INNAMORARSI DI UNA POESIA.

La copertina di “Manto di vita”, una raccolta di poesie di Pietro Pancamo

La prima recensione di questo mese ( in cui ne avremo ben due!) è di un volumetto di poesie, Manto di vita, scritto dal giornalista Pietro Pancamo, che avete già apprezzato quando ho pubblicato alcune sue opere.
Cominciamo dalla prefazione di Marisa Napoli, scritta con somma sapienza e bravura allo scopo di spiegarci il pensiero dell’autore: per capire meglio la sua poesia.

Il giornalista Pietro Pancamo, autore di “Manto di vita”.

Possiamo dire che questa lunga prefazione sia quasi un libro… nel libro, in cui traspare tutto l’amore di Marisa Napoli per i versi di Pietro Pancamo, da lei analizzati in ogni risvolto. Va quindi letta a fondo, soprattutto da chi fatica a capire il mondo della poesia, spesso ermetico e surreale. Dopo di che possiamo dirci abbastanza preparati per inoltrarci nei sinuosi meandri creati dall’autore, da dove trarre ciò che più ci piace.

Infatti la poesia è come un quadro: piace o non piace. Non ci sono vie di mezzo. E deve piacere subito; altrimenti non significherà nulla neanche in seguito. Per le canzoni è diverso: a volte bisogna sentirle più volte per apprezzarle ed impadronirsi del ritmo. Dei quadri e delle poesie invece o ti innamori a prima vista o non ti innamori più. In questi casi la domanda seguente è: ma perchè ci siamo innamorati proprio di quella cosa, di quella persona? Quale scintilla accende il desiderio di possederla? Si tratta di un fatto puramente estetico? Oppure di un insieme di elementi che colpiscono a saetta i tuoi sensi facendoli vibrare all’unisono?

Davanti alle poesie di Pancamo rimango in contemplazione, come davanti ai quadri di Vincent van Gogh; le “osservo” in silenzio per cercare di carpirne i motivi che l’hanno ispirato a comporle. In quanto ogni nostro atto e pensiero hanno una motivazione, intrinseca o estrinseca. In Olanda, dove vivo, si dice spesso “geen toeval”: niente è per caso.

Nel leggerle mi sono immedesimata in lui, per tentare di rivivere pure io le emozioni da lui stesso provate. Per esempio, nella bellissima “Somiglianze”, la mia preferita, mi sono calata profondamente nell’atmosfera di “ogni paese”che è “un fagotto di stelle e di buio”. E poi, ancora, “nel cielo vagabondo ( guscio d’aria e di respiri) che stringe in un solo mondo città, mari e tempeste”. Io stessa ho vagato per quella “via intirizzita di pioggia col suo buio incatenato di lampioni e un po’di stelle che sussurrano al mio palazzo la ninna nanna”.

Giotto. San Francesco dona il suo mantello ad un povero.

Nella poesia “Ispirazione” ho colto invece una nota di livore, una provocazione o, meglio, un tentativo di provocare: “vieni presto, eh? Domani sera. Ma se non vieni festeggio ugualmente. No, non per dimenticarti; per rimpiangerti meglio”. “E più gioisco più sono solo”.

In quest’opera l’autore si è rivelato in tutta la sua essenza e fragilità; nelle sue sicurezze e insicurezze. E’come se volesse precisare: questo sono io. Accettami o respingimi. Non importa, sono abituato anche al rifiuto.Tuttavia questo sono io e non posso farci nulla.
I poeti sono così: non compongono per cercare consensi e neppure per denaro. Scrivono perchè scrivere è quello che vogliono, la loro priorità, al di là di applausi o guadagni.
L’arte per l’arte.

Per questo motivo non tutte le sue poesie mi piacciono; solo quelle in cui ritrovo me stessa via le emozioni che lui ha raccontato… per se stesso. In ciò è implicito anche il concetto dell’arte fine a se stessa, tanto per terminare questo gioco di parole concentrato sul fatto che, volente o nolente, la poesia resta comunque una forma individuale di scrittura.

Alla fine di questa bella e avvincente raccolta di liriche, Pietro Pancamo arriva alla catarsi finale, dopo aver ammesso di aver percorso la sua esistenza a piedi, senza nemmeno pensare di darle “ una forma di sandalo o di mocassino”.
E piange…”mentre allaccia il destino”.
Catarsi deriva dal termine greco Kátharsis e significa purificazione, sublimazione (da Katharós, puro). Ecco allora che lo spettatore si purifica dalle passioni e piange con lui, sotto lo strato, la coltre protettiva che lo avvolge (metaforicamente).

A questo punto ci è concesso di riprenderci le nostre malinconie, i nostri ricordi “fuori, di notte”, mentre “nel buio” si insegue “un manto di vita”. Quel manto di vita che forse Qualcuno un giorno ci ha posato sulle spalle con gesto paterno dicendoci: “Coraggio! Ora vai… Vai avanti da solo!”

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Proibita al diffusione del testo senza citare l’autore e la fonte di provenienza.

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14 Responses to “INNAMORARSI DI UNA POESIA.”

  1. Pietro Pancamo scrive:

    Cara Cristina,
    sei stata oltremodo gentile a dedicarmi il tuo tempo.
    Sai? Devo ammettere che leggere questa tua recensione così bella e toccante (anzi, poesia essa stessa) mi ha inorgoglito sul serio. In particolare mi ha colpito l’accenno a Van Gogh, uomo che ho sempre ammirato, visto che -da grande lavoratore qual era- non esitò a votarsi anima e corpo alla fatica (ovvero, nel caso specifico, alla ricerca artistica e pittorica). Mi sarebbe piaciuto tanto avere tutta la sua tenacia e il suo talento. Perciò ti ringrazio di cuore per avermi paragonato a lui. E’ un onore che mi commuove e… mi purifica (già, anche la tua recensione è capace più che mai -pervasa com’è di un elegante “estro catartico”- di redimere, dar forza ed elevare!).

    • lorella scrive:

      Bravo Pietro ! devi sapere che Cristina è magica !!! sa sempre mettere a proprio agio tutte le persone che entrano in contatto con lei , sa trovare le parole giuste al momento giusto , insomma ….è un’amica d’oro !!!! Quando descrive qualcosa lo fa con una tale precisione che ti sembra di essere stato anche tu in quel luogo o davanti a quella persona che descrive ……con tanto entusiasmo , passione e serietà ci trasmette mille emozioni ! Brava CRIS ! Ottimo lavoro Pietro !!

  2. Laura e Mariateresa Degiorgis scrive:

    La recensione di Maria Cristina Giongo ha il pregio di tradurre in quadri le poesie di Pierto Pancamo,rivelandone l’essenza con un linguaggio dotto ma accessibile anche ai”non poeti”.

  3. Maria Cristina Giongo scrive:

    GRAZIE A TUTTI per i bellissimi complimenti!

    Ma non dovete farli a me, bensì all’autore di questa raccolta di belle poesie….

    In quanto a me, cara Lorella, è vero: tutti mi dicono che dopo avermi incontrata ho portato loro fortuna, in amore e nel lavoro!
    Una volta una paragnosta molto famosa in Olanda mi disse che avvicinandosi a me avvertiva onde fortissime di positività…

    Allora…buona fortuna a tutti, cari, amati lettori del Cofanetto magico e redattori giornalisti.

    E ancora complimenti a Pietro!

  4. lorella scrive:

    Cara Cristina , queste onde positive hanno toccato anche me ….. ricevo ultimamente delle belle soddisfazioni personali , rivincite e tanta gioia da amiche che apprezzano le mie bag fatte a mano , con la mia umile esperienza sono riuscita a fare addirittura gli UGG !!!!! quei bei stivaletti simili a quelli australiani !!! caldi morbidi ed estremamente comodi , i miei sono da indossare in casa perchè non hanno la suola ma una gomma antiscivolo , le mie amiche casalinghe le apprezzano molto e……. per rilassare la mente leggere una bella poesia è meglio di una medicina , quelle di Pietro naturalmente !un bacio grande ! uno speciale a quel micio che tiene in braccio Pietro !!!!
    PS. per essere un esodata mi sto dando da fare ! alla faccia di chi mi ha licenziata e a tutte quelle persone superiori senza cuore che hanno saputo solo gettare fango sulla mia manualità , invidiose !!!!!

  5. lorella scrive:

    Ti ho inviato le foto Cristina !

  6. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie, belle foto. Lorella! Ora capisco; gli stivaletti, non si possono usare fuori casa. Scusa se non ne parlo molto ma poi tutti mi mandano le loro creazioni…e non posso fare pubblicità perchè siamo un giornale no profit.

    Lavoriamo tutti gratis. La pubblicità che vedi sotto non porta a nulla. Ma chissà, forse un giorno ci organizzeremo anche noi per guadagnare qualcosa con la pubblicità. Per ora non abbiamo neanche il tempo per pensarci….

    Comunque complimenti!

  7. Elena scrive:

    La straordinaria recensione di Maria Cristina Giongo mi ha subito invogliata a leggere le poesie di Pietro Pancamo.

  8. Filippo scrive:

    Lo stile della recensione mi ha veramente colpito! ora non resta che dedicarsi alla lettura delle poesie di Pietro.
    Ancora complimenti!

  9. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie, cara Elena e grazie Filippo!

    E, ovviamente, buona lettura!

    Vi informiamo anche che dal mese di novembre Pietro inizierà a collaborare con il Cofanetto, donandovi altre letture preziose.

    Cari saluti a tutti,

    Cristina

  10. […] mensile digitale «Il Cofanetto Magico») […] Manto di vita è un volumetto di poesie scritto dal giornalista Pietro Pancamo, che avete […]

  11. Elisabetta Ferri scrive:

    Ho già avuto modo di apprezzare le poesie di Pietro Pancamo, ma dopo questa bella e poetica recensione, a maggior ragione leggerò anche queste! Grazie e complimenti! Elisabetta

  12. maria luisa scrive:

    questa bella prefazione conferma il mio interesse la poesia di Pietro.E’ una poetica corsiva, varia e fantasiosa, mai banale, colpisce l’immaginazione, i colori che si vedono… il movimento che descrive …..

  13. scriptogr.am scrive:

    scriptogr.am…

    INNAMORARSI DI UNA POESIA. | Il Cofanetto Magico…

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