Delitto di Novi Ligure. L’assassino Omar come un vip sulle pagine del settimanale GENTE .

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Susy Cassini e il piccolo Gianluca, uccisi crudelmente dalla figlia e sorella Erika, con l’aiuto del suo ragazzo Omar.

Lettera ai famosi.

Questo mese la mia lettera ai famosi è indirizzata ad una direttrice di giornale, Monica Mosca, famosa nel senso che è conosciuta per il settimanale che dirige, Gente.

Gentile Signora Mosca,

questa lettera ai famosi, rubrica molto seguita dai miei lettori, doveva uscire all’inizio di dicembre. Ma considerata la crudezza dell’argomento ho preferito non inserirla in un numero che parlava di amore, pace, buoni sentimenti: iniziato con una splendida intervista al cantante Roberto Vecchioni proprio su temi importanti come i valori umani.

D’altra parte non potevo tacere di fronte ad un articolo pubblicato dal Suo settimanale, Gente, (alla fine dello scorso novembre) sull’assassino Omar Favaro, fotografato come un divo insieme alla sua nuova fidanzata. Per chi non se lo ricordasse il 21 febbraio 2001 Omar uccise barbaramente, insieme alla sua ragazza Erika De Nardo la madre di lei, Susy Cassini (che aveva 41 anni) ed il fratellino Gianluca, di 11 anni. Con circa 40 coltellate.

Due omicidi particolarmente efferati e premeditati.
All’epoca i due giovani erano minorenni; oggi hanno 26 e 27 anni e dopo 10 anni di prigione sono tornati a piede libero. Lui già da qualche mese; lei da un mese.
Per chi è credente il perdono è un atto dovuto per onorare la sua fede.
Anche chi non crede, se ce la fa, dovrebbe provare a perdonare per carità umana.

Ma non certo offrire le pagine del Suo giornale a persone che hanno commesso un omicidio, immortalandoli come se fossero dei vip! Vedere le fotografie di Omar in posa, con…un leggero velo di cipria sul viso, abbracciato alla sua compagna, è stato per me, e non solo per me, un pugno nello stomaco. Mi veniva voglia di piangere! Di piangere di nuovo, come avvenne all’epoca del delitto di Novi Ligure, la città dove venne compiuto; e quando vennero diffuse le terribili immagini del ritrovamento dei cadaveri della mamma e del suo bambino, orrendamente massacrati.

Omar dice che risente ancora le grida del fratellino di Erika, accoltellato mentre faceva il bagno. Dobbiamo per forza risentirle pure noi, signora direttrice? Lei gli dà ampio spazio sul giornale che dirige, anche quando dice che non riesce a trovare lavoro. E tutti gli altri ragazzi che hanno studiato, che si sono impegnati e soprattutto che non hanno mai ucciso nessuno, non avrebbero maggior diritto a lanciare un appello attraverso la sua testata, per ottenere un posto di lavoro? Vogliamo dare una possibilità di riscatto anche ai criminali? Diamogliela pure, via le adeguate strutture; ma nella sede più consona!

Un’angosciante immagine di Erika, come è adesso, che fa un gesto terribile; soprattutto se si pensa al delitto commesso. La riportiamo per mostrare come si sia superato ogni limite di decenza. Oggi Erika gioisce perchè sta per uscire di prigione; ride, appare allegra, canta vittoria…. ( foto Panorama, trovata in rete )

Riporto la scheda che su internet definisce il Suo giornale, signora Mosca: “Gente è un settimanale diretto alle famiglie medie, di pseudo informazione, con carattere indirizzato al gossip e al pettegolezzo. Attualità, personaggi famosi, interviste, rubriche, giochi, oroscopi e guida tv”.

Sul termine “pseudo informazione”…sono d’accordo. Si parla poco e approssimativamente di cultura, arte, scienza. Circa “i personaggi famosi”…non credo proprio che far diventare un personaggio famoso un assassino sia un buon esempio per i giovani; non sono certo questi i valori da insegnare ai nostri figli! Mi auguro quindi che non leggano mai questo tipo di articoli. Sono ben altri i modelli a cui dovrebbero far riferimento i nostri ragazzi!

Per quanto riguarda l’ “attualità”, ci sta bene che si parli anche di fatti di cronaca inerenti delitti eclatanti: tuttavia con maggior rispetto verso le vittime ed i loro familiari. Non certo organizzando un servizio fotografico con chi ha compiuto un duplice omicidio in pose da divo, mentre si bacia con la sua ragazza e si lascia andare a dichiarazioni insensate del tipo “ vorrei chiedere ad Erika perchè abbiamo commesso quel crimine…” Ovviamente poi Erika gli ha risposto …di lasciarla in pace! Tanto per continuare questa orrenda telenovela!

Infine sulla definizione di “giochi, oroscopi, pettegolezzi”, in effetti forse sarebbe meglio che vi limitaste a questo. Io stessa ho collaborato con un settimanale di gossip, Novella 2000, dove ho conosciuto proprio l’attuale vice direttore di Gente, Mario Cinelli, una persona che stimo, professionale e gentile (il che non guasta in questo mondo di cafoni!). Ma lì non si trattavano mai temi del genere. Non si passavano i limiti del divertimento legato al pettegolezzo leggero, a volte di cattivo gusto e pure cattivello; tuttavia palesemente senza pretese culturali.

Il problema è che un giornale deve vendere. A questo punto si perde il senso dell’etica, della rettitudine, dei principi morali. Da qui la tv spazzatura; da qui i giornali spazzatura. Voi vi giustificate asserendo che è il pubblico che vuole questo.

A leggere alcuni commenti al servizio uscito su Gente non mi pare proprio! Ne ho scelto uno a caso, postato da un tale Gianni il 25/11.2011 ( alle ore 20:28): “ volevo solo far presente il mio disprezzo per il servizio sull’assassino Omar, senza un minimo di pudore… vedere le foto di lui sorridente su un giornale di tiratura come il vostro…vergognatevi, senza nessun rispetto di chi adesso non vive più per colpa sua.”

Ha ragione il giornalista Roberto Alessi, che ha espresso con molta intelligenza tutto il suo disappunto sul vostro servizio durante il programma televisivo La vita in diretta, auspicando che ad Erika ed Omar venga lasciata la possibilità di espiare la loro colpa in silenzio e con dignità. Lontano da riflettori e telecamere.

Mi pare che non ci sia più nulla da aggiungere, se non un bacio a quella povera mamma e a quel povero bambino innocenti. Speriamo che li possa raggiungere in cielo dopo che hanno lasciato questa terra nel modo più doloroso e terribile che esista.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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7 Responses to “Delitto di Novi Ligure. L’assassino Omar come un vip sulle pagine del settimanale GENTE .”

  1. Donatella - Firenze scrive:

    Non solo Omar ed Erika vengono trattati come fossero Vip, ma seguendo i vari articoli nel corso degli anni, sono stati trattati come fossero vittime, vittime perché allora minorenni, vittime di questa società distratta e sempre di corsa alla vita quotidiana, vittime perché adolescenti e quindi a disagio con i loro problemi della loro età.

    E’ uno schifo che i mass-media diano tanto spazio a chi uccide piuttosto a chi viene tolta la vita in modo così crudele, ed è ancora più grave cercare di perdonare per fare reintegrare nella società due giovani quasi trentenni perché hanno una vita davanti ai loro occhi e perché hanno pagato il debito.

    E al fratellino di Erika ucciso a soli 11 anni chi ci pensa?
    Non è lui la vittima?
    E la mamma?
    Chi darà a loro una seconda possibilità di riprendersi la loro vita?
    Nessuno, chi muore tace e chi vive si dà pace, ma e’ davvero così giusto consolare chi si fa fotografare coi pollici alzati come segno di vittoria e limitarsi ad una preghiera a chi ormai non c’è più?

  2. Maria Cristina Giongo scrive:

    Ha ragione, Donatella! E grazie per il suo sdegnato ed accorato commento. Proprio per questo ho scritto questo articolo; anche se un mese dopo l’accaduto, per rispetto del….Natale!

    A volte mi vergogno di essere giornalista! Ma questo tipo di interviste e foto non le ho mai fatte! Una volta il direttore della televisione dove lavoravo mi chiese di intervistare un bimbo massacrato di botte da sua madre.

    Dovevo domandargli perchè sua mamma lo aveva fatto….se le voleva ancora bene…Quando mi trovai davanti a quel faccino pieno di lividi pensai che sarei stato un verme a piazzargli davanti un microfono e a fargli quelle domande. Lo accarezzai con vero amore ed empatia e poi tornai in redazione SENZA il servizio.

    Le interviste alle vittime del mostro pedofilo Marc Dutroux, che troverete nei dossier pedofilia che ho scritto per il Cofanetto Magico, le ho attuate per far capire ai genitori e a tutto il mondo la crudeltà dei pedofili. Ma dopo averle fatte non ho dormito per mesi e mesi.

    L’adolescenza è, o, almeno, a volte ( non sempre) è un periodo molto tormentato. Ma non per questo devi ammazzare, rubare, violentare, odiare i tuoi genitori.

    In quanto ai genitori dovrebbero magari occuparsi di più dei loro ragazzi in questo loro difficile momento; in QUALSIASI difficile momento. Invece molto spesso sono troppo occupati con la loro carriera, il loro fisico, il denaro. E i ragazzi ne risentono.

    Detto ciò rimane il fatto che le foto di Omar ed Erika in libertà, felici e contenti, sono solo una ferita aperta, un insulto ai morti. Adolescenti o non adolescenti non si massacrano mamma e fratellino….. E una volta usciti di prigione si sta zitti, molto zitti, magari acquistando la dignità necessaria per rifiutare i soldi di quei giornali che vogliono soltanto vendere più copie.
    A questo punto meglio che “disguisiscano” sulla maternità di Belen; non sarà il massimo della cultura ma almeno non si dissacra un tema tanto delicato e angosciante.

    Se poi Omar si domanda perchè lo abbia fatto, che cosa possiamo dirgli? Non lo chieda a noi ma ad uno psichiatra; all’epoca quei due ragazzi non vennero giudicati infermi di mente. Quindi io, come lei, Donatella, non me la sento proprio di consolarli! Caso mai andavano consolati i loro genitori, il padre di Erika!

  3. Donatella - Firenze scrive:

    Ovviamente non ho puntato il dito contro nessuno e presumo che lo abbia capito, il mio commento e’ stato in generale riguardo ai mass-media.
    Per quanto riguarda il suo direttore sarà meglio che sorvoli, altrimenti ci farei una pessima figura io che non sarei certo piena di complimenti.
    Omar ed Erika, io non so quanto sapranno vivere senza rimorso per il resto della loro vita e dato che sono ancora giovani mi chiedo come potranno vivere la loro vita dal giorno se diventeranno genitori a loro volta, se saranno premurosi nei confronti dei propri figli, se anche loro avranno momenti di paure per la sicurezza di quest’ ultimi, se Erika pensera’ mai a sua madre, a suo fratello e allo strazio di suo padre e a cosa ha distrutto per sempre.

  4. Maria Cristina Giongo scrive:

    Cara Donatella,

    io sono pienamente d’accordo con lei. Altrimenti non avrei scritto questo articolo che ho personalmente mandato alla direttrice e messo sul sito del suo settimanale dove ci sono altri commenti negativi su quel servizio.

    Ci vuole coraggio ad esprimere le proprie idee, ancor di più se sei giornalista e ti giochi una collaborazione; ma io non sono mai stata “ruffiana” neanche con i direttori per cui ho lavorato. E alcuni lo sanno bene; nonostante questo mi stimano. Altri mi giudicano una rompiballe e mi consigliano, se voglio continuare a scrivere, di essere più diplomatica.

    Invece su certe cose non transigo.

    Anch’io mi chiedo se quei due giovani hanno già dimenticato tutto o se hanno del rimorso. Non lo so. Ci sono comunque delle persone schizofreniche per il cui il male non esiste; è uguale al bene. Non so…è difficile capire.

    Allora non ci resta che pregare per le loro vittime, compreso il padre di Erika che pare volessero pure uccidere.

    • Maria Cristina Giongo scrive:

      P.S. Vorrei anche dire che spero che la direttrice in questione. Monica Mosca, risponda, visto che le ho mandato il link a questo articolo. Alcuni direttori lo farebbero di sicuro.

      I direttori di giornale li puoi dividere in due categorie: quelli maleducati, che non rispondono alle email, che fanno attendere i giovani giornalisti fuori dalla loro porta o addirittura non li ricevono, che se ne fregano dei loro lettori e non rispondono neppure a loro. In poche parole a cui importa solo di se stessi e del loro stipendio.

      E quelli che amano il loro giornale e i loro giornalisti, oltre che i lettori. Sono ben educati per cui non lasciano nessuna risposta o visita inevase. Questi sono pochi ma ci sono ancora.

      Leggete le mie interviste a tre direttori famosi, pubblicate sul Cofanetto Magico.

      Poi ci sono grandi direttori e uomini di cultura immensa, veri giornalisti, come lo era Montanelli, che hanno vissuto per amore e con amore il giornalismo. Attualmente di questo tipo non ne esistono più. Glielo dico io che vivo da 40 anni in questo mondo e ne ho visti “di tutti i colori”!!!!!!

  5. Donatella - Firenze scrive:

    A me non sembrano malati, ma non sono un medico e sicuramente mi sbaglierò, ma la mia impressione e’ che all’epoca dei fatti erano malvagi e malvagi resteranno per sempre.
    Nei vari articoli ho letto che per se stessi si sono lamentati delle loro condizioni in prigione, il malato vero e proprio non si rende conto di come vive, il malvagio si, le sue priorità non le dimentica, le esige sempre.

    • Maria Cristina Giongo scrive:

      Hai ragione, Donatella! Una bravissima psichiatra, che ha scritto anche per me e si chiama proprio come te….una volta ha pubblicato un articolo sul fatto che dobbiamo accettare il fatto che esiste anche la cattiveria e non solo la malattia, con cui si giustifica tutto.

      L’ho capito anch’io quando intervistai una vittima di un pedofilo; lui NON era malato. Era cattivo. Non aveva giustificazioni. Neanche il fatto di essere stati pure loro, a volte, violati da giovani, è una scusa per fare tanto male ad altri innocenti bambini.

      Come puoi accoltellare una mamma, il fratellino, vederli morire sotto ai tuoi occhi, sentirli implorare, gridare….?!

      Allora perdoniamoli, se sappiamo perdonare; ma non dimentichiamo l’atroce delitto che hanno commesso e non fotografiamoli sulle copertine dei giornali come divi; non paghiamoli per sentire la loro storia. E chi se ne frega se in carcere non stavano bene….sapessero quanta gente vive in condizioni peggiori FUORI dal carcere. E non ha fatto alcun male….

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