Missione cucina. Intervista a Laura Ravaioli.

Parliamo di uno chef per eccellenza, uno dei monumenti indiscussi della gastronomia italiana e non solo: Laura Ravaioli. Solare, istrionica, colta, raffinata. Lei Laura, una delle numero uno. Nel panorama televisivo si è scatenata la sfida all’ultima padella e davanti ai fornelli tra colpi di risotti e di vellutate gli chef tentano di aggiudicarsi il primato di ascolti.

Ma è sempre lei  che detiene  la classifica. Sarà il suo modo di presentarsi,  sarà  che Laura risulta subito coinvolgente,  sarà che la modestia  è una dote difficile da mantenere quando si  è sotto i riflettori, sarà che insomma lei rappresenta  il vero chef  innovatore (pensate ai piatti della cucina etnica che ci ha illustrato per anni).

E allo stesso tempo anche il custode della tradizione italiana , dispensatore  così di  piccole  gioie ed  emozioni. Un vero piacere ascoltarla. Tanta panna montata,  una spolverata  di curry piccante,  si direbbe in termini gastronomici  con una buona  dose di aplomb britannico e fair play mediterraneo! Dietro al cappello di chef  si cela sempre un cuore,  un’anima, un’ artista , un artigiano del cibo che non parla solo di materie prime.

Attraverso la ricerca, i viaggi , gli scambi con altre culture  si aprono scenari  enormi  e  si realizza un percorso  gastronomico  creativo, cosi come Laura ha fatto nel suo itinerare  mescolando  insieme esperienze, cucina, arte e letteratura. Cucinare dá gioia e piacere, ha dichiarato in una intervista. E’ proprio vero, capita anche a me che pasticcio fra pentole e pentolini ! Attraverso  un  piatto, una frase che  dispensa  sulla sua pagina  facebook , incontra il gusto del pubblico. Il talento di Laura non si sgualcisce mai.

 

Il dito e la luna

Non si disprezzano

i compiti manuali.

È chiaro che quando si lavora


in cucina si lavora

la base materiale della vita.

La verità si trova in cucina.

Un cuoco deve essere

incredibilmente consapevole.

Alejandro Jodorowsky


Foto di Federico Montaldo

Il cielo si oscura. Un’astronave  aliena  si  poggia sulla Terra . Lei  è  in casa  e  deve  fuggire  e  può portare con se solo tre cose. Quali salverà?

Un libro, i miei occhiali da lettura, una foto della mia famiglia.

Quando si  riposa cosa fa? Una giornata tipo.

La prima cosa prendo il mio farmaco quotidiano, poi aspetto mezz’ora poltrendo nel  letto tra sogni, progetti e pensieri quindi mi alzo metto su della musica e prendo il mio primo caffè sul balcone guardando le mie piante. Telefono ai miei genitori e poi via sotto la doccia. Grande colazione e poi a seguire l’apertura del computer per vedere che cosa accade nel mondo. Pranzo fuori con le amiche, riposino e poi mi dedico a dei piccoli lavori di bricolage. Finisco la giornata sempre in compagnia di un libro.

Immaginiamo che  lei  abbia  un super  potere. Nel  suo lavoro come lo userebbe?

Mi piacerebbe andare nelle zone più povere del mondo ad insegnare un lavoro alle donne, per creare piccole imprese così da renderle indipendenti e autosufficienti con la certezza che il mio messaggio passerà da madre a figlia e in qualche modo diverrà patrimonio comune.

Se potesse reincarnarsi  in cosa si trasformerebbe?

In una goccia d’acqua per viaggiare ovunque, per trasformarmi poi in una nuvola, in pioggia per i campi, in un oceano vasto e sconfinato, in un fiocco di neve che al sole torna una goccia d’acqua.

La ricetta per vivere a lungo?

Una vita serena e molto attiva, circondata da persone care.

Se  non  fosse  stata  chef  cosa avrebbe fatto?

Certamente un lavoro manuale di pazienza e precisione come l’orafa, la ricamatrice, la sarta.

C’è qualcosa che le donne in cucina possono dare in più o in meno degli uomini? Oggi si  dice che quest’ ultimi  dettino legge  e tra i fornelli  la fanno  da padroni.

Vecchi stereotipi, le donne in cucina sono molto versatili, coscienziose, ordinate e pulite, affidabili, abituate alla fatica e con grande forza di volontà.

La cucina si improvvisa? Cioè  vale più la forma o la sostanza?

La cucina si divide in fase creativa e fase esecutiva. La prima eccitante ma sporadica, la seconda quotidiana e ripetitiva. Forma e sostanza le considero complementari ma dovendo scegliere per me  il buono prevale sul bello.

Meglio carne  o pesce?

Pesce: facile veloce, profumato e saporito.


Foto di Nadia Ceriani

Si può  misurare la felicita a fette? Quindi  se fosse un dolce?

La felicità è fatta di tante cose come un dolcissimo e ricco Montblanc  composto da molteplici  elementi  di diversa consistenza e sapore: la croccante e friabile meringa si alterna a una saporosa crema di marroni, morbida e densa, il tutto arricchito da una soffice e impalpabile copertura di panna montata e per finire la sorpresa di piccole pepite di marrons glacés.

Una  fobia culinaria che le fa storcere il naso?

Pur mangiando tutte le interiora non sopporto la trippa.

La canzone che  vorrebbe essere  stata scritta per lei?

Tutte le canzoni di Paolo Conte ma forse con una leggera preferenza per “Amada mia”.

L’ultimo libro che ha letto?

“Appena ieri” dell’israeliano premio  Nobel per la letteratura Shmuel Yosef Agnon nella traduzione fatta dalla bravissima Elena Loewenthal.

Vorrei  sapere  chi le acconcia i capelli? Ha sempre un taglio innovativo e diverso dal solito.

Per il taglio mi affido ad un amico e grande professionista: Alessandro Iannaccone. Tra un taglio e un altro ci penso da sola, non ho la pazienza di andare dal parrucchiere e poi lavarsi i capelli sotto la doccia trovo che sia uno dei più grandi piaceri della vita.

Si dice che ha la  mania di riordinare tutto sempre…magari  mentre un suo collega cucina lei passa lo straccetto. Come la mettiamo?

Ogni medaglia ha due facce. Da indagini di mercato, studi di settore, feedback da parte di chi guarda si evince che il gradimento delle mie trasmissioni è dovuto principalmente a: chiarezza nell’esposizione, esattezza degli ingredienti, precisione nell’esecuzione, in poche parole perché tutto fila liscio, facile, ripetibile da chiunque a casa propria. Dietro tutto questo da parte mia c’è semplicemente tanto lavoro, ordine e organizzazione, (auto) disciplina, severità, forte senso del dovere, pianificazione e controllo della situazione. ….viste così sembrano tutte cose buone che mi vengono proprio spontanee e naturali eppure qualche dubbio si insinua in me…
Tempo fa qualcuno addirittura mi ha scritto:”dott.ssa Laura Ravaioli ,raffinata,professionismo allo stato puro….perfetta! Ma perchè non ti lasci un po’ andare? E dai un po’ di imperfezione; cosí mi sembrerai più umana”.  La cosa mi ha dato da pensare perché tutto mi sento meno che perfetta….anche se dall’esterno posso apparire così, un po’ come una Bree Van de Kamp di Desperate Housewives in versione casareccia. .….e allora mi chiedo e se avessero ragione i miei amici più cari che osservando la mia eccessiva precisione tendente al perfezionismo con affetto mi definiscono una maniaca “rompicoglioni”? Forse che anche io come Bree sia affetta da un disturbo di personalità ossessivo-compulsivo, caratterizzato da una maniacale ricerca della perfezione assoluta che in parole povere si può riassumere in “sindrome della pezzetta”? Non essendo uno psichiatra non so dare risposte ma una cosa è certa… ormai è troppo tardi per cambiare!

Come si  vede  fra una  ventina d’anni?

La stessa con un po’ di capelli bianchi in più.

Ha mai fatto indigestione?

Si, a 8 anni cadendo per due intere rampe di scale mi sono ritrovata con un dente spezzato e la faccia tumefatta e la mia mamma per  farmi mangiare mi preparò dei bignè ripieni di crema pasticcera, morbidi e nutrienti. Ne ho mangiati talmente tanti da farne indigestione e da allora il solo vederli mi provoca la nausea.

E  scorpacciate?

Talvolta si. Anche io come Oscar Wilde a tutto so resistere tranne che alle tentazioni!

Ha mentito spudoratamente  su?

Sul mio stato di salute o sulle date di partenza e rientro dall’estero per non metter in ansia i miei genitori che vanno in fibrillazione e non chiudono occhio quando sanno che sto poco bene o sono su di un aereo per lunghi viaggi.

Secondo lei Il danese René Redzepi è il  miglior cuoco del mondo o l’italiano Massimo Bottura?

Non mi esprimo mai sui colleghi quindi mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

E’ in cucina e ascolta  La Nona  di Beethoven con l’Inno alla Gioia. Quale piatto  vibrante le verrebbe  in mente da realizzare?

Un gran piatto di fritto misto, allegro, gioioso e trionfale.

 

Angela Marcella Guarnieri

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10 Responses to “Missione cucina. Intervista a Laura Ravaioli.”

  1. Paolo scrive:

    Che dire Laura, è Laura…..è sempre un piacere seguire le sue lezioni in televisione.
    Quando ho partecipato al programma “Questo l’ho fatto io” del Gambero Rosso Channel, nella mia lettera di presentazione,ho riportato o che mi stupisce la sua conoscenza culinaria di culture, usanze e curiosità storiche di ogni cucina…..sulla preparazione di qualsiasi piatto o ricetta.
    E’ interessante, da questa intervista, scoprire che non sono l’unico con la sindrome da pezzetta (cosa rara per un uomo che cucina) e che il Montblanc, non amato da molti per la sua dolcezza, è anche per lei il dolce preferito e che come non ama la trippa ma mangia altre interiora………
    Un saluto, Laura.

  2. Annamaria scrive:

    Ma che bella questa intervista, domande originali e risposte sincere. Laura Ravaioli oltre ad essere un grande chef è anche una bellissima persona. A proposito……..anche io odio la trippa!!!! Annamaria

    • betta scrive:

      mi associo ai commenti positivi! questa intervista l’ho letta tutta d’un fiato, piacevole e interessante. W la cucina e le belle persone!

  3. fabiola scrive:

    “Una goccia d’acqua per viaggiare ovunque,trasformarsi in una nuvola,in pioggia per i campi,in un oceano vasto e sconfinato,in un fiocco di neve che al sole torna in una goccia d’acqua”. Tutto questo è Laura Ravaioli! Emozionante quest’intervista.Seguo Laura da un bel pò di tempo,la ringrazio per tutto quello che ho potuto imparare seguendola,appena le chiesi l’amicizia su FB,io ,emozionatissima,chiamai mio marito e i miei figli,contentissima come una bambina che sogna ad occhi aperti ! Grazie ancora,mia cara Laura! Fabiola

  4. loretta fazzi scrive:

    Ti ho scoperta per caso una mattina (dopo 38 anni di lavoro in azienda mi son trovata in mobilità) ed avendo una passione per la cucina (mi aiuta a scaricare lo stress) accendendo la tv e zippando, sono rimasta incollata al televisore: seguendo la trasmissione son rimasta affascinata e colpita …non posso che confermare le doti che ha descritto la giornalista.
    Ti stimo molto e se non riesco a vedere in diretta i tuoi programmi, li registro.
    Mi piacerebbe molto vederti per farti i complimenti di persona e magari mangiare qualcosa insieme :=)
    Complimenti ancora sei una grande donna con grandi valori
    Un bacio LORETTA

  5. Giulia scrive:

    Grande Laura,bella intervista, semplice diretta e incisiva. A me la trippa piace e mi viene anche bene cucinarla, quello che non faccio è pulirla all’origine come faceva mia mamma.Avrei qualche problema:):). Piacerebbe conoscerti anche a me personalmente , ma chissà cosa ci riserva la vita. Tanti auguri per tutto, e qualsiasi cosa tu voglia intraprendere di auguro Buon Cammino. Con stima e affetto televisivo .

  6. Anna scrive:

    Brava Marcella,hai saputo tirare fuori tutta la bellezza e la professionalità per cui rendono unica Laura.Un bacione da Anna

  7. Maria Cristina Giongo scrive:

    Grazie a tutti per i bei commenti che mostrano come la signora Ravaioli sia amata e seguita nella sua arte della cucina.
    Complimenti all’autrice del servizio, Angela Marcella Guarnieri e ovviamente a Laura Ravaioli!

  8. Angela scrive:

    Grazie a tutti ed in particolare a Laura che con grande entusiasmo si è sottoposta alle mie domande.Ho cercato di non cadere nel solito cliche’ e ne è venuta fuori una immagine realistica: il ritratto di una donna che mette dedizione e amore nella sua professione e nella vita.

  9. marilena scrive:

    Laura ti seguo sempre eseguo tutte le tue ricette e ti ringrazio per
    l’autenticita’ ti ammiro e vorrei essere precisa e perfetta come te sei
    fantastica

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