Un piatto ungherese fantastico, economico e facile da preparare: il làngos.

La frase solita che serpeggia in un incontro fra viaggiatori è: “Se vai in quel di..non dimenticare di assaggiare….”Non ha importanza dove andiamo , sara’ pure nel deserto del Gobi o in Uzbekistan non possiamo certo tornare a casa senza aver assaggiato almeno una delle specialità locali.

Il làngos è un piatto tradizionale ungherese, una specie di focaccia, con antiche origini di cui non sono a conoscenza, anche se pare risalga al periodo della denominazione turca in terra magiara.
Di certo non si può non fare una capatina nel coloratissimo mercato coperto della città di Budapest alla fine di Vaci Utca senza aver consumato questo fritto fantastico ed economico,magari sorseggiando un bel bicchiere di birra tra la gente del posto.
Il làngos non è altro che pasta lievitata. Anticamente si staccava un pezzetto con il quale si formava una schiacciata e la si metteva in forno nella brace. Tra le fiamme ravvivate si cuoceva quindi velocemente questo “làngos”, chiamato anche “langallo”, che poi veniva servito con il “tejföl” (fiore di latte o “panna acida”). In città, in mancanza del forno a legna, lo si preparava in grasso bollente e successivamente in olio bollente, e cosí il “lángos” divenne un piatto anche dei buffet sui mercati.

Ingredienti per l’impasto:
500 g di farina di grano tenero tipo 00/0
100 ml di olio extravergine
2,5 dl latte (210 g di latte)
25 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
olio di mais per friggere

Ingredienti per la farcitura:

180 g di panna acida(non essendo facilmente reperibile la panna acida si può sostituire con yougurt greco,il sapore è simile)
formaggio grattugiato (galbanino o simile)

Con questa quantita’ vengono quai 10 langos.

Preparazione:

Sciogliete il lievito in una ciotola assieme al latte tiepido e girate bene. Aggiungete man mano tutti gli ingredienti, la farina, l’olio e il sale e mescolate finché ottenete un impasto morbido e liscio. Fate riposare l’impasto coprendolo con un canovaccio per circa un’ora. Quando l’impasto è ben cresciuto stendete con le mani unte un pezzo di pasta grosso quanto un mandarino, stendete con l’aiuto di un mattarello in modo da ottenere un disco non più spesso di un centimetro. Scaldate l’olio in una padella e immergete i dischi appena fatti nel olio bollente, dopo alcuni minuti girateli in modo che si friggano su tutte e due i lati.Una volta fritti poggiateli su un piatto ricoperto con carta da cucina in modo che assorba tutto l’olio in eccesso.
Devo precisare che gli ingredienti per la farcitura possono essere diversi..e se non si ama il sapore della panna acida si puo’ tranquillamente condire con formaggio grana, rucola, mozzarella, scamorza, formaggio caprino, cipolla, salumi, o altro a piacere.
Per una versione dolce: cannella, zucchero a velo, marmellata o la nutella.
E’ una prelibatezza. Solo non contate le calorie…

Angela Marcella Guarnieri
CHI SONO

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4 Responses to “Un piatto ungherese fantastico, economico e facile da preparare: il làngos.”

  1. giavanni scrive:

    Davvero interessante l’articolo di Angela sulla preparazione dell’angos ungherese. Ma l’effetto più sorprendente è stato cogliere il suo entusiasmo nel descrivere la caratteristica ciambella. Io che ho recentemente avuto il piacere di mangiarne una nel mercato da lei citato ho rivissuto la piacevolissima atmosfera del luogo, quasi assaporando il gusto della focaccina e, soprattutto, rivivendo la magia di quel viaggio meraviglioso. Grazie Angela e complimenti per come sai “presentare” l’articolo. Giovanni

  2. Angela scrive:

    Mi fa piacere Giovanni che le piaccia l’articolo.Infatti e’ proprio quello che vorrei ottenere da un pezzo scritto anche “se solo di cucina”: la gente possa immedesimarsi nei luoghi che per diletto io visito e di cui assaporo ogni aspetto. Mi auguro che continui a vistare il nostro ” cofanetto magico”!

  3. Pako scrive:

    Il làngos non andrebbe steso con il mattarello perchè la caratteristica del làngos pronto è la sua non uniformità. Va tirato e allungato con le mani, cosi resteranno le impronte delle dita che lasceranno un solco. In pratica in quei punti il làngos è quasi trasparente. In questo modo il “tejföl” (fiore di latte o “panna acida”) si adagierà in questi solchi.

  4. Angela scrive:

    Grazie del suggerimento Pako. In effetti ricordo bene che il langos ha forme non uguali.E quindi niente mattarello… bisogna essere esperti per farlo diventare quasi trasparente.Io lo adoro come cibo..e la prosssima volta mi cimentero’ seguendo il tuo consiglio. Nel grande mercato coperto Vasarcsarnok in Fovam Ter dove io l’ho gustato…tutti utilizzavano le mani con grande maestria.Ricordo che eravamo tutti in fila..ad aspettare il nostro turno per godere di questa leccornia.

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