La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La Lussazione rotulea.

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Gentile Dottoressa Paone, leggo sempre i suoi articoli, importanti ed interessanti per la salute dei nostri amici animali. Grazie sempre! Avrei una domanda: la mia cagnolina di quasi 2 anni di vita ha una lussazione congenita ad una zampina ( ginocchio) del grado meno grave. Potrebbe spiegarci di che cosa si tratta? E’ vero che può colpire entrambe le zampine? Potrà guarire? Ci siamo rivolti al miglior specialista di ortopedia per farla operare; in realtà sarebbero due gli specialisti. E qui…viene la nota dolente; il primo ci ha chiesto 1000 euro, il secondo 300. Lei che è sempre stata onesta e chiara sui costi degli interventi veterinari potrebbe dirmi perchè una simile differenza di prezzo? E quale scegliere, senza poi sentirmi in colpa per aver “risparmiato” sulla salute della cucciola? Grazie mille e cari saluti dal Friuli.

Caro lettore, la ringrazio per l’argomento proposto che è sempre molto attuale. Le scrivo le mie considerazioni sulla base della esperienza maturata in quasi 20 anni di collaborazione con un mio consulente ortopedico molto bravo che opera presso la mia struttura veterinaria.
Per capire meglio di cosa parliamo faccio un piccolissimo accenno alla anatomia dei nostri animali.

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La rotula (o patella) è un piccolo osso (osso sesamoide) situato all’interno del tendine di inserzione del muscolo quadricipite, deputato alla estensione del ginocchio. Questo piccolo ossicino gioca un ruolo importante nell’articolazione del ginocchio, scorrendo nel solco della parte terminale del femore. Quando il muscolo della coscia si contrae la rotula viene trascinata verso l’alto “tirando” così anche la parte inferiore della gamba e permettendone l’estensione. La lussazione rotulea avviene quando questo osso si muove al di fuori di questo solco.

Il mal posizionamento della rotula può avvenire in senso mediale (all’interno del ginocchio, più frequente nelle razze piccole e toy) o laterale (all’esterno del ginocchio, più frequente nelle razze di taglia media e grande). Se la rotula, durante l’estensione del ginocchio, si sposta, non consente l’estensione della gamba e, come conseguenza, il ginocchio rimane flesso.  Il cane presenterà un’andatura saltellante (zoppia), con la zampa posteriore che rimarrà flessa per pochi secondi oppure più a lungo, con o senza apparente dolore, per poi, nella maggior parte delle volte, tornare ad appoggiare normalmente e riprendere a camminare. Col passare del tempo le cartilagini della parte posteriore della rotula e del solco trocleare del femore si consumano in maniera anomala a causa dei movimenti articolari innaturali e la conseguenza inevitabile è lo sviluppo di osteoartrosi. La lussazione rotulea può essere congenita, più frequente, da attribuirsi ad un anomalo sviluppo dell’asse femoro-tibio-rotuleo o traumatica.

Il livello di gravità della lussazione rotulea viene suddiviso in:
Grado 1°: la rotula è sempre nella sua posizione naturale ma può essere lussata manualmente in senso laterale o mediale.
Grado 2° : la rotula è nella sua posizione naturale per la maggior parte del tempo ma tenderà periodicamente a lussare in senso laterale o mediale. La lussazione spesso si verifica durante l’esercizio fisico e non è sempre associata a sintomatologia algica.
Grado 3°: la rotula è lussata medialmente o lateralmente per la maggior parte del tempo ma può essere posta manualmente nella sua posizione naturale, anche se non vi resta facendo movimenti di flesso-estensione del ginocchio.
Grado 4°: la rotula è perennemente lussata in senso mediale o laterale e non è possibile metterla manualmente nella sua sede naturale.

La diagnosi si ottiene già alla visita clinica eseguita dallo specialista, con e senza sedazione e dalla anamnesi raccontata dal proprietario, mentre le radiografie, meglio in sedazione, servono per aggiungere informazioni circa la conformazione dell’arto posteriore e lo stato dell’articolazione (presenza di osteofiti, aumento liquido articolare etc.). Se sono presenti molte alterazioni degli assi anatomici, si richiede uno studio tomografico dell’arto (TAC) prima di intervenire con la chirurgia. Solo le lussazioni di 1° grado e qualcuna di 2° grado possono essere gestite con un trattamento medico di tipo conservativo.

Il trattamento chirurgico comprende varie tecniche che possono essere eseguite singolarmente o in associazione:
1) la Solcoplastica: si approfondisce chirurgicamente il solco trocleare in maniera da accogliere meglio la rotula.
2) la Trasposizione della cresta tibiale in senso mediale o laterale così da avere un allineamento longitudinale della tuberosità rispetto al solco trocleare.
3) la Tecnica liberatoria della capsula articolare.
4) la Embricazione del retinacolo.
5) la Osteotomia correttiva di femore e/o tibia (nei casi più gravi).
La scelta è ovviamente dettata da tutte le informazioni ottenute con la diagnostica per immagine, dalla esperienza del chirurgo e dalle possibilità economiche del proprietario. Ecco perché il prezzo finale dell’intervento oscilla in maniera considerevole.

Subito dopo l’intervento chirurgico è necessario un periodo di riposo o comunque di scarsa attività fisica di almeno 6 settimane, durante le quali si dovrà incoraggiare il cane ad utilizzare la zampa operata in maniera controllata con passeggiate brevi e sempre al guinzaglio corto, niente salti e niente scale.
Dove è possibile si può suggerire la fisioterapia e l’idroterapia per aumentare le masse muscolari, sicuramente meno trofiche per la lunga inattività rispetto alle controlaterali e migliorare il range di movimento dell’articolazione del ginocchio.
Nei casi in cui è stata eseguita la trasposizione della cresta tibiale o un’osteotomia correttiva verranno programmate delle radiografie di controllo post operatorie per verificare l’avvenuta guarigione ossea.
Nella maggior parte dei casi gli animali operati ritornano ad una normale attività fisica entro 3-6 mesi dalla chirurgia.

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A tutto questo posso aggiungere che i nostri animali hanno una soglia del dolore piuttosto alta e che quindi, proprietari meno attenti, si rendono conto del problema molto tardi, quando sono già sopraggiunti problemi artrosici che ovviamente renderanno più indaginoso l’intervento e che i cani di piccola taglia, spesso richiedono più tempo per la ripresa ottimale dell’articolazione semplicemente perché, per pigrizia, avendo imparato a camminare a tre zampe, cercano di risparmiarla per la paura di sentire il dolore.
Spero, come sempre, di essere stata chiara, ma per qualsiasi altro dubbio, contattatemi all’indirizzo email: immavet1973@libero.it

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