Le poesie di maggio: due componimenti di Luigi Cannillo

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Luigi Cannillo, Between Windows and Skies. Selected Poems 1985-2020,
Gradiva Publications, New York, 2022

 

Cari amici de «Il Cofanetto Magico»,
dalla raccolta Between Windows and Skies, vi propongo i versi dello scrittore Luigi Cannillo e, naturalmente, procedo subito a spiegarveli, delucidandone il contenuto; eccolo: mentre le incombenze giornaliere smobilitano e tutti, nell’intimità del riposo, già progettano di dedicarsi all’estate e ai viaggi, il poeta –mosso da una serena desolazione, che forse si chiama pazienza– preferisce non partire e anzi (rivelandosi, in tal modo, allievo del tempo nonché maestro dell’uomo) rimane indietro a presidiare la vita: solo così coloro che invece hanno pensato di concedersi una tregua e risparmiarsi per un po’ le fatiche (aspre ma indispensabili, e dunque preziose) dell’esistenza quotidiana, potranno ritrovare quest’ultima intatta, al ritorno, e pronta ad accoglierli nuovamente.

Pietro Pancamo
CHI SONO


 

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DUE POESIE DALLA RACCOLTA DI LUIGI CANNILLO BETWEEN WINDOWS AND SKIES

 

Sta entrando ancora dalle tende
il profumo dei tigli in cortile
Negli ultimi giorni di lezione
il ruggito nel sangue, l’attesa,
battono la fine, ci separiamo
mentre la luce ci libera altrove
Adesso chiudi il libro con un colpo
il cancello si aprirà definitivo
vedrai il meridiano del sole
spingere un’estate infinita
nel quartiere disabitato senz’ombra
Come se ci perdessimo per sempre
Sarà il tiglio a soffiare sulle palpebre
le prime notti che morde il desiderio
e il sogno si dilata oltre l’atlante
Conserva i fiori per l’inverno
quando i muri delle aule
tengono strette le persone e i sogni,
consolano per le separazioni
Come se già sapessimo il ritorno

 

***

 

Finché una mattina
in scoppio accelerato
frutta ogni ramo, è luce
nell’aula scatta l’ultima cartella
mentre di colpo si libera l’estate
Nei corridoi deserti s’insediano
le voci dell’inverno sigillate e mute
È rimasto uno solo
mani sporche di gesso
una lavagna intera da cancellare
Sulla muraglia d’ardesia disegna
un’avventura, racconta di un tempo
che si stende tra le vite degli altri
È l’ora della rincorsa per tutti
tranne uno che il sole non scalfisce
che vive d’ombra, in un albero nudo
un eremita che dal silenzio
delle scale sente chiamare
Non c’è più nessuno, maestro, scrivi

 
 
 
 

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