I nuovi mostri

Chanda Ranga

Foto 1: un pesce Chanda Ranga a cui è stato iniettato il colore giallo

La manipolazione genetica dei pesci: una pratica barbara che provoca sofferenze inimmaginabili a queste povere bestie, sino ad una morte accellerata. Lo scopo? Soltanto commerciale.

Certamente sarà capitato anche a voi di ammirare degli acquari con dei pesci così strani, affascinanti e con colori talmente belli da farceli considerare un vero dono della natura. Ma attenzione, non sempre si tratta di opere della natura ma bensì dell´uomo: infatti sono il risultato di incroci selettivi e manipolazioni genetiche attuate allo scopo di vendere “il prodotto”. Senza considerare che il prodotto in questione è una creatura vivente, che soffre terribilmente per i trattamenti a cui viene sottoposta.

In poche parole si vendono pesci handicappati, opera della perversa mente umana, che arriva a togliere loro il bulbo oculare, a chiudere i buchi del naso, a generare tumori, per modificarne l’aspetto, per renderli più bizzarri, buffi o mostruosi.

Foto 2: il pesce rosso “piagnone”, o pesce con “gli occhi a bolla”, anche lui frutto di una manipolazione genetica

Per esempio i pesci telescopio, i cui occhi sono cresciuti a dismisura, oppure i pesci “occhi a bolla” (vedi foto sopra) anche denominati “piagnoni”, i cui occhi sono gonfi come due palloni. La conseguenza è che se vengono inseriti nell’acquario con altri pesci questi ultimi cominciano a rosicchiarli… sino a farli scoppiare. Per loro si tratta di una specie che non riconoscono, che considerano malata e pertanto da eliminare.

Il pesce Chanda Ranga (vedi foto sotto) è veramente carino: con tutti quei colori che illuminano il corpo trasparente. Un gioiellino per il proprio acquario, soprattutto a luci spente. Peccato che pure esso sia il risultato di una manipolazione genetica. Infatti il colore viene iniettato direttamente nel corpo, a cui viene levata una parte per sostituirla con il colorante. Le iniezioni sono ripetute più volte per ottenere una tinta più forte e brillante.

Foto 3: un pesce Chanda Ranga a cui è stato iniettato il colore rosa

Prima viene immerso in un bagno a base di una sostanza irritante che gli procura molto dolore ( serve a levargli la patina protettiva ). La conseguenza è che il povero animale perde le sue difese immunitarie e deperisce, attaccato da ogni sorta di parassiti e batteri.

Per non parlare del pesce chiamato “Testa di leone”, che si vende a prezzi che variano dai 56 ai 90 euro. Appartiene alla razza dei pesci rossi ( della famiglia delle carpe) che pare siano quelli più facilmente manipolabili a livello genetico. “Un prodotto” che generalmente arriva dalla Cina e dal Giappone, come i pesci tatuati http://www.ilcofanettomagico.it/2009/10/16/i-pesci-tatuati/, un’altra mostruosità di cui vi abbiamo già parlato nel Cofanetto Magico.

Il nome deriva dal suo aspetto; il corpo è piuttosto grande e di forma arrotondata, la testa è enorme, sproporzionata rispetto al resto della sua struttura. Sopra la testa, nelle femmine ( vedi foto) e intorno alla testa nei maschi ( vedi foto) crescono, a partire dal secondo anno d’età, delle strane protuberanze a forma di cresta o di criniera. E sapete di che cosa si tratta? Di piccoli tumori provocati apposta.

Per illustrarvi meglio le conseguenze di queste manipolazioni genetiche voglio raccontarvi un fatto vero, anche per rispondere ad una domanda che io stessa mi sono posta spesso: un pesce può soffrire?

Si tratta della storia di BOBO. Eccola.

Premetto che tempo fa consideravo i pesci come animali abbastanza insignificanti, soprattutto da allevare. Dopo un viaggio ad Aruba, splendida isola il cui mare è popolato da varietà di pesci altrettanto splendidi, ho cominciato ad apprezzare la bellezza di queste creature dai mille colori e fattezze; espressioni di un mondo sommerso veramente miracoloso.

Foto 4: Bobo, il pesce nero Testa di leone, di cui si parla nell’articolo

Là ho potuto ammirare enormi pesci blu cobalto e anche gialli e viola, a pallini, a strisce multicolore. Tornata in Olanda, un giorno, in un negozio specializzato, mi sono trovata a faccia a faccia con uno strano essere che mi fissava dai vetri di un acquario: tutto nero, con grandi occhi scuri, lungo circa 13 centimetri, e con un’ enorme testa incorniciata da “riccioli” che lo facevano assomigliare più ad un barboncino nano che ad un pesce. Me ne sono “innamorata” a prima vista, cadendo in una brutta trappola.

Mi sembrava tanto tenero! Al contrario, per mio marito ed in seguito per molti miei amici era soltanto un piccolo mostro. L’ho comprato e portato a casa insieme a due altri pesciolini rossi che secondo il venditore (incompetente!) potevano stare assieme a lui.

Il primo errore è stato proprio quello di non essermi informata bene, prima dell’acquisto, sul tipo di pesce e su quanto sia difficile “gestire” un’acquario. Comunque insieme a Bobo, così l’ho chiamato, ho preso anche un bellissimo acquario con piante e luci colorate. Mi sono subito resa conto che si trattava di un pesce speciale; si era abituato al suo nome e appena lo chiamavo risaliva in superficie per farsi accarezzare sulla testa, una cosa che gli piaceva molto.

Questo tipo di pesci è molto sociale ed ama prendere il cibo direttamente dalle mani del padrone.

Ma dopo poche settimane ho notato che nuotava in modo inconsueto e che il peso della testa gli impediva di assumere il cibo con la stessa velocità degli altri due pesci. Per cui spesso si rintanava in un angolo, sul fondo dell’acquario, mogio mogio. Soltanto se lo chiamavo risaliva (sempre più lentamente) in superficie per la sua carezza quotidiana. Ma non più per assumere il cibo.

Foto 6: ancora Bobo, vittima della crudeltà umana
Un pesce del genere costa dai 26 sino ai 90 euro.

Tornata al negozio mi dissero che dovevo curarlo con gli antibiotici perchè forse l’acqua non era abbastanza pulita; infatti il suo testone si stava coprendo di strane macchie bianche. Soltando più tardi mi sono accorta che erano il risultato delle ferite provocategli dai suoi compagni che avevano iniziato a colpirlo.

Allora che ho cominciato a navigare su internet raccogliendo tutte le informazioni possibili su questa razza, scoprendo con orrore che “i riccioli” sulla sua testa erano dei tumori e che gli altri pesci ( immediatamente levati dall’acquario) non lo accettavano proprio per la sua deformità. Fa parte della selezione naturale; essi avvertivano che Bobo era malato e che non sarebbe sopravvissuto.

La cosa più commovente è che, nonostante diventasse sempre più debole, la povera bestiolina lottava per la sua vita. Non voleva morire; ma non riusciva più a nuotare, per cui ad ogni tentativo ricadeva sul fondo, sempre più stremato.

Per non morire …era arrivato al punto di “incollarsi” con la fronte (o un lato della testa) alle fessure del filtro, in modo da rimanere dritto: altrimenti si capovolgeva. Grazie al risucchio restava stabile. Oppure cercava sostegno fra le piante (di plastica) per mantenersi in equilibrio. Ma ogni tanto perdeva le forze e ricadeva con la testa in giù, ficcata nella sabbia. Allora respirava forte, in modo aritmico…e si incurvava in modo strano. Una pena indescrivibile.

Allora lo sollevavo, lo riportavo in alto, cercando di aiutarlo a galleggiare. Una volta sono riuscita persino a rianimarlo. Se lo vedevo steso sul fianco, immobile, lo chiamavo: e lui agitava lievemente una pinna, cercando faticosamente di alzare il testone. Poi è deceduto. Per sua fortuna.

Cercando nuovamente su internet ho scoperto che il suo problema era anche costituito dalla vescica natatoria che in certi pesci manipolati geneticamente può essere gravemente compromessa; per cui l’animale “si muove” come un…ubriaco e lo fa talmente a fatica che alla fine muore proprio perchè non ha più la forza di nuotare, di respirare, di nutrirsi.

Ho sempre pensato che nella vita ci siano problemi molto più grandi che …la morte di un pesce, di un cane o di un gatto, ritenendo assurdo piangere per la perdita di un animale. Ora capisco che quello che tocca profondamente è il confrontarsi con la morte in generale. In quanto è proprio la morte che non sappiamo accettare, con il suo carico di sofferenza profondamente “ingiusta”, inaccettabile. Ovviamente c’è una scala di valori.

Foto 6: una femmina di Testa di leone (Oranda Cappuccetto) color argento.

Ma soltanto chi è passato da questa esperienza può capire come per esempio la scomparsa di un cane, con cui ha vissuto tanti anni( e che a volte è stato più fedele di qualsiasi altro amico “umano”!) possa essere molto, molto triste. Chi non ha mai avuto animali domestici non lo può comprendere.

D’altra parte ogni creatura è parte integrante del mondo ed ha la sua ragione di esistere. E se non sai rispettare la natura non sai nemmeno rispettare l’ uomo.

In quanto a me … se avessi saputo che il mio pesce “Testa di leone” era frutto di una manipolazione genetica, non l’avrei mai acquistato: per non incrementare questo crudele commercio. Attenzione quindi: se volete un acquario per godere di tanti deliziosi pesciolini colorati che guizzano gioiosi per il piacere dei vostri occhi, informatevi bene prima di fare un simile acquisto; per non trovarvi coinvolti nella spiacevole avventura che è capitata a me.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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17 Responses to “I nuovi mostri”

  1. Imma scrive:

    mamma mia Cris…terribile…nn immaginavo assolutamente questa realtà…..Tumori,iniezione di colore,che tristezza!!
    Quando ero piccola lo facevano ai pulcini…li vendevano verdi,rossi o blu!Inorridivo solo a guardarli!!
    Ma in fondo xchè stupirsi?? Esistono le verdure geneticamente modificate, che, ancora nn sanno se possono o meno esser pericolose x l’uomo e sono già in commercio.
    Imma

  2. cristina scrive:

    Cara Imma,

    tu che sei veterinaria e lotti per il bene degli animali, puoi capirmi.

    Ed è anche stupido creare questi mostri, perchè in tutti i mari del mondo ci sono pesci splendidi, dai colori inimmaginabili, che ti lasciano senza fiato per come sono belli ( basta pensare ai pesci arcobaleno ) con striature bellissime, ai pesci viola e gialli, ecc.

    L’altro giorno ne ho visti due color argento con la testina rossa come quelli della foto( l’oranda cappuccetto) e li ho comprati proprio per curarli perchè li sento un po’come pesci handicappati….

    I miei figli erano contrari; secondo loro se li acquisto incremento il commercio di questi mostricini, che però sono intelligenti, a quanto pare.

    Tra l’altro i pesci telescopio qui in Olanda vanno a ruba.

    Ciao, ciao,

    Cristina

  3. Emanuela scrive:

    A me la cosa che più fa rabbrividire è che, tra non molto, gli esperimenti passeranno dagli animali agli uomini….
    Quando succederà comunque spero di non esserci….
    La gentica sì va benissimo per curare le malattie come i tumori, ma chi lo sa se in mezzo a qualche luminare si possa trovare un “dottore mostro” che voglia fare nuovi esperimenti? verso quale direzione ci stiamo inoltrando? che tipo di esseri viventi ci troveremo a fianco? AIUTO!!!

  4. cristina scrive:

    Povera Emanuela…ti sto spaventando con questi articoli! Non preoccuparti!

    Non credo che si andrà così oltre ..anche se…. ho letto una notizia terrificante, che comunque prima di renderla pubblica devo approfondire.

    Ma per ora stiamo tranquilli!

    Oggi qui in Olanda è la festa della Regina; tutti in arancione colore della casa reale, “Orange” ), i paesi vestiti a festa e la gente pure…mercati ovunque, musica e…tanta birra!!!!!
    Insomma, in Olanda è un’occasione per divertirsi, mangiare e soprattutto bere..parecchio!

    Buona giornata anche a voi in Italia!

    Cristina

  5. Emanuela scrive:

    Cara Cristina,
    non ti preoccupare non mi spaventi affatto con i tuoi interessantissimi articoli, anzi è per me fonte di apprendimento.
    con la vita frenetica che ci ritroviamo a volte c’è poco tempo per leggere tutte le pagine dei giornali, ma come al solito si va a finire di leggere solo la cronaca e anche nera!
    pertanto è giusto essere informati su queste novità…
    BUON DIVERTIMENTO A TUTTI GLI OLANDESI E SOPRATTUTTO AGLI ITALIANI IN OLANDA!!!!

  6. cristina scrive:

    Grazie, Emanuela! Saluti da tutti gli italiani in Olanda!

  7. Bianca scrive:

    Che sciagurate usanze… :-(
    Queste povere bestie chissà come soffrono, come d’altra parte è scritto nell’articolo.
    Baaahhhhh.

  8. marni scrive:

    Poveri pesciolini..povere bestie in generale…le usiamo solo per il nostro piacere, oltre ad umanizzarle troppo, le vogliamo pure decorative e “strane”.

  9. cristina scrive:

    In effetti è una crudeltà, Marni. Perchè sono pesci che muoino dopo pochi giorni ed in malo modo.

    Sto preparando un altro articolo a riguardo, per giugno, con delle novità du questa orrenda manipolazione genetica, ed una nuova intervista con Heiko Bleher, quel famoso esploratore di cui vi avevo già parlato.

  10. cristina scrive:

    In effetti è una crudeltà, Marni. Perchè sono pesci che muoiono dopo pochi giorni ed in malo modo.

    Sto preparando un altro articolo a riguardo, per giugno, con delle novità su questa orrenda manipolazione genetica, ed una nuova intervista con Heiko Bleher, quel famoso esploratore di cui vi avevo già parlato.

  11. giuseppe scrive:

    gli oranda come il tuo bobo non sono frutto di manipolazioni genetiche,sono bensì proprio come i cani e tutti gli altri animali domestici frutto di una lunga selezione artificiale,ossia una selezione come quella naturale che porta all’evoluzione delle specie ma nel nostro caso operata dall’uomo e non dalla sopravvivenza del piu’ adatto,quelle escrescenze sono solo dei tumori BENIGNI(come i nostri nei) che nn compromettono la vita del pesce,inoltre quele ferite bobo se le sarà procurate urtando contro gli arredi della vasca e non per colpa dei suoi compagni, che essendo pesci rossi non hanno denti, ed in seguito queste piccole ferite si sono infettate. ribadisco concludendo che gli oranda e tutti gli altri pesci rossi “particolari” sono frutto di una selezione millenaria volta a rafforzare mutazioni SPONTANEE comparse casualmente nei pesci, se pertè questi sono mostri allora lo sono ache barboncini, bassotti,bulldogs, pechinesi,mastini,beagle e tutti gli altri cani, che come puoi notare differiscono molto dal lupo da cui discendono.

  12. cristina scrive:

    Caro Giuseppe,
    ho parlato con l’esploratore Heiko Bleher, grande studioso di pesci e scopritore di nuove razze, che intervisterò alla fine mese proprio su questo tema.

    Dice che in tanti casi si tratta proprio di manipolazioni genetiche ma lui potrà essere più preciso, anche su quali razze vengono ” mainpolate”.

    Circa il mio pesce ” testa di leone”, hai ragione, i suoi riccioli sulla testa erano dei tumori, ma secondo uno studioso di pesci, veterinario, il punto debole e la difficoltà di questi pesci, che anche lui ha definito manipolati, consiste nella vescica natatoria; per cui hanno difficoltà a nuotare in maniera “normale”.

    Addirittura mi aveva consigliato di massaggiarlo e di riportarlo io stessa in superficie, quando non riusciva più a risalire da solo. In alcune cliniche per animali addirittura li operano e fanno un piccolo taglio nella vescica perchè si “sgonfi” ( sul massaggio ho anche visto un video su jou tube).

    Muoiono prima degli altri pesci e con “sofferenza”; e questo ti assicuro che è vero. Non avrei mai immaginato una cosa del genere! E neanche che un pesce potesse essere intelligente e rispondere a parecchi stimoli ( e non solo al momento in cui sapeva che gli davo da mangiare). Per esempio quando lo chiamavo; stava agonizzando e l’avevo messo in una vaschetta a parte. Ad un certo punto l’ho chiamato e lui ha tirato su a fatica il testone e poi ha mosso una pinna.

    Grazie comunque per l’ interessante commento che hai postato, che passerò ad Heiko Bleher.

    Cristina

  13. erica scrive:

    ciao,
    io ho un pesce piagnone da tre anni nell’acquario insieme agli altri pesci, oggi pero ho scoperto che gli è scoppiato un occhio!
    cosa vuol dire? cosa posso fare? dammi qualche consiglio!

    grazie erica

  14. cristina scrive:

    Cara Erica,

    purtroppo succede spesso che scoppi un occhio ma se mangia ancora bene, nuota e non sta fermo sul fondo vuol dire che non devi preoccuparti.

    Spesso sono gli altri pesci che lo morsicano sull’occhio perchè lo sentono un “diverso”.

    Aspetta e non fare nulla. Magari vivrà lo stesso con un occhio solo.

    Uno dei miei pesci è diventato cieco; ma mangia lo stesso ed è ancora vivace.

    Cari saluti,

    Cristina

  15. Imma scrive:

    Cara Erica,
    Spesso questo problema e’ l’esito di una grave infezione all’occhio legata all’inquinamento dall’acqua magari per una non perfetta gestione dell’acquario.
    Posso suggerirei di isolare il pesciolino,perche’se fosse successo per una causa infettiva rischi di danneggiare anche gli altri ospiti , e soprattutto dis somministrare dell’antibiotico.
    Buona fortuna
    Imma

  16. Albykaizer scrive:

    io ho un oranda nero cogli occhi sporgenti pero nn mi sembra che soffra molto x gli occhioni,anzi mi sembra che gli servono x vedere meglio cmnq nn so bene visto che ho solo quello

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