La vita segreta di Kim Jong-un il dittatore che vuole terrorizzare il mondo con le sue armi nucleari.

Ma chi è Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, (nella foto in alto) che quando riesce a lanciare un missile batte le mani ridendo al solo pensiero di terrorizzare il mondo con le sue minacce…nucleari? Lo ha rivelato la giornalista Liesbeth Wytzes in un articolo uscito in Olanda nel settimanale Elsevier, che mostra il lato oscuro di questo uomo con mania di potenza, rispondendo alla domanda: è pericoloso? E sino a che punto dobbiamo temerlo?

Il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, guarda il cielo pensando a tutti i missili che vorrebbe lanciare contro gli Stati Uniti d’America…

Cominciamo a dire che la Corea del Nord è grande, o, meglio, “piccola” 120.000 chilometri quadrati. Quasi come la Bulgaria. L’Olanda per esempio si estende su 42.000 chilometri quadrati. Il particolare più “triste” è che si tratta di una nazione che spende un quarto del suo prodotto lordo nazionale per potenziare il suo esercito ed arsenale. Più di qualsiasi altro Paese del mondo. Nonostante il popolo viva in miseria; ha fatto il giro del mondo la fotografia di un uomo che raccoglie l’erba dei campi per mangiarla. La differenza fra ricchi e poveri è ingente.

Pochi possono accedere ad internet, a parte la classe sociale più elevata, quella politica e alcuni siti che lo usano per fare propaganda a favore di Kim Jong-un. Ci sono solo 1.024 indirizzi IP, su 25 milioni di abitanti, che a questo punto sono tagliati fuori da quanto avviene nelle altre nazioni. Chi è quindi il loro leader e che cosa vuole ottenere con i suoi missili che stanno arrivando sempre più lontano durante i lanci sperimentali, tanto che, volendo, ben presto potrebbero raggiungere gli Stati Uniti d’America?

Il temuto dittatore della Corea del Nord da piccolo, con la madre Ko Yong-ui.

Kim Jong-un è nato l’8 gennaio 1983. In realtà sull’anno di nascita non c’è certezza. Potrebbe anche essere il 1982 oppure il 1984. Già su questo punto le biografie ufficiali non sono chiare…Suo padre, Kim Jong-il, nato il 1941 e morto nel 2011, era considerato un eroe, pochi potevano avvicinarlo, non concedeva mai interviste, si ammantava di magia e mistero. Nelle sue biografie viene descritto come un genio, con esagerazioni del tipo che a poche settimane di vita cominciava a camminare, a parlare e da studente scriveva libri a ritmo serrato, pubblicandone addirittura 1500 in pochi anni! Aveva un ben fornito harem di ragazze fra i 15 e i 22 anni, che veniva definito il suo team di piacere, quello che in lingua inglese si chiama “pleasure squad.”

La madre, Ko Yong-ui, di origine giapponese, era una delle sue tante concubine. Morì nel 2004 di cancro al seno e per il figlio fu una grande perdita. Come quando scomparve il nonno, Kim Il-sung (1912-1994) il “Sole della Corea del Nord”, suo grande idolo; di cui imitò la pettinatura, e per assomigliargli il più possibile cominciò pure a portare gli occhiali con la stessa montatura, anche se ci vedeva bene! Ancor oggi fa sport per riuscire ad avere la stessa postura (un po’…tozza) del nonno! L’infanzia di Kim Jong-un, secondo quelle poche informazioni che ci sono arrivate, fu sicuramente meno eclatante di quella di suo padre; tuttavia fu un ragazzino viziato, che aveva tutto e a cui tutto veniva concesso, persino guidare una Mercedes a 7 anni di vita.

I primi anni della sua infanzia li trascorse nel loro palazzo in un quartiere appena fuori della capitale Pyong-yang. “Quartiere” nel senso che era un enorme complesso a parte, di 12 chilometri quadrati con laghi artificiali, campi da tennis, addirittura una stazione ferroviaria sotterranea e rifugi altrettanto sotterranei. Oltre a cinque piste di atterraggio per aerei privati ed elicotteri. E’ inutile descrivere l’interno della sua residenza, perchè potete immaginarlo: tappeti di gran valore, rubinetti d’oro, ecc. ecc. In quanto ai suoi studi non fu mai un allievo brillante, se così si può dire. Nel 1996 fu mandato a studiare in Europa: nel 1998 iniziò a frequentare l’English International School a Gumligen (Berna), un istituto che costava circa 19.000 euro all’anno, dove tutti sapevano che era il figlio di una “grande diplomatico coreano.”

Ovviamente faceva la vita del ragazzo ricco che poteva permettersi tutto ciò che desiderava, come da bambino; disponeva di un cuoco che cucinava per lui e per i suoi compagni di scuola. Era competitivo ed aggressivo, sputava contro chi non gli piaceva e spesso prendeva a calci i suoi amici, quando lo chiamavano “dim” invece di Kim. Dim in inglese significa stupido. In quel periodo fu affidato ad una zia, molto rigida, che comunque ogni tanto cercava di fargli condurre una vita da ragazzo, accompagnandolo a Disneyland, a sciare nelle Alpi e soprattutto in vacanza in Italia. L’unica cosa che Kim amava era il basketball, allora e oggi ancora. Inoltre andava pazzo per il formaggio Emmental, in seguito importato nel suo Paese. Per la pizza e il Big Macs. Dopo la laurea in economia iniziò l’Accademia militare.

Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, insieme alla moglie Sol-ju, che gli ha dato tre figlie.

La vita sentimentale, rispetto a quella del padre, è stata ed è tuttora, a quanto si dice, meno libertina: nel 2009 si è sposato con una bella ragazza del suo ambiente elitario, Ri Sol-ju, da cui ha avuto tre figlie, nel 2010, 2013 e 2017. Contrariamente alle altre donne del suo Paese sua moglie può viaggiare e non porta l’abito tradizionale, l’ “hanbok,” ma vestiti firmati (anche gonne corte) di gran moda. Di recente è stata fotografata con una borsa di Dior da 1300 euro; un affronto per un nordcoreano che guadagna in media 1 euro al mese!

Il resto è storia e si conosce già; come l’eliminazione dello zio Jang Song-thaek, molto popolare nella sua patria, per il timore che alla morte del padre assumesse lui le redini del Paese, a cui seguirono altre esecuzioni capitali di persone scomode. O strani incidenti d’auto, sparizioni improvvise…Qualcuno ha detto che se ti avvicini troppo a lui succede come quando ti avvicini troppo al sole: cioè bruci!

Si racconta che se un domestico rompe il vetro di una cornice dove c’è una sua fotografia o l’immagine di un familiare rischia di finire in carcere. Devi sempre fare attenzione a quello che dici e non fidarti di nessuno, di un vicino di casa, di un amico, persino di un familiare. Chi finisce in un campo di lavoro o in prigione a volte scompare per sempre; non se ne hanno più notizie. Pare che le prigioni siano terribili e che i detenuti spesso mangino i vermi dei cadaveri per non morire di fame. Sono notizie che riescono ad uscire dal Paese via siti illegali, che parlano di torture e altri terribili particolari inerenti questi luoghi di detenzione (che ovviamente non vogliamo descrivere.) Secondo un rapporto di 400 pagine pubblicato nel 2014 negli Stati Uniti d’America, in queste carceri ci sarebbero fra i 150.000 e i 200.000 reclusi.

Mentre Kim Jong-un continua a pasteggiare con cibi prelibati, annaffiati da vini carissimi (come le sigarette che fuma) e Cristal champagne (la marca più cara in commercio), il 41% della popolazione è malnutrita, si vedono bimbi emaciati che chiedono la carità per strada. D’altra parte, come ho già scritto all’inizio di questo articolo, un quarto del prodotto lordo nazionale viene speso in armi e nell’esercito. La Corea del Nord è al terzo posto nel mondo per il suo esercito. Il servizio militare dura 10 anni per gli uomini e 7 per le donne. Ricordiamo la terribile guerra iniziata nel 1950 da parte della Corea del Nord contro la Corea del Sud e terminata nel 1953, con immense perdite di vite umane da entrambe le parti, dopo l’intervento delle forze americane a cui la Corea del Sud si era rivolta chiedendo aiuto.

Kim Jong-un e Donald Trump si sfidano a colpi di minacce, ma sanno benissimo che una guerra provocherebbe soltanto una strage di innocenti. Come tutte le guerre. Non sono di certo due grandi statisti e menti eccelse…ma si spera che almeno in questo caso, se non prevarrà l’intelligenza, vincerà la saggezza e la pietà per il loro popolo che vuole solo LA PACE!

In seguito all’intervento degli Stati Uniti d’America, della capitale della Corea del Nord bombardata a tappeto rimase una sola casa in piedi. Quella guerra, terminata non con un accordo firmato di pace, ma con la resa e la deposizione delle armi, è stata quasi dimenticata dal resto del mondo; ma non dalla Corea del Nord! Ecco perchè armarsi fino ai denti per Kim Jong-un è diventata un’ossessione. Rimane un’ultima domanda: dove trova il denaro necessario per farlo, per accrescere sempre più il suo arsenale, anche nucleare? La maggior parte da pratiche illegali: come per esempio il commercio dell’oppio, frodi, lavoro nero, soprattutto con l’invio all’estero di mano d’opera di poveri cittadini che non vengono retribuiti perchè il denaro che gli spetta finisce nelle casse del loro Paese.

Dopo aver letto questa storia certamente vi sarete fatti un’idea approssimativa di questo temibile despota. Forse vi sarete dati delle risposte a numerose domande. Prima fra tutte: ma quanto è pericoloso? E fino a che punto? La storia ci ha dato parecchie lezioni sui dittatori che hanno soggiogato il loro Paese, che hanno provocato guerre mondiali (pensate ad Hitler): pazzi che sono riusciti a tenere in pugno tanti seguaci, forse non altrettanto folli, ma sicuramente deboli e paurosi, incapaci di opporsi al loro regime.

L’unica soluzione, anche nel caso di Kim Jong-un, non è rispondere alle provocazioni ma cercare la via della pace, come quella che tutti si auspicano voglia intraprendere Donald Trump. Pensate a quei poveri cittadini nordcoreani già tanto provati dalla fame e dall’indigenza, che, in caso di guerra, sarebbero i primi ad essere sottoposti ad atroci sofferenze, innocenti, senza alcuna colpa: completamente nelle mani di chi li userebbe per soddisfare la sua sete di potere e di vendetta. Perchè la vita del loro popolo, la vita umana in generale, per questi tiranni, come per i terroristi fondamentalisti islamici, a loro non importa nulla.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Traduzione da un articolo in lingua olandese di Liesbeth Wytzes, pubblicato dal settimanale Elsevier.

Proibita la riproduzione del testo senza citare l’autore e la fonte di provenienza. Le foto di questo articolo sono state scaricate dal web. Se risultassero coperte da diritti d’autore, non esitate a contattarci che le leveremo immediatamente.
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.

Tags: , , , , , , , , , , , , ,

Lascia un commento