Esperienza pre mortem. Ero in sospeso fra questo e l’altro mondo. La mia gatta nera mi è apparsa in sogno e mi ha salvata.

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Sarei capace di perdermi nell’intensità dello sguardo di un gatto

Cari lettori,

Sono tutti belli ed interessanti gli articoli di Imma Paone, il “ nostro” medico veterinario, sin dall’inizio una colonna portante del Cofanetto magico. Anche questo, che mi ha colpita particolarmente per lo sfondo di riflessione che contiene.
Non voglio anticiparvi il racconto, inerente Micia, l’adorata gatta nera di Imma, che dopo la sua morte le è apparsa in sogno. A questo punto dovrebbe intervenire un’altra persona molto cara a tutti noi, la dottoressa Marzia Mazzavillani, che per anni ha tenuto una rubrica sull’interpretazioni dei sogni, di cui è specialista a livello professionale. Ma un pensiero voglio aggiungerlo anch’io.

Come Imma pure io credo che i gatti, di cui la storia è ricca di riferimenti culturali sulla loro acuita capacità sensoriale, siano animali dotati di poteri “ magici”, di poteri che possono varcare la soglia del mistero e persino del mondo che ci aspetta dopo la morte. Già una volta Imma scrisse un pezzo su una sua gattina che non si bruciò accostandosi ad una candela, la quale candela assunse le sue sembianze. Fu anche intervistata da un giornale per questo articolo. Ecco il link qui.
Vi consiglio di rileggerlo o di leggerlo (nel caso a qualcuno fosse sfuggito): si rimane con il fiato sospeso, anche alla vista delle foto scattate al momento, che documentano l’accaduto.

Nell’articolo di oggi Imma ci racconta un sogno, che ha il sapore di un’esperienza pre-mortem, di un segnale: forse un avvertimento. A volte, quando perdiamo una persona amata, vorremmo poterla sognare e poi tirarla fuori dal nostro sogno per riuscire ad abbracciarla; ancora una volta, una volta sola. Questo era anche il desiderio di Imma, a cui manca tanto il padre scomparso. Ma nel suo sogno è intervenuta la sua cara gatta, morta tempo fa, “per salvarla”da una “situazione pericolosa”…Vi assicuro che rimarrete colpiti dalla storia di Imma, anche commossi. Prima di lasciarvi a questa emozionante lettura vi ricordo ancora una volta che Imma ha scritto un libro, dove ha raccolto i più avvincenti articoli pubblicati dal Cofanetto magico. Il titolo è: Da grande voglio fare il dottore degli animali. Lo potete ordinare anche da lei. Il ricavato va all’ “Associazione Abeta Onlus, benessere e tutela animali”, di Portici ( in provincia di Napoli).

Buona lettura e …sempre grazie, Imma!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Credete nei fantasmi, negli spiriti e nei sogni premonitori?

La domanda sembrerebbe strana ma serve per introdurre la storia che vi sto per raccontare che, per quanto assurda possa sembrarvi, non è stata frutto della mia immaginazione.

Da sei anni abito in un bellissimo appartamento al secondo piano con una enorme balconata che mi ha permesso di soddisfare due miei desideri: avere tante piante e fiori e adottare vari gatti.

L’amore che ho per i gatti ha più o meno la mia stessa età, fin da piccola infatti ho sempre cercato di adottarne uno, ma mia madre era contraria alla presenza di animali in casa.
Dopo diversi tentativi ho rinunciato a portarli in casa e mi sono limitata a dar loro da mangiare e curarli, lasciandoli nello spazio adiacente alla mia vecchia abitazione.
Al mio primo anno di università, avevo circa 19 anni, comparve una bellissima gatta nera, stranamente affettuosa ed impavida che, al contrario degli altri gatti della strada, mi cercava anche per le coccole.

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Micia, (questo fu il nome, devo dire senza molta fantasia, che io e mio fratello demmo a questa giovane gattina), mi aspettava ogni sera vicino al portone per una coccola ed un pò di cibo.
Dopo pochissimi mesi Micia iniziò ad avvicinarsi sempre di più al nostro balcone fino a quando non riuscì a capire il sistema per saltarci dentro.
Il gioco era fatto.

La piccola aveva imparato a saltare nel balcone, a chiamare per un pò di cibo ed una coccola e a scendere giù senza dare nessun fastidio.
Stranamente a mia mamma questa gattina piaceva e le permise, piano piano, di entrare sempre più in casa.

Avevo con questa gatta un feeling particolare, c’era molto rispetto tra di noi, non la disturbavo mai, non cercavo per forza di abbracciarla e strapazzarla, come in realtà faccio oggi con i miei gatti, ma lasciavo che fosse lei a venire da me e a prendersi le mie carezze.
Ricordo che mentre studiavo lei rimaneva per ore acciambellata sulle mie gambe così come al mattino, mentre facevo colazione, la prima cosa che faceva era sedersi sulla sedia affianco alla mia ed aspettare che le facessi bere un pò del mio latte.
Anche mia mamma si era affezionata a lei.

Il nostro fu un amore che durò circa 15 anni.
Per la sua morte mi sono sempre sentita in colpa.
Quando decisi di sposarmi, per evitare di stressare la gatta ormai anziana portandola con me nella nuova casa, lasciai che lei rimanesse con mia madre a farle compagnia.
Purtroppo però mamma non faceva altro che cambiarle la lettiera e darle acqua e cibo fresco, senza badare molto ai primi segni di problemi di salute, perchè non abituata ad accudire gli animali.

La povera Micia invecchiando iniziò ad avere un serio problema renale che non feci in tempo a diagnosticare e risolvere proprio perchè non più sotto il mio controllo.
Tentai comunque con terapie fluide, farmaci per ridurre la pressione e la nausea ed integratori per ridurre il danno renale, ma lei ormai non voleva più mangiare e spesso vomitava, conseguenza dell’elevato livello di azotemia e creatinina nel sangue.
Dopo settimane di inutili cure, con il supporto morale della mia collega Imma, decisi di addormentarla.
Ero affranta dal dolore pur sapendo che era la cosa più giusta da fare.

Qualche anno fa, in un momento particolarmente triste della mia vita, ancora amareggiata per la perdita di mio padre, feci un sogno stranissimo.
In realtà non sono realmente sicura che si trattasse solo di un sogno tanto che mi sembrava tutto così reale.
Ogni tanto, ancora oggi, mi capita di pensare che un giorno, alla mia morte, finalmente potrò riabbracciare mio padre e quella notte feci questo sogno: da lontano vedevo un tunnel e decidevo senza paura di iniziare a percorrerlo.
Era molto buio e riuscivo solo a capire che la strada del tunnel era leggermente in salita, con un’inclinazione del 10% e che le sue pareti laterali erano notevolmente ricurve.

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In lontananza vedevo una luce accecante e la sagoma di un uomo a braccia aperte che sembrava proprio essere mio padre.
Con più enfasi continuavo a percorrere il tunnel per il desiderio di raggiungere quello che sembrava mio padre ma, dall’altro lato, all’improvviso vedevo venire verso di me, camminando lungo la parete destra, la mia Micia con due occhi gialli luminosissimi ed un viso teso, preoccupato.
Lentamente mi veniva incontro con un passo così nervoso da spaventarmi e farmi indietreggiare.
Iniziai a parlarle, come facevo quando era in vita, dicendole di non essere offesa con me per la mia dolorosa scelta di addormentarla ma che l’avevo fatto proprio per porre fine alla sua sofferenza. Incurante delle mie parole Micia continuava a camminare “contro di me”,  fino a spingermi fin fuori dal tunnel “.

In quel momento mi svegliai di soprassalto e con l’affanno, cercando di trovare una spiegazione.
Ho pensato di aver avuto una esperienza extrasensoriale o una specie di esperienza pre-mortem dove il mio spirito, separandosi dal mio corpo, ha tentato di varcare il famoso tunnel di luce e la mia Micia ha evitato che io lo percorressi; probabilmente perchè non era ancora giunto il mio momento.

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Ho cercato tanto su internet per darmi una spiegazione plausibile e letto addirittura una tesi di laurea sull’argomento gatti ed i loro culto nelle varie ere.
Una cosa interessante che ho scoperto è che nel culto celtico il gatto era considerato il guardiano della porta dell’oltretomba così come in alcune tombe tebane troviamo il piccolo felino rappresentato sopra l’ingresso ad indicare proprio questo ruolo.

Il gatto conserverebbe i segreti dell’aldilà avendo uno sguardo contemporaneamente rivolto su questa realtà e l’altra, quella dell’aldilà, arrivando a comprendere la realtà e la profondità della conoscenza.
Astuto, furbo ed intelligente, il gatto era considerato un abitatore dei regni della mistica celtica.

In Giappone, racconti popolari descrivono il gatto dotato della capacità di camminare tra i mondi.

In Cina si crede che i gatti siano in grado di vedere gli spiriti maligni e di metterli in fuga tanto che venivano messi manufatti di pietra fuori le case con questo scopo.

Addirittura nei Testi delle Piramidi, un antico testo funerario, si trova la prima rappresentazione di gatto-divinità. E’ la dea leontocefala Mafdet, descritta come un gatto che uccide un serpente.
Secondo i Testi delle Piramidi, le mani del re defunto, nel suo percorso verso l’aldilà per installarsi tra le stelle, si trasformano negli artigli di Mafdet al fine di fronteggiare e sconfiggere il serpente, nemico di Ra, il dio Sole, che potrebbe creare ostacolo al suo cammino.

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Libro delle Piramidi

C’è tantissimo ancora da leggere e sapere sui gatti ma a me basta dirvi che sono veramente degli animali speciali che meritano tutto il nostro amore.

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CHI SONO

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2 Responses to “Esperienza pre mortem. Ero in sospeso fra questo e l’altro mondo. La mia gatta nera mi è apparsa in sogno e mi ha salvata.”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Brava Imma, bellissimo e molto interessante. Approfondirò l’argomento. Colgo l’occasione per abbracciarti !

  2. Imma scrive:

    Cara Claudia,
    Non immagini quante mie clienti mi raccontano ” fatti strani ” con i loro gatti come protagonisti….si potrebbe scrivere un altro libro :)
    Un abbraccio anche a te

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