Esclusivo. Il pilota dell’aereo A320 schiantatosi sulle Alpi non doveva trovarsi su quell’aereo. Aveva sostituito un collega.

Andreas, apri quella porta, altrimenti muoriamo tutti!

Patrick Sonderheimer, il pilota dell’aereo A320 della compagnia Germanwings, fracassatosi sulle Alpi francesi, partito da Barcellona e diretto a Düsseldorf, aveva lasciato i comandi al copilota per recarsi alla toilette. Come poteva pensare che nel giro di pochi minuti proprio lui, Andreas Lubitz (27 anni) avrebbe causato volontariamente la morte di tutti, equipaggio e passeggeri?
149 persone hanno perso la vita.

Eppure lui su quell’aereo non doveva esserci. Un suo collega gli aveva chiesto di sostituirlo. E’ stata la madre a raccontarlo in lacrime ad un’amica. Ho promesso loro di non fare il nome di questo giovane, che è ancora scioccato. La famiglia non vuole avere giornalisti in casa. Per motivi di serietà professionale rispetto quindi loro e la mia promessa. Ma la notizia è sicura e appurata. otete immaginarvi che sensazioni si agitino nel suo cuore in questo momento. e perchè non voglia parlarne. Perchè su quell’aereo, appunto, doveva esserci lui! “Chissà, forse non sarebbe andato in bagno”, mi dice una sua conoscente; generalmente il pilota non si allontana dalla cabina. Magari il cambio è avvenuto all’ultimo momento e allora il sostituto aveva avuto bisogno di recarsi alla toilette, non immaginandosi minimamente che dramma si sarebbe svolto in quegli attimi di sua assenza.

Quando si è trovato davanti ad una porta chiusa ha cercato in tutti i modi di abbatterla per entrare nella sua cabina di comando capendo che qualcosa di grave stava accadendo mentre l’aereo perdeva quota inesorabilmente dirigendosi contro la montagna. Le due scatole nere ritrovate parlano chiaro adesso, rivelando che il copilota avesse deciso di suicidarsi in questo modo orrendo, ammazzando a sua volta tanti innocenti.

Un professore dell’Università VU di Amsterdam, che tiene lezioni sulla prevenzione dei suicidi, Ad Kerkhof, ha spiegato che non deve stupire che una persona decisa a togliersi la vita non pensi agli altri. “I suicidi sono egoisti, il mondo esterno e persino quello degli affetti familiari non gli interessa più; può darsi che Andreas Lubitz avesse addirittura dimenticato che trascinava dietro di sè tanti innocenti in quell’atroce massacro. “Il professor Kerkhof ha spiegato anche che, per esempio, se il suicida è un poliziotto, generalmente usa la sua pistola d’ordinanza; se è un veterinario i farmaci per applicare l’eutanasia gli animali. Lubitz ha adoperato “il suo aereo”. D’altra parte non è la prima volta che accade, nonostante i controlli severi a cui sono sottoposti i piloti.

Foto Reuters.

Ci sono stati più casi di incidenti del genere:

Nel 1994 un aereo della Royal Air Maroc (32 anni) si è schiantato contro una montagna, dopo che il pilota aver messo fuori uso il pilota automatico. Era depresso per … amore.

1997: stessa storia per un pilota che partiva da Jakarta, con il volo Silk Air. 104 persone sono morte con lui. Aveva problemi finanziari.

1999. L’Egypt Air 990 diretto a New York con 217 passeggeri a bordo, ha perso inspiegabilmente quota schiantandosi al suolo; dall’ analisi dei dati della scatola nera è emerso che era stato disattivato il pilota automatico.

2013: volo TM470 da Mozambico. L’aereo precipita improvvisamente mentre si dirigeva in Angola. Il pilota aveva problemi matrimoniali.

Lo psicologo olandese Lucas van Gerwen, che si occupa di compiere test sulle condizioni psichiche dei piloti, come prima cosa chiede loro se hanno mai pensato al suicidio o se sia mai successo che qualche compagnia di assicurazione si sia rifiutata di assicurarli. Il medico olandese Frank van Wieringen, ha dichiarato al quotidiano AD che la prima domanda che lui avrebbe fatto ad Andrea Lubitz sarebbe stata come mai avesse al suo attivo solo 600 ore di volo. Questo faceva pensare che in passato avesse avuto dei problemi psichici, di stress, di salute, costretto quindi ad un riposo forzato. Infatti nelle ultime ore è uscita anche questa notizia sui giornali.
D’altra parte ci sono delle persone che sanno mascherare molto bene la loro depressione, persino ai medici, ha affermato lo stesso psicologo.

Un particolare importante è quello che i copiloti non volano sempre con lo stesso pilota. Questo è uno svantaggio in quanto il pilota non ha la possibilità di conoscere meglio il suo assistente, anche a livello caratteriale; per poter segnalare eventuali disturbi comportamentali e psichici sospetti.

Tutte le notizie e le polemiche di adesso servono per il futuro, perchè tragedie del genere non accadano mai più. Intanto 149 persone sono morte nel modo più terribile, rendendosi conto di quello che stava accadendo, come si è sentito dalle urla registrate dalla scatola nera, oltre che dalle grida del pilota che tentava di salvarli cercando di abbattere la porta che Lubitz aveva bloccato. Ma tutto è stato vano. Ora un intero paese, Haltern am See, a 40 chilometri dalla frontiera olandese, piange una classe di allievi del Joseph König-gymnasium, che erano andati in vacanza premio a Barcellona. Erano partiti felici; non sono più tornati a casa. Come il pilota di quel maledetto aereo, che aveva generosamente accettato di fare lui il turno di un collega. Adesso quel collega è completamente distrutto dal dolore. Ma salvo. Lui non c’è più.

Maria Cristina Giongo
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7 Responses to “Esclusivo. Il pilota dell’aereo A320 schiantatosi sulle Alpi non doveva trovarsi su quell’aereo. Aveva sostituito un collega.”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Articolo molto sentito, Cristina, questa volta non commento, nulla c’è da aggiungere a quel che hai scritto e a tutto ciò che è stato e stanno divulgando giornali, radio, tv… Piango l’assurda dipartita dei passeggeri,il dramma dei genitori di quei ragazzi che mai più torneranno…

  2. Grazie, Claudia.

    La vita è proprio appesa ad un filo e a volte è un intreccio, una combinazione di casi. Un pilota che stasera doveva essere a casa sua, felice con la sua famiglia è morto in modo atroce; mentre un altro pilota che poteva essere morto, adesso, invece si trova a casa sua; ma non si dà pace, come dice sua madre….

    Dei ragazzi che avevano vinto un viaggio premio ora sono volati in cielo mentre gli altri che erano rimasti a casa, un po’ delusi. vivono ancora: e adesso i loro genitori ringraziano Dio che non si trovassero i loro figli su quell’aereo.

    Una serie di casi, combinazioni, che ancora una volta ci fanno capire che non sappiamo mai quando la nostra vita finirà. Viviamola quindi nel miglior modo possibile, con serenità e amore verso il nostro prossimo, con onestà e fede. Così quando sarà arrivato il nostro momento saremo sicuri di non averla sprecata.

    • Claudia Tagliabue scrive:

      Parole sante !!! Veramente dovremmo riuscire e vivere serenamente, facendo attenzione alle piccole cose, alle leggere sfumature. Donare amore, amicizia, aiuto, a chi è meno fortunato. La mia nonna (donna eccezionale da ogni punto di vista) diceva sempre: “vivi felice oggi, nonostante tutto, domani non hai la certezza di essere ancora in questo mondo…” Quanto aveva ragione !!!

      • Aveva ragione tua nonna! E anche tu. Queste tragedie ci fanno pensare proprio a questo.

        Probabilmente se questo uomo avesse amato di più gli altri e se stesso, se avesse accettato i dolori della vita con fede e speranza, non avrebbe deciso di togliersi la vita, per giunta trascinandosi dietro tanti poveri esseri innocenti.

  3. Valentino scrive:

    Bell’articolo Direttrice, narrato con dovizia di particolari inediti di un fatto di cronaca veramente incredibile. Hai detto bene – fatti del genere non dovranno più succedere. Come se non bastassero le calamità naturali ed i disastri causati da guerre, rivoluzioni e attentati terroristici.

  4. Valentino scrive:

    refuso: novizia = dovizia

  5. Grazie, Valentino, per il tuo commento. E’ la prima notizia esclusiva del Cofanetto.
    Generalmente, visto che la mia professione è di corrispondente dai Paesi Bassi e dal Nord Europa, le scrivo per le varie testate con cui collaboro. Ma il nome del pilota che doveva essere su quell’aereo ho promesso di non dirlo e allora ho scritto per il nostro Cofanetto Magico. Ora vedremo se la notizia verrà ripresa da altri giornali.

    A volte il destino è crudele per alcuni e magnanimo con altri….

    Mi ha sconvolto il fatto che sui social i terroristi dell’ Isis abbiano gioito. Felici che si sia compiuta una strage…. senza il loro intervento. Che orrore!

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