Intervista a Franco Bonera, direttore di Novella2000 e Visto. I gossip: ognuno fa il suo mestiere.

Il direttore dei settimanali Novella2000 e Visto in una tenera immagine che lo ritrae con la bella moglie Annalisa ed il figlio Alessandro.

Continuiamo la serie delle interviste ai direttori di famosi giornali italiani molto letti nel nostro Paese. Abbiamo iniziato con Umberto Brindani, che dirige OGGI, un settimanale di alta tiratura, poi abbiamo ospitato Candida Morvillo ed Eliana Liotta, del mensile Ok, la salute (sempre del gruppo Rizzoli Rcs- periodici). A cuore aperto mi hanno confidato tutto…ma proprio tutto della loro vita privata, dei loro interessi ed ideali; del piacere ma anche della fatica di dirigere simili testate di larga diffusione.

Non potevo certo tralasciare Franco Bonera, in quanto è direttore non solo di uno, ma…di ben due settimanali, Novella2000 e Visto; ha 61 anni, è giornalista e padre di 4 figli, l’ultimo dei quali, Alessandro, ha 4 anni. L’ho raggiunto a Milano, in Rizzoli, per conoscerlo e farvelo conoscere. La sua seconda moglie è più giovane di lui; la prima purtroppo è uscita dalla sua vita a causa di un cancro. Un grande dolore per lui e le loro tre figlie, Carolina, Marianna ed Isotta. Lo ringrazio per averci concesso questa intervista nonostante fosse in vacanza. Un punto in più a suo favore, considerato che a volte protesto perchè certi direttori si danno molte, troppe arie, dimenticandosi che prima di sedere su una poltrona dirigenziale…sono stati giornalisti come noi e come noi hanno lavorato duramente.
Ne è uscito il ritratto di una personalità diversa da quella che… immaginavo. Qualche volta non ho condiviso le sue risposte; tuttavia proprio per questo è stata per me un’intervista interessante ed intrigante. Un dialogo costruttivo non nasce sempre dal consenso ma spesso anche dal dissenso.
Buona lettura!

Il direttore Franco Bonera nel suo studio
(Foto di Maria Cristina Giongo)

Quattro figli sono una grande resposabilità!Lei che padre è? Severo, democratico, dittatore?E suo padre, sua madre, come erano?
Severo no, dittatore neppure. Democratico è una parola grossa…Diciamo che spero di essere un padre giusto. Come lo è stato il mio, che adesso ha 88 anni. La mamma è stata forse più severa.
In conclusione, io mi arrabbio poche volte; ma quando accade allora è un’ arrabbiatura storica!

Restando nel campo dell’educazione familiare, se avesse scoperto che le sue figlie o una di loro fumava gli spinelli, come avrebbe reagito? Ignorando il fatto? Oppure sarebbe partito uno schiaffone o una lunga predica?
No, lo schiaffone no. Sono contrario alle percosse. Direi la predica. Una predica razionale. Comunque mi fido e mi sono sempre fidato di loro; penso che l’uso della droga non rientri nella loro mentalità e non ne abbia mai fatto parte.

Che cosa o chi teme di più nella vita?
La perdita della serenità del mio gruppo familiare. Vorrei che stessero sempre bene di salute.

Che cosa la rende insicuro?
Non ho grandi insicurezze. Nel campo della mia professione nessuna; dopo 42 anni che faccio questo lavoro al limite posso dire che…sbaglio con sicurezza. Nella sfera privata ho paura di poter fare qualcosa che i miei familiari e soprattutto i miei figli non possano comprendere. Non vorrei mai deluderli.

Sensi di colpa?
Mai avuti. Quando ho perso mia moglie Maria Beatrice temevo che subentrassero i classici rimorsi del tipo “ forse avrei potuto fare di più per lei”… Insomma, le classiche considerazioni sulle” parole che non ti ho mai detto”. Ma veri e propri sensi di colpa non ne ho. Io sono e sono sempre stato un uomo consapevole delle sue decisioni.

Passiamo al campo professionale, Dottor Bonera. Le è mai capitato di doversi guardare alle spalle, nel timore che un collega Le portasse via il posto?
Ho delle difese naturali molto forti. Però, a pensarci bene, sì, forse una volta, quando fui nominato caporedattore di OGGI dal nostro attuale direttore editoriale Paolo Occhipinti (in passato anche direttore del settimanale OGGI). Questa nomina venne accolta con una certa diffidenza da parte della redazione e all’inizio ebbi dei problemi.

Lo scrivo?
Lo scriva pure. Sono stati momenti che ho superato bene; in seguito i rapporti sono migliorati.

Parliamo allora di meritocrazia. Esiste nei giornali? Le è mai capitato di dover assumere qualcuno perchè raccomandato?
Quando dipende da me dò i meriti a chi li ha conquistati. Però ammetto che mi è anche successo di assumere delle persone imposte. Ma non in Rcs.

Io vivo in Olanda e Le assicuro che i gossip olandesi e i loro settimanali sono da educande rispetto a quelli italiani…In Italia vende soprattutto il nudo, vanno alla grande le immagini di lati B, coppe C, e così via.
Io sono arrivato al gossip da poco ma non sono d’ accordo con Lei: non è il nudo che attrae di più ma piuttosto lo scandalo.

A proposito di scandali: Le propongono delle foto e un servizio in cui viene ripreso un suo amico famoso che tradisce la moglie. Accetterebbe di pubblicarle, cosciente di fargli un torto ma anche di vendere molte copie della sua rivista? Oppure almeno avvertirebbe prima il suo amico, gliene parlerebbe?
Prima di tutto non ho amici famosi. Ma se anche fosse sceglierei comunque di pubblicare foto e notizia. Tra l’altro, se non lo faccio io lo fanno comunque gli altri. In secondo luogo quella persona si è già discreditata da sola tradendo la moglie. Infine i vip devono pagare comunque un pedaggio per la loro fama. In questo caso ognuno fa il suo mestiere.

Una copertina di Novella2000 ed una di Visto

Su questo non sono d’ accordo. Credo che ci debbano essere dei limiti. Io, per esempio, non ho più dato un mio articolo sul cantante Al Bano (proprio a Novella2000) perchè volevano illustrarlo con le foto dei suoi figli adolescenti. Sono infatti contraria alle immagini di bambini pubblicate sui giornali, in quanto fanno la gioia dei pedofili.
Invece io credo che non bisognerebbe essere condizionati dalle patologie della società. Non dobbiamo vivere con il terrore di questi uomini malati, al punto da non pubblicare più le foto dei nostri figli!

E se un pedofilo si eccitasse sulle foto del suo bambino?
Mi arrabbierei se si avvicinasse ad un mio figlio. Questo sì!

La tv del dolore. Che cosa ne pensa? Poco tempo fa mi sono indignata per un’ intervista di Barbara D’Urso che insisteva perchè un padre raccontasse in che modo (atroce) era stata uccisa sua figlia! Il povero uomo, distrutto dalla sofferenza, non voleva scendere in particolari. Alla fine ha ceduto, con le lacrime agli occhi…
Forse mi avrebbe dato più fastidio se quelle domande le avesse fatte un giornalista. Intendo dire che questo è il programma di Barbara D’ Urso, di questo tipo di televisione. Non mi sento di dare un giudizio negativo, anche se ci sono momenti di esasperazione non condivisibili.

E allora l’etica umana va a farsi benedire?
No, ma, come Le ho detto prima circa la decisione di pubblicare le fotografie di un personaggio noto che tradisce la moglie: il reato lo ha commesso lui con quell’atto. Non io, che come giornalista seguo le regole dell’ informazione. La mia etica è pubblicare quello che è lecito. In questo caso, pur non essendo un fanatico dei gossip, non mi faccio scrupoli. Dovrebbero farseli piuttosto certi personaggi che, pur di apparire, sono disposti a tutto, in un modo o nell’ altro. Mentre voi criticate noi che facciamo soltanto il nostro lavoro! Etica umana è agire correttamente rispettando i diritti del prossimo e della verità: mentre nell’etica giornalistica ci sono verità che hanno un peso ed altre che ne hanno un altro.

Molto diplomatico e comunque sincero! Ma Lei non ha difetti? Me ne dica uno, uno solo.
Dovrebbe chiederlo a chi vive con me. Non conosco nemmeno il mio miglior pregio.
Non so…forse ho tanti piccoli difetti. A pensarci bene posso dirLe che sono un po’ menefreghista. E cinico. Ma positivamente cinico.

Un’immagine di Franco Bonera con la moglie Annalisa Cantù.

E il peggior difetto di sua moglie? Oltre al fatto che tiene alla Juventus?
E’ un po’ disordinata. E, come dice lei stessa, “spesso le viene il nervo”.
Ma si tratta di scatti di nervi passeggeri.

Se non avesse fatto il giornalista che cosa avrebbe voluto diventare?
Volevo fare il giornalista sin da piccolo. Adesso mi piacerebbe fare l’autore di testi televisivi per spettacoli di satira politica.

A questo punto non posso evitare una domanda di politica: come vede il futuro dell’ Italia? Della serie… “la vedo brutta”, o arriveranno tempi migliori?
Innanzitutto vorrei precisare che considero l’antipolitica negativa: è una porta aperta alla dittatura. Ecco perchè il voto è comunque e sempre importante. Ma democrazia non è semplicemente mettere una croce su un nome. In Italia si riduce tutto a questo. In realtà la democrazia vera non esiste nel mondo. Democrazia vuol dire che tutti dovrebbero avere le stesse opportunità. Ma non tutti hanno privilegi e nascono con privilegi. La società non è mai veramente democratica. Comunque sono ottimista. Arriveranno tempi migliori. L’ economia del mondo va ed è sempre andata a cicli.

Allora parliamo d’ amore, che è meglio. Sete d’ amore, bisogno d’ amore, ricerca dell’ amore. Ha attraversato queste fasi senza subire danni? Ora può considerarsi felice, appagato?
Ho trascorso una vita d’amore con una donna, per 25 anni, felici con la nostra famiglia. Quando lei è morta il dono immenso dei figli che mi ha lasciato è stato di grande sostegno. Poi, sì, ho avuto ancora bisogno di amore coniugale ed ho ritrovato la voglia, la forza e soprattutto la fortuna di poterlo ritrovare con Annalisa.

E Dio? In tutto questo che ruolo ha? Esiste o ce lo siamo inventati noi per disperazione?
Potrebbe esistere. Non poniamo limiti alle possibilità. Potrebbe esistere per avere speranza…nella disperazione. Sono un’ ottimista cattolico ma anche un po’ agnostico…Le cose che non riesco a spiegare e non posso spiegare le evito, o meglio, preferisco non ragionarci troppo su. Non mi pongo il problema.

Ancora una foto di Franco Bonera
(Foto di Maria Cristina Giongo)

Durante un’intervista che le ha fatto Gigi Marzullo nel suo programma “Sottovoce”, (su Rai Uno) ha detto che la sua specializzazione è la persona. Approfondiamo?
Semplice: facendo il giornalista (a parte quando scrivevo per La Gazzetta dello sport) mi sono specializzato “ sulla persona” come tema centrale. Più profondo di così…

Per concludere, divertiamoci un po’ facendo un gioco. In fondo lo scopo dei due giornali che dirige, Novella2000 e Visto, è quello di farci evadere dalla pesante vita quotidiana, condendo i gossip con un pizzico di sale, a volte miele, spesso peperoncino. Le faccio questi nomi: Francesco Baccini, Fabio Fazio,Franco Bonera, Al Bano.
Con chi vedrebbe in coppia questi personaggi? La scelta è fra Charlotte Casiraghi, Cristina Parodi, Maria de Filippi, Mara Venier.

Fabio Fazio con Cristina Parodi.
Al Bano con Mara Venier.
Baccini con Charlotte Casiraghi, perchè sono due spiriti liberi.

Ha dimenticato Franco Bonera.
Franco Bonera… con Maria De Filippi. Perchè è una vera professionista. E possiede quel sano cinismo che dovrebbe avere chi fa questo mestiere; proprio come me!

Maria Cristina Giongo

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Come per le altre interviste ai direttori di giornali, ho chiesto a due giornalisti, la prima che ha lavorato ed il secondo che lavora ancora con Franco Bonera di dirmi, in due righe, che cosa pensano di lui.

Dicono di lui:

Candida Morvillo, giornalista:

“Franco Bonera, per chi lavora con lui, è il direttore perfetto: sa sempre esattamente cosa vuole e sa sempre esattamente come spiegartelo, una dote rara, nel nostro mestiere. È inoltre una persona, di umanità speciale, che vive per la famiglia e per il lavoro. Una persona perbene, come ce ne sono poche”.

Giorgio Caldonazzo, caporedattore di Visto:

“Che dire di un direttore che in qualunque circostanza ti fa chiudere il giornale alle ore 18, che non ti guarda male quando chiedi le ferie o arrivi in ritardo e che per di più tifa Inter, come il sottoscritto?
C’è poco da aggiungere: Franco Bonera è un eccellente organizzatore di redazioni, ha idee chiare, decide in fretta e ha pure un ottimo senso dell’umorismo, umorismo nero, il mio preferito e il più adatto alle attuali, critiche circostanze della professione.
Non fatemi aggiungere altro, che poi dicono che mi genufletto troppo…”

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