GARGOYLE: AMORE E MORTE.

Esiste l’amore dopo la morte? Può esserci un amore tale che travalichi il tempo e unisca due persone in un legame che rimane intatto attraverso il tempo e lo spazio, superandoli ed annullandoli?

Se consideriamo l’amore come qualcosa di superiore, che lega l’anima e il corpo, allora la parte immortale di noi non può che restare legata all’altro. E’ la tesi affascinanate di Andrew Davidson, autore di “Gargoyle”, romanzo di successo da qualche tempo nelle librerie.

Il protagonista è un bellissimo attore porno, rimasto orrendamente sfigurato in un incidente d’auto, quando, ubriaco alla guida del suo veicolo, si è salvato per miracolo dall’incendio dell’auto stessa. Nella clinica dove è ricoverato, aspetta solo il momento in cui sarà in grado di uccidersi. Immobile nel letto, privo persino della sua virilità, mutilata in seguito all’incidente, non trova altra ragione per sopravvivere che quella di essere finalmente in grado di darsi la morte, per sfuggire ad una vita che gli appare un inutile, gravoso fardello. Nelle lunghe giornate di degenza, gli fa compagnia Marianne, una donna bellissima, degente del reparto psichiatrico. E’ una famosa artista, che scolpisce splendidi gargoyle, mostri singolari del Medioevo fantastico nel quale sembra immerso l’immaginario della ragazza.

Tutte le notti, lei si siede accanto a lui, mostruoso, deforme ed immobile: gli racconta bellissime storie d’amore, e soprattutto la “loro” storia. Si sono già incontrati, ed amati, in una vita precedente, e sono condannati a cercarsi e ritrovarsi attraverso il tempo e lo spazio per portare finalmente a compimento il loro destino. Lascio al lettore il compito di godersi la splendida storia e il suo incredibile epilogo, che non voglio anticipare.

Vorrei invece prendere spunto per aprire qui una serie di riflessioni: il tema della vita dopo la morte ha sempre affascinato l’essere umano, incapace di rassegnarsi al suo destino. Se vogliamo ammettere, come anticipavo in apertura, che l’anima è immortale e sopravvive alla perdita del corpo, allora dobbiamo contemplare come ammissibile la possibilità che quando un amore immenso si imprime nella nostra anima, esso lasci una traccia indelebile che spinge gli amanti, specie quelli dal destino travagliato, a ricercarsi e ritrovarsi.

E’ una tesi suggestiva, che spinge a riflettere su certi misteriosi innamoramenti, quando in un perfetto sconosciuto riconosciamo, senza ombra di dubbio, la nostra parte mancante. Questi amori costituiscono fonte di invidia per chi ne osserva la perfezione,ma, paradossalmente, sono spesso motivo di tormento per chi li vive: non sempre, infatti, il livello di evoluzione della persona è tale da permettere di vivere, ed accettare, un sentimento inspiegabile fatto di misteriosa comprensione, di condivisione assoluta, tanto che sembra che i due amanti si “sentano” in maniera soprasensibile. Che ne pensate?
Vi lascio con l’unica chiusa possibile, e cioè la frase impressa sulla copertina del romanzo:

“FORTE COME LA MORTE E’ L’AMORE, TENACE COME GLI INFERI E’ LA PASSIONE”

Ada Tavani

Ada Tavani e’ nata a Napoli il 9/5/64, ha conseguito la laurea in Lettere e, successivamente, quella in Conservazione dei Beni Culturali.
Dopo la specializzazione in Storia dell’Arte, che ha previsto anche un periodo di stage presso la Soprintendenza napoletana e il Museo di Capodimonte, ha collaborato per diversi anni alla cattedra di Storia della Miniatura Medievale e a quella di Storia dell’Oreficeria Medievale presso l’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.
Esperta di gestione dei conflitti e delle problematiche legate all’apprendimento, professore “formatore”, ha lavorato a numerosi progetti volti a migliorare la qualità del rapporto docente-discente e al processo di maturazione e sviluppo dell’alunno come persona. Attualmente insegna italiano e latino presso il liceo scientifico “de Nicola” di Napoli.

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35 Responses to “GARGOYLE: AMORE E MORTE.”

  1. erne scrive:

    ..bellissimo articolo….grazie…….penso che sia semplicemente vero…e solo chi ha provato certe sensazioni ..può capire questo argomento..amore …particolare…tormentato immenso……. sensazioni sconosciute……..!!!!

  2. maria cristina giongo scrive:

    Ogni emozione è importante nella vita, soprattutto se si ha la capacità di amare.
    Amore vuol dire anche sofferenza, ma almeno siamo stati capaci di amare.

    Un abbraccio,

    Cristina

  3. Roberto scrive:

    Ho letto il romanzo di Davidson l’anno scorso e l’ho trovato sorprendente. La figura della scultrice di gargoyle è straordinaria. Bello che tu ne abbia parlato in questo articolo, complimenti.

  4. Elena Spiga scrive:

    credo che il vero amore, una volta entrato nel cuore riesca a fondersi con questo organo speciale divenendone parte. Niente, nemmeno il tempo potrà più strappartelo di dosso e questa può essere gioia o dolore perenne…
    A volte vorresti plasmare l’amore a tuo piacimento, decidere in quale parte del tuo corpo depositarne i residui una volta finito, definire un angolo di anima dove racchiuderne i momenti più emozionanti ed intensi come uno scrigno segreto di cui solo tu possiedi la chiave.. e poi vorresti impadronirti del sentimento che ti sovrasta e per una volta nella vita essere tu a dominarne l’essenza inebriandoti con il suo profumo.
    Invece il più delle volte devi subire, devi rassegnarti, devi soffrire…devi sopportare che il cuore si irrigidisca e che regali ad altri quella gioia e quel tesoro nascosto che custodivi così gelosamente…

    • ada tavani scrive:

      non dovremmo rassegnarci, mai. Lottare come tigri per la felicità a cui abbiamo diritto. Se la vita ci fa un dono del genere, e non sempre accade, non dobbiamo rifiutarlo. Il più delle volte siamo vittime delle nostre stesse paure, delle convenzioni. O più semplicemente, abbiamo timore ad essere troppo felici. Osiamo, invece, osiamo amare, nessun prezzo è troppo alto….

      • Armando scrive:

        Spesso, per dare risalto ad un’azione ritenuta ai limiti, si usa dire che chi l’ha compiuta, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo.
        Ebbene, quante volte a noi è capitato di essere paralizzati davanti ad ostacoli che la nostra mente aveva creato, ed il nostro cuore è rimasto così in attesa di un impulso che non è mai arrivato, per spingerlo ad andare oltre. Oltre, non è il non luogo o il luogo in cui per forza ci si perde, ma, più semplicemente, quel posto in cui la nostra anima ed il nostro cuore si coalizzano e danno vita a quell’osare di cui si parlava, a quel furore di vita che è insito in ognuno e che ha diritto ad eesere riconosciuto quale valore assoluto, unica ed irripetibile esperienza per il raggiungimento della felicità, strada maestra per l’estasi.

  5. maria cristina giongo scrive:

    Cara Ada,

    hai ragione. E comunque la vita è sempre una lotta, non solo per quanto riguarda l’amore.

    Il problema è che non tutti ce la fanno; non tutti sono forti e coraggiosi.

    Tuttavia non penso che abbiamo paura della felicità: piuttosto non ci crediamo più. Oppure, sapendo che non dura mai a lungo, temiamo di non reggerne dopo l’assenza, la mancanza. Sviluppiamo sistemi di difesa che ci appiattiscono la vita.

    In effetti si tratta solo di una questione di coraggio, come dici tu: di osare e lottare come tigri per quella che chiamiamo “felicità”.

    Cari saluti e complimenti per il tuo articolo!

    Cristina

  6. emanuela scrive:

    parole giustissime quelle sull’amore! solo chi sa amare non rischia di inaridire il cuore. troppo spesso invece ci si mette una maschera e si corazza il cuore per paura di amare… ma bisogna trovare dentro di noi il coraggio, la forza per superare i dolori, i momenti tristi. chi di noi non ha mai sofferto per amore? ma siamo ancora qua, più forti e saggi di prima, ma non per questo meno propensi a voler bene agli altri.
    invece il tema morte è più difficile da accettare, certo si sa che prima o poi tutti arriviamo al capolinea, ma questo dovrebbe darci uno stimolo in più per non sciupare il tempo e per vivere al massimo la vita, un dono prezioso che non deve essere gettato via…

  7. lucia scrive:

    la morte è forse l’ultimo tabù…inaccettabile, come dimostra il fatto che nella nostra società la giovinezza sia un valore assoluto; ma, per quello che è il tema del nostro discorso, dimentichiamo che per i greci eros e thanatos, amore e morte, erano fratelli gemelli. Due facce identiche…e il culmine della passione sessuale si chiama “piccola morte”, no? L’amore immenso non capita a tutti; a volte sembra di riconoscerlo, ma non è così, e ce ne accorgiamo “dopo” quando incontriamo quell’amore assoluto che ci schianta. E’ questo l’amore che continua ad esistere dopo la morte, e che nella morte si eterna….. grazie, ada, era un tema difficile

  8. ernesto scrive:

    una domanda provocatoria….amore, morte, eternità: lo chiedo proprio a Ada.
    Sai di cosa parli? Hai mai conosciuto un simile sentimento? So che è una cosa molto personale, ma sarebbe illuminante capire se parli per consapevolezza acquisita o no…

  9. maria cristina giongo scrive:

    Hai ragione, Emanuela, solo chi non sa amare non rischia; sono gli egoisti, i poveri di cuore.
    E di spirito.

    Meglio perderli che trovarli!

  10. maria cristina giongo scrive:

    Grazie, Lucia, per l’interessante commento!

    Amore e morte, nascita e morte, sono i due misteri fra cui viviamo noi in attesa di capire il senso della nostra vita.

    Una vita che, comunque, senza amore, sarebbe veramente il vuoto assoluto.

    Cari saluti,

    Cristina

  11. ada tavani scrive:

    davvero provocatoria, Ernesto…fino a qualche tempo fa ti avrei risposto diversamente, ma oggi ti dico che, si, so di cosa parlo. L’amore, quello che sa di Assoluto, ha fatto irruzione nella mia vita. Forse anche questo mi ha spinto a scrivere le considerazioni che hai letto… Un amore che mi meraviglia, poichè ero, come ho l’impressione sia anche tu, uno scettico sull’argomento. Certo, come dice Cris nella risposta al commento di Lucia, senza amore c’è il vuoto. Ma credo che ci si riferisca all’amore in generale, quello che abbiamo per gli altri, per le nostre passioni, e per tutto ciò che riempie la vita e le da un senso. L’amore per un’altra persona, invece, è qualcosa di diverso: totalizzante, gioioso, a volte disperante e disperato, guarda alla nostra anima e le parla, e nel contempo le dà voce. Non è facile accettarlo, poichè nella sua grandezza è spaventoso: non a caso, nel mito di Amore e Psiche riportato da Apuleio, la profezia dice a Psiche che il suo sposo sarà un essere terribile e temuto da tutti…Amore, appunto!!!!

    • ernesto scrive:

      dici bene.sono scettico:forse proprio per questo sono rimasto così colpito dal tuo scritto. Ma ancora di più mi sorprende la tua risposta,la capacità di esternare un sentimento così totale…invidio il fortunato. Ancora una piccola provocazione: non credi, anzi, non credete tutti, che l’amore sia illusione con la quale vogliamo riempire dei vuoti? Grazie dell’attenzione, e complimenti:ho letto la tua piccola biografia, e mi conferma che devi essere eccezionale…

      • ada tavani scrive:

        non credo che l’amore sia illusione che viene a riempire vuoti, come dici tu. Anzi, credo che solo una persona con una vita piena, compiuta, sia in condizione di riconoscere un simile dono, se e quando arriva; pensare di riempire i vuoti della propria esistenza così significa travisare il significato profondo dell’amore, che è pienezza. Ma ovviamente, questa è la mia opinione personalissima. Grazie per i complimenti.

  12. aureliano scrive:

    complimenti ad Ada, tema coraggioso! ho letto il libro, e riflettuto, mio malgrado (noi maschietti siamo restii) sulle cose che tu hai voluto invece esprimere…. a proposito, per rispondere ad Ernesto..anche io invidio il fortunato! Spero non me ne vorrà…

  13. giuseppe scrive:

    apprezzo molto l’articolo, e ho letto con interesse gli interventi. Voglio dire a tutti i maschietti, io che sono un po’ più adulto: invidiate il fortunato, ma poi, forse forse, avreste (o avete?) paura dell’amore. Cristina ha ragione: senza amore non c’è nulla, ma ci vuole anche tanto coraggio a mettersi in gioco. Certi sentimenti ci arrivano magari un po’ per caso, ma bisogna essere in grado di viverli e affrontarli. La ricompensa giunge a chi la merita…

  14. maria cristina giongo scrive:

    Hai ragione, Giuseppe, ma la vita è un continuo mettersi in gioco.

    Altrimenti ci chiuderemmo fra 4 mura, e…sai che noia!

    Ovviamente si deve imparare che mettersi in gioco vuol dire anche soffrire, rischiare; ma, ripeto, è meglio che il vuoto assoluto.

    Io, ad un certo punto della mia vita, come forse avrete letto nel mio sito, http://www.mariacristinagiongo.nl o su wikipedia, me ne sono andata via dall’Italia; decidendo di cominciare una nuova vita in un Paese diverso.
    Insomma: metà esistenza in un luogo e metà in un altro. Una scelta che mi è servita a maturare. Con momenti buoni e meno buoni.

    L’ultima mia “sfida” è stato l’ultimo…libro che ho scritto, uscito pochi giorni fa e intitolato TU PROSTITUTA. Se vuoi sapere di che cosa parla puoi leggerlo su http://www.lauracaponeeditore.com

    E’stata una sfida contro credenze e convenzioni; spesso CONVINZIONI in cui avevo sempre riposto fiducia, adagiandomi nelle mie sicurezze come per proteggermi sotto una campana di vetro. Ma a questo punto ho capito che anche un cambiamento di idee, un saper mettersi in gioco per conoscersi meglio avrebbe potuto farmi del bene; e ho iniziato a parlare con lei, la protagonista del libro, la prostituta….con un risultato a sorpresa.

    Racconto tutto questo perchè in effetti la vita è un supremo atto di coraggio; non solo nell’amore ma anche nella crescita interiore.

    Un abbraccio a tutti,

    Cristina

  15. carmen scrive:

    tema davvero interessante…si può essere capaci di tanto amore? Pieni di amore fino a questo punto? non ci credo.

  16. maria cristina giongo scrive:

    Cara Carmen,

    leggi il bel commento di Armando ( più sopra) e avrai una risposta.

    Comunque esistono tante forme di amore; pensa ad esempio a quella per i figli, che è la più assoluta, secondo me. Un uomo forse puoi anche lasciarlo, soprattutto se se lo merita; un figlio mai. E’ una parte di te, un amore veramente immenso, eterno.

  17. claudio scrive:

    tema di grande fascino…immagino che amori simili possano esistere. il difficile è accettarli, avete ragione. accettare che riguardino proprio noi, e che non siano semplice letteratura è la parte più difficile. Il grande amore fa spavento: ha ragione armando, gettare il cuore oltre la siepe….
    a proposito: sono stato uno studente della professoressa Tavani al Suor Orsola Benincasa, nel lontano, ormai,1997: ricordo le sue incredibili lezioni sul simbolismo dell’Apocalisse…grazie, e complimenti, per allora e per ora..

    • ada tavani scrive:

      grazie per i complimenti, Claudio. Spero che le mie “incredibili”lezioni sull’Apocalisse abbiano lasciato un segno positivo! Continua a leggerci, chissà che prima o poi non se ne riparli proprio qui…

  18. Angela scrive:

    Da sempre gli uomini si chiedono cosa ci sia più spaventoso della morte … è semplice L’AMORE.
    Questo, se è vero, è qualcosa di destabilizzante e devastante perchè necessario, perchè senza non avrebbe senso vivere.
    Non a caso nel Simposio, Platone definisce Eros un “demone”, poichè figlio di Penia (mancanza) e Poros (ingegno), rappresenta la ricerca di completezza che spinge gli uomini a sfidare e superare la morte stessa!
    Quindi, prorio come Psiche che per riconquistare il suo Amore discese negli inferi, non ci resta che sfidare la sorte per morire e rinascere tra le sue braccia.

    P.s. = Articolo fantastico , come al solito le sue parole mi hanno fatto rifletere. =)

    • ada tavani scrive:

      sfidare la sorte per morire e rinascere tra le braccia di Amore…è proprio ciò che ci viene chiesto. Un atto di fede assoluta, cieca; se abbiamo osato guardarlo in faccia, ora dobbiamo scontare la nostra pena vivendo…grazie Angela per la bellissima citazione da Platone: chissà se ci sarà il bacio vivifico…….

  19. Livia scrive:

    …semplicemente fantastico,risulta affascinante e interessante anche se non si è letto il libro.Oltre che meravigliosa professoressa è anche una meravigliosa scrittrice(talento che ho scoperto solo da poco 😉 )

    • ada tavani scrive:

      piccola Livia, innamorata dell’amore…dovremmo imparare tutti a temerlo, ma nonostante il terrore che incute lo cerchiamo, impavidi, per morire e rinascere in esso….

  20. Daniela scrive:

    Grande, tenera, delicata Ada… Non credere di scontare alcuna pena vivendo appieno l’Amore: è il modo più coraggioso di vivere!

  21. franco scrive:

    aiutatemi, consolatemi, ho 56 anni, ho perso mia moglie dopo tante sofferenze e speranze 2 settimane fa, sono disperato, angosciato, ci conoscevano dal 1974 e a ottobre facevamo 30 anni di matrimonio.
    Mi prende il panico, l’angoscia al solo pensiero che non la vedrò più su questa terra, non la sentirò più parlare, non potremo più fare tutte le piccole cose che facevamo insieme. Pensate, dopo l’ultimo trapianto di midollo la sua gioia era ricominciare a guidare l’auto, andare al supermercato, cucinare per noi.
    Mi aggrappo disperatamente alla certezza che esista una vita dopo la morte, che l’affetto, l’amore continui anche di là. Che ci si possa ritrovare, riunire ancora come ora sulla terra. Penso con gioia al momento in cui l’incontrerò e saremo di nuovo insieme. Non posso pensare a qualcosa di diverso sennò mi prende lo sgomento, l’ansia, il terrore. Cerco certezze ma è difficile trovarne, occorre un atto di fede. So che anche voi non potrete darmi certezze ma se riuscirete a darmi consolazione forse riuscirò a piangere meno durante il giorno ed essere più sereno nell’ attesa di ritrovarla.
    Franco

    • rita gamberini scrive:

      Caro Franco,
      ho vissuto anche io la tua stessa esperienza e mi sembrava impossibile
      ricominciare a vivere senza mio marito,con cui avevo condiviso tutto.
      Abbiamo vissuto in simbiosi ed e’ come se se ne fosse andata una parte di me:con il tempo ho ripreso in mamo le fila della mia vita,grazie anche ai figli.Ho letto molto sull’argomento “dopo la morte”.
      Avrei voluto sentire di nuovo la sua voce,abbracciarlo per dire quanto lo avevo amato:in vita davo tutto per scontato…
      PIano piano mi sono resa conto che lui era sempre con me,che la sua anima era dentro di me con i ricordi meravigliosi.I ricordi mi hanno
      aiutato molto:ho messo a posto le numerose lettere che mi aveva scritto e spesso le rileggo,ascolto i nostri dischi e rivedo la nostra vita.
      Molti mi hanno detto che vivo solo nel ricordo:non è vero percge ‘ ho
      una vita molto attiva<,ho incominciato a scrivere e tirare fuori le mie emozioni:la vita continua…
      Come dice S.Agostino le persone che abbiamo amato non ci hanno mai lasciato,si sono solo allontanate,non dobbiamo piangerle,ma ringraziare
      perche' le abbiamo avute..
      Per te è ancora troppo presto ma vedrai che ci riuscirai:lei non vorrebbe
      veferti cosi'.
      un pensiero affettuoso.
      Rita

  22. lorella scrive:

    Caro Franco , l’unico consiglio che ti posso dare è: parla con tua moglie , chiamala e parlaci sempre , lei ti è vicina e lo sarà sempre , credici fino in fondo , lei c’è ! se vuoi vai a vedere nel memoriale di agosto di quest’anno , vai al titolo ” raccontami una storia ” , le cose che mi sono accadute ! pregherò per te che un giorno possano capitare anche a te , che tu possa sentire tua moglie vicina come io sento ancora oggi la mia dolce nonna Adele . Credici Franco , qualcosa c’è dopo la morte e la tua unione così salda ben da trent’anni verrà un giorno ripagata ! vedrai che qualcosa succede ! devi stare semplicemente un po in silenzio e pensare ai bei momenti trascorsi con lei , accarezza i suoi vestiti , portale sempre dei fiori …., piangi , come è giusto che sia , man mano che il tempo passerà ricomincerai a sorridere e ogni sorriso dedicalo a lei e lei sorriderà con te ! Ciao !

  23. lorella scrive:

    Franco , le vorrei consigliare di leggere un libro , lo può scaricare direttamente sul suo pc in formato pdf , per il nome dell’autrice si dovrebbe rivolgere a Cristina , l’ho consigliato anche a lei , è interessante e l’aiuterà a riflettere , tra quelle parole trovera la sua risposta !

    • Maria Cristina Giongo scrive:

      Lorella, quale è il libro di cui parli? Citalo pure, non ricordo più a quale ti riferisci; ho fatto tante recensioni nella mia vita…

      Grazie per i tuoi commenti, sempre tanto cari, veri, genuini, intelligenti.

      Un bacione

  24. Maria Cristina Giongo scrive:

    Caro Franco,
    ha ragione Lorella. Piangi ma poi ricomincia a sorridere. La morte è un distacco tremendo ed ingiusto. Ma purtroppo fa parte della vita: nasciamo e muoriamo. Ma io credo che ci ricongiungeremo con le persone che abbiamo amato e che ci hanno amati quando sarà il nostro tempo di lasciare questa terra.

    Coraggio, coraggio e coraggio! Ha goduto di un grande amore; ripensi ai momenti felici e vedrà che si sentirà comunque fortunato, anche nella disgrazia; perchè ci sono persone che NON hanno mai conosciuto l’amore.

    Un abbraccio,

    Cristina

  25. lorella scrive:

    Caro Franco , le basterà digitare ” la scienza che ha dimostrato l’aldilà ” e tengo a precisare che seppur questo libro è tanto preciso e ricco di gente citata , seria responsabile , che ha messo a disposizione un’intera vita allo sudio di questo mistero , è un libro che non può essere considerato una certezza ma un insieme di studi provati scentificamente e ogni lettore consapevolmente potrà estrarre le proprie conclusioni .
    Spero le dia un pò di sollievo …..così come lo ha dato a me , poi , le ripeto , lei preghi , la preghiera è e sarà sempre un atto d’amore nei confronti dei nostri cari ….. CIAO !!!

  26. AdMajora scrive:

    Non ho letto il romanzo di Davidson ma dopo l’incipit fatto dalla Prof. Tavani sarà il mio prossimo abook da scaricare..
    Devo dire che Ada Tavani è una donna coraggiosa( i miei complimenti Prof) non è da tutti trattare 2 argomenti cosi delicati e cosi misteriosi. Credo che non esista giorno in cui non si pensi o si parli almeno una volta d’amore e/o di morte. Due argomenti che accompagnano la nostra vita..ne parliamo tanto ma nella realtà conosciamo molto poco. Acneh per chi dice di aver provato l’amore.. siamo sicuri che si trattasse d’amore quello con la A maiuscola di quello che un genitore puo provare per un figlio’?o era piu semplicemente un innamoramento della parola stessa?
    A 35 anni.. credo di non aver ancora provato anzi no vissuto.. il grande AMORE.. e spesso mi chiedo che forse la colpa è mia.Forse c’è chi è nato per amare.. e chi invece è nato per farsi amare (ecco io mi vedo piu nella seconda categoria).. Sono in parte d’accordo con il sociologo Fromm che asserisce che l’amore sia una vera e propria arte e, in quanto tale, necessiti di disciplina, concentrazione, pazienza, supremo interesse e umiltà e che in qualche modo si possa imparara ad amare tutto questo è vero se applicato a tutto tranne che alle persone. Non si può imparare ad amare una persona..
    La Morte.. cosi come l’ AMORE quando ci colpirà saremo sempre impreparati …una vita senza amore e senza morte? sai che palle…..
    Voglio riportarvi questa cit.
    L’amore infantile segue il principio: amo perché sono amato.
    L’amore maturo segue il principio: sono amato perché amo. L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te.
    L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.

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