Un sogno inatteso; l’invito di un sultano sul suo panfilo. Parla Giulio Bonora, eccellente maître d’hotel della Costa Smeralda.

Giulio Bonora

Si chiama Giulio Bonora, 36 anni, ambasciatore del turismo internazionale, restaurant manager del Club Hotel di Baja Sardinia (che fa parte dell’esclusiva catena Baja Hotels). L’abbiamo intervistato per il Cofanetto Magico, fra gustosi piatti della loro cucina, un’incantevole vista sul mare e persino un piccolo segreto molto suggestivo…Buona lettura!

Il panorama che si vede dal ristorante del Club Hotel di Baja Sardinia

Signor Bonora, la strada per diventare maître d’hotels è lunga da percorrere?
Direi di sì. Prima di tutto ci vuole una base di 5 anni di scuola alberghiera. Dopo di che cominciano le prime esperienze lavorative che consiglio di fare all’estero.

Perchè all’estero?
Per imparare nuove lingue e conoscere differenti culture.

Quali sono stati i Paesi esteri dove ha lavorato all’inizio della sua carriera?
La Francia: ho lavorato 2 anni al Ritz Hotel di Parigi, con la famiglia La Fayette. Poi l’Inghilterra, Londra: al Buckingham Palace. In seguito in un altro hotel della famiglia La Fayette e 3 anni in Germania con la compagnia Hilton.

E in Italia?
Al Grand Hotel di Rimini, dove all’epoca si trovavano i più famosi personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, come Fellini e la Masina. E anche a Cortina.

Si deve svolgere un lungo tirocinio per arrivare al suo livello?
Sì. Io ho iniziato la mia carriera come chef de range, e accumulato esperienze di prestigio sia a livello nazionale che, come ho accennato prima, anche internazionale. Per ambire al titolo di campione regionale degli ambasciatori della ristorazione bisogna aver svolto un servizio come primo maître d’hotels a 4 o 5 stelle, per almeno 4 anni.

Come mai ha deciso di trasferirsi definitivamente in Sardegna, lei che è nato a Cento, in provincia di Ferrara? Una buona offerta di lavoro o un suo desiderio ben preciso?
Nessuno dei due. Diciamo che ci sono arrivato per caso. Una caso comunque fortunato in quanto mia moglie Donatella è sarda. Allora diciamo che mi ci ha condotto l’amore. Un amore felice, da cui sono nati due figli.

Il maître d’hotel Giulio Bonora con il “suo” gruppo di camerieri del ristorante Club Hotel di Baja Sardinia.

E’ difficile essere capo di un personale così numeroso?
Sicuramente sì. Bisogna essere più psicologi che “capi”, soprattutto dovendo gestire 25 dipendenti che vanno prima di tutto capiti nelle loro esigenze. Non bisogna dimenticare che spesso sono ragazzi lontani da casa che talvolta soffrono di solitudine. Bisogna star loro molto vicini.

Due bravi camerieri usciti dalla “scuola” di Giulio Bonora, quello di destra si chiama Mouchine. L’altro Antonio Campus.

Una simpatica famiglia olandese di Den Haag

Nel suo lavoro è importante essere pignoli, severi, dei veri professionisti?
Tutti e tre insieme. Ma soprattutto è necessario essere umani. Ed andare incontro alle esigenze sia dei clienti che delle persone che lavorano sotto la tua direzione.

Veniamo alla domanda cattivella, come l’ho fatta anche al direttore della catena Baja Hotels (nella mia intervista pubblicata il 3 settembre), il Dottor Marco Bongiovanni.
La prima volta che l’ho vista all’opera l’ho trovata molto professionale ma un po’ freddo. E’ proprio necessario un certo “distacco”dal cliente?

Secondo me sì. Comunque mi spiace di averle trasmesso questa impressione di freddezza. Non mi reputo freddo. Ma sicuramente trovo necessario mantenere un certo distacco: nel senso di rispetto della privacy del cliente. Io sono solo un operatore che gli fornisce un servizio. Devo capire quale tipo di contatto vuole avere, quale tipo di comunicazione preferisce. In sei mesi abbiamo circa 80.000 presenze! Non è sempre facile di comprendere tutti al volo! Piuttosto cerco una forma di body language; ma rimanendo al mio posto, perchè ognuno ha il suo ruolo da rispettare.

L’ultimo controllo del maître d’hotel Bonora, prima che si apra la sala per la cena

E’ vero che ha vinto il primo premio per il miglior maître d’hotel del mondo?
Non ancora del mondo. Come ho precedentemente accennato prima, sono campione regionale dei maître d’hotel in Sardegna e anche campione italiano.
L’anno scorso il campionato mondiale non ha potuto svolgersi in quanto si doveva tenere in Giappone dove è avvenuto il terribile terremoto e conseguente maremoto. Di sicuro parteciperò al prossimo campionato mondiale (che avviene ogni 4 anni) che dovrebbe tenersi a Madrid o a Barcellona.

In che cosa consiste?
Ci viene presentata una cesta piena di prodotti locali e noi dobbiamo fare una ricetta “alla lampada”: sta a dire una ricetta preparata al momento davanti ad una giuria (che ha scelto gli ingredienti da usare).

Sono venuta a conoscenza di un suo piccolo segreto: mi hanno detto che di recente ha trascorso due giorni sul panfilo di un sultano. Per noi “esseri mortali” è una situazione invidiabile e decisamente affascinante…Lo è stata anche per lei?
Certo! E’ stata un’esperienza unica. Un coronamento della mia carriera. Infatti in passato ho servito questo sultano e la sua famiglia parecchie volte, anche in altri hotels dove ho lavorato. Mi conosceva da tempo. Il fatto di invitarmi è stato come un premio per quello che in passato ho fatto per lui. Ma… non mi chieda il nome perchè non glielo dirò.

Infatti stavo proprio per domandarglielo…Lei ha detto che è stato un premio per quello che in passato ha fatto per lui. Ma che cosa può aver fatto lei di così speciale per un sultano?
Ho servito lui e la sua famiglia nel miglior modo possibile e lui l’ha apprezzato molto. Gli emiri arabi sono clienti difficili, hanno esigenze diverse dalle nostre. Vivono nel lusso più “estremo”. La loro famiglia è composta da non meno di 40 persone, che mangiano tutte in diverse fasi: prima il marito, poi le mogli, indi i bambini (sempre in un tavolo a parte). Accontentarli tutti è una fatica che io credo di aver saputo fare con molto impegno e passione. Siamo diventati amici. “Voglio rivivere il nostro passato insieme a te”, mi ha detto questa volta invitandomi sul suo panfilo. Ricordo quando alloggiava in un grand Hotel di Cortina; appena arrivava (con le mogli ed i figli al seguito) chiedeva subito di me e voleva che solo io mi occupassi di loro. Ero entrato a far parte della loro famiglia.

Ha detto che siete diventati amici? Allora non l’ha invitata in qualità di maître per una festa particolare?
No. Questa volta non ho lavorato. Sono stato loro ospite. Ho fatto la loro vita. Lui voleva proprio trascorrere due giorni con me. Quando sono sceso dal panfilo avevo ancora addosso il profumo di quei momenti particolari. E’ stato un sogno inatteso e vissuto profondamente, che mi ha lasciato la speranza di poterlo gustare ancora una volta in un’altra occasione.

Un’emozione speciale…
Prima di tutto sono fiero per il fatto che è venuto a cercare me e proprio per me. Quando sono salito sul suo panfilo, a Porto Cervo, mi ha subito abbracciato e ha detto: “ vedrai che passeremo due bellissimi giorni insieme”. Sì, mi sono emozionato anch’io e caricato di adrenalina, dopo questa calorosa accoglienza nella loro “casa galleggiante”. Mi ha voluto anche a tavola vicino a lui. Pure la sua famiglia mi ha ricevuto con affetto trattandomi come uno di loro. Lui è un uomo con il cuore grande. Ha 60 anni, 4 mogli e 20 figli.

Ma sono felici? Voglio dire.. un uomo può essere felice con ben 4 mogli e tutti quei figli? Io diventerei matta! Già un marito e due figli “bastano ed avanzano”!
Penso che non siano felici. In effetti per loro la felicità è difficile da raggiungere, con tutte quelle mogli e figli! Non c’è unicità di rapporto. La prole cresce con varie governanti (sempre del loro Paese), in quanto il papà e le mamme sono troppo impegnati. Spesso sono ragazzi viziati. Non conoscono la parola NO. Possono permettersi ogni cosa e non hanno più nulla da desiderare. Nemmeno io sarei felice se dovessi sottopormi ogni giorno ad un simile ritmo di vita, in base ad una carta di credito.
Ma questo non toglie nulla al fatto che puoi diventare amico di una persona diversa da te per cultura e stile di vita.

E le loro mogli, sono contente, serene? Che tipo di donne sono?
Non credo che siano molto serene. Sono donne bellissime ed intelligentissime. A volte ci sono 25 anni di differenza fra di loro. La loro intelligenza serve soprattutto a far accettare nel miglior modo possibile l’altra moglie. Ma se non ci riescono, la loro esistenza perde il senso e diventa una vita di sofferenza.

Ancora un sogno, tanto per finire in bellezza?
Mi auguro di poter ospitare nel Club Hotel il mio amico sultano con la sua famiglia. Sicuramente lo riserveranno tutto per loro. E le prometto sin d’ora che lei sarà invitata, in ricordo di questa intervista.

Allora speriamo che Giulio Bonora mantenga la sua promessa e che un giorno anche il nostro Cofanetto Magico potrà vivere una giornata particolare, “da sultano”, in Costa Smeralda!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Foto di Hans Linsen

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6 Responses to “Un sogno inatteso; l’invito di un sultano sul suo panfilo. Parla Giulio Bonora, eccellente maître d’hotel della Costa Smeralda.”

  1. LORENZO MAZZITELLI scrive:

    HO GIRATO CON LA MIA PROFESSIONE IN LARGO E IN LUNGO QUESTO MONDO
    POSSO SOLO DIRE CHE E’ DIFFICILE TROVARE UNA PERSONA PREPARATA E
    RAFFINATA COME GIULIO BONORA
    L’HO CONOSCIUTO ANNI ORSONO E SAPEVO DALL’INIZIO CHE QUEL RAGAZZO AVREBBE FATTO STRADA
    BRAVO GIULIO TI AUGURO MILIONI DI SUCCESSI QUELLO CHE MERITI
    CON AFFETTO LORENZO MAZZITELLI

    • GIULIO scrive:

      CARO MAESTRO
      POSSO DIRGLI SOLAMENTE GRAZIE PER I BEI MOMENTI PASSATI ASSIEME
      UN GROSSO ABBRACCIO E UN ARRIVEDERCI A PRESTO GIULIO.

  2. Maria Cristina Giongo scrive:

    Allora, caro signor Mazzitelli aveva visto bene…..

    Una curiosità ( i giornalisti sono sempre curiosi…): che professione svolge che la porta a girare il mondo?

    Cari saluti

  3. Gilles Coffi Degboe scrive:

    Navigando nel web, sono incappato in questo interessantissimo articolo..io sono un giovane ragazzo che svolge la stessa professione dei Signori…
    Adoro anche io il mio lavoro,ed il mio percorso mi porta allo specializzarmi nella alta ristorazione, e sempre più mi accorgo che non si finisce mai di imparare, da grandi e piccoli e sopratutto all estero, e spero, in un futuro non troppo lontano di poter, raggiungere obbiettivi altrettanto interessanti.

    Cordiali Saluti,
    Gilles

    • giulio scrive:

      Buonasera Gilles,

      Sono contento che le sia piaciuto l’articolo e le auguro di poterlo vivere anche lei un sogno del genere.
      Sicuramente con l’esperienza che avrà in futuro potrà anche lei distinguersi
      tra i professionisti di un certo livello.

      Buona fortuna

      Giulio Bonora

  4. Katheryne Matranga scrive:

    Thanks for letting the world know, not only the beautiful
    Island of Sardigna, but also the Club Hotel Staff. I had the
    Pleasure of meeting them and Guilio Bonora the last summer.
    It was an amazing experience and my friends, my
    Husband and i, have decided we’ll be going every summer,
    not only for the great weather and beautiful beaches, also
    To see the great staff of the all Club Hotel, specially you Guilio Bonora!
    Best Regards,
    Katheryne M.
    Greetings from Switzerland of Marco,Luisa, Gianluca :)

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