Noi due sconosciuti

E torniamo a parlare di uomini e donne: ma stavolta (mi perdonino i miei lettori) non sarò propensa all’ironia. Da sempre osservo chi vive in coppia e talvolta mi chiedo il perchè l’apparenza nasconda spesso tanta fatica, tanta sofferenza, per cui il quotidiano diventa sopportabile se vissuto per lo più nella lontananza, nel vedersi solo la sera. Intuisco che vi è un errore d’avvio, una mancanza di comunicazione dall’inizio del rapporto (forse perchè l’attrazione fisica e gli ormoni prevalgono) a cui non è estraneo anche chi circonda la novella coppia. Conclusione alla quale io stessa sono arrivata tardi, ripercorrendo anche il mio vissuto di giovane donna alla ricerca della famosa persona giusta.

Dunque, oltre ad essere la figlia femmina di due genitori controllanti, ero provvista anche di ben tre zie. Ogni volta che si veniva a sapere che frequentavo un ragazzo, o anche che qualcuno aveva solo posato gli occhi su di me, il fatto da privato diventava “politico”. Mia madre mi aveva messa al mondo a trentacinque anni e si sentiva inadeguata di fronte alle sorelle più giovani e più colte, per cui chiamava immediatamente le stesse e, ahimè, partiva il tamtam familiare. La zia professoressa, una zitella da manuale incapace di governare la sua vita ma impaziente di dirigere quella delle nipoti, attaccava: ” Dunque: bell’uomo (e proseguiva contando sulle dita) età giusta, libero, agiato, lavoro interessante , cosa c’è che non va?”

Consciamente o meno io sapevo bene cosa non andava. Non andava che uomini intelligenti e sistemati mi parlassero con un filo di superiorità, come se dovessi ringraziare la sorte per il solo fatto di averli incontrati. Non andava che non mi parlassero, se non fuggevolmente, di sè, del loro mondo, delle relazioni precedenti, di un eventuale progetto di vita che contemplasse i desideri di entrambi. Non andava il sorrisetto con cui mi gratificavano quando parlavo di valori condivisi. Uomini- bambini ultratrentenni, spesso governati dai pareri delle mamme, che pretendevano di modellarmi sulle proprie esigenze, pieni di pretese ma poveri di offerte. Sembrava che non fossi tanto una donna quanto un dovere sociale, una futura incubatrice, una bella statuina da esibire: a nessuno interessava quel che avevo davvero in testa. Non stavo bene con loro, non mi sentivo capita, protetta, non mi sentivo AMATA.

Orbene, a nessuno, dico a nessuno della mia ansiosa tribù venne mai in mente di domandarmi, neppure una volta, per caso, mentre contavano sulle dita i pregi dei miei partner, se con loro mi sentissi a mio agio, se fossi sicura del loro affetto, se vi fosse un progetto condiviso, se, soprattutto, condividessimo gli stessi valori. Tutti si preoccupavano di evitarmi la solitudine da single, nessuno di evitarmi la solitudine di coppia. Nessuno, insomma, si preoccupò di indirizzarmi verso le cose fondamentali su cui si forma e si fonda una coppia autentica.

Non è cambiato molto da allora, c’è ancora tanto da fare per educare le giovani menti, non solo con riguardo alla pur importante educazione sessuale. Occorre dirigere la coppia ad una comunicazione corretta, profonda, affettuosamente diretta alla comprensione dell’altro, del quale ci si prende la responsabilità della vita. E sarà tanto più necessario per la tenuta della coppia, quando si profileranno le imperiose esigenze della prole…

Elisa Prato

Elisa Prato è consulente e formatore in comunicazione, amministrazione pubblica e fiscalità, recensionista in arti sceniche e cultrice di reading.
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella capacità femminile di individuare forme di maturazione personale e, insieme agli uomini, iniziative di revisione sociale.
L’autrice accetta con piacere scambi di idee con i lettori alla mail kira1602@libero.it.

Foto di Enza Scudieri.

Proibita la riproduzione dell’articolo e delle foto di Enza Scuderi senza citare autore e fonte di informazione.
No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.

Tags: , , , ,

Lascia un commento