Editoriale di giugno. Aboliamo la caccia. Gli animali vanno amati, rispettati, non uccisi.

Cari amici, cofanetti magici, affezionati lettori,

buon mese di giugno, buona estate! Entriamo nella stagione (che inizia il 21 giugno e finisce il 20 settembre), in cui la natura ci affascina ulteriormente per la sua bellezza, i suoi colori, fiori, campi profumati e profumo di erba appena tagliata, alberi ricchi di frutti, le vigne ricche d’uva. Albe luminose, tramonti di fuoco. Ogni stagione è bella, con le sue spettacolari particolarità, le tonalità gialle ed arancioni delle foglie nel tardo autunno, la neve che sembra un manto immacolato, il risveglio della natura in primavera. Mare, monti, colline…e poi animali. Meravigliose creature frutto di una mente geniale che ha dato ad ognuno di loro, ad ogni fiore, albero, goccia d’acqua una ragione, un’utilità per esserci.

Eindhoven (Paesi Bassi), 29 maggio 2024. Foto di Maria Cristina Giongo

Per questo sono contro la caccia. La caccia intesa come uccisione di “un essere diversamente umano.” La caccia considerata addirittura uno sport, un divertimento. Guardate la fotografia sopra, che ho scattato ad un uccellino appollaiato tranquillo su un erba rampicante nel giardino di casa mia, che se ne stava tranquillo in attesa della madre, fiducioso. Senza neanche avere paura di me quando mi sono avvicinata per immortalarlo in questa immagine. Se un cacciatore gli sparasse contro una pallottola grande quasi come lui, lo disintegrerebbe. Ma a quale scopo?

Come si può uccidere un esserino così innocuo per puro “svago”? Non lo capisco e non lo capirò mai, pur sapendo di attirarmi le ire dei cacciatori, i quali stanno ore ed ore in attesa della loro preda; soddisfatti di veder cadere magari un bellissimo cerbiatto, oppure sua madre, un cervo adulto, sotto i loro colpi mortali. Come riescono ad incrociare i loro teneri occhi pieni di stupore per quella morte assurda? Loro che non fanno nulla di male all’uomo omicida.

Foto di Maria Cristina Giongo

Non voglio pubblicare immagini di caccia, troppo tristi e neanche quelle di cacciatori con i loro “trofei.” Tuttavia vorrei sottolineare che un leone, una tigre ammazzano un altro animale per sopravvivere, per sfamarsi e sfamare i loro piccoli.

Una volta calmati i morsi della fame non uccidono. Ho visto cacciatori mostrare orgogliosi le loro foto accanto ad animali selvatici, persino ad elefanti, rinoceronti; in questo caso spesso uccisi per levare loro il corno da vendere. Laddove la caccia diventa un mostruoso commercio. Non c’è pace per i poveri animali.

Per quanto mi riguarda… io non finirei mai di leggere libri, vedere documentari su quanto gli animali sono belli, anche…i più brutti, intelligenti: su come si adattano ai cambiamenti climatici, su come si trasformano, assumendo persino l’aspetto di una foglia, il colore della sabbia, fingendosi morti per non essere mangiati da un serpente. Su come impollinano un fiore per donarci altri fiori, per produrre il miele dalle mille proprietà salutari.

Gli animali si aiutano fra di loro, allattano cuccioli di specie diverse, in caso di bisogno. Rischiano la vita per l’uomo, per salvare bambini e anche, come ho visto fare da un cane, per levare dalla strada un altro cane o gatto investito e ferito, trascinarlo sull’orlo del marciapiede, sedersi accanto ad esso sino all’arrivo di un soccorritore dall’animo buono.

Ecco il motivo per cui abolirei la caccia, con sanzioni nei confronti di chi si diverte a sparare contro quanto abbiamo di più prezioso al mondo, senza motivo, tanto per passare qualche ora, a parer loro, di “ piacere.”

Buon mese di giugno, spero con tanto sole, tanta natura, tanti animali, in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda; umano e diversamente umano.

Maria Cristina Giongo
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