Jean Luc, l’Editore!

Ho conosciuto Jean Luc Bertoni per uno di quegli sviluppi fortuiti e fortunati, che prendono avvio da un passato remoto che torna, improvviso, esattamente in quello che poi non si può non definire il momento giusto.

Un paio d’anni fa attraverso facebook, che possiamo criticare quanto vogliamo, ma per riannodare antichi rapporti altrimenti perduti è strumento assolutamente unico, sono tornato in contatto con un amico dei tempi delle prime radio private. Da decenni trasferito in Umbria, Bruno Mohorovich mi ha aggiornato sulla sua vita, e soprattutto sulle sue attività letterarie: poeta, scrittore, critico letterario e collaboratore di una intraprendente casa editrice. Niente male, eh?

Anzi, mi aveva subito svelato Bruno, stava proprio in quel momento lavorando ad una antologia di racconti scritti da autori pesaresi, e ricordandosi bene di Babbo Carlo e della sua “buona penna”, mi chiese di intercedere e a quel punto io, un po’ sfacciato, mi ero fatto avanti e gli avevo mandato anche qualcosa di mio.

In occasione della presentazione a Pesaro di “Atarcont”, prezioso volumetto meritevole, a mio parere, di molta più attenzione di quanta non ne abbia ottenuta finora, era presente anche l’Editore. Avrò in seguito modo di scoprire che una delle sue caratteristiche è proprio quella di seguire di persona, al netto di eventi concomitanti, quante più presentazioni possibile.

Insomma, mi sono lanciato, gli ho parlato del mio “romanzo polifonico” nel cassetto, e il resto, come si dice è storia (http://www.ilcofanettomagico.it/2018/01/18/ho-scritto-un-libro/)

Siccome sono convinto che Jean Luc Bertoni sia una persona impegnata a migliorare il mondo (non esagero), ho chiesto alla nostra direttrice Maria Cristina Giongo il suo parere sulla opportunità di dedicare a lui questa mia prima uscita annuale sul Cofanetto Magico, e, incassato il di lei benestare, ho subito contattato Jean Luc e questa è l’intervista che ne è uscita.

Raccontaci un po’ più su di te.

Sono nato in Francia, a Thionville, città industriale della Lorena, nel 1970 da genitori italiani, per poi tornare in Italia nel 1980.
Da quella data ho vissuto con la mia mitica nonna, in una piccola frazione del comune di Perugia.
In Italia, in particolar modo a Perugia, la mia città, ho iniziato subito a frequentare il mondo associativo, cattolico e laico (Gi.Fra, Pro Loco, Libertas), per poi avviare, già dall’adolescenza, delle belle collaborazioni con altre associazioni come con l’Avis, la Croce Rossa e il WWF, alcune delle quali continuano ancora oggi.
Contemporaneamente frequentavo l’Istituto d’Arte per poi iscrivermi a lettere e frequentare corsi di specializzazione in Comunicazione.
Referente tutt’oggi per la comunicazione diverse associazioni (anche pro bono), sono il fondatore ed ideatore di alcuni eventi culturali tra i quali il premio Minerva Etrusca, la rassegna “Arte Contemporanea Cortona”, il Concorso Internazionale di Poesia Sacra.
Tra le mie esperienze lavorative mi piace ricordare la direzione di una tv locale e la direzione marketing di una azienda di moda a Bologna, inoltre ho maturato esperienza come regista e giornalista televisivo, svolgo consulenze di comunicazione e sono presidente dell’associazione Europa Comunica, che si occupa di progettazione europea.
La prima pubblicazione da editore nasce nel 1998.

Come nasce l’idea di occuparsi di editoria?

L’idea della casa editrice nasce quasi per caso, a margine dei Festival Letterari da me organizzati, poiché nel chiedere agli editori la possibilità di pubblicare gli scrittori presenti ai Festival, mi veniva chiesto un contributo economico.
Lì è maturata l’idea di realizzare una casa editrice non a pagamento.
Inizialmente la casa editrice si chiamava Minerva Etrusca Edizioni, poi dal 2010 si chiama Bertoni Editore.

Con alcuni autori della sua casa editrice “Bertoni”

In una attività come la tua sono più i vantaggi o gli svantaggi nell’avere sede in una piccola città come Perugia e in una regione altrettanto piccola come l’Umbria?

Lavorare in una piccola provincia ti permette di essere più concentrato nel lavoro che fai, l’Umbria inoltre ti permette di godere di un contatto visivo e materiale con la sua natura e con la sua storia, che umanisticamente parlando è sempre fecondo di ispirazioni.
Indubbiamente ci sono anche alcuni svantaggi, come il fatto che non sempre trovi le competenze per un settore così specifico come quello di una Casa Editrice, dal punto di vista commerciale, legale o tecnico.

E’ possibile (e fino a che punto “giusto”) mantenersi “equi ed imparziali” nei confronti dei diversi autori?

In sincerità noi diamo molta attenzione al manoscritto dello scrittore, infatti credo che il lavoro dell’editore sia quello di pubblicare libri che abbiano la loro dignità e che possano dare un piccolo contributo culturale, anche in un’ottica di lettura d’evasione, ma sempre lavorando per pubblicazioni di qualità.
Il nostro compito e far sì che il libro abbia la massima disponibilità e visibilità (con i nostri mezzi e strumenti).
Per quanto riguarda le relazioni con gli autori, cerchiamo di avere un rapporto diretto, costante e trasparente, al fine di affrontare insieme difficoltà e opportunità.

Hai almeno un episodio “memorabile” da raccontarci?

Di episodi ne ho molti, il più recente è forse questo: arrivo (con circa trenta minuti di anticipo) in una piccola città di provincia per una presentazione e non trovo nessuno, né l’autore né i relatori né gli spettatori. Mi metto al telefono e chiamo l’autore, ma non mi risponde!
Cinque (e dico cinque!) minuti prima della presentazione finalmente l’autore mi richiama per dirmi che era cambiata la sede della presentazione e non mi avevano avvertito… per fortuna la sala non era distante e la presentazione è iniziata con circa quindici minuti di ritardo ed il sottoscritto… con il fiatone!

Intervistato a Roma a salone dell’editoria “Più libri più liberi”

Ti sentiresti di consigliare di intraprendere l’attività di editore e saresti disponibile anche a dispensare suggerimenti?

L’attività di editore è quasi una vocazione, perché non esistono orari o fine settimana, è una vera e propria immersione nelle storie e nei pensieri degli scrittori e dei lettori, che poi decreteranno il successo di un’opera.
Il consiglio a chi vuol affrontare tale impresa è di fare un’esperienza presso una piccola casa editrice, cosa che permette di conoscere tutti gli ambiti, e poi di avvalersi sempre di professionisti competenti, dal commercialista all’editor, dall’avvocato all’illustratore e naturalmente non demoralizzarsi alle prime difficoltà.

Ti va di anticiparci alcuni progetti e programmi della Bertoni Editore per il 2019?

Per il 2019, lavoreremo sul consolidamento dei nostri marchi: la Bertoni Editore per i romanzi ed i gialli, la Poesia Edizioni per la poesia, la Bertoni junior per i bambini e la Campus per la saggistica.
Altra novità per il 2019 è la partenza di una nuova collana: Le Interviste, in cui daremo voce ad importanti personaggi che provengono dal mondo del sociale o della cultura o dello spettacolo.

Ecco, questo è Jean Luc Bertoni. Capito perché ci tenevo a farvelo conoscere? Capito perché reputo una fortuna averlo conosciuto e sono orgogliosi di far parte della sua “scuderia di autori”?

Buone letture a tutti, e al mese prossimo!

Paolo Pagnini
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One Response to “Jean Luc, l’Editore!”

  1. Bellissima intervista, complimenti, Paolo Pagnini! Ovviamente complimenti anche all’editore Jean Luc Bertoni.

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