Francesco Bergamasco vince il Premio “emOceans. Tutte le onde del mare”!

Immagine tratta dalla NOAA Photo Library

 

Cari amici del «Cofanetto Magico»,
ad aggiudicarsi il Premio di poesia “emOceans. Tutte le onde del mare” è stato Francesco Bergamasco. Chi è costui? Beh, si tratta di un bravo autore pugliese, che passiamo subito a presentarvi con l’ausilio della breve ma intensa intervista che trovate qui di seguito.

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Qual è, Francesco, la tua idea di poesia?
Per me, uomo semplice alla continua ricerca di se stesso, la poesia è il posto ideale per cercare. Ma la considero anche un modo per fotografare il proprio pensiero… arricchito dalle proprie esperienze e dalla realtà circostante.


 

 

Come nascono i tuoi versi? A partire da quali dinamiche interiori del tuo animo? E che cos’è ad innescarle?
Fondamentalmente compongo versi che scaturiscono dalla mia fede, dalla mia natura inquieta, dall’indignazione che qualunque forma di indifferenza subito mi scatena in cuore; però a sussurrarmi parole da scrivere è anche la meraviglia che provo dinanzi al creato, al multiforme manifestarsi dell’amore e alle conquiste del pensiero.

Quali temi hai trattato, di preferenza, nei tuoi libri di poesie?
La mia è un’ispirazione poliedrica che tocca i più vari argomenti: spazia infatti dall’amore alla fede, passando per tematiche sociali di cruciale importanza come ad esempio l’indifferenza, la povertà e il razzismo.

Ritieni possibile educare il grande pubblico alla poesia? Oppure pensi che nei confronti di quest’ultima l’attenzione e l’interesse siano già vivi a sufficienza in Italia?
Ritengo fattibile educare il grande pubblico, attraverso piccole raccolte tascabili… Con un linguaggio semplice e comprensibile, affinché passi il messaggio, la comunicazione. Allora si potrebbe pensare ad un maggiore interesse per la poesia.

Il noto letterato Umberto Piersanti, nel rispondere a una mia domanda, si è così espresso: “Perché si scrive? Chi è il poeta? Una piccola prosa di Baudelaire ce lo dice meglio di ogni saggio antropologico. Il poeta, come tutti gli uomini, è un naufrago in un’isola deserta: aspetta l’alta marea, dunque (come tutti gli uomini) la vecchiaia e la morte. A differenza degli altri prende un biglietto, ci scrive sopra: “Io sono, io esisto”. Mette il biglietto dentro una bottiglia e butta quest’ultima nel mare”. Anche tu credi che il poeta sia l’unico e solo –sulla Terra– a sforzarsi d’attestare la propria esistenza e di lasciare, magari, un “promemoria” all’eternità?
Non credo che siano solo i poeti a lasciare un’impronta. Basti vedere il nostro infinito patrimonio artistico-letterario: la storia non è un’opinione.

Chiunque sia afflitto dalla vita può sul serio trovare conforto, come alcuni ripetono, nelle parole di un poeta?
Penso di sì. A tal proposito –ad una presentazione di mie poesie– un professore raccontò d’averle fatte leggere ad un amico, riuscendo così a tranquillizzato e consolarlo.

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Notevole, dunque, il potere taumaturgico che le liriche di Francesco Bergamasco sanno esercitare. Però è necessario sottolineare anche la loro estrema capacità di sintesi: anzi quest’ultima è tanto sviluppata e incisiva, da sfociare quasi spontaneamente nella forza sgomenta del versicolo ungarettiano o nel respiro contratto e conciso dell’haiku. Rendersi conto di tutto ciò è facile davvero, non appena ci s’accosti alla poesia Mare, la quale, classificatasi prima al Premio “emOceans”, è puntualmente consultabile in calce a queste righe. In essa, il ritmo del periodare (frantumandosi in continui enjambements, così come le onde spesso si rompono in spruzzi e zampilli) è assai bravo a descriverci compiutamente il mare, per farne l’arcano genitore ermafrodita sia del tempo cosmico che di ogni creatura umana.

Pietro Pancamo
CHI SONO

 

Le gelide viscere del mare artico (foto scattata da Elisabeth Calvert, durante la Hidden ocean 2005 expedition
del NOAA Office of ocean exploration)

 

MARE

Mare
nelle gelide e buie
tue viscere
come templare
difendi
il segreto del nostro tempo…
E
d’ancestrali ricordi
attrazione fatale!
nelle tue possenti braccia
immergermi…
e
lasciandomi cullare
dalla ninna nanna
del tuo Respiro
rivivere!
come in grembo materno

Francesco Bergamasco
 
 

Francesco Bergamasco è nato a Bitonto (Bari) nel 1959. Dal 1981 vive ad Avigliano (Potenza). È sposato e ha due figli.
Per circa dieci anni ha lavorato nella polizia penitenziaria. Attualmente è impiegato presso l’Università degli studi della Basilicata.
Ha pubblicato le sillogi poetiche … Oltre L’Orizzonte (EditricErmes, Potenza, 2009) e Come gli alberi (Editrice GDS, Vaprio D’Adda, 2013).
Vari i riconoscimenti che le sue liriche gli hanno fruttato. Eccone solo alcuni: nel 1998 ha conseguito il 13° posto con la poesia Perché al 1° Concorso nazionale “Amelia Rosselli” (in giuria, tra gli altri, Dacia Maraini ed Elio Pecora); nel 1999 la poesia Un tesoro chiamato Mamma è stata pubblicata, per merito, nell’antologia edita in occasione del Premio “Ada Negri” (18ª edizione); nel 2000 la poesia Piove è stata pubblicata, per merito, nell’antologia edita in occasione del Premio “Ada Negri” (19ª edizione); al Premio “Giovanni Paolo II” (edizioni 2007, 2008, 2009 e 2010, organizzate sotto l’egida della Presidenza della Repubblica italiana e con l’alta autorizzazione della Delegazione pontificia del santuario di Pompei) i componimenti Wojtyla: il tredicesimo Apostolo, Non Io… Ma la Speranza la Riconoscerà, Donna Bambina e Oh Fanciullezza sono stati finalisti ottenendo diploma ad honorem e medaglia d’argento (senza contare, poi, che sono stati inclusi in speciali antologie, di cui si è fatto puntualmente dono a Papa Benedetto XVI).
In qualità di personaggio, coordinatore e direttore artistico, collabora da anni, con l’Associazione “Spazio Ragazzi” di Avigliano, alla realizzazione dei Quadri plastici. Per “quadro plastico” si intende una rappresentazione in cui una o più persone immobili riproducono con la posizione del corpo e l’espressione del volto un capolavoro dell’arte figurativa, oppure una scena che può essere di carattere storico, sacro, mitologico o persino immaginario.

 
 
 
 

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6 Responses to “Francesco Bergamasco vince il Premio “emOceans. Tutte le onde del mare”!”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Complimenti FRANCESCO BERGAMASCO, poesia semplice, ma incisiva.

  2. Susy Pagliaro scrive:

    Caro Francesco, ritrovarti sul Cofanetto con questo premio mi rende felice! Le tue belle poesie, ormai da quattro anni, impreziosiscono la mia rubrica su Maratea web radio e sarò lieta, prossimamente, di declamare anche ‘MARE’! E” una poesia davvero bella, coinvolgente, in cui vibrazioni cosmiche e memoria collettiva si fanno ‘canto’. Congratulazioni!! A presto. Un caro abbraccio. Susy

  3. Ftancesco scrive:

    Che dire Susy, mi ritengo fortunato averti. come amica…
    L’artefice di questa vittoria se tu… che mi hai segnalato
    questo concorso. Ggrazie Susy!!!
    Ti abbraccio!!! Francesco

  4. susy pagliaro scrive:

    Caro Francesco, conoscendo la bellezza della tua ‘Poesia’, ti ho solo segnalato il concorso. Niente di piu’.’Mare’ è davvero molto bella! Vittoria meritata. Ancora, congratulazioni!! Susy

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