A letto con Pupo. E’ suo il tormentone dell’estate 2015

Il letto e Pupo. (Foto di Elizaveta Chouryguina)

Cari lettori,

Ieri sera avrete di sicuro seguito Pupo che presentava il bel programma ” Napoli canta Napoli”, su Rai Uno. Ebbene, la mia collaboratrice Elizaveta Chouryguina gli ha fatto un’intervista per noi. Ma adesso voglio raccontarvi una storia curiosa. Prima di tornare in Olanda da Cellino San Marco, dove ogni anno vado a trascorrere alcuni giorni con il mio prezioso amico Albano e la sua bella famiglia, sono passata da Peschici, una deliziosa località del Gargano, per godermi una breve vacanza al mare. Una mattina, mentre passeggiavo in spiaggia, mi sono fermata ad osservare un bravissimo ballerino, Alessio, che insegnava la Zumba ai bagnanti. Chi mi conosce sa che non sono capace di stare ferma per più di un minuto per cui….dopo pochi secondi ero già in mezzo a loro a danzare, saltare, cantare, felice e contenta. Ebbene sì, “la pazza” con il costume nero, che saltella, per giunta fuori tempo… sono io! Poi è iniziata la sigla finale e, indovinate quale era? “SU DI NOI”: di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo!

Anche i giorni seguenti è rimasta la stessa, sino a diventare un vero e proprio “tormentone estivo!” A questo punto ho domandato all’organizzatore, Piergiulio, di poter riprendere con il telefonino, che ho prontamente messo in mano a mio marito Hans con un perentorio: FILMA TU, io non posso perdermi un solo attimo di danza!
Voglio quindi precisare che si tratta di un video amatoriale, che tuttavia trovo più bello di uno professionale in quanto è proprio “frutto del caso”: spontaneo, vero, reale, ed espressione di una vacanza gioiosa. Un grazie a tutto lo staff, simpatici ragazzi che con tanta semplicità hanno fatto trascorrere del tempo piacevole a parecchie famiglie italiane. Considerato che hanno voluto fare un omaggio a Pupo, scegliendo la sua canzone per i loro programmi di animazione, pubblico anche la loro foto.

Peschici (Puglia), 2 luglio 2015. Ecco il gruppo di animazione Visa Club, presso il Park Hotel Valle Clavia. A sinistra, in prima fila, c’è Alessio Giamogante, (il ballerino con la musica nel sangue….). A destra, con la bandana, il capo animatore, Piergiulio Mincioni. Lo staff è composto inoltre da è da: Luigi, Naomi, Giusy, Denise, Enrico, Katerina, Willy e Alessandra. Foto Hans Linsen

Altro particolare curioso è che “Su di noi” è VERAMENTE una canzone d’ amore. Ascoltate le parole; poi leggete l’intervista “ A letto con Pupo”: il motore della vita del noto cantante è stato e lo è tuttora, l’AMORE. L’amore romantico ma anche l’amore che non esisterebbe, secondo lui, senza il sesso. A proposito di sesso,abbiamo dovuto “censurare” alcuni stralci del pezzo, forse un po’ troppo …caldi! Ci scusiamo con lui, ma Il Cofanetto Magico è letto anche da ragazzini e ragazzine, persino bambini.

“Ti porto lontano nei campi di grano che nascono nei sogni proibiti di due innamorati”.
Mi stavi vicino e non mi accorgevo di quanto fossi importante per me; adesso fai presto, non prendere tempo di più…
Su di noi, di te non mi stanco mai”, così canta Pupo, facendo intendere che la passione è anche fretta, favola, estasi; da prendere al volo.

Godetevi il video ora
link al video

Adesso vi lascio finalmente all’articolo della brava Elizaveta Chouryguina. Buona lettura!
Buone vacanze dalla vostra, come sempre vostra

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Chi fosse interessato a leggere la prima intervista che io stessa feci a Pupo tempo fa clicchi su questo link.

**********


A LETTO CON PUPO.

Non dico di vietare la lettura di quest’intervista ai minori di 18 anni. Non è indecente, state tranquilli, è solo alquanto insolita, specialmente per un personaggio così atipico, per non dire scandaloso, come Pupo. E’ difficile descriverlo con un unico aggettivo: giocatore d’azzardo e intenditore d’arte, generoso ed egocentrico, Casanova e perfetto babbo e nonno. Sì, in tutta questa molteplicità c’è Enzo Ghinazzi, meglio conosciuto come Pupo. Ma lui quando si sente solo e soltanto Enzo?
Come ogni personaggio pubblico è protetto da un nome d’arte e si sente spogliato da questa corazza soltanto quando è veramente solo, nella sua intimità, quando praticamente si toglie tutto, letteralmente parlando. A letto per esempio. Quindi, in nome dell’arte e per conoscere le sue sacrosante verità, ho dovuto intervistarlo proprio lì. L’ospite di oggi nel nostro virtuale studio o meglio sul letto, non è una star ma una semplice persona che ci rivela i suoi lati deboli, i suoi sbagli e i suoi complessi.

Prima “Festa con le stelle” in occasione del Natale Ortodosso. Organizzato a Roma lo scorso 6 gennaio. Ad allietare la serata Pupo.

Invertiamo i ruoli. Ora tu sei il giornalista. Che domanda faresti ad un personaggio come te, una domanda scomoda, una che magari nessuno ti ha mai chiesto?
Io mi domanderei in quanti momenti del giorno ti senti una persona sincera, in buona fede, svincolato dal tuo ruolo di personaggio pubblico?

Ed ora rispondi alla stessa domanda
Questi momenti sono rarissimi. Mi capitano soprattutto quando sono con la mia nipotina di 5 anni. Una persona pubblica, popolare deve sempre fare i conti con la propria buona fede, anche quando partecipa alla manifestazione a favore di qualche iniziativa sociale, perchè pure questo fa parte del processo della costruzione della sua immagine da cui dipendono in qualche modo anche i risultati economici. Quindi il tormento delle persone che lavorano con la propria immagine è aver paura di sprofondare nella malafede.

Anche in Italia sei più conosciuto esclusivamente col tuo soprannome. Persino AlBano, tuo amico per giunta, non ha subito capito chi fosse Enzo. Mentre a Sanremo, quando salisti sul palco a cantare col tuo vero nome, la sala era sorpresa di vedere te.
In quell’occasione non fu una decisione totalmente presa da me. Gianni Morandi si era innamorato della mia canzone “La mia preghiera” e secondo lui, una canzone di questo genere che parlava di Dio, non poteva essere cantata da Pupo, bisognava dare una svolta, anche estetica. E quale sarebbe stata la svolta più plausibile se non il cambiamento del nome? Ma non fui capito. Quando la gente vede o sente o crede che tu rinneghi il tuo passato si incazza. Comunque sono stato eliminato. Ed ho capito che la mia lunga strada sarebbe continuata con il mio nome d’arte. Ancora oggi c’è gente che si imbarazza a chiamarmi Pupo, come per esempio gli intellettuali.

Ho avuto modo di conoscerti lontano dal palco e non posso far altro che notare una certa conflittualità fra te Enzo e il tuo personaggio. Raccontami qual è la natura di questo rapporto.
Onestamente la presi malissimo quando sostituirono il mio nome perché lo pseudonimo non mi piaceva. Sapevo che sarebbe entrato in conflitto con la mia reale natura ed infatti scaturirono momenti di grande ostilità. Ancora oggi riemerge qualche rimasuglio. Oggi non associo più a “Pupo” il significato di “bambino”, come baby, forse questo significato lo aveva prima. In questi ultimi anni mi son completamente riappropriato della mia personalità. Ora sono Enzo ma Pupo non posso rinnegarlo perché sarà sempre una declinazione di me.

Cosa ad Enzo non piace di Pupo e viceversa?
Lui è la mia parte esterna ed è più simpatico di me. Io invece sono sempre stato complicato e non sono quella persona che la gente crede che io sia. Per esempio, nella vita privata non sono poi cosi simpatico, sono spesso egocentrico e difficilmente mi adatto agli altri, anzi quasi mai, anzi mai. Al contrario tendo a portare la gente nel mio mondo e cerco di farli abituare ai miei modi di vivere.
Questo è un po’ il mio destino, il mio disegno astrale. Sono vergine ascendente gemelli quindi una contrapposizione pazzesca, un ossimoro, due persone totalmente diverse. E’ molto dura ma mi sono ormai abituato. Sono alla continua ricerca di un equilibrio fra due persone: una che vorrebbe essere al centro dell’attenzione, un protagonista estroverso e l’altra che tende a fare una vita chiusa, quasi monacale: a volte sento il pericolo di avere poca considerazione del mondo, è il frutto di un complesso di superiorità.

Dicono che la mania di grandezza accompagna sempre il complesso di inferiorità, cosa hai fatto nella vita per sentirti superiore agli altri?
E’ semplicistico. E poi questa mia mania è molto latente e nascosta. Del complesso di inferiorità non ho ma sofferto. Con la mania di grandezza forse ci sono nato. Non perché sono stato illuminato da una luce divina, anzi mi sento molto realista e concreto. Anche se non ho mai frequentato l’Università e sono sempre stato autodidatta anche nello studiare la chitarra.

Questa conflittualità di cui abbiamo parlato, traspare anche nelle tue canzoni. Per esempio la famosa canzone sul gelato e “la vita di artista” sembrano scritte da due persone diverse. Quindi qual è la canzone vera e qual è il prodotto?
In verità tutte e due. Ho da poco aperto persino una gelateria a Ponticino chiamata appunto “Gelato al cioccolato” per la quale è stato anche inventato un gusto originale come canta la canzone “dolce e un po’ salato”. È vero che è un gusto piuttosto strano per il gelato perchè nella canzone non si trattava di gelato vero e proprio. Non ho mai chiesto al paroliere da dove avesse tratto l’ispirazione per il testo. Solo negli anni, quando ormai la canzone aveva raggiunto la fama mondiale, confessò di essere stato ispirato da un’avventura con un tunisino. Insomma, ogni volta che la cantavo, avevo una visione ben precisa davanti agli occhi.

Ma sei autore di molte delle tue canzoni e persino di quelle di altri artisti. C’è una canzone che non ti piace o che odi?
Forse una, “Atomino”. Non mi piace molto, ancora non so perchè l’ho scritta. Adoro invece “Italia amore mio” che cantai all’ultimo Sanremo al quale partecipai, non da solo ma con il principe Emanuele Filiberto di Savoia, personaggio particolare in quanto la gente lo conosceva e lo giudicava solo grazie alla TV ed ai giornali. Se la cantavo da solo non se ne sarebbe accorto nessuno, invece fu un vero evento mediatico. Credo di avere una grande dote nel riuscire a intuire quali possono essere degli eventi mediatici. Se dopo 40 anni sono ancora qua, lo devo alla mia voce, alle mie canzoni e al saper tener vivo l’interesse intorno a me…

A proposito di prese in giro. Della tua statura non ha parlato solo uno cieco – sordo – muto. Qual è alla fine la tua VERA statura?
(Ridendo) 1.68!

Ecco, abbiamo trovato la domanda alla quale non dici mai la verità! Da dove hai preso quei 3 centimetri in più? Allora le misure alla fine hanno importanza?
Se la verità è 1.65, va bene anche 1.64, proprio per farti contenta. Ma tutto questo non ha più la stessa importanza di alcuni anni fa, ora non fa più ridere. Non ho mai sofferto di questo complesso ho anche avuto donne più alte di me. Ma se qualche testa di c… mi additava con la battuta del nano, più che del complesso avevo delle reazioni violente, andavo in escandescenza, arrivavo a far a botte.

Quindi non sei solo un egocentrico giocatore ma sei anche “litighino”. Ed ora?
A parte che non mi arrabbio più da anni, ma se succede, urlo. Più che altro me ne vado, mi chiudo, sto da solo. Ma poi mi passa, anche subito.

Sei molto sincero, forse troppo. Sembra che tu non abbia peli sulla lingua. Ma esistono tabù per te? Per esempio c’è una domanda a cui non risponderesti mai?
Non ci sono tabù, perche io non ho nulla, ma davvero nulla da nascondere. Cerco di fare tutto apertamente alla luce del giorno. Pur vivendo con leggerezza, sono così sicuro e convinto delle mie scelte, anche le cose che gli altri potrebbero considerare poco giuste. Per esempio ho già pubblicamente ammesso che ero dipendente dai giochi d’azzardo, ovvero lo sono ancora. E’ una sensazione incredibile quando la dopamina (l’ormone dell’agitazione) ti agita e non ti lascia dormire, una volta in un casinò non ho dormito per 3 giorni. Non ci si può curare, si può solo cercare di controllarla.
A proposito dei tabù e degli ormoni. Ora dirò quello che non dico mai nelle interviste. C’è stato un tempo nel quale avevo un’altra dipendenza, come Michael Douglas. Da giovane avevo bisogno di fare il sesso 3-4 volte al giorno. Prima di trovare la mia compagna negli anni 80 avevo fino a 10-15 donne tutte insieme. Fortunatamente non dovevo convincerle più di tanto.

Ma come si chiama questa terribile malattia?
Sono andato dall’endocrinologo e le analisi hanno dimostrato che un ho un eccesso di testosterone. Ma sono anni che non mi comporto più così come se io fossi riuscito a strangolare un altro demone in me diventando meno schiavo di questa dipendenza. Ma è da una vita che combatto con i vizi e con le tentazioni.

Poverino, immagino che sofferenza. Che altro hai?
Sono celiaco, devo assumere i cibi senza glutine. E poi ho un altro disturbo che non conosce quasi nessuno, “Prosopagnosia”, difficilmente riconosco le facce se non le frequento in maniera fissa. Il termine mi era piaciuto a tal punto che l’ho reso titolo di una canzone del nuovo disco…

A proposito, è un po’ che non uscivano delle nuove canzoni. Non canti qualcosa ora?
Prima dell’uscita ufficiale assolutamente no.

Dei tuoi difetti abbiamo già parlato, e quali sono i tuoi lati positivi?
Molti dei miei amici si drogavano, mentre io non ho mai sniffato, drogato o fumato. Non sopporto nessuna alterazione fisica o morale, non tollero nemmeno i tatuaggi. Anche se nella vita ho subito stress pazzeschi come essere miliardario a 20 anni e povero a 35 anni, non ho mai ricorso a nessun farmaco. L’unica cosa che ho modificato è la dieta, è stata una scelta rigorosa e sofferta ma dà un risultato estetico migliore. Ora sto a 59 chili, ho provato a scendere a 58 ma mi sentivo mancare le forze. Fosse per me, mangerei tutto il giorno e diventerei grasso.
Poi sono generoso, al mille per mille. Ho un rapporto con il denaro privo di ogni logica: per un centesimo rubato posso diventare una belva e poi buttare 50.000 euro, ma non più nel gioco. Ultimamente ho investito nella gelateria. Mi piace tornare ai sapori di una volta e ultimamente non trovo gelati veramente buoni. Lo faccio per le mie figlie e non so ancora come andrà a finire quindi diciamo per ora li sto buttando…

Un’esclusiva foto di Pupo con le sue figlie

Essere gelataio è un’esperienza che ti mancava…
Adoro mettermi alla prova in più campi. Oltre il lavoro in televisione ho scritto i libri, ho fatto l’attore, diretto il settore quiz televisivi in Agon Channel, ho condotto diversi programmi radio, partecipato al festival di Sanremo e a vari progetti, anche sociali, come le partite di calcio. Non mi fermo ad una cosa, come fanno in tanti. Senza fare nomi. Tanto i nomi non li avrei mai detti. E’ difficile che dica la verità nelle interviste…. Tanto che differenza fa cosa io stia dicendo?

Ed ora????
(ridendo) Ora sì, credo di sì. Prima di tutto sei amica e poi, non è forse giusto essere se stessi?

Elizaveta Chouryguina

– Proibita la riproduzione dell’articolo senza citare autore e fonte di informazione.
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.

– Alcune foto di questo articolo sono state scaricate dal web tramite un programma di download automatico e non si è a conoscenza se siano coperta da copyright o meno; se così fosse i legittimi proprietari dei diritti di copyright possono richiederne la cancellazione che verrà immediatamente effettuata.
Some of these pictures were downloaded automatically from web and there is not cognition of the copyrights. If there is any copyrights holders please let us know and we shall provide for immediate cancellation.

Tags: , , , , , , ,

4 Responses to “A letto con Pupo. E’ suo il tormentone dell’estate 2015”

  1. anna maria scrive:

    Bravo Pupo,

    complimenti a te e alla tua famiglia e alla serata che ci hai regalato NAPOLI.

    Anna Maria.

  2. Valentino scrive:

    ..sorprendente e divertente. Bella intervista ! Brava Ilizaveta

  3. Aldo scrive:

    Mah… ci sono artisti bravi e modesti, che non cercano di saltellare in faccia alle telecamere o di farsi vedere sorridenti a tutti i costi oppure di parlare sopra tutti con antipatia; ci sono cantanti che non si paragonano agli altri quando fanno qualcosa, meno finti e più spontanei .. non è il suo caso secondo me… quindi anche le opere perdono di valore.

Leave a Reply for anna maria