Cara Marni, da tanto tempo faccio sogni ricorrenti con il Tyrannosaurus Rex come protagonista. Nell’ultimo, qualche notte fa, c’era addirittura un cucciolo feroce e pericoloso. Più’ tardi ne è arrivato altro ed infine la madre, parecchio grossa ed aggressiva. Al chè, fortunatamente, mi sono svegliato. In altri sogni, il Tyrannosaurus Rex divora personaggi del sogno presi a caso. In uno dei sogni più’ forti, mi inseguiva in una fitta e oscura foresta, ed in seguito in un cunicolo nella montagna stretto e tortuoso, ma non abbastanza per lui, che continuava a rincorrermi. In altri sogni dello stesso tenore, c’è la variante delle tigri e dei leoni. Sogno addirittura che li ho in casa ed io non mi posso muovere. Insomma, ho un problema con la ferocia primordiale. Che ne pensi? ( Roberto -Modena)
Gentile Roberto, mi pare che tu ti sia già dato una risposta da solo con l’ultima frase: ” ho un problema con la ferocia primordiale”. Non sei l’unico. Vivendo in mezzo agli altri dobbiamo imparare (ce lo insegnano molto presto in famiglia) a controllare il nostro istinto aggressivo naturale.
Questo è un bene…purtroppo il veto che serve a disciplinare la nostra vita sociale, spesso si trasforma in una regola di grande rigidità, che imprigiona anche le manifestazioni più naturali legate ad una sana istintualità.
Ci troviamo adulti e del tutto incapaci di esprimere in modo accettabile il nostro disappunto o l’irritazione, incapaci di difenderci dai sopprusi. Così, disappunto ed l’irritazione levitano e si trasformano nella rabbia feroce che spaventa noi, prima degli altri, e che teniamo ben nascosta… a questo punto compaiono malesseri fisici di varia entità ed i sogni si popolano di tirannosauri, tigri e leoni.
Continuerai a fare questi sogni fino a quando troverai il modo di integrare l’aggressività nella tua vita in modo accettabile per te e per gli altri. Questo non significa che devi diventare anche tu una specie di bestia rabbiosa, ma che devi imparare a distinguere ciò che è importante per te, da ciò che è importante per quelli che ti vivono intorno, e a dire NO, quando senti che c’è bisogno. Il che equivale ad essere magari meno gentile ed accomodante con gli altri, ma più amorevole con te stesso.
Un caro saluto Marni
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione totale o parziale del testo
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