La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La Paura dei fuochi d’artificio.

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Cara Dottoressa, in questi periodi festivi i nostri animali hanno sofferto per i fuochi d’artificio, io vivo all’estero dove cominciano a farli scoppiare (e si tratta di vere e proprie bombe!) sin dal mese di novembre e vanno avanti in gennaio. Ho una cagnolina per la quale non ho neanche trovato posto in pensione per poterla lasciare in un posto tranquillo, che è quasi impazzita per lo spavento. Le abbiamo comprato un collarino che rilascia una specie di sostanza tranquillizzante, ma non è servita a niente. Il veterinario non ha voluto darle delle medicine calmanti. Lei che cosa ne pensa e consiglia?
Grazie e cari saluti dalla Germania.
Marion

Cara Marion,
chi meglio di me, nata e cresciuta a Napoli, può capire il problema della paura dei fuochi di artificio nei nostri animali da compagnia (e non solo). Nonostante la notevole campagna di sensibilizzazione e quest’anno una ordinanza del Comune che disponeva “il divieto assoluto di usare e far esplodere i fuochi di artificio, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici….”, il popolo napoletano non riesce proprio a rinunciarvi.

Ogni anno quindi, ed ormai sono oltre 20 anni che esercito la professione di medico veterinario, mi ritrovo ad affrontare lo stesso “problema” con proprietari abbastanza preoccupati o addirittura angosciati, cercando di aiutare i miei pazienti con tutto l’aiuto medico che conosco.
Sembra che siano addirittura il 40% dei nostri animali ad avere una paura tale dei fuochi di artificio da sfociare in vera e propria fobia, quegli stessi animali che spesso sono spaventati da qualsiasi forte rumore, come ad esempio quello dei tuoni durante un temporale.

Si parla di fobia e non di “semplice” paura perché si instaura un meccanismo patologico che condiziona la vita dei nostri animali.
La distinzione tra le due emozioni è bene spiegata anche in medicina umana: la paura è una emozione primaria che viene suscitata da un pericolo vero, ben individuato ed ha una funzione ben precisa: garantire la sopravvivenza del soggetto. Infatti, in seguito al pericolo, si attiva il sistema nervoso simpatico che prepara il soggetto ad attaccare o a fuggire. Quindi è una normale reazione fisiologica che a lungo termine sarà importante per la salvaguardia fisica del soggetto stesso.

Si parla di fobia quando invece si tratta di una paura determinata da una situazione non realmente pericolosa che però innesca un’ansia ingiustificata, eccessiva. E’ un vero e proprio fenomeno patologico che può, per la reazione esagerata che suscita nell’animale (ma anche nell’uomo) mettere in pericolo realmente la vita dello stesso.
Un cane in preda a questa reazione fobica, patologica, mostra degli evidenti cambiamenti del suo stato psico-fisico con segni quali: orecchie abbassate, coda tra le zampe, tremore muscolare, polipnea, midriasi, scialorrea, vocalizzazioni, minzione e defecazione inappropriate, sbadigli continui, girare in tondo, accovacciarsi e nascondersi oppure di contro scappare senza una meta.

Quest’ultimo comportamento è quello che giustamente preoccupa maggiormente il proprietario visto che purtroppo si sente spesso di cani che, nel tentativo di sfuggire la paura, scappano e non ritrovano più la strada del ritorno o peggio ancora sono vittime di incidenti stradali.
Si è cercato di spiegare il motivo per cui i nostri animali reagiscono in maniera cosi esagerata ai forti rumori e sicuramente una spiegazione sta nel loro udito eccezionale. I cani riescono a percepire un suono ad una distanza quattro volte superiore alla nostra. La differenza con l’udito dell’uomo però non è solo nell’intensità del suono, ma anche del tipo (frequenza): mentre l’udito umano arriva solo a 20 mila Hertz, quello del cane arriva a circa 40 mila Hertz, ha la capacità di sentire gli ultrasuoni e sentire quello che per noi è impercettibile.

Se aggiungiamo che per natura hanno la capacità di orientare i padiglioni auricolari, anche in maniera indipendente l’uno dall’altro, individuando meglio la provenienza del suono stesso, ci rendiamo conto che sistema sensoriale eccezionale posseggono.
Hanno del resto anche un ottimo sistema olfattivo con milioni di cellule olfattive (molte più di quelle dell’uomo) specializzate nel percepire e distinguere più stimoli odorosi provenienti da notevole distanze. Il cane riesce subito a fiutare i prodotti di combustione liberati nell’aria dai fuochi di artificio e, per alcuni di loro, essere già questo sufficiente a far scattare il meccanismo fobico.
Fortunatamente non tutti i cani reagiscono ai fuochi di artificio allo stesso modo, infatti, soprattutto quelli abituati fin da cuccioli a questi rumori forti, non hanno nulla da temere.

Sono stati addirittura condotti degli studi dai quali è emerso che sussiste una forte componente genetica per il comportamento pauroso.
In uno studio condotto nel 2015 ad Oslo, in Norvegia, su oltre 5000 cani si è potuto appurare che più di 1 animale su 5 aveva paura dei rumori forti, temporali, traffico intenso, fuochi di artificio, che le femmine avevano più probabilità di spaventarsi rispetto ai maschi, i cani castrati più di quelli interi, e gli anziani più dei giovani. Addirittura la ricerca si concludeva con una lista delle razze che si spaventano più facilmente ed è emerso che il boxer e l’alano sono quelli “meno paurosi”.

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Ritornando alla domanda della nostra amica Marion, posso elencarvi una serie di consigli e qualche aiuto terapeutico che sono solita suggerire ai miei clienti.
Innanzitutto chiedo loro con molto anticipo di somministrare degli integratori che aiutano, in maniera diversa, la produzione o la messa in circolo di Serotonina che sappiamo avere un effetto rilassante e calmante non sedativo e contribuisce ad un generale stato di benessere. In commercio se ne trovano molti, dal relaxigen al direlax, dal quieto all’adaptil express e all’anxitane, prodotti da diverse aziende farmaceutiche dedicate alla linea veterinaria.

Si può utilizzare un diffusore ambientale ed un collarino come adaptil che liberano un feromone appagante, quello materno, che permette di tranquillizzare il nostro cane perché ricorda quello emanato dalla mamma durante la lattazione.
Un altro aiuto, che ho scoperto qualche anno fa, è la pettorina anti-ansia Thundershirt. Si tratta in realtà di un vero e proprio cappottino per cani, che esercita una pressione dolce e costante sul petto e sul torace capace di aiutarlo a rilassarsi. E’ come se fosse una sorta di “abbraccio” che determina un effetto rassicurante per il cane. Del resto anche nell’uomo conosciamo gli effetti benefici degli abbracci e di quanto facciano bene sia alla salute del corpo che alle emozioni.

Restano in ultimo delle “piccole regole comportamentali” da adottare per evitare spiacevoli incovenienti, tipo:

-non lasciarli soli ma distrarli con il gioco durante i rumori più intensi,
-evitare di passeggiare poco prima o proprio durante i fuochi di artificio,
-non lasciarlo uscire da solo in balcone, cortile, terrazzo,
-aumentare il volume di televisione o radio per ridurre quelli esterni, meglio ancora se si chiudono bene gli infissi,
-se vive in giardino meglio portarlo in casa e soprattutto non lasciarlo legato per evitare che in preda al panico possa strozzarsi,
-lasciargli un posto più riparato dove, se ne sentisse la necessità, possa nascondersi,
-non coccolarlo mentre è spaventato perché purtroppo questo atteggiamento rafforza il suo comportamento: è come se lo stessi premiando perché ha paura (si parla di rinforzo),
-non bisogna essere agitati e preoccupati per il proprio cane perché lui sente perfettamente le emozioni del proprio proprietario e questo aumenta il suo stato di stress.

Come molti mie colleghi anche io non amo somministrare farmaci ansiolitici veri e propri e chiedo ai miei clienti di non effettuare somministrazioni di farmaci umani in maniera impropria perché gli effetti collaterali sono ben più pericolosi della gestione della paura in se, ma, se proprio dovessi ritenere necessario l’uso di questi medicinali, suggerisco la consulenza presso colleghi comportamentalisti.

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Spero di essere stata chiara e ringrazio tutti i lettori che mi permettono, con le loro domande di affrontare argomenti cosi disparati ed impegnativi. Per qualsiasi dubbio resto sempre a completa disposizione potendomi scrivere al mio indirizzo email: immapaone@gmail.com o contattarmi sulla mia pagina facebook.

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