Dossier pedofilia: quinta puntata. INTERVISTA ESCLUSIVA. Joël Devillet racconta come un prete abusò di lui.

Bollino Rosso

Joël Devillet

Joël Devillet

Misteri e scandali in seno alla Chiesa. Secondo lui il Vaticano ha coperto molti pedofili. Una dolorosa storia di sesso e amore malsano. Che fine fanno i figli nati da una relazione con un sacerdote? Strane “voci” sulle Guardie Svizzere del Vaticano.

Avevo 14 anni quando un prete abusò di me. Mi fidavo di lui, lo adoravo, mi dava l’amore che mi mancava in famiglia. Finii fra le sue braccia, o, meglio, sulle sue ginocchia”. Chi parla è Joël Devillet, 37 anni, un uomo timido, gentile, che tuttavia ha avuto la forza di denunciare sia questo prete che il vescovo che lo coprì all’epoca in cui avvennero le molestie sessuali. Vive a Bruxelles, in un piccolo appartamento situato in un quartiere modesto. Insieme ad un cane e a due pappagalli. Dopo aver seguito la sua storia sui giornali e in vari programmi televisivi e aver letto il commovente libro che ha scritto sulla violenza subita, ho deciso di intervistarlo in esclusiva per il Cofanetto Magico per saperne di più. Infatti l’intera vicenda ha ancora molti punti inquietanti che forse solo lui può chiarire. E’ la mia reazione a chi tempo fa mi accusò di non parlare mai nei miei articoli sulla pedofilia, come giornalista (cattolica), di quella di cui sono colpevoli i preti. Allora risposi che non avevo mai incontrato la vittima di un pedofilo che vestiva l’abito talare. Ora è successo: ecco la sua drammatica vicenda, così come me l’ha raccontata lui.

Ero un ragazzino molto solo e povero. La Chiesa era la mia casa, il mio nido.

Joël, inizi proprio da quando aveva 14 anni ed un prete abusò di lei, che tra l’altro è il titolo del suo libro…
“Ero un ragazzino molto solo, trascurato dalla famiglia. Mamma e papà erano poveri; dopo un incidente d’auto mio padre perse un occhio e in seguito pure il lavoro. Aveva solo 33 anni. Le nostre condizioni economiche peggiorarono e lui cominciò a bere. Avevo altri due fratelli ma per mia madre esisteva solo mio fratello maggiore, il suo preferito. Per lei era come se non esistessi. Per questo cercai conforto nella Chiesa; il parroco di allora era un uomo meraviglioso, che fece di tutto per aiutare me e i miei genitori. Nella sua parrocchia trovavo sempre un pasto caldo, una parola gentile. In cambio facevo le spese per lui, levavo le erbacce dal giardino, potevo persino servire la messa, scegliere i canti e i testi da leggere. Ero attratto dall’atmosfera religiosa, dalla luce delle candele, dal suono delle campane. La mattina mi alzavo presto e correvo per essere presente alla prima messa; in chiesa trovavo calore e pace. La parrocchia era il mio nido; era diventata la mia dimora. Ero piccolo e timido ma sia il parroco, che per me era diventato come un padre, sia le suore, mi facevano sentire grande, utile ed orgoglioso.”

Joël con cane e documenti

Quella stanza con tanti giochi, la tv ma …una sedia sola.

Un’esperienza positiva, quindi. In seguito che cosa successe?
“Che il mio caro parroco, all’età di 65 anni, andò in pensione. Arrivò un giovane vicario (aveva 27 anni), Gilbert Hubermont. Vedendomi triste per la partenza del suo predecessore cominciò ad occuparsi di me. Più che altro cominciò a circuirmi.
Nel frattempo le mie mansioni vennero affidate ad altri ragazzi ed io mi sentii escluso; ed un po’geloso. Una sera il vicario Gilbert mi chiese di andare a casa sua (non abitava in parrocchia ): “capisco che tu ti senta solo”, mi disse. “Allora ti prometto che mi dedicherò solo a te e faremo delle cose piacevoli insieme, tu ed io. Soltanto noi due!” Ero così felice! Era proprio quello che desideravo!”

Come era la sua casa?
“Piena di giochi; un calcetto, Nintendo, la televisione. Mi colpirono due cose di cui solo ora capisco il significato: che benchè ricevesse altri ragazzini dell’oratorio con cui vedeva la tv, aveva una sola sedia. Inoltre la camera era piena di foto di bambini, nonostante lui, ovviamente, non avesse figli. La prima sera mi sedetti per terra.
La seconda sulle sue ginocchia. A casa mia non rammento una sola volta in cui mia madre o mio padre mi avessero accarezzato, coccolato, preso in braccio; neppure al mio compleanno o a Natale. “Finalmente ho ancora qualcuno che prova affetto per me, come il mio vecchio parroco”, pensai! Mi sentivo così bene accanto a lui! Mi sentivo AMATO. Poi cominciò ad accarezzarmi il viso ed il petto”.

E lei che cosa pensò?
“Che forse era una cosa buona, perchè altrimenti non l’avrebbe fatto. Solo quando la sua mano scivolò più sotto… cominciai a sentirmi a disagio e la bloccai. Lui sospirò, in modo il più innocente e naturale possibile. e disse: “ lasciati andare! Lasciami fare…” E continuò.
Così è cominciata la nostra “relazione” durata sino a che andai in seminario, a 20 anni.”

La fine di un sogno. Volevo soffocarmi con un cuscino.

Non si ribellò mai?
“All’inizio no. I pedofili sono grandi manipolatori. Fanno credere di agire per amore. E io ero assetato d’amore. Una volta gli iscrissi una lettera chiedendogli se faceva “quelle cose perchè mi voleva bene”. Lui mi rispose: “ma certo! Questo è vero amore!”.
Bevvi le sue parole come il miele più dolce! Tutto questo l’ho scritto anche nel mio libro, uscito in lingua francese e ora in olandese, in cui spiego come il suo comportamento fosse raffinato, astuto. Quando crescendo cominciai a oppormi diventò aggressivo. Io non sapevo come reagire, con chi parlare. I miei genitori non avevano tempo per me. Non volevo offenderlo! Non volevo perderlo! Lui era il mio punto fermo e quando cominciò ad occuparsi di altri ragazzi e a trattarmi male ne soffrii terribilmente. In quei momenti lo cercavo: ma dopo, alla sera, solo nel mio letto, piangevo. Una notte cercai di soffocarmi con il cuscino. La Chiesa era ancora tutto quello in cui credevo. Infatti sognavo di entrare in seminario e di prendere gli ordini religiosi”.

La copertina del suo libro

Infatti mi ha colpito molto nel suo libro di quando le venne l’idea di “rubare” l’ostia dal tabernacolo, la mattina presto, per portarsela a scuola, chiusa in una scatoletta; in modo da poter avere sempre Dio con sè…
E’vero: ma alla sera la restituivo! Per me era una sicurezza di tenerla con me. Mi aiutava a vincere la tristezza e la paura.

Padre Gilbert ammise tutto ma chiarì: “niente sodomia, solo fellatio”.

Quando trovò il coraggio di denunciare il misfatto?
“Ne parlai con il nuovo vescovo del nostro arcivescovado, Andrè Leonard, proprio l’anno in cui morì il mio amico prete. Eppure lui ha avuto il coraggio di dire in tribunale che non era vero, affermando che lo informai alcuni anni dopo, nel 1996.
Per fortuna ho le prove! Legga questa sua lettera! E’datata 1991: mostra chiaramente che era a conoscenza della cosa. Ma non fece niente. Dopo tante denunce ed insistenze mi mandarono da uno psicologo. In seguito, finalmente, fui sentito dal tribunale ecclesiastico. Raccontai tutto e fu convocato anche padre Gilbert Hubermont.”

Il quale sicuramente negò….
“No, ammise tutto. Con la scusante che non c’era stata sodomia ma solo fellatio. Si tirò la zappa sui piedi, perchè anche la fellazione in Belgio viene punita, in quanto viene considerata un atto di violenza. Disse anche che io ero consenziente. A soli 14 anni…si può essere veramente consenzienti? Chi era l’adulto fra noi due? La masturbazione e la fellatio sono pratiche molto comuni fra i preti pedofili. Per loro abbassare il capo del bambino verso il loro ventre è un atto di potere, di dominio assoluto, di umiliazione. Mentre il povero bimbo vomita per il disgusto! Non lo fece solo con me. Altri due ragazzini lo hanno accusato.
Quando entrai in seminario ero distrutto, annientato. Non solo; rifeci quelle cose con un seminarista che consideravo amico e venni sbattuto fuori.”

Da vittima a colpevole

Però ho visto, fra i documenti processuali, una “contratto” in cui lei ritira molte delle accuse contro Hubermont. E’ firmato da lei, dal suo psicologo J.Grignon e dal vicario giudiziario J.M.Huet. In quell’atto lei dichiara di non essere mai stato obbligato ad andare a casa di padre Hubermont e di non aver mai visto video pornografici con lui. Inoltre Hubermont sostenne che spesso era lei a dirgli di andare avanti quando lui non voleva continuare…Eppure in tribunale ha dichiarato che non provava nessun piacere sessuale durante quei rapporti.
“Ho firmato perchè mi avevano fatto capire che se l’avessi fatto mi avrebbero tenuto ancora in seminario e anche pagato il conto dello psicologo; io non avevo più i soldi per saldarlo. E’stato un ricatto da parte loro. Però la storia dei video è vera; non li ho mai visti insieme a lui. Per il resto sono menzogne; io non godevo…I pedofili vogliono rendere la vittima colpevole”.

Secondo lei sono persone malate?
“No! I pedofili sono troppo intelligenti per essere malati. Sono cattivi. I preti profanano i bambini servendosi del loro potere di uomini religiosi..E rimangono tali tutta la vita.
Sa perchè fanno più di una vittima? Perchè quando la loro preda ha 18 anni, non gli interessa più. Inoltre il pedofilo approfitta sempre di bambini poveri (poveri anche d’amore!) deboli, soli. Ha mai notato che non abusano mai dei figli di un avvocato, per esempio? Una famiglia ricca può anche pagare un processo. Il povero può solo tacere ed accettare. E dei bambini soli non si cura nessuno. Se poi vengono messi in prigione li liberano subito per “buona condotta”! Per forza! In prigione non ci sono bambini! Ma una volta usciti, il primo bimbo che vedono per strada, lo prendono! E ricominciano come prima.”

Lettere

Ho denunciato il vescovo di Mechelen, Andrè Leonard.

Parliamo del vescovo Andrè Leonard. Ho letto alcune sue lettere indirizzate a lei. Tra l’altro lui era molto amico dell’allora cardinale Ratzinger, ora Benedetto XVI….
“Infatti, in alcuni di queste missive mi chiama “figlio mio”….Molto gentili ma scritte solo con lo scopo di mettermi a tacere. E ha mentito spudoratamente.
Si proteggono tutti fra di loro. Pensi che dal Vaticano è arrivata tempo fa una lettera di felicitazioni (l’ho messa nel mio libro) nei confronti di chi non ha denunciato abusi di minori da parte dei preti! Nonostante alla stampa la Chiesa abbia fatto credere che saranno TUTTI puniti e le vittime RIMBORSATE.
Nel mio caso non solo non venne mantenuta la promessa di lasciarmi rimanere in seminario ma neppure quella di pagarmi la terapia dallo psicologo. E di rimborsi non ne ho visti proprio! Arrivo alla fine mese faticosamente anche perchè a causa della depressione per quanto mi è successo sono stato giudicato invalido al 50% .Dopo aver cambiato molti lavori ora sono disoccupato. Mentre un vescovo guadagna 6306 euro al mese e un cardinale 93.870 euro all’anno. Inoltre hanno parecchie agevolazioni, oltre ad un auto del ministero. Sua eccellenza Leonard ha osato dire che conducono una vita modesta. IO faccio una vita modesta!”

Chiesa di Mechelen, Sint-Rombouts kathedraal

Joël, c’è una domanda che mi tormenta; come mai di recente il Papa ha nominato vescovo Leonard? Nonostante sia chiaro che ha coperto un caso di pedofilia! E’ stato proprio leggendo il suo libro che mi è sorto un dubbio e sono corsa a controllare, scoprendo che il “suo” Leonard è proprio lo stesso Leonard che ora è vescovo di Mechelen! E guarda caso, negli scantinati dell’arcivescovado di Mechelen (Malines), il 24 giugno scorso hanno rinvenuto centinaia di documenti e foto inerenti l’autopsia e la riesumazione dei corpi delle due bambine uccise dal mostro pedofilo Marc Dutroux, Julie e Melissa. Che cosa ci facevano quelle terribili fotografie in un luogo sacro, in mano ai preti? Come è potuto uscire del materiale del genere dagli archivi giudiziari? Ho posto la stessa questione ad una persona che conosceva Dutroux, ora uscita di prigione dopo aver scontato la sua pena. Mi ha subito risposto, senza tanti peli sulla lingua: “Che cosa pensa? Le guardavano! “

Una scoperta mostruosa

Un commento che fa venire i brividi; come la scoperta che Victor Hissel, l’avvocato della famiglia di Julie e Melissa è stato trovato in possesso di materiale pedopornografico! Il 24 giugno è stato ascoltato in tribunale ed il processo è rinviato al prossimo 2 settembre. E se le avesse date lui al predecessore di Monsignor Leonard, il famoso Godfried Danneels, dal passato piuttosto dubbio a proposito di copertura di preti pedofili? E perchè?
Naturalmente questa è solo una suggestione; nel senso che io seguirei questa pista… E’ una delle tante ipotesi che si potrebbero fare! Nessuna accusa. Cerchiamo solo la verità; e ci aspettiamo che sia la Chiesa a darcela, chiarendo finalmente il mistero del ritrovamento di queste atroci immagini. Sino ad ora è stato detto che le avevano ricevute da alcuni giornalisti. Ma perchè? A chi le avevano sottratte?Come è possibile che esca dagli uffici giudiziari un simile materiale?
“Non so… Posso solo confermare che la polizia federale ha portato via dall’arcivescovado di Mechelen due camion pieni di documenti! Proprio stamattina sono stato convocato nel loro ufficio. Mi hanno interrogato tre ore su questa vicenda. E ho fatto altri nomi di preti pedofili. Comunque non solo il Papa ha nominato vescovo padre Leonard, ma in ottobre o novembre diventerà cardinale! Si rende conto? Praticamente verrà premiato per la sua omertà. Senza contare che il Papa gli ha mandato una lettera di solidarietà dopo che è avvenuta la perquisizione a Mechelen”.

Le Guardie Svizzere e l’omosessualità.

“Inoltre nella Chiesa ci sono tanti omosessuali, nonostante sia la prima a scagliarsi contro i gay. Corrono voci che le Guardie Svizzere (che devono essere celibi e avere dai 18 ai 30 anni), vengano “usate” anche per altri scopi, che non siano solo quelli di sorvegliare gli alloggi papali(!) e mantenere l’ordine durante le cerimonie religiose. Ricorda la strage in Vaticano del 4 maggio 1998? Un mistero non ancora risolto, con tanti punti oscuri. Mi riferisco alla vicenda del delitto di Cedrio Tornay, 23 anni, vicecaporale delle Guardie Svizzere, morto insieme al suo comandante, Alois Estermann e alla moglie di quest’ultimo. Il massacro fu imputato proprio a Tornay, che, dopo aver ucciso i coniugi in un momento di follia, si sarebbe suicidato. Dell’inchiesta si occuparono le autorità vaticane e il caso venne archiviato nonostante le proteste della madre del giovane, Muguette Baudat, che non credette mai al raptus di follia del figlio e al suo suicidio. Che cosa successe a quel povero ragazzo? Tornando a Leonard, come può diventare cardinale un vescovo per cui c’è ancora un processo in corso? (Il processo è inziato il 22 gennaio 2009).”

Angeli e diavoli. Dove finiscono i figli nati da una relazione con un prete?

Allora adesso non crede più in Dio e nella sua Chiesa! Eppure ha incontrato anche tanti preti che erano angeli, non solo diavoli!
“Non credo più in niente. La Chiesa è solo una setta; la religione cattolica potrebbe essere la più grande frode dell’umanità! Anche se esistono ancora preti onesti e splendidi come per esempio padre Rik Devillè, un sacerdote che lotta proprio contro la pedofilia dei preti. Lui stesso ha denunciato il cardinale Danneels per aver insabbiato tanti casi di pedofilia e sta raccogliendo dossier importanti per tutelare le vittime. Inoltre lotta per portare alla luce un’altra questione scottante: quella sulla fine che fanno i figli dei preti nati dalle loro amanti.
Proprio nella prefazione che ha fatto al mio libro, padre Devillè denuncia il sospetto che vengano levati alle madri e dati in adozione. Alcune ragazze rimaste incinta dopo una relazione con un prete sono state accompagnate in un convento in Limburg sino al momento del parto. Altre nelle “case della Maddalena“ in Irlanda. In questi giorni ha ricevuto delle minacce di morte.”

L’uomo che abusò di lei, padre Hubermont, che fine ha fatto? Ho sentito dire che dal 1996 non ha più incarichi in seno alla Chiesa.
Non è vero! Perchè figura ancora nell’annuario diocesano di Namur, nel settore “socio caritativo”! Come vede ne ho una copia. Si occupa di adulti che hanno problemi psichici o di disagio sociale! Proprio lui che ha molestato tanti bambini! In Belgio i preti non vanno in prigione. E’una vergogna che possa portare ancora l’abito talare! E’evidente quindi che è ancora protetto dai suoi superiori e dalla sua Chiesa. L’unica arma per rendergli il male che mi ha fatto e che mi porto addosso come una croce, è il mio libro. Sono fiero di averlo denunciato per impedirgli di far soffrire altre povere creature indifese come lo ero io allora.

Lettere

Lettere d’amore malsano

Ho letto alcune lettere e cartoline che padre Hubermont le scrisse all’epoca e mi paiono quelle di un uomo innamorato: “ ho fretta di vederti! Ho voglia di rivederti! Saremo solo noi. Non posso dimenticare quello che è successo fra noi due…” A cui lei rispondeva dicendo che “lo pensava tutti i giorni”. Insomma, anche lei era un po’ innamorato di questo prete.
“Tutte le vittime dei pedofili provano una specie di attrazione verso di loro. Pure io! E loro se ne approfittano. Anche per questo non lo posso perdonare. Inoltre non ha voluto riparare al male fatto, neppure pagandomi la terapia di cui avevo tanto bisogno. Neanche quell’atto di pietà ha avuto nei miei confronti! I pedofili sono dei violentatori di bambini, non degli amici dei bambini, come si amano definire!
Le conseguenze sono disastrose. Io sono solo, non voglio sposarmi; perchè, se dovessi avere dei figli, mia moglie potrebbe pensare che potrei reiterare su di loro la stessa violenza che ho subito io. Pare che avvenga spesso, secondo gli psicologi. Ho soltanto il mio cane, Dora, unico, grande, vero amico; e i miei pappagalli”.

A questo punto Joël diventa triste, lo sguardo perso nel vuoto. La tristezza coglie anche me. Una pena profonda. Un forte dolore: già provato in passato ogni volta che ho affrontato questo argomento. Lo riconosco; e so che lascia il segno. Quando inizio questo tipo di interviste mi impongo sempre di non farmi travolgere dall’emozione. Ma è inutile; sono drammi che ti segnano anche se non li vivi in prima persona. Poi abbassa la voce, stringe il vuoto come se avesse fra le braccia un neonato e dice: “quando corsi festoso sulle sue ginocchia per la prima volta, mi sentivo come un piccolo bimbo. Pensavo all’affetto con cui mia madre coccolava mio fratello, lo vedevo fra le sue braccia, protetto; e desideravo che lui facesse la stessa cosa con me. Come se fossi il suo bambino. Avevo 14 anni quando un prete abusò di me”.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Nel libro di Joël Devillet si trovano le fotocopie di importanti documenti come testimonianza delle sue affermazioni. Abbiamo quindi soltanto riportato le sue parole integralmente, senza assumercene la responsabilità.

Proibita la diffusione di questo articolo e delle foto inerenti senza citare il nome degli autori e della testata di pubblicazione.

Foto: Hans Linsen

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12 Responses to “Dossier pedofilia: quinta puntata. INTERVISTA ESCLUSIVA. Joël Devillet racconta come un prete abusò di lui.”

  1. Emanuela scrive:

    non ci sono parole per esprimere quello che si prova sentendo e leggendo di queste vittime di pedofili! comunque preti o non preti queste persone malate e come dice Joel persone furbe, devono essere incriminate, devono pagare le loro colpe.
    Sono una persona molto crudele inerente a questo argomento: la pena di morte per chi ha abusato di un bambino indifeso. perchè l’innocenza di un bambino non deve essere violata da nessuno! non ci deve essere perdono per chi persegue e perpetua dolore a chi non può difendersi!
    e la Chiesa sta facendo tutto il contrario di tutto!
    ma chi si crede di essere? ed il Papa? non credo abbia un comportamento giusto, perchè all’apparenza sta contro i preti pedofili, ma poi sotto sotto si viene a sapere che insabbia, nasconde, protegge chi è in colpa!

  2. cristina scrive:

    Grazie Emanuela, per il tuo commento.

    Credimi, io, cattolica, sono rimasta ferita dal racconto di Joel e da altre testimonianze che lui mi ha appena mandato ( inerenti altre vittime).

    Rinnovo il mio invito alle mamme: preti o non preti…..state molto vicini ai vostri bimbi e non lasciateli mai soli.

  3. marni scrive:

    Sono d0accrodo con Cristina… è importante vigilare e parlare con i ragazzi… sono svegli e sono in grado di comprendere e di fare più attenzione..quanto al fenomeno pedofilia credo non si si a nulla di più spregevole e quando questa infamia viene da un educatori ( come spesso accade ahimè) la cosa è ancora più terribile..
    cristina un caro saluto e grazie per questo reportage …:-) abbracci :-)
    marni

  4. Emanuela scrive:

    Mi viene una domanda che forse l’avrò anche già fatta: ma perchè solo in questi ultimi periodo escono storie così raccapriccianti sui preti pedofili?
    non è possibile che fatti successi anni anni fa escano solo ora!
    Il pensiero di tutte quelle vittime innocenti… se fa tristezza a noi comuni mortali, come mai a preti, cardinali, vescovi non viene un senso di colpa per aver cercato di mettere tutto a tacere? e il Papa?…

    Per quanto riguarda i bambini che oggi sono più svegli dei genitori (:-D)…. non sempre è possibile vigilare al 100%, credo che alla base ci debba essere anche la fiducia e soprattutto responsabilizzarli su ciò che è “male”, far capire loro sì di dare fiducia al prossimo, ma solo quando questa fiducia è avallata dai genitori… io quando ci sono, non lascio mai sola Giulia, ma quando sono al lavoro? a volte e in grande maggioranza le violenze avvengono all’interno della famiglia, allora che fare? non lasciare i bimbi ai nonni o parenti, i quali comunque sono un aiuto per i genitori? e’ un grande dilemma…
    credo che l’unica o possibile tale, soluzione, sia solo ed eslcusivamente avere un buon/ottimo rapporto genitori/figli, creare un dialogo non solo per le cose belle ma soprattutto per quelle brutte; assicurare i bambini che devono avere il coraggio di dire tutto ai genitori senza pudori o timori, magari di essere puniti o non ascoltati con la scusa di dire che possono dire bugie…
    perchè il pericolo sta dietro l’angolo certamente, ma a volte è il comportamento non corretto dei genitori a spingere i figli tra le “braccia” di persone malsane.

  5. cristina scrive:

    Sono d’accordo Emanuela con te e Marni, sulla necessità di dialogo con i figli ma non basta.
    I pedofili sono molto furbi e sanno conquistarsi la loro “fiducia” e assicurarsi il loro silenzio….

    Inoltre ad una certa età i i bambini sono molto curiosi per tutto quello che riguarda il sesso, ed ovviamente lasciano “fuori”i genitori dalla loro curiosità o voglia di sperimentare; ed è proprio su questo fatto, o, almeno, ANCHE su questo che i pedofili si basano per circuirli.

    Infine ci sono i rapimenti e le sparizioni; quasi sempre però di bambini lasciati troppo soli.

    Quindi non bisogna entrare in panico e farli spaventare ma essere responsabili e coscienti come genitori, senza esagerare il problema ma neppure sottovalutarlo. Come evidentemente è stato fatto nei confronti dei preti con la scusa che ” anche loro sono uomini …e quindi soggetti alle tentazioni della carne” come tutti “gli altri”uomini.

  6. cristina scrive:

    Vi segnalo il sito di Joel : http://www.joeldevillet.com/
    Vale la pena di leggerlo!

    Se cliccate sul lato sinistro (su “Actualitè – niews “) potrete vedere che ha già messo il link del Cofanetto Magico per leggere l’articolo che abbiamo scritto sulla sua storia.

  7. Leo Bacchi scrive:

    Complimenti vivissimi, articolo molto coraggioso.
    Fermo restando che la Chiesa fa bene a fare pulizia nel suo clero e questo Papa sta dimostrando grande coraggio in tal senso, sono del parere che un atteggiamento più possibilista nei confronti del matrimonio dei sacerdoti potrebbe aiutare molti seminaristi a non “fissarsi” sulla sessualità infantile, che poi rischia di sfociare nella pedofilia. Freud ci insegna che, se non si è in grado di sublimare le proprie pulsioni, è meglio dare loro uno sfogo naturale. E, se non sbaglio, anche S. Paolo la pensava così.
    Sono però anche convinto che la Chiesa sia stata presa pesantemente di mira da molti mass media che operano con due pesi e due misure: per Polansky tutti d’accordo nel far prescrivere il reato, visto che il regista appartiene all’élite intellettuale, mentre il povero George Ratzinger è stato quasi crocefisso per presunte “molestie”, che poi si sono risolte in un paio di sberle, probabilmente meritatissime, date ad alunni maleducati. Che io sappia nessun giornale ha però mai evidenziato il suo straordinario lavoro artistico al servizio della grande musica: invito i lettori a fare un giro su “You Tube” per ascoltare il meraviglioso coro di Regensburg diretto dal fratello del Papa e mi permetto di segnalare in particolare i Mottetti di Bach eseguiti dal suo coro sempre sotto la sua direzione: semplicemente strepitosi!

  8. cristina scrive:

    Grazie di cuore per i complimenti e soprattutto per il suo commento, Leo, molto equilibrato e su cui concordo pienamente.

    Cari saluti,

    Cristina

  9. Laura scrive:

    Ritengo che articoli come questo debbano avere maggior diffusione.
    Troppi giustificano i pedofili come “malati”.
    La Chiesa ha un potere economico NON GIUSTIFICATO.
    Il vero giornalismo è questo, non “le comari” in cerca di gossip.

  10. cristina scrive:

    Grazie Laura,

    infatti dopo di noi anche il grande quotidiano El Pais ha intervistato Joel, chiedendo al Cofanetto Magico le nostre fotografie.

    Ma sapesse quante volte ho proposto a programmi come la Vita in Diretta, Matrix, Porta a porta, ecc. di parlarne….invece: silenzio più assoluto! Solo gossip e politica.

    I gossip sono “rilassanti”e non li condanno; spesso “li uso” anch’io, insieme alla ricerca di notizie curiose, per non rendere troppo pesante Il nostro Cofanetto magico. Ma non si vive di solo gossip e certe lotte vanno condotte in prima linea.

    I pedofili stessi non si considerano malati, cara Laura! E se anche lo fossero dovrebbero farsi curare; come tutte le persone malate.

    Cari saluti,

    Cristina

  11. cristina scrive:

    Merci a toi, Joel,

    parce que tu a eu le courage de raconter ton histoire!

    Je t’embrasse,

    Cristina

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