EBOLA è emergenza internazionale

Cari Amici lettori,
sono fiera di annunciarvi che abbiamo un nuovo collaboratore del Cofanetto magico, un bravo medico ( guarda caso…pugliese! Come sapete io amo molto la Puglia e trovo che i pugliesi siano persone straordinarie), Alessandro Perrone. Il dottor Perrone scriverà per voi interessanti articoli come quello che vi propongo oggi su un tema di grande attualità: l’epidemia di Ebola . E’ molto importante leggerlo, anche per conoscere la storia, l’entità, e la diffusione di questo morbo.
Maria Cristina Giongo

L’epidemia di Ebola in corso in Africa Occidentale è una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale”, lo ha stabilito l’OMS durante una conferenza stampa tenuta a Ginevra l’8 agosto 2014, tenendo conto delle possibili conseguenze di un ulteriore espansione del virus.
In Italia il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito che: “…non c’è alcun pericolo in relazione al virus Ebola e non ci devono essere forme di psicosi, bensì forme di allerta a partire da posti, aereoporti e luoghi di fruizione turistica”.

Intanto cerchiamo di capire da dove e quando nasce questo virus, vediamone la sua evoluzione e consideriamo la cronostoria degli ultimi mesi.

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Fotografia al microscopio elettronico della struttura del Virus Ebola

Il virus prende il nome dalla valle dell’Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), sito della prima epidemia scoppiata nel 1976 in un ospedale missionario condotto da suore olandesi. Appartiene alla famiglia Filoviridae del genere Filovirus, virus a RNA, estremamente aggressivo per l’uomo, che causa una febbre emorragica. Dalla sua prima scoperta sono stati isolati quattro ceppi del virus, di cui tre letali per l’uomo.
E’ trasmesso all’uomo tramite contagio animale (virus zoonotico) ospitato da popolazioni di gorilla di pianura dell’Africa Centrale, durante l’epidemia del 2001 e del 2013. Ebolavirus furono scoperti in carcasse di gorilla, scimpanzé e gazzelle (le carcasse erano la fonte dell’epidemia umana iniziale), nel 2005, tre specie di pipistrelli sono state identificate come portatrici di virus ma, non mostrando i sintomi, sono state ritenute ospiti naturali, o riserve virali. Il contagio da uomo a uomo avviene per contatto diretto con i fluidi corporei infetti (in particolare quelli presenti nella diarrea, nel vomito e nel sangue rappresentano un rischio biologico estremo) oppure, in minor proporzione, per via epidermica o per contatto con le membrane mucose. Vi è una scarsa evidenza di trasmissioni aeree in ciascuna delle epidemie registrate. Il periodo di incubazione, in media, è di 5-10 giorni.
I sintomi sono diversi e compaiono improvvisamente: febbre alta, cefalea, artro-mialgie, dolori addominali, nausea e vertigini, sintomi precoci che sono confusi facilmente con le manifestazioni della malaria, della febbre tifoide, della dissenteria o dell’influenza. L’Ebola progressivamente causa sintomi di più grave entità, come diarrea, melena (feci scure sanguinolente), vomito scuro dall’aspetto “a fondo di caffè”, e presenza di aree emorragiche in tutte le parti del corpo: petecchie, rash maculopapulare e porpora. Sintomi secondari sempre più ingravescenti includono ipotensione, ipovolemia, tachicardia, danni agli organi (soprattutto a reni, milza e fegato) come risultato di una necrosi disseminata. L’emorragia interna è causata da una reazione tra il virus e le piastrine che da luogo a varie rotture delle pareti dei vasi capillari. L’intervallo tra insorgenza dei sintomi e morte è intorno ai 7-14 giorni. Il tasso di mortalità è alto, tra il 50 e il 90%. Le cause principali di morte sono lo shock ipovolemico e la MODS (Multiple Organ Dysfunction Syndrome).
L’Ebola è diagnosticata tramite test di laboratorio immunologici: ELISA o ad Immunofluorescenza, la metodologia include test urinari e sulla saliva.
Per quanto riguarda la cura della malattia, non esiste al momento un protocollo standardizzato di trattamento per la febbre emorragica da Ebolavirus. La terapia primaria è unicamente di supporto e comprende: idratazione per via endovenosa con bilancio degli elettroliti (poiché i pazienti sono frequentemente disidrati), ripristino dei fattori della coagulazione per arrestare il sanguinamento, mantenimento dei parametri emodinamici e respiratori, trattamento delle complicanze infettive.
Finora, tutte le epidemie di Ebola, sono avvenute in strutture ospedaliere inadeguate, dove i protocolli di igiene e sterilizzazione non sono conosciuti, e dove gli aghi monouso e le autoclavi per la sterilizzazione non esistono. Nei moderni ospedali, forniti di strumentario monouso e favoriti dalla conoscenza dei protocolli di base in ambito igienico-sanitario, l’ebola non si è mai manifestato su vasta scala. Questo per sottolineare che il virus viene ucciso facilmente da sapone, candeggina, luce solare e asciugatura. Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati da liquidi è sufficiente a distruggere il virus. Inoltre il virus sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche.

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Focolai epidemici del virus Ebola

Quello che ha spinto l’OMS a decretare l’emergenza internazionale sono stati gli avvenimenti di questi ultimi mesi rigurdante Ebola:

• il 22 marzo 2014 viene confermata un epidemia in Guinea diffusasi poi in Sierra Leone e Liberia, sono morte oltre 330 persone su 500 casi registrati;
• alla fine di luglio 2014, il 50% dei 1200 contagiati nei paesi più colpiti (Guinea, Liberia e Sierra Leone) è morto (672 persone, da marzo al 29 luglio 2014);
• il 29 luglio 2014 muore, a causa della malattia, Omar Khan, il medico che dirigeva il centro clinico per le cure contro la malattia, a Kenema nella Sierra Leone, mentre la Gran Bretagna dichiara “Ebola minaccia per il paese”. Nei quattro giorni successivi ci sono state altre nuove 57 vittime.
• il 1 agosto si contano 726 vittime su 1323 contagiati.

I dati forniti dall’OMS, aggiornati al 27 luglio:
“Tra il 23 e il 27 luglio c’è stato un aumento dell’8,5% dei decessi e del 10% dei casi”. (Fonte OMS)
Il 6 agosto 2014 si registra il primo caso di cittadino europeo infetto da Ebola virus, si tratta del padre missionario spagnolo Miguel Pajares che viveva in Liberia da 50 anni. Il governo spagnolo ne ha deciso il rimpatrio immediato ed il ricovero all’Ospedale Carlo III di Madrid.
La Guinea, da cui è partita l’epidemia, conta 460 casi e 330 morti, la Liberia (dove sono state chiuse le scuole) 329 casi e 156 morti e la Sierra Leone 533 casi e 233 morti.
L’8 agosto la Liberia dichiara lo stato d’emergenza, mentre l’OMS parla di 932 morti e 1711 casi dichiarando che il virus è una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale”.

Alessandro Perrone

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Dr. Alessandro Perrone, autore dell’articolo.

Per saperne di più:

Il Dr. Alessandro Perrone è nato a Campi Salentina (LE) il 01/02/1971. Laureatosi in Medicina e Chirurgia il 27/10/1997 presso l’Università degli Studi di Modena con il massimo dei voti, specializzatosi nella medesima Università in Chirurgia Generale e d’Urgenza con lode il 04/12/2004. Nel 2002 consegue il titolo in Master in Chirurgia Vascolare presso il Centro di Chirurgia Cardio Toraco Vascolare dell’Università di Meaux a Parigi. Nel 2006 ha conseguito il titolo in Master in Chirurgia Laparoscopica e Mininvasiva presso la Scuola Italiana ACOI. Ha lavorato come Specialista Chirurgo nelle Cliniche di cardiochirurgia, di chirurgia vascolare e di chirurgia pediatrica. Chirurgo esperto dell’Emergenza – Urgenza e della Medicina delle Catastrofi. Dal 2005 è Dirigente Medico di Chirurgia nell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Genarale – Vascolare – Laparoscopica e Mininvasiva dell’Ospedale Provinciale di Francavilla Fontana (BR) – ASL di Brindisi. Dal 2009 è Dirigente Medico Responsabile del Centro di Colonproctologia e per lo Screening dei Tumori del colon-retto nel medesimo Ospedale. E’ autore di 37 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e Internazionali. Membro della SICUT (Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e del Trauma), membro della SICCR (Società Italiana di Chirurgia Colorettale).

Proibita la riproduzione del testo.

21 agosto 2014. Proprio ora mi è arrivata una richiesta di aiuto, da parte di un nostro amico, Aldo Castoldi, che mi ha segnalato la situazione terribile dell’ ospedale Saint Jean de Dieu, a Tanguieta, alla frontiera con il Togo, nel nord del Benin. Stasera intervisterò Fra Fiorenzo Priuli, che da 40 anni si prodiga per i malati di questo ospedale, a cui ha dato tutta la sua vita. Purtroppo anche lì c’è “emergenza ebola“. Sono morti anche dei suoi confratelli. Aiutiamoli per favore! Io ho inviato un’offerta, dopo una bella vacanza estiva, convinta di essere così fortunata che sarebbe terribile, ora, non pensare anche a chi sta soffrendo tanto e morendo. E non aiutare chi sta dando la stessa sua vita per curare e assistere i nostri fratelli gravemente malati. Vi prego, quindi,fatelo anche voi! Qui potete inviare le vostre offerte: associazione U.T.A. onlus 14280366 donazione per fra Fiorenzo Priuli
Link a un’intervista di RAi due a Fra Fiorenzo.

Maria Cristina Giongo

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6 Responses to “EBOLA è emergenza internazionale”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Avevo inviato un commento…… sparito……

  2. Claudia Tagliabue scrive:

    Articolo molto interessante, quanto spaventoso… Certo la situazione è disastrosa, incredibile come un virus possa essere tanto potente da portare alla morte certa, in altissima percentuale… Speriamo nn arrivi in Italia…abbiamo già tanti di quei problemi……oltretutto la nostra sanità non dà sicurezze….. (in linea di massima….). Voglio invece complimentarmi con il DOTT. ALESSANDRO PERRONE per tutte le sue specializzazioni, speriamo che anche a Milano ci sia un COLLEGA altrettanto preparato…… (si evince l’egoismo umano…..!!!!)

  3. Maria Cristina Giongo scrive:

    Cari Cofanetti magici, sono appena tornata in Olanda e ho letto subito anch’ io questo interessante articolo di un medico veramente speciale, che ringrazio di cuore.

    Un abbraccio a tutti! Grazie a Marica per il suo pronto intervento oggi quando ci sono stati problemi con il server!

  4. Magda scrive:

    Ottimo articolo, esauriente ed interessante, che rispecchia la professionalità dell’autore.
    Grazie anche per gli accorgimenti da adottare…

  5. Aldo scrive:

    segnalo questo sito: http://www.tanguieta.org (tradotto in più lingue)

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