8 marzo, festa della donna, festa della consapevolezza

Cari lettori,
in occasione della festa della donna ho deciso di pubblicare lo scritto di una nostra lettrice, Elisa Prato, perchè è giusto ed importante dare spazio anche a voi che seguite il Cofanetto magico con tanta attenzione, partecipazione ed affetto. Allora….buona giornata a tutte le meravigliose donne del mondo, anime forti, coraggiose, sensibili, generose.

Il Raperonzolo di roccia cresce in montagna, proprio sulle rupi, forte ed indomito come il cuore delle donne.

Torna marzo e ritorna la “festa della donna”.
Del tutto banale rammentare che, anche quest’anno, la primavera della donna non arriverà.
Dopo gli entusiasmi e l’allegria un po’ country degli anni settanta, la curva discendente della questione femminile si è manifestata in tutta la sua pesantezza,mostrando un’iniziale emancipazione di facciata ed un successivo preoccupante ritorno al passato della mentalità corrente.

Donne discriminate o non valorizzate per i titoli di studio (spesso superiori in quantità e qualità a quelli degli uomini) e capacità effettive, donne usate da uomini di potere, donne sempre più spesso violentate, uccise.
Ma anche donne che tacciono sistematicamente,donne distratte da troppi impegni di lavoro e di cura per percepire anche le proprie esigenze, donne disposte alle facili scorciatoie per ottenere denaro, lavoro, prestigio, donne complici della parte peggiore dell’uomo.

Donne che rifiutano di rinunciare a quella rivalità che sembra permeare costantemente i rapporti fra donne, magari nascondendosi dietro facili scuse (“la rivalità fra donne è nel DNA femminile” dichiara una giovane avvocatessa mia
conoscente).
Eppure proprio la forza di una vera compattazione potrebbe essere l’arma per dissipare la nebbia mentale di quelli che, come dice la Comencini, là fuori non ne sanno niente e continuano a condurre le cose “nel solito vecchio modo”.

Neppure il nucleo familiare appare oggi idoneo a fornire quel sostegno educativo, emotivo e di clan di cui le giovani (e i loro fratelli) abbisognano ai fini dello sviluppo di una personalità sana e capace di imporsi all’esterno.
A questo proposito mi torna alla mente il caso della diciassettenne Franca Viola, che non accettò il matrimonio riparatore con il suo violentatore, giovane di ricca e rispettata famiglia.
La vicenda, che scosse l’Italia degli anni sessanta, segnò una svolta decisiva nella mentalità e nel costume, ma anche nella legislazione dell’epoca: cominciarono allora i fermenti giuridici che portarono all’abrogazione di alcuni abominevoli articoli del codice penale, tra cui l’articolo 544, per il quale il matrimonio cancellava il reato di violenza carnale, accettato con una certa indifferenza anche dagli operatori del diritto “evoluti”.

Nel fermento emotivo generale sfuggì all’attenzione dei più che la giovane Franca ebbe, fin dal primo momento, l’appoggio totale del padre, il quale, pur gravemente danneggiato nelle sue modeste proprietàrurali dai “bravi” del brutale pretendente, rifiutò l’assenso al matrimonio riparatore della figlia, allora minorenne, costringendo il violentatore a rispondere alla giustizia del proprio reato.

E ancor meno noto è il coraggioso sostegno del fidanzato di Franca, che volle sposarla a tutti i costi, nonostante il parere inizialmente contrario di lei, che temeva ritorsioni. Anni dopo fu la stessa Franca a chiarire di aver seguito solo il suo cuore, mentre era lontana da lei l’intenzione di diventare un’ icona: la migliore conferma dell’efficacia di una sana educazione familiare.

Maschio e femmina: due mondi che, da quella mela e quel serpente (forse non è proprio una favola quella della Bibbia…) si sfiorano ma raramente si toccano. Ed ancor meno si compenetrano. Sensibilità diverse che ancora troppo spesso la stessa atmosfera familiare, intrisa di vecchi schemi, contribuisce a dividere (divertiti ma non farti accalappiare, maschietto! Bada a chiappare un pollo ricco, fanciulla!).

Nessuno li guida fin da subito verso la reciproca comprensione delle differenze, affinità, aspirazioni. Gli adolescenti crescono senza conoscersi davvero, cercando nell’altro, con l’idealismo tipico dell’età, una perfezione non umana; una volta formata la coppia si mostrano incapaci di vivere i lati impegnativi del rapporto, di correggere con amorevole tatto l’errore dell’altro, di affrontare con sincero dialogo eventuali crisi o disillusioni, spesso scaturite da riparabili mancanze di ambedue.

Coppia è prendersi la responsabilità della felicità dell’altro: uomini e donne devono procedere uniti, non vi sono altre soluzioni.
I rimedi? Tutti percepiscono quali sono: una seria revisione del ruolo affettivo ed educativo dei genitori, una scuola non solo blandamente nozionistica che riconquisti il proprio ruolo formativo, non con “offerte formative” slegate, ma con programmi coerenti e robusti, apertamente rivolti verso lo sviluppo della personalita’ giovanile.

Peccato che gli itinerari della formazione degli adolescenti verso un corretto rapportarsi spesso non siano condivisi dagli stessi operatori. Confusi dall’imperante relativismo, uomini e istituzioni non sanno decidere il percorso inverso del filo d’Arianna, dal mostro all’uscita del labirinto.

Elisa Prato

Elisa Prato, autrice di questo articolo

Elisa Prato nasce l’ultima domenica di Carnevale in un inverno piemontese freddissimo, sotto il segno dell’Acquario, ma con una pratica luna in Capricorno.
Laureata in legge, lavora come funzionario e dirigente nella pubblica amministrazione.
Oggi e’ consulente e formatore, cultrice di reading ed arti sceniche.
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella funzione sociale ed avantista delle donne (ma insieme agli uomini), come espressione di revisione e maturazione personale autentica.

Avvertenza:
• I diritti degli articoli e dei documenti pubblicati nel seguente articolo appartengono ai rispettivi proprietari; così pure le immagini.
• Alcune foto sono state prelevate dal web tramite un programma di download automatico e non si è a conoscenza se sono coperte da copyright o meno; se così fosse i legittimi proprietari dei diritti di copyright possono richiederne la cancellazione che verrà immediatamente effettuata.

Tags: , , ,

10 Responses to “8 marzo, festa della donna, festa della consapevolezza”

  1. Alex scrive:

    che bella che sei Elisa Prato

    • Elisa scrive:

      Oioi Alex, grazie per questo fiume di complimenti, ma… dei contenuti che ne dici?

      • Alex scrive:

        Elisa, io credo che il problema nasca dalla scuola dove manca una materia, secondo me, fondamentale: l’educazione sessuale. Che deve servire a far comprendere innanzitutto il rispetto verso voi donne. Infatti, io non vedo più, come una volta, uomini che, seppur banalmente, aprono la portiera della macchina, regalano un fiore anche quando non è il compleanno o la festa della donna. E queste sono le basi del rispetto. Poi, ovviamente non bastano i gesti, ma il rispetto consiste anche nel linguaggio, nelle parole con cui ci si relaziona con le donne. Tempo fa, passando vicino ad un gruppo di ragazzi, ho sentito uno di loro rivolgersi verso una ragazza, dicendole “stronza dammi una sigaretta” perchè a quanto pare lei non voleva offrirgliela. E la cosa assurda è che lei non si è affatto ribellata del fatto di essere chiamata stronza.

        • Elisa scrive:

          Si Alex, è un problema di forma e di sostanza, non solo va cambiato l’atteggiamento verso le donne, ma anche quello delle donne verso gli uomini. Da anni combatto affinchè nell’educazione civica venga compresa anche quella sessuale, purtroppo senza successo, anche perchè non tutti hanno le stesse opinioni a proposito dell’educazione sessuale e rispetto tra i sessi, come dimostrano i fatti recenti, in cui nelle scuole si è tentato di introdurre il discorso che ognuno di noi può scegliere a quale sesso appartenere ( ma non andiamo troppo in là ). E quindi le iniziative si arenano nelle polemiche.

          • Marco scrive:

            Se posso intromettermi nella discussione, vorrei dire che purtroppo l’educazione sessuale a scuola in Italia non viene introdotta perchè, sbagliando, si pensa che introducendola si voglia insegnare ai ragazzi l’atto sessuale, la penetrazione e via dicendo. Ma questo non è vero. Un conto è la sessualità un conto invece è come fare sesso che ad insegnarlo spetta ai genitori.

  2. Elisa scrive:

    Grazie Marco del tuo commento. Punto di vista interessante il tuo. Io però, che ho assistito a qualche conferenza di psicologi dedicata ai ragazzi e ne ho notato la tendenza alla “sublimazione”, ti chiedo:che male ci sarebbe a dare ad ambedue i sessi anche qualche nozione “pratica”? O dobbiamo rassegnarci al fatto che se la cerchino sul pornointernet, con tutti i pericoli che ne seguono?
    Altra considerazione: ti sarà noto come dalla cinematografia, spesso americana, viene presentato il sesso in maniera storta.Mi spiego. Io non so quanti anni tu abbia; ma ti è mai capitato di entrare di furia in casa con una ragazza, disseminare il corridoio e/o la camera da letto di vestiti e precipitarsi sul letto senza il minimo preliminare ? Oppure che una ragazza ti si pari davanti e, tac, faccia saltare una spallina del vestito mostrandosi completamente nuda? Sinceramente non lo credo.
    Io penso che l’educazione sessuale spetti certo ai genitori, che si spera siano i più affettivamente vicini ai figli ( e con l’augurio che anche loro non trasmettano opinioni e comportamenti sbagliati, anche se di questi te ne potrei citare un’enciclopedia), ma anche alla scuola e ad insegnanti sensibilizzati, spesso genitori pure loro, che hanno l’occasione di osservare di più i comportamenti dei giovani, anche senza lezioni ad hoc. Il guaio è che i pareri, come osservavo in precedenza, sono i più disparati.

    • admin scrive:

      Concordo con Elisa. Ma anche con Marco. Credo che l’educazione sessuale spetti ai genitori, ma anche alla scuola, se fatta in modo educativo. Comunque ci sono tante altre cose che andrebbero insegnate, dal rispetto per la donna a quello per il proprio corpo. Circa il discorso del seno fatto da Alex e Marco lo apro e chiudo subito. In fondo non è così importante, e spero che per voi uomini non sia fondamentale, augurandovi una donna che vi sappia amare con dolcezza e intensità. Pazienza. Seno o non seno. Marco mi pare che sia sposato, allora l’ha già trovata. Sulla D’Urso, tanto per chiudere anche questo discorso, non è la mia presentatrice preferita, soprattutto quando stressa con l’ossessione per gli ascolti. Brava nel fare gossip. Ma non programmi di informazione. Ma questo è solo il mio parere. D’altra parte ognuno ha le sue preferenze e guarda i programmi che gli piacciono di più. Ciao a tutti!

  3. Marco scrive:

    Per Elisa. (come la canzone) :-))
    Una lezione pratica di sesso a scuola temo che verrebbe percepita dai ragazzi come una cosa su cui scherzarci molto sopra vista la presenza in gruppo.
    Diverso sarebbe il discorso a casa se ciascun ragazzo venisse “istruito” singolarmente dai propri genitori in un ambito più riservato credo che verrebbe preso molto più seriamente.

    No cara Elisa, purtroppo non mi è mai capitato che una ragazza si spogliasse completamente nuda improvvisamente davanti a me (nemmeno mia moglie lo ha mai fatto così repentinamente) o che io saltassi addosso ad una ragazza appena entrato in casa e me la portassi subito a letto (e credo che mia moglie non sarebbe contenta) :-))
    Ma queste sono dinamiche da film per accorciare i tempi altrimenti se mostrassero anche tutti i preliminari presumo che il film durerebbe almeno il doppio. Gli spettatori anche più giovani lo capiscono e non credo che prendano da esempio queste scene a dir poco surreali.

  4. Marco scrive:

    Per Admin (Admin sei Cristina? perchè non si capisce…)
    Ah ecco dove mi hai risposto! hai fatto un tutt’uno qui e non capivo dov’era.
    Sì hai ragione il seno non è così importante, con me sfondi una porta aperta visto che ho sposato una donna che è quasi senza seno.
    Tutti in tv hanno l’ossessione degli ascolti. La D’Urso a volte non fa solo gossip ma anche cronaca e specialmente ora con la pandemia fa pure informazione invitando persino ministri come quello della salute.

Leave a Reply for admin