Sale a 25 il numero delle vittime. La tragedia della nave Costa Concordia. Arrivano gli olandesi a salvarci. L’incredibile storia del corpo di Emmy, restituito ai genitori dopo 4 anni.

La nave da crocera Costa Concordia ripiegata su un lato dopo l’impatto con uno scoglio accanto all’Isola del Giglio.

Prima si sono impegnati a portare via i rifiuti da Napoli, via mare. Adesso via mare arrivano per cercare di salvarci da un disastro ecologico. Lo fanno gratis? No, gli olandesi non fanno nulla gratis; ma FANNO. Nel senso che sono efficienti, immediati, coordinati. Vi raccontiamo poi una misteriosa storia che pochi conoscono…

Un’altra immagine della nave Costa Concordia dopo il naufragio.

Sul disastro della nave da crociera Costa Concordia si è già scritto molto ed il resto saranno gli inquirenti a spiegarcelo; per chiarire i molti punti oscuri che hanno suscitato stupore e sdegno. E mietuto tante vittime! Tuttavia ora è necessario correre al riparo per evitare un danno ecologico. Ci sono 2400 tonnellate di gasolio che vanno assolutamente aspirate per impedirne la dispersione in mare. E bisogna fare presto. La ditta olandese a cui è stata affidato questo compito si chiama Smit Tak ; la sede centrale è a Rotterdam. Ci lavorano 2653 persone ed esiste da 170 anni.

Abbiamo chiesto informazioni ad una coordinatrice, Linda Daleman, che ha risposto di non poter rilasciare dichiarazioni inerenti la nave e i meccanismi dell’incidente’; ma che poteva inserirci telefonicamente in una conferenza stampa mondiale indetta da un loro esperto di operazioni di salvataggio, Kees van Essen, che si trova a Porto Stefano. Le domande dei numerosi giornalisti collegati hanno puntato sullo stesso discorso: quanto dureranno le operazioni di recupero e come si svolgeranno.

Potrebbero durare anche tre settimane. Ma il discorso più importante non è quello del recupero della nave, bensì quello di scongiurare il pericolo di un disastro ecologico. La prima manovra è di pompare l’olio che è già uscito. Poi si provvederà a stabilire l’equilibrio della nave, in quanto oramai c’è poca speranza di trovare ancora sopravvissuti; indi si potrà provvedere all’inizio della fase di svuotamento dei serbatoi”. In sintesi queste sono state le risposte più importanti.

Circa la domanda sulla sicurezza delle crocere e di queste navi, la risposta non si è fatta aspettare: “ sono molto sicure, grazie anche alle nuove tecnologie; ma se si tratta di errori umani allora non esiste tecnologia che tenga…” Il Costa Concordia disponeva di 6 motori della ditta Wartsila, la cui casa madre si trova in Finlandia, con varie filiali in altri Paesi (fra cui l’ Italia, a Trieste, e l’ Olanda). Si tratta di una ditta seria e all’avanguardia.

A proposito di errori umani due francesi sopravvissuti hanno iniziato una procedura contro il proprietario della Costa Concordia in quanto secondo loro non sono state rispettate le regole di sicurezza. I 42 olandesi che si trovavano sulla nave si sono salvati tutti; al rientro nei Paesi Bassi hanno raccontato di gravi situazioni di disagio, di allarme dato troppo tardi, di caos ma si sono anche soffermati sulla operosità, gentilezza e disponibilità degli abitanti dell’Isola del Giglio e dei soccorritori, che si sono fatti in mille per loro: offrendo coperte, caffè, conforto. Persino alloggio nelle loro case.

Una storia che pochi sanno è che tanti anni fa, nel 1994 una vecchia barca a vela, che si chiamava Jason, di 27 metri, guidata da un greco di 32 anni, affondò in Grecia, dopo una collisione con una nave da carico turca. I passeggeri, oltre a lui, erano una ragazza di 29 anni, Emmy Nijssen, di Hoorn, nei Paesi Bassi, ed il suo fidanzato, che fu l’unico a salvarsi.

Nel 1996 i genitori chiesero alla ditta Smit Tak di recuperare il relitto ma pare che il proprietario rifiutò. Allora suo padre e sua madre, che volevano a tutti i costi riavere il corpo della figlia per darle una degna sepoltura fondarono un’associazione per poter finaziare la missione. Nel 1998 la ditta Smit Tak decise di provarci; secondo “i maligni”, in quanto era stato richiesto il loro intervento per un’altra azione di recupero nel mar Egeo.

Il relitto venne rimosso ed il corpo di Emmy consegnato ai genitori. Il costo dell’operazione fu di 80.000 fiorini (circa 36.000 euro), di cui più della metà vennero pagati proprio da questa associazione.

Il Financial Times ha scritto oggi che l’assicurazione della nave da crocera naufragata adesso vicino all’Isola del Giglio dovrà pagare milioni e milioni di euro per i danni . Anche se “è niente” di fronte alle vittime che hanno perso la vita, al dolore dei loro familiari, ai feriti, a coloro che ancora sono sotto shock.

Probita la diffusione del testo senza citare l’autore e la fonte di provenienza.

Notizie dell’ultima ora.

Mercoledi 22 febbraio: purtroppo sono stati trovati altri 8 corpi nella zona sommersa della nave Costa Concordia, fra cui quello di Dayana Arlotti, di cinque anni. La povera bimba si trovava sulla nave con il padre Williams ed era partita felice di passare qualche giorno con il suo papà. La mamma è stata avvertita e mentre scriviamo si sta recando sul posto.
Ancora una lacrima ed una preghiera per loro. Che riposino in pace.

Mercoledi 8 febbraio 2012; le vittime ritrovate sulla nave sono 17, i dispersi 15.

Martedi 24 gennaio 2012.

Finalmente sono iniziati i preparativi per i lavori della ditta olandese Smit Tak di Rotteram, in questo momento occupati ad approntare il materiale necessario per pompare il gasolio dai contenitori. Mentre scriviamo è stata trovata un’altra vittima identificata.

Preghiamo insieme per le vittime e i loro familiari.

Lunedi 23 gennaio: ore 16.00. Sono appena state ritrovate altre due vittime, due donne. Una di loro è Maria D’Introno, di Biella ma originaria di Corato ( Bari), 30 anni. Era in viaggio di nozze. Il marito ed i suoceri si sono salvati.Purtroppo il bilancio sale a 15 morti.

Domenica 22 gennaio 2012: sale a 13 il numero delle vittime ( 24 i dispersi). Oggi è stato ritrovato il corpo di una donna che indossava il giubbotto di salvataggio. Si trovava sul ponte 7 a 10 metri sotto l’acqua. Ma non era registrata a bordo.. Forse si trovavano anche dei clandestini sulla nave?

Questi sono gli aggiornamenti precedenti, aggiunti i giorni dopo la tragedia:

il comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino ( 52 anni) ha ottenuto gli arresti domiciliari, invece di restare in prigione.

Una notizia che ha destato indignazione soprattutto dopo che ieri si è sentita una telefonata, diffusa in tutto il mondo, in cui il comandante della Capitaneria del porto di Livorno, Gregorio De Falco gli intimava di risalire immediatamente sulla nave per aiutare i passeggeri, coordinare i soccorsi e lo sgombero della medesima.

Una telefonata drammatica che non dimenticheremo mai. In cui si sente tutto il dolore, la disperazione e la rabbia, a mala pena repressa, del comandante De Falco: ” Con persone a bordo lei abbandona la nave, cazzo!? “. Più volte gli dice: torni subito su quella nave, ci sono delle persone in pericolo, che cosa vuole fare, andare a casa?” E poi lo informa lui che c’è già stato un morto, invece di essere Schettino a passargli tutte le informazioni in suo possesso.

La frase “torni subito su quella nave!” la ripete continuamente, con sempre più decisione, con tanta sofferenza. E noi siamo rimasti impietriti ad ascoltarlo, con rispetto per lui e lo stesso degno di fronte alla vigliaccheria umana.
Intanto il numero delle vittime è salito a 11.
( ore 8 di mercoledi 18 gennaio 2012)

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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10 Responses to “Sale a 25 il numero delle vittime. La tragedia della nave Costa Concordia. Arrivano gli olandesi a salvarci. L’incredibile storia del corpo di Emmy, restituito ai genitori dopo 4 anni.”

  1. Dony scrive:

    Ciao Maria Cristina, hai scritto davvero un bellissimo articolo come sempre del resto ma ciò che vorrei aggiungere qui è sul Giglio. Ho origini Gigliesi e fiera di esserlo ma oggi lo sono anocra di più perchè la realtà dell’Isola del Giglio è particolare, non è una grande isola, è piccola, trafficatissima l’estate ma l’inverno come è chiaro per tutti i posti di mare rimangono solo i Gigliesi, gli unici che davvero ringrazio per aver dato il cuore come loro solito. Persone di grande cuore e che in una situazione drammatica come questa lo hanno dimostrato fino in fondo. Sono felice che abbiano pensato ad un encomio per l’Isola del Giglio, l’hanno sicuramente meritata! Grazie a tutti i Gigliesi, i Carabinieri, le forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, la Guardia di Finanza ma, permettimi un ringraziamento speciale al Vice-Sindaco del Giglio che è salito a bordo e vi è rimasto per dare una mano a quelle persone in preda all’angoscia totale. Grazie a te Maria Cristina per la semplicità e chiarezza con la quale ci tieni sempre informati. Un abbraccio Dony

  2. Maria Cristina giongo scrive:

    Cara Dony,

    grazie di cuore a te per la tua preziosa testimonianza, su cui non avevo alcun dubbio. E per i complimenti!

    Anche domani uscirà un mio articolo sul quotidiano Avvenire in cui dico che molti olandesi scampati al naufragio hanno parlato con stima ed affetto degli abitanti dell’Isola del Giglio.

    Allora un abbraccio affettuoso anche da parte mia a te, a tutti gli isolani e al Vice- sindaco, carabinieri, forze dell’ordine, vigili del fuoco, guardia di finanza. Per fortuna esitono ancora persone come voi al mondo!

  3. Francesca scrive:

    Cara maria cristina,hai fatto un ottimo articolo,ma non sono concorde sul continuare ad attaccare il comandante,che sicuramente,ha sbagliato,e sono la prima a dirlo,ma ha fatto una manovra che ha salvato 4000 persone,questo non lo dice nessuno?Io sono stata in crocera sulla costa serena,e sono dei colossi del mare,che guai a trovarsi in situazioni così.Penso che li ci siano molte responsabilità,solo che è comodo far ricadere la colpa solo su una persona.Hanno detto che questo comandante non era al timone?!Ti dico che quando ci sono stata io,il comandante era tutte le sera,ospite alle varie serate,tra cui teatro,cene a tema,sposare la gente a bordo che era andata in occasione,di matrimonio o anniversario.Praticamente,c’è altra gente che lo fa per loro,e spero che sia gente qualificata.In più il comandante della capitaneria,che è diventato eroe,per aver sparato quattro maledizioni al capitano.Perchè non ha tirato su il suo culo dalla scrivenia e andava anche lui ad aiutare,invece di mandare un soccorritore da parte sua?E’ facile fare i grossi quando si è dall’altra parte,e non in mezzo all’acqua.Scusa lo sfogo,ma basta accanirsi su quest’uomo,che sicuramente,ci saranno già i suoi rimorsi e sensi di colpa a farla da padrone..

  4. Maria Cristina Giongo scrive:

    Cara Francesca,

    grazie per il tuo commento. Mi fa piacere che ognuno scriva le sue idee e porti la sua testimonianza. Non so che dire…le voci sono tante, le testimonianze pure. Sicuramente il comandante non è il solo responsabile.

    Circa la sua colpevolezza sarà la giustizia ad esaminare le prove e poi a decidere, facendoci conoscere la verità su di lui, il vice comandante, gli altri ufficiali responsabili che pare siano anche stati i primi a darsela a gambe levate… (secondo i sopravvissuti).

    Io voglio concentrarmi ora soltanto sulle persone che hanno aiutato gli altri, che hanno dato i loro giubbotti ai bambini, sparendo poi loro stessi nel nulla, agli isolani che hanno aperto le porte di casa loro e dei loro cuori.

    Chi non l’ha fatto, è vero, ora si sentirà sicuramente tremendamente in colpa. Aspettiamo di conoscere la verità e poi potremo fare ulteriori considerazioni. Certo, gli errori già provati sono stati molti. Hai visto il video in cui una donna dell’equipaggio spiega ai passeggeri che si trattava solo di un guasto elettrico e che dovevano andare tutti nelle loro cabine?

    E già si conosceva l’entità del danno! Se l’avessero ascoltata sarebbero morti tutti…..Chi le aveva dato l’ordine di dire una cosa simile invece di incitarli a mettersi i giubbotti di salvataggio? Allora, ripeto, aspettiamo di sentire che cosa è realmente accaduto. Ciao!

  5. Alfieri Vittorio scrive:

    La mia vuole essere una domanda e non un suggerimento, visto che è talmente semplice, credo che ci sia una risposta logica .Premetto che siamo nel 2012,il valore della nave è alto e il pericolo d’inquinamento è altissimo. Non esiste al mondo un pallone da poter gonfiare sott’acqua,nelle cabine ,nelle sale motore,nei magazzini ? Tanti palloni da poter far gallegiare questo mostro di acciaio.E poi ,sempre domanda ,prevenire questi incidenti con camere stagne che nel caso verrebbero chiuse immediatamente.Credo che nei sottomarini esiste qualcosa di simile .Chiedo scusa per la mia ignoranza ,ma desidererei una risposta ,La ringrazio anticipatamente Vittorio Alfieri

  6. maria cristina giongo scrive:

    Gentile signor Alfieri,

    ho girato la Sua domanda ad una persona che lavora in una ditta che costruisce parti del motore o di altri elementi delle grosse navi: pensa che in questo momento sia difficile creare un sistema come quello proposto da lei perchè intaccherebbe comunque l’equilibrio della nave Costa Concordia, che non si può rimettere in bilancia senza causare danni. E nemmeno aspirare l’ acqua che entra da tutte le parti, per lo stesso motivo.

    Circa le camere stagne i costi sarebbero troppo alti per navi del genere; deve tener presente che questo tipo di camere e di porte, ermeticamente chiuse come una cassaforte, avrebbero costi immensi. Infatti si fanno solo per i sottomarini e le navi da guerra.

    Di più non saprei che cosa dirLe.

    Cari saluti e buona domenica

  7. enzo scrive:

    Una tragedia, una vera e propria tragedia la Concord mi accodo al dolore di tutti i famigliari delle vittime trovate e ancora disperse sperando che troveranno la giusta vita anche in quellaltro mondo.

    • Maria Cristina Giongo scrive:

      Grazie, Enzo, le tue parole voleranno in cielo e saranno di consolazione anche per i familiari delle vittime.

      E’terribile andare a fare la crociera dei propri sogni, uscire di casa felici e spensierati e non tornare mai più. Come è accaduto ad una giovane sposa ( lei dispersa il marito e i genitori sopravvissuti), ad un padre con la sua bimba, a due amiche, ad un pensionato….

      Mi auguro veramente che non ci siano responsabilità umane.

      D’altra parte soltanto due mesi prima mi pare in Inghilterra, avevano arrestato un pilota d’aereo che lo guidava… dopo aver bevuto parecchi bicchieri di vino….

      Gente che ha simili responsabilità di tante vite umane dovrebbe pensarci bene al peso che tutto ciò implica; fatto di grande competenza, onestà, salute mentale e fisica.

      Ciao, Enzo!

  8. enzo scrive:

    Ciao Maria Cristina a quanto pare dobbiamo starcene chiusi in casa senza dover neppure andare a farci piu una camminata perchè come ben possiamo vedere i guai stanno nascosti come si vuol dire dietro la porta, non si capisce più in che mondo si vive, ormai io ho 42 anni ma la mia paura piu grande sono i miei figli che crescono e non si sa che futuro avranno ma come i miei anche quelli degli altri non so più che pensare forse scoppierà una guerra civile chi lo sa. Chiudo questa mia con queste poche parole. Per me sono uno sfogo spero che non annoio nessuno con le mie parole. un saluto a tutti i letto da.

    Enzo. R.

  9. Maria Cristina Giongo scrive:

    Caro Enzo,
    non ti preoccupare, non annoi nessuno con le tue parole. Capisco la tua preoccupazione; l’ho avuta anch’io quando i miei figli erano piccoli e anche ora che sono grandi ti assicuro che non dormo sonni tranquilli.

    Quando ami qualcuno la paura di perderlo ( magari per incidenti del genere ) rimane; è insita nell’animo umano. Tuttavia credo che se dai ai tuoi figli delle buone basi e regole di vita hai almeno una possibilità in più che sappiano difendersi dai pericoli. Da quelli che non sono inevitabili come le disgrazie.

    Per il resto, speriamo sempre che ci sia un Dio, in cielo, una Madonna, un angelo, insomma qualcuno che ce li protegga.

    Coraggio! Cari saluti.

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