La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La laserterapia

Si sente sempre più spesso parlare in medicina, veterinaria ed umana, dell’utilizzo di tecniche alternative per la gestione di numerose patologie che affliggono i nostri pazienti.
Conosciamo tutti, già da diversi anni, la possibilità di eseguire sui nostri animali l’agopuntura con ottimi risultati, soprattutto per quanto riguarda la terapia del dolore, traslando ed adattando le procedure che ormai da secoli sono state tramandate dai popoli cinesi dal 305 a.C.
Nei molti anni a seguire si sono rese disponibili altre nuove tecniche e tra queste la laserterapia, metodica che mi ha molto affascinato.

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Joy, il mio primo “paziente laser”.

Come si può dedurre dalla parola questa tecnologia sfrutta una specifica lunghezza d’onda della luce che, attraversando i tessuti, induce notevoli effetti benefici.
Il termine LASER è un acronimo che sta per Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation cioè amplificazione della luce mediante emissione stimolata di radiazione. In medicina umana già a partire dagli anni ’70 questa particolare luce ha riscosso molto successo trovando applicazione in diverse branche specialistiche: dalla dermatologia alla medicina riabilitativa, dalla oculistica fino anche alla medicina estetica. Da poco più di un decennio la laserterapia è stata “adottata” anche in medicina veterinaria, ma soprattutto in questi ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale il suo utilizzo riscuotendo notevole successo tra i nostri clienti.
Senza dilungarci sulle caratteristiche tecniche e sui principi di fisica alla base di questa tecnologia ci basti sapere che questi macchinari emettono energia, sotto forma di fotoni, fasci di luce coerenti e monocromatici, capaci di trasferire energia al tessuto biologico ottenendo cosi effetti antinfiammatori, antidolorifici, di biostimolazione cellulare, di immunomodulazione e tanti altri ancora.

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Il notevole successo di questa tecnica è sicuramente legata agli innumerevoli vantaggi:
non richiede sedazione o anestesia,
non è invasiva,
non induce dolore (anzi, in corso di seduta si ha il rilassamento del nostro paziente),
non ha effetti collaterali (unica clausola è indossare dei particolari occhiali perché l’esposizione diretta del laser agli occhi può esser causa di lesioni alla cornea),
ma, soprattutto, si evita l’utilizzo di farmaci che, in particolare nei soggetti anziani, possono essere causa di problemi gastrici, renali e/o epatici.
I campi di applicazione sono molteplici e quotidiani:
– Gengivite, stomatite e problemi del cavo orale molto frequenti soprattutto nei gatti;
– Artrite, artrosi e patologie articolari frequenti soprattutto nei soggetti più anziani e di grossa mole;
– Lesioni muscolari, contratture, lesioni legamentose e traumi di tutto l’apparato muscolo-scheletrico;
– Ernie e protusioni discali;
– Edemi, ematomi, contusioni.
Ottimo successo si riscontra in campo dermatologico per la guarigione di ferite (anche post-chirurgiche), ustioni, dermatiti varie (per l’effetto antibatterico ed antimicotico del laser), fistole perianali e granulomi da leccamento.
Insomma la lista di patologie approcciabili con questa tecnica è molto lunga, ognuna delle quali richiede un diverso numero di sedute.
Bisogna infatti sapere che non basta una singola applicazione ma servono più incontri per la risoluzione, senza farmaci, del problema, eseguite in presenza del proprietario che è il primo a notare quanto il proprio animale, dopo i primi secondi di “resistenza” per la novità della manipolazione, riesca poi a rilassarsi per i successivi minuti.
Il tempo di una seduta varia da pochissimi minuti a poco meno di un quarto d’ora, durante la quale il paziente è posizionato su un comodo tappeto accarezzato dal proprio proprietario che gli siede affianco.
Da qualche tempo ho iniziato anche io nel mio ambulatorio queste sedute di laserterapia e puntualmente già dopo la prima applicazione il proprietario contentissimo mi riporta i benefici effetti che ha notato.
Una ulteriore evoluzione della tecnica che abbiamo messo a punto nella mia struttura è la LASERPUNTURA, una associazione di agopuntura e laserterapia, eseguita con un mio collega che si occupa di agopuntura da diversi anni.
Nella laserpuntura si può scegliere di utilizzare direttamente il laser nei punti trigger applicando al manipolo un puntale con un diametro molto piccolo così che il fascio di luce è molto sottile oppure si applicano i classici aghi e su questi ed attorno a questi si punta la luce.
Abbiamo appurato che con la combinazione delle due tecniche i vantaggi ed i tempi di recupero sono amplificati.
Vi cito solo alcuni casi che stiamo trattando:
1. Leon un carlino di 14 anni con discopatia lombosacrale causa di paralisi vescicale. Alla prima visita Dario, il proprietario ci ha raccontato che per aiutarlo a svuotare la vescica, non più competente per il danno neurologico, doveva energicamente premerla creando diversi fastidi al suo povero cagnolino. Già dopo la prima seduta di laserpuntura contento ci ha riportato l’informazione che ora gli basta solo accarezzare la pancia per svuotarla e che comunque il suo cagnolino riesce a sollevarsi sui posteriori e a camminare con meno difficoltà.

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2. Kim, barboncina di 6 mesi, operata per una frattura al radio che però, a causa di un trauma avuto in corso di cicatrizzazione, non riusciva a produrre un buon callo osseo. Sono bastate 4 sedute di laserterapia per riattivare il callo e completare il saldo dei due capi ossei.

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3. Shila, pechinese di 4 anni, le è caduto dell’olio bollente sulla pancia provocandole una ustione di 1 grado, che abbiamo approcciato con semplici sedute di pochi minuti di laserterapia, evitando cosi una infezione secondaria.

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4. Paki, meticcetto di ormai 10 anni con un granuloma da leccamento in seguito al quale si era completamente gonfiata l’intera zampa anteriore. Anche per lui abbiamo scelto di effettuare sedute di laserterapia a giorni alterni ed i risultati si sono iniziati a vedere dopo la prima settimana. Non è ancora completamente guarito ma siamo ad un ottimo punto.

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Avrei da raccontarvi tanti altri casi trattati in ambulatorio con questa nuova tecnica senza l’utilizzo di farmaci, ma l’unico punto in comune che posso dirvi è la piena gestione e/o risoluzione del problema ed anche la soddisfazione del proprietario.

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Il simpaticissimo Luigi Schiano amorevole “papà” di Joy

Al momento i miei pazienti si limitano a cani e gatti ma ho letto diversi articoli sull’utilizzo del laser su animali non convenzionali (conigli, furetti, tartaruga, pappagalli) che solitamente sono pazienti più delicati ai quali non è spesso possibile somministrare farmaci.
Credo sia molto importante per un medico veterinario non solo adoperare una buona strumentazione per il proprio lavoro, ma mantenere viva la curiosità di imparare ed offrire nuove possibilità terapeutiche ai propri pazienti e, credo anche, che un proprietario debba affidarsi completamente alla competenza del suo medico, instaurando con lui un importante rapporto di piena fiducia perché l’obiettivo comune è il benessere del proprio animale.

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2 Responses to “La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La laserterapia”

  1. Dario Ramaglia scrive:

    Sono Dario, il papà del carlino Leon in foto 😊, confermo ogni parola, e sono pienamente soddisfatto di tutto ciò che stiamo ottenendo con il trattamento in questione in questo articolo ☺️! Sono felicissimo e io e il mio leon vi siamo grati davvero per quanto state facendo per lui e per ogni pelosino che state amando e curando ☺️

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