Posts Tagged ‘elisa prato’

Le donne sono deboli, anche nel cervello?

sabato, aprile 16th, 2016

Al di là dei blabla sulla famosa parità, molti, in pectore, sono convinti che il cervello delle donne sia più debole.
Recenti ricerche condotte sull’Alzheimer hanno esaminato un gruppo di ultrasessantacinquenni sottoposti ad operazioni chirurgiche che prevedono anestesie (in genere ortopediche) e hanno osservato che, in seguito, i pazienti manifestano un peggioramento delle funzioni cognitive (rispetto a chi non ha subito operazioni), dovuto allo stress operatorio, cioè alla combinazione tra la chirurgia e l’anestesia. E le donne hanno un peggioramento più marcato rispetto agli uomini.
Si è constatato, inoltre, che il numero delle donne che si ammalano di Alzhaimer è superiore a quello degli uomini e così gli aspetti della gravità della malattia.

Contemporary Issues, 1° premio
Micah Albert
AT THE DANDORA DUMP
Nairobi, Kenya
3 Aprile 2012
Una donna si riposa nella discarica in cui lavora, raccogliendo materiale da riciclare per mantenersi. La discarica è vasta più di 1.400 ettari, e circondata da baraccopoli in cui vive circa un milione di persone. La donna ha spiegato di desiderare più tempo per sfogliare i libri che trova di tanto in tanto: «Così ho qualcos’altro da fare durante il giorno oltre a raccogliere spazzatura».

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Matera. L’orgoglio di essere italiani.

domenica, ottobre 18th, 2015

Matera (Basilicata). Foto Hans Linsen. 2015

Matera è una delle tante bellissime città italiane che sono il nostro orgoglio nazionale, riconosciuto in tutto il mondo. Dal 1993 è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità; e il 17 ottobre 2014 , insieme alla città bulgara Plovdiv, capitale europea della cultura (prima città del meridione a ricevere questo riconoscimento). La sua imponente cattedrale, le tante chiese in stile romanico e le 150 chiese rupestri scavate nella roccia nella città e lungo le gravine del Parco della Murgia materana, oltre al panorama incantevole che ti viene incontro al tuo arrivo, sotto e sopra di te….la rendono veramente un gioiello di inestimabile valore.

Matera (Basilicata) 2015. L’altopiano murgico. Sotto scorre il torrente Gravina di Matera. Foto Maria Cristina Giongo

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Matera la cordialriservata: l’opera dell’uomo che sboccia dalla pietra.

giovedì, giugno 18th, 2015

Quando finalmente arrivi (dopo un viaggio che, per chi viene dal nord, un pò faticoso lo è, comunque tu lo abbia modellato ), capisci subito che non è come le altre. Infatti, in genere, le città hanno un centro e poi, accanto, il centro storico, più o meno grande.
Matera invece è il contrario: è tutta centro storico, solo una piccola parte è “moderna” e bene inserita nel contesto. I “sassi”, i famosi sassi, insediamenti abitativi per uomini e animali che risalgono all’epoca preistorica, sono stati messi in sicurezza e restaurati con essenzialità priva di retorica, lasciandone inalterata la primitiva bellezza: l’opera dell’uomo “sboccia” dalla pietra.

Matera, affascinante cittadina in Basilicata.

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Festa della donna. Meglio sola o mal accompagnata? La velata malinconia dei numeri primi.

domenica, marzo 8th, 2015

Che senso ha oggi la festa della donna? Almeno professionalmente sembra raggiunto tutto il raggiungibile, ma non basta una Samantha per cantar vittoria, lo sappiamo bene, my God!
Nel rapporto col nostro sesso, nel confrontarci con l’uomo siamo davvero cresciute? Probabilmente non troppo. La solidarietà, la complicità, la “squadra” con le nostre simili stenta a manifestarsi (gli allenatori sportivi di giovani donne lo sanno bene) e ciò probabilmente si riflette anche nei rapporti con “lui” : il nostro agitarsi senza una convinzione profonda svanisce spesso dopo gli anni giovanili ed esercita solo una vaga azione di disturbo sulle convinzioni maschili più radicate di possesso e di correzione della partner.
Dunque: meglio sole o accompagnate? Risposta facile: meglio bene accompagnate, ma per lo più resta una pia aspirazione.

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San Valentino. La bottega dell’orefice, il poema scritto da Papa Wojtyla:

sabato, febbraio 14th, 2015

Vi proponiamo in questo giorno dedicato a tutte le coppie, San Valentino, un articolo di Elisa Prato, che i nostri lettori già conoscono. E’ dedicato alla bellissima e non conosciutissima piéce scritta dal futuro Papa Giovanni Paolo II sul matrimonio cristiano.
Come mi ha spiegato la dottoressa Prato, proponendomelo per il Cofanetto magico, questo poema è sempre “attuale per l’umanità e la quotidianità che ne traspaiono; un’opera destinata a toccare le corde più intime anche di chi non si sente vincolato ad un credo religioso ma vive il proprio rapporto con la responsabilità legata alla legge della coscienza.
Io che l’ho letto, rivisto, ridotto, recitato due volte
”, ha detto Elisa, “non posso fare a meno di respingere qualche lacrima tutte le volte che lo rileggo per qualche motivo…. E tutte le volte trovo qualcosa di nuovo”.

Un grande Papa. E una grande opera la sua, proprio perchè ci conduce per mano alla scoperta dell’essenza dell’amore. Come molti sanno, io l’ho conosciuto personalmente, quando era cardinale: abbiamo parlato a lungo, da soli, seduti uno accanto all’altro. Alla fine di questo articolo troverete il link pubblicato da Avvenire sul nostro incontro (preso dal Corriere della Sera).
Non lo dimenticherò mai per la forza e la passione con cui mi parlava di libertà. Un tema presente anche nella “Bottega dell’orefice”, per cui ringrazio Elisa di avercelo fatto conoscere in sintesi ma profondamente.
Karol Wojtyla era un uomo tutto d’un pezzo, e…”un pezzo di Chiesa”, tenace e riservato. Papa Bergoglio è più aperto, semplice e diretto: anche quando si lascia andare a “battute”. O a pensieri come quello che sicuramente avrà fatto fare un salto sui loro scanni a preti, vescovi, cardinali e a tutto l’insieme della curia sulla paternità responsabile: “Alcuni credono che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. Invece la paternità è responsabile, questo è il punto. Un cristiano non deve fare figli in serie“.
E ancora: “Io ho rimproverato alcuni mesi fa in una parrocchia una donna perché era incinta dell’ottavo, e sette cesarei. Ma lei ne vuole lasciare orfani sette?”.
Adesso lascio la parola ad Elisa Prato. Buona lettura!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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Beate donne! Beata te che sei sola

lunedì, settembre 15th, 2014

Cari lettori,

alla fine luglio ho ricevuto questo racconto dalla Dottoressa Elisa Prato, che voi già conoscete per i suoi scritti in difesa del …diritto di essere donna. Donna libera, donna rispettata e persino donna single, se lo desideriamo (o se capita). Ve lo propongo come tema di discussione su questo tema che spesso divide persino noi donne; abbiamo proprio bisogno di un uomo e soprattutto di un certo tipo di uomo per sopravvivere? Buona lettura!
Maria Cristina Giongo

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“Beata te che sei sola!”
Trent’anni di solitudine, un ritornello costante.
Sembra che tutte le mie conoscenze femminili abbiano problemi a muoversi, chi non ha figli per il compagno, chi non ce l’ha per il cane, chi non ha nè gli uni nè gli altri per i parenti, dei quali, chissè perchè, si pone al servizio.

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8 marzo, festa della donna, festa della consapevolezza

venerdì, marzo 8th, 2013

Cari lettori,
in occasione della festa della donna ho deciso di pubblicare lo scritto di una nostra lettrice, Elisa Prato, perchè è giusto ed importante dare spazio anche a voi che seguite il Cofanetto magico con tanta attenzione, partecipazione ed affetto. Allora….buona giornata a tutte le meravigliose donne del mondo, anime forti, coraggiose, sensibili, generose.

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