Salvatore Parolisi e company. Esseri umani con cuore e cervello deformati. La sua amante una soldatessa “carro armato”.

Salvatore Parolisi

Le persone come Salvatore Parolisi, Sabrina Misseri, suo padre Michele e la madre Cosima Serrano (ammesso che siano veramente colpevoli degli atti imputati, chiariamolo subito), gli assassini di Yara Gambirasio, Salvatore Madau che ha ammazzato la madre a pugni, pochi giorni fa, appena uscito di prigione; e poi i pedofili, i genitori che maltrattano e abusano dei loro figli, non sono animali. Ma esseri mostruosi con cuore e cervello guasti, mutati.

Finiamola di definirli delle bestie! Gli animali ammazzano per fame; non per odio, vendetta, perversione. Magari attaccano per difendere i loro cuccioli. E non sempre. La gatta di mio nonno, quando scoprivamo dove aveva partorito i suoi piccoli li spostava in un altro posto, uno ad uno, tenendoli delicatamente in bocca, pazientemente; anche più volte.

La mia gattina gioca con i topi, non li mangia; in quanto ha già abbastanza cibo “a casa sua”. Alla fine, se non stanno più al gioco, dà loro una zampata che li tramortisce, viste le piccole dimensioni.
Ma se sono morti non le interessano più. Spesso riesco a fare dei salvataggi pazzeschi, se mi accorgo in tempo del fattaccio. Poi la sgrido. Infatti non mi porta mai “un topo in regalo”, proprio perchè sa che mi arrabbio. Lo fanno solo i gatti che dal loro padrone ricevono un premio e una carezza per averli cacciati. So bene che è nella loro natura di mostrare il trofeo; ma non nella mia di accettarlo. Per cui siamo pari.

Mentre Salvatore Parolisi e company, (ripeto, sperando che non abbiano commesso il male loro imputato) se verranno riconosciuti colpevoli, sono soltanto esseri umani con il cuore deformato e la mente criminale. Non sono malati, come non lo era il mostro pedofilo belga Marc Dutroux; una sua vittima, salvata in tempo dalle sue grinfie, mi disse che Dutroux era un uomo “normale” ma profondamente cattivo che voleva solo soddisfare i suoi istinti più bassi. Non un malato.

Melania Rea

Queste persone, come Parolisi, il marito della povera Melania Rea, non sanno veramente amare, se non se stessi. Sono scaltri, bugiardi, fieri di come riescono ad inquinare le prove dei loro misfatti. Anche se poi, alla fine, un errore lo commettono (quasi) sempre.

Un altro esempio di come questo tipo di esseri spregevoli si sentano potenti e furbi sono le registrazioni di un colloquio fra i due genitori di Folignano, Katia Reginella e Denny Prusciano che hanno fatto “sparire” Jason, il loro neonato. Prima avevano ridotto sulla sedia a rotelle per i maltrattamenti altri due figli (ma perchè non hanno levato loro anche il terzo bimbo, come avevano fatto con gli altri due, sia pur in ritardo?): “siamo due menti criminali”, hanno affermato con orgoglio prima di essere arrestati. Altro che animali! Gli animali più feroci sono niente in confronto!

Allora niente pietà per Salvatore Parolisi e per gli altri assassini che hanno riempito le pagine di cronaca nera di questi mesi, se verrà provata la loro colpevolezza. Lui poteva divorziare invece di massacrare la moglie a coltellate. Un raptus? Neanche questa tesi regge; se ti coglie un raptus ti fermi prima. Non colpisci con 35 o 37 coltellate (non ricordo il numero preciso ma una più o una meno non fa la differenza); e poi torni su luogo del delitto per dargliene ancora una dose.

Come si fa a levare la vita alla madre dei propri figli, a violentare un bimbo, a violare il proprio figlio, a strozzare la cuginetta soltanto perchè la consideri rivale in amore? Come si fa a privare della vita un altro essere umano? Non riesco neanche ad immaginarmelo, io che non posso lasciar morire neppure un topo!

Salvatore Parolisi, alla trasmissione Quarto Grado

Quando rivedo ora le immagini di Parolisi in televisione che chiama Melania, teneramente e disperatamente amo’ … e professa piangendo il suo grande amore per lei, che stringe i suoi genitori in un abbraccio straziato e straziante…accasciato sulla bara della povera moglie, come minimo vorrei prenderlo a cazzotti! Se non altro perchè sino al giorno prima meditava di scappare con un’altra.

Ora, fermo restando che innamorarsi di un’altra donna o di un altro uomo può accadere a tutti, anche se ci si è sposati convinti che quell’amore sarebbe durato per sempre, considerato che siamo esseri fallibili e non infallibili e che le tentazioni sono tante, esiste una legge in tutto il mondo per cui si può risolvere la questione in modo meno cruento e più pacifico (anche se il divorzio non è mai un piacere…) Quindi mi domando ancora una volta perchè Salvatore Parolisi doveva infierire in quel modo su una donna che gli aveva appena dato un figlio e la cui unica colpa era quella di amarlo.

Lui ha detto ad un parente che Melania lo tormentava da quando aveva saputo della sua relazione (non finita) con la famosa soldatessa. E che cosa pretendeva? Che gli desse una pacca sulla spalla e la sua benedizione? Il tradimento fa sempre male.

carro armato

Un’ultima parola vorrei spenderla per Ludovica, la famosa soldatessa che, pur sapendo che l’oggetto dei suoi desideri (già ampiamente soddisfatti) era sposato, gli faceva tanta fretta perchè lasciasse la moglie. A lei vorrei dire:

cara ragazza, anzi…..per niente cara ragazza,
le cose non vanno così nella vita! Ci sono delle norme, dei valori, delle situazioni in cui un pizzico di delicatezza e rispetto per chi soffre è il minimo che ci si aspetta da chi ha un cuore, un animo, un po’ di sentimento. In questo caso c’era anche, particolare non insignificante, una bimba di mezzo da tutelare. E una famiglia, come quella bellissima che ha accolto Salvatore con tanto amore: la famiglia Rea, a cui va tutto il nostro sostegno e affetto.

Non puoi passare, signora soldatessa, come un carro armato (chiedo venia per la banalità del paragone che però calza a pennello) su tutto e tutti, dopo esserti messa in una posizione del genere. Dovevi tacere e aspettare, come hanno fatto e fanno, per anni ed anni, con coraggio e amore, tante altre donne nella tua stessa situazione. Al posto di incitarlo a “ cacciare le unghie e le palle” (dopo pochi mesi di relazione)!

Dovevi lasciargli il tempo di decidere con calma e di regolare BENE le cose; non solo per la bimba, ma anche per la moglie! Invece di infierire ulteriormente consigliando al suo amante di non pagarle gli alimenti, perchè era ora che si mettesse a lavorare! Sino a prova contraria fino a quel momento era stata lei a partorire sua figlia, ad accudirla, a cucinare, a fare la spesa, a pulire la casa, a stirare, a lavargli calze e mutande.”

Con questo chiudo il discorso, chiedendo ancora una volta pene più severe per chi uccide. Senza sconti. In difesa delle vittime, non degli assassini.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Tags: , , , , , ,

14 Responses to “Salvatore Parolisi e company. Esseri umani con cuore e cervello deformati. La sua amante una soldatessa “carro armato”.”

  1. Gianluca scrive:

    Complimenti! Esattamente quello che pensavo da tempo ma che avrei avuto difficoltà a scrivere. Beh per fortuna ci sono ancora persone che vedono, fortunatamente in alcuni uomini e non in molti, non una bestia ma una mente deforme. Ma quello che mi sta stupendo sempre di più è la mancanza di un rimorso, la freddezza mantenuta, il continuo negare…delle volte penso che gli avvocati pecchino nel convincere troppo i propri imputati che se la scamperanno…incitandoli a trovare più versioni credibili ma soprattutto a mantenere la calma. In questi ultimi anni abbiamo assistito allo spettacolo di assassini che tranquillamente hanno contribuito a fare la storia della televisione..ma scherziamo? Crimini spettacolarizzati dai media, una cosa vergognosa. Fortunatamente la giustizia, anche se in ritardo, molte volte arriva e purtroppo velocemente in Italia ci dimentichiamo dell’orrore, perchè se ci ricordassimo veramente le scene a Cogne, a Novi Ligure, ad Erba ecc….non guarderemmo più in tv questi assassini che prendono in giro se stessi e l’umanità…spegneremmo la tv o cambieremmo semplicemente canale per non contribuire ad un doppio omicidio, quello sui familiari colpiti da queste tragedie.
    Gianluca

  2. Maria Cristina Giongo scrive:

    Caro Gianluca,

    interessante il tuo commento. In Olanda infatti queste storie non si raccontano; non se ne parla nelle trasmissioni televisive e poco anche sui giornali. Qui da noi alla cronaca nera si dà poco risalto.

    Salvatore Parolisi sarebbe stato soltanto “uno dei pazzi mariti” che uccidono la moglie credendolo il modo più veloce per eliminarla!!!! A cui un titoletto di giornale basta e avanza.

    Da noi si va avanti per mesi e mesi. Credo che sia perchè noi italiani siamo più emotivi e più curiosi. E certa emotività siamo abituati a dividerla.

    A volte però non è un male; soprattutto se ci porta a riflettere su certi fatti che ci paiono incredibili. Proprio la freddezza di Parolisi, fiero di essere un macho adorato dalle donne, indistruttibile, furbissimo, può indurci alla riflessione; e farci capire come sia importante conoscere meglio chi ci sta vicino. Per salvarci in tempo!

    Perchè a volte persone che sembrano “tanto normali” alla fin fine hanno un fondo di abnormalità che fa paura…e che, se non scoperto in tempo, porta alla distruzione.

    Cari saluti,

    Cristina

  3. cristina scrive:

    cri, sono perfettamente d’accordo con te.
    io mi meraviglio anche sulla posizione della soldatessa……con tanti uomini al mondo, perchè pretendere un uomo e un padre di altri?
    se colpevoli, invece della violenza, a tutto si può trovare una soluzione, jason darlo in affido, dalla moglie Rea chiedere la separazione….e così via…….in effetti siamo tutti “narcotizzati” dalla violenza, non ci si sorprende più.

  4. Maria Cristina Giongo scrive:

    Concordo, Cristina! Con tutte le mamme che desidererebbero un bimbo in adozione! Invece no: non li reggono e li picchiano a morte, o li lasciano nel sacco della spazzatura, o li gettano dal balcone! Come si può comprenderlo?

    Viviamo veramente in un mondo violento!

    Circa la soldatessa sono allibita! Penso che per un po’non le converrà di uscire di casa…Non tanto perchè “amante di…”ma per la cattiveria che manifestava nei confronti della povera Melania, solo perchè lottava per il marito e padre di sua figlia, e non si lasciava sconfiggere facilmente.

    E si impicciava pure degli alimenti! Insomma, voleva levarle proprio tutto!
    Cattivella, questa qua…..

  5. Angela scrive:

    E’ una storia torbida fatta di bugie grandi e piccole,di verita’ nascoste,di silenzi, di tante, troppe incongruenze.Il playboy caporalmaggiore… si mostra alle telecamere , si commuove ,piange lacrime non vere, racconta la sua versione, parla di onore e di lealta’. E’ la scena falsata di un film venuto male.Mentre Melania giace morta e nessuno la riportera’ in vita. Resta il dolore dei suoi cari e una bimba che non conoscera’piu’ il calore dell’abbraccio di una mamma…

  6. Angela scrive:

    Mi rivolgo alle donne. Vorrei sapere cosa c’e’ di cosi di affascinante in uno come Parolisi? Un buzzurro vanesio ,un racconta frottole incallito.Francamente rimango perplessa.

    • Mauro scrive:

      non mette in fila due congiuntivi.. veramente un pianto come persona.un bugiardo incallito senza valori morali.ma piace alla soldatessa..piacerà anche adesso che è in carcere con l’accusa di uxoricidio?

  7. maria cristina giongo scrive:

    Hai ragione, Angela! Faceva pena, ancor di più dopo che si è scoperto che quella moglie non l’amava affatto, anzi, come ha detto durante una intercettazione, “le avrebbe levato volentieri il cuore dal petto”….

    E poi al funerale si gettava sulla bara, piangeva e faceva un sacco di scene…

    Circa a chi piace un uomo così….certi uomini tanto “mascolini”, buzzurri o no, fanno impazzire le donne ( hai letto che letterine d’amore gli scrivevano le soldatesse? ). Non so che dire..di successo ne aveva di sicuro!

    D’altra parte ci sono donne che si innamorano di carcerati…persino il mostro pedofilo Dutroux ha ricevuto lettere d’amore in carcere.

    Cervelli deformati, come ho scritto nel mio articolo!

    • Mauro scrive:

      la cosa più raccapricciante è che ancora non si è pentito ma anzi pare le stia escogitando tutte per salvarsi. sembra che abbia fatto una lista di indiziati (secondo lui) dell’omicidio.se non danno l’ergastolo a questo non lo danno più a nessuno.

      • Maria Cristina Giongo scrive:

        Caro Mauro,

        forse nella sua presunzione pensa ancora di fare tutti fessi….

        Pensa a Misseri come ha preso per i fondelli tutti, inquirenti e non….

        Eppure, ripeto, le donne stravedono per lui; e la moglie lo aveva perdonato già una volta…

  8. Uyulala scrive:

    Carissima Cristina, tu difendi le bestie che non possono e non devono essere paragonate a certi esponenti della specie umana. Io difendo i malati mentali, i cosiddetti “matti”. No, quasi mai persone che commettono questo genere di delitti sono “matti”. Sono per lo più persone che hanno uno scopo e che vogliono raggiungere il loro scopo a qualunque costo perché hanno delle priorità diverse nella propria vita. Non mettono al primo posto sentimenti, affetti o anche la semplice “pietas” umana. Mettono qualcos’altro, a volte si tratta di interessi personali (come nei casi che hai elencato), altre volte si tratta di un’ideologia – religiosa o non, ha poca importanza – come nel caso del killer norvegese.

    NON SONO matti, sono disumani, è diverso.

    Un grande abbraccio

  9. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie di cuore, cara Donatella, per questa precisazione e per averci lasciato vedere “un altro aspetto”del problema. La tua competenza e professionalità di psichiatra non può che essere apprezzata e anche ciò che dici.

    Spesso si dice “matto” ad uno che uccide perchè si intende “che non è in sè”.
    Per esempio ho visto una persona affetta da Alzheimer, che “normalmente” era l’ uomo più gentile del mondo ( secondo sua moglie), scagliarsi contro un’ infermiera e romperle un braccio.

    Infatti il killer norvegese vogliono “farlo passare per matto”.

    Ma, ripeto, hai ragione: questi assassini sono disumani, non matti.

    Grazie per questo tuo come sempre prezioso contributo!

    Un bacione,

    Cristina

  10. Uyulala scrive:

    Eh Cristina, il signore malato di Alzehimer “non era in sé”, ma proprio per questa ragione ha avuto un momento di aggressività improvviso. Certi individui non hanno “scatti”, ma pianificano il proprio delitto o la propria azione criminosa, ne studiano i particolari, studiano il modo di non farsi prendere, fingono emozioni che non hanno. Ragionano, pianificano, organizzano. Fino al punto da scrivere un manuale di 1500 e passa pagine nell’arco di 9 anni. Questi individui sono perfettamente in sé, direi. Anche troppo.

    Il punto è che non ci rassegnamo all’idea che un essere umano possa, semplicemente, essere colmo di cattiveria.

  11. Uyulala scrive:

    (e grazie per la tua stima, assolutamente reciproca)

Lascia un commento