Yari Carrisi Power. Una stella latente nel firmamento musicale.

Yari Carrisi Power a Bucarest

Dopo l’uscita dell’articolo “AlBano & Romina… a Bucarest per nostalgia“, ricevetti un simpatico ed inaspettato messaggio su Facebook da parte di Yari Carrisi: “Sei UN mago! Grazie, l’ho letto con un gran sorriso stampato sulla faccia. Magari ce ne fossero di più di queste storie immortalate“. Questo ragazzo ha classe e sensibilità da vendere, pensai convinto. Decisi così di intervistarlo. Gli esternai la mia volontà in un messaggio.

Valentino Di Persio, autore dell’articolo, con Yari Carrisi Power

Passano i giorni, silenzio assoluto, di Yari nemmeno l’ombra. –Mah!– pensavo –Sarà in viaggio alla ricerca di nuove conoscenze filosofiche.
Quando ormai ero entrato nell’ordine di idee per un articolo su tutt’altro tema, nel tardi pomeriggio suona il telefonino. Dall’altra parte sento la sua voce inconfondibile –Ehy Maestro, sono all’aeroporto di Brindisi in partenza per Roma. Vediamoci domani sera verso le 18.00 a Trastevere.– Soggiunse –Vieni puntuale che ci sbrighiamo presto, così dopo potremo ascoltare mia madre che partecipa ad un incontro spirituale.– Ed è per questo che già mezzora prima ero sotto il Centro Buddihista Kadampa Mahasiddha con sede in via della Pelliccia, nella casa messa a disposizione dalla Signora Romina Power.
Romina sbuca d’un tratto da una stradina laterale, saluta con la mano. Il suo viso è illuminato da un contagioso sorriso che rapisce e sorprende in modo evidente le persone incredule e frastornate dalla sua improvvisa apparizione. Telefonini ed altri aggeggi digitali, colti di sorpresa anche loro, esitano un po’ prima di iniziare la loro pioggia di flashes. Entra trafelata nel portoncino in legno massello tinto noce, accolta da una Monaca con la tipica tunica gialla e rossa (le tuniche dei monaci e delle monache sono gialle per il colore delle foglie prossime a cadere dagli alberi; il giallo per il buddhista rappresenta il colore della rinuncia, del lasciare andare, come le foglie dagli alberi).
L’arrivo di Yari costituisce un’ulteriore piacevole sorpresa per l’allegra compagnia; saluti, baci, abbracci, foto ricordo a non finire, insomma, una festa continua.

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Un gruppo di fans. Da sinistra, Angela Linda e Graziella, amministratrici del canale Youtube “Io Sto con Romina”, a seguire Cinzia, Valentino, Enrica, Paolo, Loredana, Francesco e Angela

Per l’intervista Yari mi invita a seguirlo sul terrazzo del Centro da dove s’intravede anche uno scorcio del Gianicolo. Alle mie parole di apprezzamento, mi dice orgoglioso:
Questa casa glie l’ho trovata io a mia madre.
Complimenti vivissimi!– replico.

Allora Yari, a quale musica ti rifai e da quale genere ti senti maggiormente influenzato?

Mi rifaccio più che altro a quello che mi va. Musicalmente non seguo nessuna scia, suono quello che mi da emozioni, altrimenti non riuscirei. Non me la sento di affermare che il Rock sia alla base della mia musica. Posso invece affermare che la mia formazione musicale ha attinto a due diverse culture, quella europea e quella africana. Personalmente considero l’Italia ancora parte dell’Africa cui era unita prima della deriva dei continenti. Sento nel vento, nello scirocco che soffia dall’Africa, il suono del Blues, quel mix magico di musiche europee ed africane, esportate in America dai pionieri europei e successivamente dagli schiavi africani. La loro sapiente sintetizzazione ha dato nel tempo forma al Blues che dall’America ci è rimbalzato di riflesso.

Il Jazz, il Blues sono ritenuti tra i generi musicali più colti. Credi siano ancora possibili evoluzioni epocali nella musica?

Credo di si. La musica evolve continuamente perché è viva. Ho studiato antropologia musicale, ovvero le diverse ragioni che spingono l’uomo a far musica, dalla danza alla spiritualità, ai racconti storici delle tribù. Vi è stata una forte influenza tra le persone che fanno musica nelle varie regioni del pianeta. Questo mi affascina moltissimo e mi piace scoprire sempre cose nuove come, per esempio, che il Reggae sia un mix di musica indiana ed africana sviluppatosi in Giamaica nel periodo espansionistico della cultura Rasta, che in Sanscrito, significa “la strada”. Negli anni ’90 feci una scoperta straordinaria. A Kathmandu, alloggiavo in una guest-house a un dollaro al giorno. Sotto la mia finestra, che si affacciava sugli antichi templi, la sera si radunavano dei musicisti. Uno di loro mi regalò una musicassetta che presto ascoltai in un mangianastri, fedele ed inseparabile compagno nei miei viaggi. Quell’aggeggio aveva la particolarità di poter riprodurre un nastro a velocità variabili. Mi accorsi, con stupore, che se ascoltavo quella cassetta lentamente la struttura del ritmo assumeva le caratteristiche del Reggae, mentre aumentando la velocità acquisiva la struttura ritmica/melodica del Flamenco. Facendo delle ricerche scoprii che una prima forma di Reggae era nata nelle prigioni giamaicane, popolate perlopiù da indiani e Gipsy. Addentrandomi ancora di più nella materia, scoprii che le comunità gitane originarie erano partite dall’India, dal Gujarat, per spostarsi verso ovest. Molti stanziarono nell’Europa dell’Est mentre altri, attraverso il nord Africa, raggiunsero la Spagna dove influenzarono notevolmente i gusti musicali locali con i loro canti, il Flamenco, che nella filosofia gitana è considerato un inno alla libertà ed indica l’eterno migrare degli uccelli.

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Yari Carrisi Power sull’Himalaya

A maggio, durante un concerto di tuo padre nella Sala Palatului di Bucarest, ti sei esibito davanti ad un’affollatissima platea, con un tuo brano “Lungo le Strade”, del quale hai scritto la musica su testo di Lorenzo Cherubini. Sono frequenti queste collaborazioni oppure quella con Jovanotti rappresenta un’eccezione?

La collaborazione con Lorenzo risale ad alcuni anni fa. Mi trovavo in una sala d’incisione per la registrazione di un disco (Eye Sea U – ndr). Nello studio accanto registrava anche Jovanotti. Un mio amico regalò al suo fonico il mio disco. A Lorenzo piacque molto e s’innamorò subito della mia musica. Iniziammo così una fitta collaborazione durata circa due anni, piena di buoni propositi e floride prospettive. Poi la collaborazione si interruppe inspiegabilmente.

Cosa successe dopo?

Nulla, ci rimasi malissimo e per la delusione entrai in una sorta di crisi. Anche perché avevo investito tutti i miei risparmi in quella operazione, fallita non certo per colpa mia.

La partecipazione ai concerti di tuo padre è diventata una costante da qualche tempo. Com’è maturata questa decisione?

Non lo so. So che mi ha invitato a cantare. Ero di ritorno dall’India amareggiato per essermi lasciato con una mia fidanzata durante il viaggio. Ci siamo ritrovati in aeroporto con lui e con tutta la sua Band. Ero giù, mi sentivo maledettamente giù, distrutto. Mi sono stati vicini in modo corale, hanno fatto del tutto per consolarmi, per farmi guardare oltre. Mi restava però dentro il fuoco musicale. Siccome stavo scrivendo tanti pezzi ho considerato compatibile e provvidenziale la proposta di mio padre. Sentivo intorno a me tanto amore sincero da parte della sua Band, che considero quasi miei familiari, miei fratelli e sorelle, ci conosciamo da quando sono nato. E poi nello stare vicino a mio padre c’è molto da imparare.

Come vede il futuro Yari?

Vedo il futuro in costante cambiamento: una volta che ti abituati a qualcosa è già cambiata. Insomma, un futuro lungo… con tante piccole bolle.

Valentino Di Persio
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13 Responses to “Yari Carrisi Power. Una stella latente nel firmamento musicale.”

  1. Angela lina bongiorno scrive:

    come immagginavo Yari e speciale colto,la stessa classe della mamma leggere l’intervista per me e stato come sentire parlare Romina!!

  2. Mirela Oana scrive:

    bellissima intervista ,complimenti per questo articolo ..Yari ha una grande voce,e peccato che e stato in piccola ”ombra” ma e bene che adesso ha iniziato cantare di piu e participare in concerti .ha un stile diverso rispetto a Al Bano e si vede che canta con il cuore.aspettiamo di vederlo piu presto sulla scena e perche no nuove canzoni !!

  3. Sna scrive:

    Complimenti per questo bellissimo articolo e intervista.Yari e prima di tutto bravissimo ragazzo e grande artista in tutti sensi,che si e fatto da solo sua strada con il suo proprio lavoro e grande talento,e non si e mai montato la testa.Mi piace tantissimo la sua musica,suo stile che e diverso rispetto ai suoi genitori.Mi fa piacere vederlo in scena cantando ai concerti di Al Bano e di quelli di reunion con Romina,una fantastica scelta delle canzoni in inglese dei Beatles e altri,e delle italiani Lungo le strade che e fantastica,ma speriamo presto di sentire anche nuove canzoni.E alla fine un grande in bocca al lupo per tutto.Cordiali saluti.

  4. Andrea Marcus scrive:

    Ottimo e stupendo articolo! Grazie di cuore Valentino! Sono affascinata davvero dal racconto di Yari! Che bello! Poi al concerto a Bucarest ero presente anch’io! Yari e’ una persona molto sensibile come si percepisce anche dall’articolo… Senbisile, gentile, direi dolcissimo :-) Mi ritengo molto fortunata di averlo conosciuto di persona, una persona semplice con tanto calore nell’anima. Poi la voce, il suo stile mi piace molto! Sono rimasta molto sorpresa sentendolo cantare a Bucarest e devo dare ragione ad Al Bano chi ha detto “buon sangue non mente” riferendosi a Yari, ovviamente. Un bravissimo cantante chi mette cuore e anima nella sua musica! Mi e’ piaciuto tanto! Poi leggere oppure ascoltare i suoi racconti, volevo farle una domanda: perche non ci scrive ogni tanto delle sue esperienze girando il mondo? Esperienze molto interessante come vedo! Poi la storia di qualche genere musicale e’ molto interessante e vedo che lui e’ proprio all’altezza! Poi il suo stile di raccontare rende ancora di piu interessante e affascinante tutto! Complimenti carissimo Yari e pensaci, forse penserai di incantarci ogni tanto con i tuoi racconti su Facebook oppure perche no, sul Cofanetto Magico :-) Grazie ancora caro Valentino e grazie anche alla nostra dolce amica, Maria Cristina Giongo! Serena giornata a tutti voi e spero che possiamo rivedere ed ascoltare Yari di nuovo, a Bucarest nel 5 novembre prossimo! Bacioni a tutti! :* :-)

  5. Claudia Tagliabue scrive:

    Articolo magnifico, Valentino, un’intervista veramente interessante. Yari è un ragazzo fuori dal comune, come la sua musica…. Vederlo accanto ai genitori mi ha commosso. Dimostra d’essere una bella persona, però nel suo sguardo c’è sempre un non so chè di nostalgico, forse mi sbaglio, non lo conosco assolutamente, ma a me dà questa impressione. Gli auguro tutto il bene possibile e che possa coronare tutti i suoi sogni!!! (magari una nuova fidanzata….???). Scherzi a parte in bocca al lupo Yari e grazie per ciò che riesci a trasmettere tramite la tua musica….

  6. PAOLAPONCINI scrive:

    IL VOLTO DI YARI TRASMETTE, A ME ,PROFONDA SENSIBILITA’ E RISPETTO . QUESTA INTERVISTA E’ MOLTO BELLA E MI FA COMPRENDERE IL VIAGGIATORE CHE C’E’ IN YARI. IO SPERO CHE L’ITALIA COSI’ VICINA ALL’AFRICA DIVENTI LA SUA CULLA , LE SUE RADICI PIU’ FORTI. E GLI AUGURO UN BELLISSIMO VOLO MUSICALE . ENDJOY.

  7. maria scrive:

    Ho conosciuto Yari nella tenuta e ascoltato dal vivo durante i concerti di suo padre Al Bano…..È di una dolcezza e disponibilità unica.Ha un timbro di voce unico la sua musica é un misto di dolcezza e malinconia che ti prende subito. Gli auguro tanto successo e serenità….Bella intervista Valentino!!

  8. Adriano leo scrive:

    Umiltà, empatia e spiritualità sono alcuni tra i termini che potrebbero accennare a quel gran bel personaggio qual’è YARI. Un ragazzo come pochi.

  9. sabina bonacorsi scrive:

    Io, a differenza di tante altre persone, non ho ancora avuto il piacere di conoscerti personalmente, caro Yari, ma, leggendo questa intervista, e ascoltando certe tue canzoni, ho capito che tu sei un ragazzo molto sensibile, e umile. Un ragazzo che ha trovato la sua strada senza l’aiuto di nessuno, per raggiungere i suoi obbiettivi, ed esaudire i suoi sogni. Per il tuo futuro, ti auguro ogni bene, e che tu possa esaudire ogni tuo desiderio, e avere sempre il meglio dalla vita.
    E, spero tanto che, prima o poi, possiamo conoscerci personalmente.
    Un grosso abbraccio con affetto. :-)

  10. Angela Ceci scrive:

    BELLISIMA INTERVISTA VALENTINO CHE SOLO DUE PERSONE POSSSONO FARE ! VALENTINO DI PERSIO E LA NOSTRA MARIA CRISTINA !COMPLIMENTI .. IO HO CONOSCIUTO YARI ALLE TENUTE E’ RAGAZZO NERAVIGLIOSO ! RICORDO SEMPRE IL SUO SALUTO : SALVE ;! UNA SERA SIAMO STATI A PARLARE CON UNA GIORNALISTA DEL TG 5 FINO A TARDA SERA E HO CAPITO CHE E’ COME NOI NON SE LA TIRA ! EU UN RAGAZZO MOLTO DOLCE ! E IO GLI AUGURO TANTA FORTUNA PER OGNI SUO SOGNO !AUGURI YARI ! VALENTINO SEI STATO GRANDE !!! !

  11. Cristina Tarragó scrive:

    Complimenti, caro Valentino Di Persio. Sei riuscito a fare uscire fuori delle bellissime cose. Un’intervista proprio commovente in cui ci si presenta Yari non solo quanto artista ma PERSONA. Ho avuto il piacere d’incontrare Yari a Perelada in motivo del concerto di Albano e Romina ad Agosto ed e’ stato molto piacevole; e’ per davvero un ragazzo molto sensibile e di una bravura incredibile. Complimenti Yari e complimenti ancora, Valentino.

  12. Valentino scrive:

    Ringrazio tutti di cuore per i commenti spontanei e sinceri. In realtà Yari nella sua intervista ha detto molte altre cose interessantissime che, oltre alla musica, riguardano anche la sua infanzia vissuta insieme a Ylenia come Bohemiens a seguito di suo padre a sua madre nelle interminabili tournée in Spagna e Sud America. Purtroppo per economia di spazio ho dovuto sintetizzare l’intervista.
    Ritornando ai commenti, m’è piaciuta molto la riflessione e gli auspici di Paola e concordo con Sabina quando dice che Yari ha seguito un percorso personale con umiltà, senza l’aiuto di nessuno.
    Ed è per questo che non condivido certe associazioni di somiglianza artistica riferite alla madre o al padre. Yari è Yari punto è basta. Yari è un artista e un uomo con una sua peculiare personalità. E’ un musicista a tutto tondo che la sa lunga in fatto di cultura musicale. So che Yari è molto impegnato per la realizzazione di qualcosa d’importante ma non vi dico di cosa si tratta per scaramanzia e per non rovinarvi la piacevole sorpresa. Mi auguro solo che egli trovi il tempo per salutarci con un messaggio. Ciao . Valentino

  13. Marica Caramia scrive:

    Perdonatemi ma di solito non amo intromettermi ed esternarmi in ambiti come questo però, rapita dai commenti, mi è un po’ dispiaciuto vedere come, al forte vento, si sia alzato un polverone denso che per un attimo ha fatto perdere di vista il tema principale: Yari… e scrivo più come una stimatrice che come una fan della famosa coppia e non mi vergogno a dirlo.
    Così, ho letto l’articolo incuriosita dal personaggio di Yari e mi son trovata davanti ad un artista e uso il termine non in maniera superficiale ma con una grande A davanti. Mi piace definire Artista una persona ricca nell’animo, che può restituirti la realtà in un modo che non avevi visto, che può farti viaggiare senza farti materialmente spostare. Io vedo questo in Yari, un ragazzo cresciuto con un grande carico di esperienze positive e negative, che ha capito il senso della vita e che non farà nulla per sprecarla, un ragazzo con cui farei una bella e grande chiacchierata con una birra in mano, forse anche per il senso di indipendenza e di avventura che emana. E poi, sincerità per sincerità, mi rispecchio molto nella sua musica, forse perchè più vicina ai generi che amo, quindi mi piacerebbe che gli venisse riconosciuto il suo valore, perchè finchè si parlerà di “altro” lui verrà sempre messo in ombra e questo non lo trovo giusto.
    Quindi, complimenti a Valentino che riesce sempre a mettere tutti a loro agio facendone trapelare il lato vero e nascosto… e un grande augurio a Yari, sperando che i rallentamenti facciano da riscaldamento e da preparazione per una gran bella rincorsa prima di spiccare in volo…

    Marica

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