo incontrerò forse il prossimo anno, durante un’udienza privata.

Ho preso lo spunto da questo avvenimento passato per la necessità di sottolineare ora due pensieri importanti che hanno caratterizzato l’apostolato di questi due Santi. Per Giovanni XXIII è stato più volte espresso attraverso queste parole: “ricordatevi che l’amore nasce dalla famiglia”.

L’ampolla contenente un lembo di pelle di Santo Giovanni XXIII, esposta durante la canonizzazione avvenuta il 27 aprile scorso. E’ stato preso nell’anno 2000, in occasione della riesumazione della salma per la Sua beatificazione.

Quando parlava della famiglia il volto di Papa Roncalli si illuminava, il suo dolce sorriso diventava ancora più tenero. Non dimentichiamo mai, care mamme, cari padri, figli, nonni, nonne… che la famiglia è veramente la fonte primaria d’amore, caposaldo della comunità sociale; il continuamento dei nostri ideali, della nostra stessa vita.

E’ fondamentale che essa sia SANA e diventi il punto d’incontro e d’amore fra generazioni: basato sul buon esempio dei genitori verso i propri figli, e sul rispetto dei figli per i loro genitori. Lì nasce l’amore, lì si sviluppa l’amore; lì dobbiamo dare il meglio di noi stessi, per farli crescere uomini e donne buoni e onesti. Purtroppo vedo sempre più svanire questo concetto di amore e condivisione familiare, TUTTI troppo presi da altre occupazioni e preoccupazioni. Una volta si stava di più insieme: attorno ad un tavolo per la cena, a guardare la televisione, a giocare a carte o a “domino”, a conversare. Adesso di televisioni ce ne sono una per ogni stanza di ciascun membro della famiglia; il gioco delle carte è stato sostituito dal computer e da quelli elettronici. “La solitudine in tanti”, la solitudine in due, è entrata in ogni nucleo familiare, con conseguenze pericolose, depressioni, mancanza di comunicazione, tristezza.

Di Giovanni Paolo II vorrei invece ricordare una frase, citata durante la Sua canonizzazione, che racchiude un’altra profonda verità di fede. “Dio ha creato i nostri cuori”. Notate bene: San Giovanni Paolo II non ha detto “Dio ha formato l’uomo, il suo corpo…”. No: è andato oltre.
Ha toccato un punto secondo me importantissimo del nostro credo: la creazione dei nostri cuori. Perchè questo fa veramente “ la differenza”: non tanto l’essere dotati di una fisicità, peritura. Ma di un cuore: imperituro. Di un’anima, che non morirà mai. Che esisterà anche quando il nostro corpo ci avrà abbandonati.

E se noi questo spirito, questo nostro cuore avremo saputo riempirlo di amore (e non di cattiveria!), di lealtà, generosità, bontà, allora la nostra discesa su questa terra avrà avuto un senso. In quanto chi sa offrire il suo cuore agli altri, riceve immediatamente altrettanto amore. Non solo: alla fine si guadagna una ricompensa futura infinita: la ricompensa eterna.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Link al mio articolo pubblicato dal quotidiano Avvenire sul mio incontro personale con il Santo Padre Karol Wojtyla, in lingua italiana, e in lingua inglese

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Hanno collaborato a questo numero:

Imma Paone
Marica Caramia
Pietro Pancamo
Valentino Di Persio
Mauro Almaviva
Alessandro Perrone
Cristina Giongo
Hans Linsen (foto)

Direzione:
Cristina Giongo

Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen

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9 Responses to “Editoriale di ottobre. San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II: la sacra famiglia e il sacro cuore per guadagnarsi la ricompensa eterna.”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Splendido articolo, o meglio bellissimo riconoscimento a due Papi, che hanno fatto la storia…… Hai toccato argomenti importanti, quali la famiglia, il rispetto, i valori fondamentali…… Convengo che purtroppo oggigiorno, tutto è cambiato (in peggio…). Se penso al futuro, lo immagino popolato di gente arrogante, arieti che vanno avanti calpestando chi tenta di fermarli…… Spero sbagliarmi….!!! Grazie anche a tutti coloro che hanno collaborato, persone splendide !!! Hans, sei un fotografo fenomenale…!!! (davvero, non scherzo…)

    • admin scrive:

      Hans ringrazia!!!! Io anche. Che altro dire, Claudia, speriamo che il futuro ci trovi ancora vivi…..nonostante ” gli arieti” …..

  2. P.S. Hans ringrazia ma questa volta le foto non sono sue….

  3. Claudia Tagliabue scrive:

    Come no, c’è scritto Hans Linsen (foto)…… Per quanto riguarda gli arieti, ahahaha hai ragione, speriamo di essere ancora qua…… Un caro abbraccio..

    • Dolce Claudia, è vero , ma questo è un editoriale, per questo alla fine si mettono tutte le persone che hanno collaborato agli articoli del mese ( quindi di ottobre). Il nome di Hans, anche se non dovessero esserci sue foto, rimane come fotografo fisso per ottobre e altri mesi. Ah, tu sei ariete…quando compi gli anni?

  4. Elisa Prato scrive:

    Si, i papi “comunicatori” hanno lasciato un grosso segno nella nostra vita.
    Io stessa ho voluto recentemente onorare papa Wojtyla riducendo e rappresentando in lettura recitata “La bottega dell’orefice”, il suo splendido pezzo teatrale dedicato alla coppia. Lo metto volentieri a disposizione di chi vorra’ leggerlo perche’ ne vale davvero la pena.

    • admin scrive:

      Grazie, Elisa. Chi vuole leggerlo lo chieda ad Elisa o magari potrà pubblicarlo con un commento, se vuole, sul Cofanetto.

  5. lorella scrive:

    HANNO FATTO LA STORIA DELLA CHIESA , RIVOLUZIONANDOLA E APRENDOLA A NUOVE IDEE PER AVVICINARLA AL MONDO ….RONCALLI CON LA SUA TENEREZZA HA APERTO LA PRIMA ” PORTA ” CON IL CONCILIO E POI GIOVANNI PAOLO II HA CONTINUATO LA MISSIONE!

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