Una bella giornata in un parco giochi olandese finita in un incubo per una famiglia belga. Umiliato un bimbo autistico. Insultata la madre con commenti razzisti.

Nei Paesi Bassi ci sono tanti bei parchi giochi che vale la pena di visitare, sia per i bambini che per gli adulti!

Per una famiglia belga di Bruxelles una spensierata, felice giornata in un bel parco giochi olandese si è conclusa in un vero e proprio incubo. Una madre, con il figlio autistico di 8 anni, che aveva urgentemente bisogno di recarsi al bagno, stava aspettando in fila per potervi accedere quando, arrivati al termine della coda, la donna delle pulizie ha annunciato che il parco stava chiudendo per cui non poteva entrare più nessuno.

La famiglia di cui si parla in questo articolo. La mamma, di origini indonesiane, svolge un lavoro da manager a Bruxelles. Con il suo bambino più grande, autistico, ha vissuto una triste esperienza in un giorno per loro cominciato bene ma terminato male. Da notare il bel sorriso dei loro bambini, dolcissimo; soprattutto quello del maggiore, tanto tenero!

Impensabile che si sia potuto impedirgli di andare in bagno!

La signora, Liza Kurukulasuriya, di origini indonesiane, l’ha pregata di lasciarla passare lo stesso, perchè il bambino non ce la faceva più a trattenere la pipì. A questo punto la dipendente l’ha apostrofata con un pesante commento razzista sul colore della sua pelle; “mentre mio figlio saltellava, si copriva le orecchie, secondo uno dei suoi tipici rituali autistici”, ha raccontato la madre. “Ma la dipendente aveva bloccato l’accesso arrabbiata, urlando di andarcene. Le ho mostrato il biglietto d’ingresso speciale per ospiti con disabilità, più il certificato medico del nostro pediatra che la conferma, sottolineando l’ansia che lo prende quando deve fare lunghe code. Infatti molte persone non sanno che l’autismo è, e viene definito disabilità nascosta o invisibile.”

Ha risposto che i biglietti riservati ai disabili sono per le attrazioni del parco e non per i servizi igienici, riprendendo ad inveire contro di noi, mentre mio figlio era entrato in panico. Avrei potuto fargliela fare dietro un cespuglio, o un albero, invece avevamo atteso diligentemente per andare alla toilette, da bravi e civili cittadini! Una gentile signora olandese che stava per entrare in bagno prima della chiusura, sentendo l’accesa discussione, è tornata indietro dicendo che avrebbe lasciato lei il posto al bimbo e aggiungendo: non vede che è solo un bambino?

“Niente da fare, la donna delle pulizie non voleva sentire ragioni! Allora l’ho spinta da parte per entrare lo stesso. Mio marito aspettava dall’altro lato con il nostro secondo figlio di 2 anni. E’ intervenuta la vigilanza ed in seguito la polizia, a cui la donna delle pulizie ha denunciato che l’avevo aggredita. Mi hanno accompagnata al comando del luogo, trattenendomi là per 17 ore”.

the Ancient carousel de Paris with horses

E’ stata una scena terribile”, ha confermato il marito. “I bambini sono scoppiati a piangere disperatamente vedendo la madre portata via dalle forze dell’ordine. Entrambi abbiamo fatto del nostro meglio per sembrare e restare calmi, ma è stata una scena orribile. Non potevo credere a quello che stava succedendo. Ho guidato e parcheggiato la macchina in una stazione di benzina, poi ho cercato un hotel nelle vicinanze spiegando che la mamma non sarebbe tornata a casa con noi quella sera perchè stava cercando un dono speciale per loro. Le avevano portato via il cellulare, per cui non ha potuto dare loro neanche la buona notte.”

Alla fine Liza è stata rilasciata perchè una spinta non è stata ritenuta un’aggressione da parte sua nei confronti della dipendente del parco, il direttore del quale si è mostrato dispiaciuto dell’accaduto, dichiarando che avrebbe preferito risolvere il problema in pace fra di loro. Ma i genitori hanno deciso di sporgere comunque denuncia per umiliazioni ed insulti razzisti: “non vogliono alcun compenso finanziario”, ha fatto sapere il loro avvocato, “ma neanche “che altre famiglie con figli disabili vivano lo stesso dramma.”

In Olanda ci sono parecchi parchi giochi da fiaba, visitabili anche d’inverno. L’espisodio avvenuto poteva accadere ovunque. Va comunque raccontato perchè razzismo, discriminazione, mancanza di rispetto ed empatia verso i diversamente abili, sono sempre da esecrare e condannare.

“Il danno morale che la mia famiglia ha subito è enorme”. Ha concluso il padre. “Non li perdonerò mai per lo stress e l’ansia di mio figlio autistico. Non li perdonerò mai per le lacrime di entrambi i miei figli, per la rabbia di mia moglie quando le hanno sequestrato il telefono. Non li perdonerò mai per la mia notte bianca a fissare il soffitto dell’albergo chiedendomi come si sentiva in una cella, finita per difendere i diritti di nostro figlio autistico. Bianco o nero, autistico o no, la vita degli esseri umani va protetta e rispettata alla stesso modo.”

Non citiamo il nome del parco giochi (nonostante questa storia sia diventata virale su facebook, ottenendo l’attenzione della stampa internazionale), in quanto non basta l’ingiustificabile azione di una persona scriteriata per rovinare la fama di un bel luogo. Oltre a quella di tante persone che ci lavorano con impegno e disponibilità verso le tante famiglie che lo visitano per trascorrere ore liete insieme ai loro bambini. Ricordo inoltre che i bambini autistici sono molto intelligenti e sensibili.

Maria Cristina Giongo
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One Response to “Una bella giornata in un parco giochi olandese finita in un incubo per una famiglia belga. Umiliato un bimbo autistico. Insultata la madre con commenti razzisti.”

  1. elisa scrive:

    Un vero schifo, purtroppo un episodio di stupidità ed intolleranza non tanto isolato

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