
A cavallo tra il 1979 e il 1980 partecipai, a bordo di un’ambulanza fuoristrada Fiat Nuova Campagnola, al rally “Transafrica ’80” aperto ad auto e moto che, partendo da Abidjan, in Costa d’Avorio, doveva raggiungere Tunisi attraverso il Burkina Faso, il Niger e la Libia.
Quest’ultimo paese non era ancora aperto al turismo per cui il raid ottenne uno speciale permesso di transito.
Non è il caso di rispolverare discorsi sulla disorganizzazione del rally: si era agli albori delle gare Trans-Africane (la prima Parigi-Dakar si era svolta l’anno precedente) e in ogni caso anche i più critici ammisero, in seguito, che si trattò di un’esperienza formativa.
Da quegli anni iniziò la stagione dei Rally africani che in seguito sparirono o cambiarono percorso, con il venir meno delle condizioni di sicurezza.
Il nostro rally si congiunse, alcuni giorni dopo la partenza, con quello francese chiamato “Échappement”, meglio organizzato.
Solo per citare il tema sanitario, i francesi avevano a disposizione diversi medici con cassette di Pronto Soccorso a bordo dì veicoli intervallati tra i concorrenti mentre noi avevamo un unico veicolo, la citata Fiat Nuova Campagnola diesel.
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